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la Repubblica 1985

26 febbraio 1985 17 febbraio 1985




26 febbraio 1985


Sequestrato anche un etto di eroina


Spaccio di droga. In tre finiscono in carcere



In tre sono finiti in carcere sono l'accusa di detenzione e spaccio di droga.
E ancora una volta il cuore del mercato dell'eroina si è rivelato il residence Bologna 2 dove di recente un piccolo spacciatore è stato assassinato a coltellate.
Gli agenti del commissariato di Bologna centro hanno anche sequestrato in un appartamentino di via Cesare Battisti un etto di eroina.
L'operazione si è sviluppata in più tempi e ha preso le mosse da una ripresa dello spaccio in via del Pratello.
Gli agenti della polizia sono così riusciti ad individuare in Raffaele Covaglia di 29 anni e Nicola Simonazzi di 25 anni i commessi viaggiatori dell'eroina.
Contro di loro il magistrato ha spiccato ordine di cattura.
Ma una volta presi questi due "pesci piccoli" gli agenti hanno proseguito hanno proseguito le indagini individuando in Luigi Scofari (29 anni), alloggiato al residence Bologna due, il rifornitore del "mercato clandestino del Pratello".
Nella stanza di Scofari è stata fatta una perquisizione senza esito ma poi in un monolocale di via Battisti la polizia ha trovato quello che cercava, un etto di eroina.
Così per tutti e tre si sono aperte le porte del carcere di San Giovanni in Monte.


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17 febbraio 1985


Nuovo delitto, stavolta a Castel S. Pietro


Uccide la moglie malata e si spara, gravissimo



Non ne poteva più di vederla soffrire, non ne poteva più della devastazione che la malattia stava compiendo sulla vita di lei e sulla propria.
Così un pensionato di Castel San Pietro ha sparato nella notte un colpo di pistola alla tempia della moglie, un colpo di grazia, forse un gesto, estremo lucido nella sua follia, d'amore.
Poi ha cercato di impiccarsi.
Non c'è riuscito e allora ha preso la stessa pistola con cui aveva ammazzato la moglie e se l'è puntata contro.
Ma non è morto, adesso è ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale Rizzoli.
Il fatto è accaduto venerdì notte ma soltanto ieri mattina se n'è avuto notizia.
Tutto è successo in un attimo.
Vittoriano Manaresi (75 anni) ha aspettato che la moglie Teresa Bonancini (73 anni) malata gravemente da alcuni anni si assopisse e poi l'ha uccisa con un solo colpo sparato alla tempia.
Poi ha tentato il suicidio, ma i vicini messi in allarme dalle esplosioni sono accorsi nella casa dove vivevano i due anziani e sono riusciti a salvare Vittoriano Manaresi che è ricoverato in rianimazione.
Questo fatto ha subito riproposto l'attenzione su un problema rispetto al quale il dibattito è vivacissimo: l'eutanasia.
Ma mentre l'uxoricidio-suicidio di Castel San Pietro pone un inquietante interrogativo rispetto alle ragioni della vita e della morte, ci si dove confrontare anche con un'altra questione centrale nella nostra società: la droga.
La polizia è infatti impegnata nel comprendere tutto quanto c'è da sapere sulla morte di Davide Giovannoni, 23 anni, ucciso martedì scorso nella stanza 513 del residence "Bologna 2" a colpi di coltello.
Dopo aver arrestato Giuseppe Magliocco, 26 anni, anche lui ospite del residence, gli agenti della mobile dopo aver scandagliato a fondo gli ambienti dello spaccio di droga hanno arrestato ieri Giuseppe Raeli, 22 anni, anche lui cliente del "Bologna 2" che sarebbe il secondo uomo del delitto.
Per Raeli, come per Magliocco, l'accusa è infatti di omicidio volontario.
Sempre nel corso di questa operazione la polizia ha arrestato due ragazze, Venera Vaccarisi di 26 anni e la nipote A.V. di 16, accusate di spaccio di droga perché in possesso di oltre u etto di eroina.
Con la stessa accusa in carcere è finito anche Vincenzo Antonacci di 32 anni.


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