Il Resto del Carlino 2005
1 settembre 2005
CALDERARA Il rogo è divampato al terzo piano, pare per cause accidentali
Fiamme e paura al Bologna Due
Devastato un appartamento
Il fuoco ha reso inagibili altri due alloggi.
Aumenta l'allarme tra i residenti: "La situazione è sempre più grave"
Dopo gli "incidenti domestici" (una donna caduta dal terrazzo), i regolamenti di conti tra bande rivali e il consueto viavai di tossici e prostitute, a turbare la serenità (si fa per dire) dei residenti del Bologna Due di Calderara, mancava solo un incendio.
Niente paura, è arrivato anche quello.
L'altro pomeriggio, intorno alle 18, le fiamme sono divampate al terzo piano, dentro l'appartamento numero 310, devastando e rendendo inagibili altri due alloggi, quello sottostante e quello sovrastante.
Il rogo, in base ai primi accertamenti di vigili e carabinieri, sarebbe di natura accidentale, forse dovuto a un corto circuito o al surriscaldamento di un elettrodomestico.
Di certo si sa che il fuoco è partito dalla cucina per poi estendersi al resto dell'abitazione, dove in quel momento non c'era nessuno.
I danni sono ingenti.
L'appartamento - fa sapere Angelo Rizzi, portavoce dell'associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi - è regolarmente affittato a lavoratori pakistani. Le cause dell'incendio non sono ancora del tutto chiarite, di certo per gli abitanti del palazzo è stata un'altra giornata di paura. Ad ogni modo è subito scattata la solidarietà per aiutare chi è rimasto senza casa.
Seppure in assenza di dolo, l'ennesimo fuoriprogramma nel 'palazzaccio' sempre più fatiscente, avviene in un contesto di allacciamenti abusivi, sabotaggi all'impianto elettrico condominiale e all'ascensore - accusa Rizzi -, e dove tossici e spacciatori continuano a fare i loro comodi.
Di qui la richiesta del comitato di un maggiore presidio delle forze dell'ordine e di sostenere il progetto di riqualificazione che partirà nei prossimi mesi con i trasferimenti degli abitanti negli alloggi temporanei.
Sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale di Forza Italia Ubaldo Salomoni.
Ormai - dice - siamo all'emergenza vera e propria. Con un piano di recupero che sembra sostanzialmente fermo e un'amministrazione locale che da' l'impressione di avere sottovalutato i problemi che ogni giorno gli abitanti dello stabile si trovano ad affrontare (solo lo scorso anno il sindaco dichiarava che era tutto risolto), c'è il rischio che prima o poi ci scappi la tragedia.
Mi appello dunque alle forze dell'ordine - conclude Salomoni - e allo stesso questore Cirillo perché trovi il modo di mettere sotto costante osservazione una struttura che ogni giorno che passa aumenta il proprio stato di pericolosità. E chiedoa alla giunta di Calderara di fare il proprio mestiere, perchè almeno le minacce alla sicurezza e all'ordine pubblico vengano tenute sotto controllo.
11 agosto 2005
CALDERARA Misterioso raid punitivo contro 2 magrebini finiti all'ospedale
Pestaggio tra extracomunitari
Torna la paura al Bologna Due
Gli aggressori, pare albanesi, hanno sfondato la porta
L'ipotesi della rapina non convince del tutto
Ennesimo allarme del comitato residenti:
"Non se ne può più, clandestini e abusivi vanno cacciati"
Ennesimo pestaggio e tensione nuovamente alle stelle al Bologna Due di Calderara.
L'altra mattina due nordafricani, regolari in Italia, sono stati malmenati nel loro appartamento da altri due immigrati, entrati dopo aver sfondato la porta.
La versione fornita ai carabinieri dalle vittime dell'aggressione, ricoverate al Maggiore con contusioni guaribili in una quindicina di giorni, è quella di un tentativo di rapina non andato a segno.
I malviventi, descritti come albanesi, hanno fatto irruzione intorno alle 9.
Volevano dei soldi - hanno raccontato i due magrebini -, ma non li hanno trovati e per questo ci hanno picchiato a sangue. Questo sui verbali
In realtà i militari non escludono altri possibili scenari, per esempio un regolamento di conti per questioni di droga o di debiti non saldati.
Per ora degli 'albanesi' non c'e traccia.
Ma il giallo ha spinto ancora una volta il Comitato per la Rinascita dell'area di via Garibaldi a denunciare l'escalation di violenza all'interno del 'palazzaccio' il quarto episodio di sangue nel giro di pochi mesi, dopo una morte sospetta lo scorso 17 aprile, il raid punitivo dell'8 maggio a scopo estorsivo e, il 6 luglio, la strana caduta dal balcone di una clandestina.
Lo stesso Angelo Rizzi, portavoce dell'associazione di condòmini, racconta di esser stato minacciato di morte da un ex abitante abusiva dello stabile, sull'autobus 91, mentre mi recavo a Bologna e di aver già sporto denuncia ai carabinieri.
Evidentemente - spiega - qualcuno non gradisce la nostra costante attività di denuncia dell'illegalità.
Ancor oggi, secondo il Comitato, allacciamenti abusivi, danneggiamenti, scorribande notturne nei parcheggi, spaccio di droga e prostituzione rappresentano la regola. Le tante famiglie oneste del Garibaldi 2, con bambini e ragazzi che vanno a scuola, hanno diritto a una vita dignitosa e serena. Per questo torniamo a chiedere un nuovo, energico intervento delle forze dell'ordine per allontanare abusivi e clandestini.
Intanto il piano di recupero del 'palazzaccio' procede a rilento.
Il Comune ha costituito una discussa società per portar fuori dal bilancio, e quindi fuori dai vincoli di spesa imposti dal governo, i fondi per la ristrutturazione.
E recentemente l'Unione piccoli proprietari immobiliari ha diffidato il sindaco affinché proceda nel più breve tempo possibile allo sgombero degli abusivi.
18 luglio 2005
CALDERARA Gestirà i fondi del piano di recupero: in programma, tra l'altro, 35 alloggi di edilizia residenziale e la caserma dei carabinieri
Bologna Due, nasce la società del Comune
L'assessore Turrini: "E' una scelta politica impegnativa
Il via ai lavori il prima possibile"
Ma la lista civica boccia l'iniziativa: "E' un inganno nei confronti dei cittadini"
Il Comune di Calderara ci riprova.
Per dare nuovo impulso al piano di riqualificazione del 'Bologna Due' ha varato la costituzione di una società di capitali a totale proprietà comunale, la 'Sviluppo Calderara S.r.l.', che si occuperà di portare a compimento il progetto.
Una scelta politica molto impegnativa - spiega l'assessore al Bologna Due, Lino Turrini -, dettata dalla necessità di gestire i fondi del piano di recupero ('il più importante dell'intero mandato') bypassando i vincoli di spesa imposti dal governo. La nuova società - aggiunge Turrini - provvederà alla realizzazione di 35 alloggi di edilizia residenziale pubblica, alla sistemazione degli spazi per la caserma dei carabinieri (sulla quale l'amministrazione non demorde) e gli uffici della polizia municipale, nonché al risanamento edilizio delle parti restanti del fabbricato dove resteranno, divisi in quattro distinti condomini, gli appartamenti privati.
Di fatto, la società diventa proprietaria del patrimonio immobiliare comunale nel Bologna Due e degli appartamenti 'parcheggio' di Calderara e Longara, che saranno affittati ai privati nel periodo dei lavori.
Il Comune - assicura l'assessore Turrini - eserciterà un controllo costante sull'andamento dei lavori, da avviare il prima possibile, e sarà garante del rispetto delle procedure.
Ma dopo l'Uppi, anche la lista civica di opposizione 'Per Calderara' boccia seccamente l'operazione.
Da sempre siamo favorevoli al piano di riqualificazione, ma questa nuova società - accusa il capogruppo Maurizio Lucchesi - rappresenta un grande inganno a spese dei cittadini. A parole nasce per rendere più agevole i lavori al Bologna Due, ma basta leggere lo statuto per capire che avrà durata illimitata e le sue attività andranno ben oltre l'attuazione di questo progetto.
Ancor più grave, secondo Lucchesi il potere decisionale assoluto che lo statuto conferisce al sindaco sui compiti della società, che di fatto finisce per delegittimare da ogni competenza il consiglio comunale, svuotato di tutto una serie di prerogative che fino ad oggi gli erano garantite. In questo modo - attacca l'esponente forzista - decisioni estremamente delicate afuggiranno al controllo dei rappresentanti dei cittadini che non hanno votato per questa giunta. Con 'Sviluppo Calderara' si potranno decidere lottizzazioni, edificazioni, partecipazioni, compravendite, sfruttamento dei diritti di edificazione, progetti e direzione lavori. E il controllore, in pratica, controllerà se stesso.
8 luglio 2005
CALDERARA Polemiche dopo il caso della rumena lanciatasi dal secondo piano
Alta tensione nel 'palazzaccio'
E intanto l'Uppi diffida il sindaco
Zanni: "Via gli abusivi entro trenta giorni"
Guerra fredda tra enti locali e carabinieri per il no alla caserma
Tensione alle stelle, al Bologna Due di Calderara, dopo che una rumena clandestina, temendo un controllo delle forze dell'ordine, non ha esitato a lanciarsi dal secondo piano nel cortile interno, riportando solo qualche graffio.
Il portavoce dell'associazione per la rinascita del residence, Angelo Rizzi, come in occasione di una 'morte sospetta' avvenuta il 19 aprile e di un raid punitivo tra immigrati dell'8 maggio, ci vede del torbido.
In base alle testimonianze che abbiamo raccolto, la donna sarebbe stata indotta a buttarsi da qualcuno, forse connazionale, denuncia Rizzi, che inoltre ribadisce come nel palazzaccio danneggiamenti, risse, spaccio, prostituzione e allacciamenti abusivi siano ancora all'ordine del giorno.
Ma l'episodio fa riesplodere l'emergenza clandestini all'interno della vecchia struttura.
Il presidente provinciale dell'Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari), Alberto Zanni, ieri mattina ha dato mandato al proprio ufficio legale di inviare una diffida al sindaco Matteo Prencipe nella quale si chiede, entro trenta giorni e pena un esposto alla procura per omissioni d'atti d'ufficio, lo sgombero di tutti gli abusivi dagli appartamenti di proprietà del Comune, di comunicare la mappa degli alloggi (sfitti e occupati) e la situazione sullo stato del piano di recupero.
Un piano da 3 milioni di euro che avanza a singhiozzo e i cui lavori, era stato previsto, sarebbero dovuti finire nel 2007, mentre invece devono ancora partire.
Comune, Provincia e Regione, finiti sotto il fuoco delle polemiche per i ritardi, scaricano la colpa sui carabinieri,a ccusati di aver fatto dietrofront sul collocamento della nuova caserma all'interno del Bologna Due.
Una decisione - scrivono - che non solo contrasta con gli impegni formalmente assunti dalle parti, ma che rischia di vanificare gli sforzi sin qui compiuti.
Sull'onda delle rimostranze, il prefetto Grimaldi ha detto che verificherà direttamente con il comando generale dell'Arma il perché del ripensamento.
Il Comune, intanto, ha varato la costituzione di una società, la 'Sviluppo Calderara srl', che avrà il compito di gestire la ristrutturazione del palazzo.
Obiettivo, portare fuori bilancio i fondi per non incappare nella tagliola dei limiti di spesa imposti dalla finanziaria.
All'apprezzamento da parte di Angelo Rizzi che parla di buon passo avanti fa da contraltare il giudizio dell'Uppi, che esprime forte perplessità sull'operazione, in quanto, a nostro avviso, i fondi pubblici in questo modo escono dal controllo amministrativo che normalmente spetta al consiglio comunale.
7 luglio 2005
CALDERARA Dramma sfiorato al Bologna 2. Ha sentito bussare e s'è spaventata
Clandestina rumena tenta la fuga lanciandosi dal secondo piano
Pensava fossero i carabinieri a bussare alla porta e lei, una clandestina rumena di 35 anni, pur di sfuggire a un potenziale controllo, si è lanciata dal terrazzo dell'appartamento al 'palazzaccio' di via Garibaldi a Calderara.
E' finita relativamente bene, con ferite lievi per la donna, la maldestra 'fuga' andata in scena ieri pomeriggio a Bologna Due, complesso noto per la presenza di immigrati e i problemi di ordine pubblico.
Ma ieri, poco dopo le 16, le forze dell'ordine non stavano svolgendo alcuna attività al 'palazzaccio'.
A bussare alla porta era stata un'amica della donna presso la quale si trovava in visita la rumena, anche lei domiciliata nello stesso palazzo.
Temendo di vedere sbucare da un momento all'altro nell'abitazione degli uomini in divisa la donna, essenso irregolare, ha scelto la via che riteneva più rapida per scappare: il terrazzo.
Da lì, nonostante si trovasse al secondo piano, si è lanciata di sotto ed è rimasta ferita a terra.
Qualcuno se n'è accorto e ha chiamato il 118, che ha subito inviato sul posto un'ambulanza.
Fortunatamente le lesioni riportate nel drammatico volo erano relativamente lievi ma, date le circostanze poco chiare della vicenda, il fatto è stato segnalato ai carabinieri mentre la ferita veniva trasportata all'ospedale Maggiore con un codice di media gravità.
I militari della stazione di Calderara sono quindi intervenuti, identificando le persone coinvolte.
A quel punto sono stati avviati gli accertamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Borgo Panigale, che hanno chiarito le motivazioni dello strano incidente.
E' probabile che per la rumena, risultata irregolare, scatti l'espulsione.
Che, considerate le circostanze, è il male minore.
8 giugno 2005
CALDERARA
Tre donne immigrate in cerca di una nuova felicità
AFRICA
Nasce da un testo di Valentina Mmaka lo spettacolo diretto da Fulvio Ianneo
Va in scena stasera alle 21,30 al Teatro Tenda Kaidale di via Garibaldi 2 a Calderara di Reno (entrata a offerta libera, consigliata la prenotazione allo 051 6155657) lo spettacolo "Io ... donna ... immigrata".
Progetto teatrale, regia e drammaturgia di Fulvio Ianneo in collaborazione con Anna Amadori su testo di Valentina Mmaka.
L'allestimento del Teatro Reon in collaborazione con Utafika Theatre (Congo) ha come interpreti Imane Khalil Combes, Joujou Dipesa Mbamba, Astrid Mamina Kayembe.
Arrivate da differenti paesi africani, tre donne immigrate intrecciano i loro destini in una esibizione corale quasi gioiosa della propria esistenza: una condizione che coltiva nello sradicamento conflitti e desideri per i luoghi di origini e di approdo.
Le attrici appartenenti ad un'area definita della lingua, quella francofona, provengono da paesi e storie differenti ed hanno imparato l'italiano in occasione dello spettacolo.
Scrive la Mmaka: Sono cresciuta in Sudafrica dalla nascita, in un contesto, quello sudafricano, in cui il solo fatto di essere nati lì significava essere discriminati.
13 maggio 2005
CALDERARA/Critiche del Polo, dell'Uppi e del consigliere regionale Salomoni
Bologna 2, il Comune sotto tiro
dopo il dell'Arma alla caserma
Il no del comando carabinieri alla costruzione di una caserma all'interno del Bologna Due di Calderara ha gelato il Comune e ha avuto un effetto bomba anche in Regione.
Il consigliere di Forza Italia, Ubaldo Salomoni, che già nelle settimane scorse aveva chiesto come stesse procedendo il piano di recupero, cui la Regione partecipa con cinque milioni di euro, dà fuoco alle polveri.
Il mio timore che si trattasse di un gran pasticcio senza capo né coda - accusa - purtroppo prende sempre più corpo. Il passo indietro dei carabinieri fa venir meno un pezzo portante del piano sicurezza. Per questo chiederò, all'assessore alla casa, Gilli, di fissare al più presto un'udienza conoscitiva per conoscere ufficialmente lo stato del progetto e presenterò un'ulteriore interrogazione per sapere se i soldi impegnati dalla Regione siano ancora giustificati.
Evidentemente - aggiunge Maurizio Lucchesi, capogruppo del Polo nel Comune di Calderara - quello sottoscritto dal prefetto al momento di firmare il piano sicurezza non era un impegno, altrimenti Comune, Provincia e Regione avrebbero il diritto e il dovere di rivalersi contro l'Arma dei carabinieri che ha detto no alla caserma. Se non lo fanno, è evidente che hanno agito senza prima chiedere il benestare dell'organismo competente.
Alberto Zanni, presidente provinciale dell'Uppi, definisce gravissimo lo stallo che si è verificato da un anno a questa parte, che di fatto ha tenuto bloccati i fondi. Se anche il no da parte dell'Arma al trasferimento della caserma fosse stato ufficializzato di recente, è però certo che i carabinieri avevano preannunciato da tempo l'eventualità al sindaco, il quale avrebbe subito dovuto approfondire la questione e non aspettare il 'pezzo di carta'.
L'Unione piccoli poprietari contesta anche l'abitudine che hanno certe amministrazioni di dar sempre la colpa al governo quando le cose non vanno bene. Un Comune - striglia Zanni - deve'essere in grado di saper gestire i fondi di cui dispone e la soluzione della soceietà patrimoniale, per portarli fuori bilancio, finirebbe per essere poco trasparente in quanto priverebbe il consiglio comunale della necessaria attività di controllo.
Per questo Zanni si dice pronto ad aprire uno sportello Uppi al Bologna Due, per dare assistenza ai proprietari ma anche per porsi come mediatore sociale, vista la grande presenza di stranieri e le tensioni che, dopo questo annuncio, sono destinate ad aumentare.
12 maggio 2005
CALDERARA/I carabinieri gelano il Comune e ora il piano sicurezza dell'ex residence 'Bologna due' è tutto da rifare
Caserma, altolà dell'Arma
Il comandante provinciale Agostino Papa definisce il trasferimento "inattuabile"
L'assessore Turrini, amareggiato, accusa: "L'impegno preso dal prefetto non è stato rispettato"
L'ha ufficializzato il comandante provinciale dei carabinieri, Agostino Papa, che ha definito l'operazione inattuabile.
Lo ha reso pubblico l'altra sera il sindaco ds, Matteo Prencipe, durante un incontro col partito.
La nuova caserma dei carabinieri non sarà realizzata al Bologna Due.
Era nell'aria, adesso è nero su bianco.
Un boccone amaro per il Comune, che fino all'ultimo ha sperato nel nulla osta.
Invece la scala gerarchica dell'Arma, da Bologna a Roma, fino al ministero dell'interno ha risposto picche.
Il comando sostiene di averlo comunicato già da diversi mesi.
L'assessore con delega sul progetto, Lino Turrini, assicura invece che la notizia è recente.
Fatto sta che, senza caserma, il piano di recupero del residence della 'mala' perde per strada il suo pezzo forte.
Turrini non nasconde la propria amarezza:
Il piano di recupero aveva due obiettivi: ristrutturare l'edificio dal punto di vista abitativo, e su questo andremo avanti; il secondo era il progetto sicurezza. Ma senza caserma cambia tutto. E pensare - aggiunge - che proprio oggi, al Forum della Pubblica Amministrazione di Roma, il progetto del Bologna Due, che era stato candidato dalla Regione tra quelli sulla sicurezza, s'è aggiudicato il primo premio a livello nazionale. Da un lato siamo contenti, perché ne viene riconosciuta la valenza, dall'altro vi sentiamo beffati.
L'operazione recupero del Bologna Due è costata 14 milioni di euro, di cui 11 finanziati da Regione e Comune e il restante dai privati.
Adesso il progetto andrà rivisto - spiega Turrini - per capire cosa mettere al posto della caserma, e a questo punto anche il trasferimento del comando dei vigili urbani non è più sicuro.
Delle due l'una: il no alla caserma è frutto di un 'corto circuito' in corso d'opera, oppure Comune e Regione avevano fatto i conti senza l'oste.
Il fatto che il prefetto, organo ministeriale, avesse sottoscritto il piano sicurezza era per noi una garanzia - aggiunge Turrini -. Caso mai il 'corto circuito' c'è stato dopo, tra il ministero e l'Arma, che ha ritenuto tecnicamente il progetto inattuabile in quanto la caserma sarebbe stata troppo lontana dal paese.
Il piano doveva essere finito nel 2007, in realtà i lavori devono ancora partire.
Neppure il Comune se la sente più di azzardare nuove date.
Duplice, secondo Turrini, la causa dei ritardi: Da una parte il ministero che ha tenuto in stallo per un anno la questione caserma, dall'altro le case in cui trasferire i residenti del residence durante i lavori sono disponibili solo adesso. Ma anche il tetto di spesa imposto ai Comuni dalla finanziaria è un problema. La soluzione che stiamo cercando - conclude l'assessore - è quella di aggirare l'ostacolo costituendo una società patrimoniale di proprietà pubblica cui affidare le risorse per l'intervento, in modo che escano formalmente dal bilancio.
11 maggio 2005
VIOLENZA/I carabinieri hanno fatto luce sulla spedizione punitiva. Cinque in manette
Aveva estorto 2.000 euro agli aggressori
Arrestato il rumeno pestato all'ex 'Bologna 2'
Da mesi perseguitava un connazionale: gli aveva persino sequestrato il cugino per due giorni
Da vittima ad aguzzino il passo a volte è breve.
E quel passo l'ha fatto Constatin Gadi Badea, venticinquenne rumeno clandestino, che nella notte tra sabato e domenica è stato pestato a sangue nella sua abitazione nel residence ex 'Bologna 2', a Calderara, da quattro connazionali dai quali è poi stato abbandonato in un campo vicino a San Lazzaro.
In una manciata di ore i carabinieri della compagnia di Borgo Panigale hanno ricostruito un puzzle intricatissimo costato le manette alla stessa vittima, piantonata ora al Sant'Orsola dove si trova in prognosi riservata. a Marian Miulescu, imprenditore edile trentunenne, a suo fratello Mihail Miulescu, di 24 anni, e ai due cugini di questi ultimi: Nicalae Matei, 25 anni, e Costica Tuiu Mondiu, 24.
Tutti rumeni e clandestini (tranne l'imprenditore), i cinque sono protagonisti di una vicenda iniziata circa tre mesi fa, ma venuta alla luce solo l'altro giorno quando i militari hanno catturato Marian Miulescu, proprietario dell'auto sulla quale è stata caricata la vittima dopo il pestaggio.
Davanti alle prove schiaccianti della sua colpevolezza, l'imprenditore ha infatti confessato di avere picchiato e sequestrato Badea aiutato dal fratello e dai due cugini.
Una vendetta messa in atto perché la vittima da tre mesi perseguitava l'imprenditore edile e la sua famiglia con richieste estorsive.
Voleva 2.000 euro e per ottenerli tra il 30 aprile e il primo maggio era andato nella baracca di Casalecchio dove vivevano Costica Tuiu Mondiu e Nicolae Matei e, dopo averli picchiati, aveva sequestrato quest'ultimo tenendolo segregato per due giorni nel suo appartamento all'ex 'Bologna 2', lasciandolo libero solo dopo il pagamento del riscatto di 2.000 euro.
Marian Miulescu ha deciso che era troppo ed è passato all'azione.
Dietro di sé però ha lasciato una scia, ossia il numero di targa del suo fuoristrada, appuntato da un testimone che l'ha riferito ai carabinieri.
Badea per il momento è piantonato all'ospedale e Marian Miulescu è agli arresti domiciliari.
Anche questa volta la risposta dei carabinieri è stata immediata, commenta il comandante provinciale dell'Arma, Agostino Papa, che con l'occasione ha voluto ricordare anche che l'idea di realizzare una caserma dei carabinieri nell'ex Bologna 2. come ipotizzato dalla giunta comunale in vista del progetto di recupero dell'area, è inattuabie.
E noi - conclude il colonnello Papa - lo avevamo fatto presente, con una lettera indirizzata allo stesso Comune lo scorso 22 marzo.
10 maggio 2005
VIOLENZAGiovane rumeno all'ex residence 'Bologna 2'
Lo picchiano a sangue
e lo rapiscono: è grave
Servizio all'interno
DEGRADO/All'ex residence 'Bologna 2'
Rumeno rapito dopo un pestaggio a colpi di machete
Quattro connazionali (già fermati dall'Arma),
sfondata la porta del suo alloggio, l'hanno riempito di botte
Poi sono fuggiti trascinandolo con sé
Il giovane ritrovato a San Lazzaro: è grave al Sant'Orsola
Sono già stati fermati i quattro rumeni che domenica notte hanno quasi ammazzato di botte un connazionale di 26 anni dopo averlo prelevato dall'ex residence 'Bologna 2'.
Tutti accusati di sequestro di persona e lesioni gravi, i quattro avrebbero agito per vendetta.
Forse a scatenare la loro furia potrebbe essere stata una questione di denaro.
Poco prima della mezzanotte di domenica il gruppo sarebbe entrato nell'ex residence e, secondo quanto raccontato da Angelo Rizzi (portavoce dell'Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2), avrebbero aggredito la vittima armati di un machete.
Arma, quest'ultima che potrebbe essere stata scambiata con un coltello, stando a quanto appurato dai carabinieri.
Di certo c'è che l'uomo grondante sangue e mezzo svenuto è stato caricato su un fuoristrada e da Calderara, dove si trova l'ex 'Bologna 2', è stato trasportato nei pressi di San Lazzaro.
Qui gli aggressori l'hanno abbandonato in un campo e sono scappati.
Malridotto e impaurito, l'immigrato, che risulta irregolare, è comunque riuscito a chiedere aiuto e fsrsi trasportare al Sant'Orsola, dove ancora si trova in gravi condizioni.
Ancora non è chiaro se il giovane abita o meno nell'appartamento assalito, la cui porta è stata letteralmente forzata dal gruppo di rumeni.
Testimone del pestaggio, e primo a dare l'allarme ai carabinieri è stato Rizzi, che in una nota racconta quanto ha visto:
In un appartamento in cui vive una famiglia di rumeni seguiti dai servizi sociali è scoppiata una maxirissa tra una decina di persone, una delle quali armata di machete.
Il portavoce dell'associazione ha anche spiegato di avere visto l'uomo trascinato lungo le scale e caricato a forza su un'auto di grossa cilindrata.
Ritengo che si sia trattato di una vera e propria spedizione punitiva - ha sottolineato -, premeditata e perfettamente organizzata.
Le ragioni di un'azione tanto violenta Rizzi le riconduce a una vendetta legata al mondo del lavoro nero, del caporalato o dello sfruttamento della prostituzione.
Allarmato per quanto accaduto, e ricordando una morte sospetta avvenuta nello stesso stabile meno di un mese fa, Rizzi, a nome dell'associazione, ha chiesto a Comune e Regione la convocazione di un'assemblea pubblica che abbia come oggetto la riqualificazione dell'area.
22 aprile 2005
CALDERARA/Forza Italia all'attacco sulla ristrutturazione del residence
"Bologna Due, i lavori vanno a rilento
E il problema sicurezza rimane"
Salomoni presenta un'interrogazione alla Regione: "Il piano di recupero è in fase di stallo"
Intanto l'altro giorno tensione e paura per un decesso che in realtà era avvenuto per cause naturali
Non c'è pace per il 'Bologna Due', il residence di Calderara da anni in balia del degrado e al centro, per questo, di un piano di recupero finanziato dalla Regione.
Il recente ritrovamento di un cadavere nello stabile ha creato allarmismo tra i residenti.
Sul posto, temendo potesse trattarsi di un fatto di sangue, sono inizialmente intervenuti i carabinieri del reparto operativo e il magistrato di turno.
Ma subito l'ipotesi si è rivelata infondata in quanto il decesso era avvenuto per cause naturali.
Per Angelo Rizzi, portavoce del comitato per la rinascita del residence, si tratta comunque di un episodio, che ha generato preoccupazione, tanto da spingerlo a puntare di nuovo l'indice contro lo stato di degrado del 'palazzaccio', ancora oggi regno di spacciatori e prostitute e dove furti, danneggiamenti e allacciamenti abusivi agli impianti rappresentano la norma.
Anche Ubaldo Salomoni, consigliere regionale di Forza Italia, ha presentato un'interrogazione nella quale domanda a chi si debbano addebitare i ritardi nel piano di recupero. A distanza di 5 anni - accusa Salomoni - i lavori per la ristrutturazione sono appena iniziati e per di più non dentro lo stabile.
Per questo l'esponente azzurro chiede di sapere quali furono le valutazioni che in origine portarono la Regione a decidere per un finanziamento di diversi miliardi di lire, visto che ad oggi non si sa più nulla sia del progetto pilota per la sicurezza sia del trasferimento nel palazzo della caserma dei carabinieri.
Probabilmente - aggiunge il consigliere forzista - ci troviamo di fronte all'ennesimo grande spreco della Regione, che in questa operazione si è avvalsa della complicità del Comune, il cui sindaco, lo scorso anno, in campagna elettorale, assicurava che i problemi di microcriminalità erano tutti risolti.
Per l'assessore comunale con delega sul Bologna Due, Lino Turrini non ci sono segnali che facciano pensare a una riacutizzazione dei fenomeni di degrado e criminalità, peraltro - ammette - mai del tutto scomparsi, in particolare nell'area del palazzo non ancora interessata dal piano di recupero.
Riguardo all'attivazione del progetto sicurezza il benestare al trasferimento della caserma dei carabinieri - precisa Turrini - non dipende da noi bensì dal ministero dell'Interno, che non ci ha ancora dato risposta, mentre verbalmente il comando provinciale dell'Arma ci ha già espresso il proprio dissenso. Relativamente all'utilizzo delle risorse per i lavori di riqualificazione, tutte già messe a bilancio - conclude Turrini -, queste sono attualmente vincolate dal patto di stabilità previsto dalla finanziaria che ne limita l'utilizzo. Ad ogni modo la giunta sta lavorando per trovare una soluzione che permetta, a breve, di avviare i lavori.