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Panorama

26 febbraio 1998


Il triangolo senza i bermuda



Viaggio tra Bologna, Ravenna e Rimini. Dove succede di tutto


Tre vertici: Bologna, Ravenna e Rimini.
Un'autostrada e tre statali.
È il triangolo del sesso.
Un triangolo ribattezzato senza i bermuda dove da giovedì a domenica Mercedes e Bmw provenienti dalle grandi città del Nord svaniscono tra nebbie padane e fabbriche di conserve.
E dove drammatiche storie di cronaca, come il caso di Pina Barbieri, la prostituta che lavorava nonostante l'aids, si intrecciano con realtà di sperimentazione sessuale estrema, a volte boccaccesca.
Bologna conferma anche in questo ambito la vocazione rossa: le austriache, le albanesi e le nigeriane sono in via Togliatti, i transessuali e uno dei più famosi parcheggi per scambisti sono in via Stalingrado.
E alla Bolognina, dove Achille Occhetto presentò la grande svolta, c'è il Penthouse, locale di incontro e scambio che conta oltre 250 soci e una frequentazione media per sera di 12-15 coppie.
Due porte che fanno da filtro, e dentro divani, una saletta da discoteca e tante altre salette per attività che vanno dal petting al rapporto a quattro.
Il gestore, Mauro Gabrielli, titolare anche del pornoshop Andromeda, garantisce: Il nostro è un locale serio. Non posso certo impedire spontanei rapporti sadomaso. Ci mancherebbe, vendo gli strumenti apposta.
A Borgo Panigale c'è invece l'Asterisco.
Verso Modena, a Campogalliano il club privé si chiama Acrido: Associazione culturale ricreativa e di documentazione.
È un circolo Arci con mille soci.
Tutti sicuri assicura il gestore Claudio Baroni.
Più a rischio i rapporti comprati sulla circonvallazione e al residence Bologna Due di Calderara di Reno, vera centrale della prostituzione.
Qui la buoncostume ha fatto irruzione varie volte, arrestando uomini del racket, albanesi e slavi.
Secondo l'osservatorio sull'Hiv di Bologna, ogni notte per strada ci sono almeno 150 prostitute.
Ma c'è un ricambio continuo: le prostitute, come i clienti, si spostano continuamente dice un'operatrice della Casa delle donne.
Per giungere a Ravenna si percorrono le strade della Bassa e del mare.
Chilometri a luci rosse.
Quasi tutte le aree di servizio dell'Automare e i parcheggi dei caselli, come quello all'uscita di Castel San Pietro, verso la statale San Carlo, sono punti di incontro tra coppie etero e omo.
Lo scambismo da parcheggio trova luoghi sempre nuovi, in particolare lungo le autostrade, perché facilitano gli spostamenti confessa G., 42 anni, tra i single più richiesti dagli scambisti, dal Paradise di Milano a alla Villa di Ostellato, Ferrara.
Sulla san Vitale, altra strada che congiunge Bologna a Ravenna, c'è una delle mete preferite: il Cocò di Massalombarda.
G. lo descrive così: Ristorantino tipico al primo piano, stanze e sale ai piani superiori, costo medio dalle 80 mila per coppia e 300 mila, troppo, per i single come me. Ci vanno, con la scusa del weekend al mare, soprattutto industriali e professionisti milanesi.
A Ravenna città le tecniche di scambio si fanno più ruspanti e meno organizzate.
Ci sono certo locali come il play di Lido Adriano, e certe organizzazione per stranieri che hanno un mercato di gente di bocca buona
sostiene Fabio Albonetti, marito della pornostar ravennate Selén.
Al Lido di Dante e a Marina Romea sono in voga iniziativa giovaniliste.
Nei cosidetti capanni, spesso ragazzi e ragazze organizzano feste goliardiche.
Con orgette.
Così, tanto per scaldare l'ambiente ai più grandi: le coppie adulte, infatti, qui si incontrano, magari dopo aver risposto al rituale annuncio su Malizia, rivista di Ravenna da 20 mila copie e 400 inserzioni, la cui redazione è nell'omonimo pornoshop di Ubaldo Dirani.
A sud di Ravenna c'è la spiaggia della Bassona, 4 km di arenile circondato da pineta dove si praticano i sabba: feste durante le quali, con la scusa di riti esoterici, si fanno delle grandi orge.
Un seguace è molto contento: Si è diffusa anche la pratica di feste celtiche, con arrivo di sacerdotesse londinesi che officiano riti sessuali nelle cascine tra Cesena e Forlì.
I festini cervesi, invece, si svolgono durante il weekend in 15 villette di Cervia, sulla statale per Rimini.
Ingredienti: sesso, cocaina e videotape.
Si arriva così al terzo vertice, la Las Vegas italiana, Rimini.
Nella zona Center Gros, in una notte di pioggia, sono stati contati dai vigili urbani 80 tra viados e prostitute straniere.
Che, in barba alla multa di un milione prevista al sindaco per chi si ferma in macchina, sono sempre lì.

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