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NOTIZIE CALDERARA
FEBBRAIO 2004








La trincea che ci ha rubato il Natale

I lavori di Via Roma hanno creato disagi e malumori.
Per non parlare dei danni economici ai commercianti. Non si poteva cominciare a gennaio?


Che fine avrà fatto la trincea di Calderara quando leggerete queste righe?
Sì, insomma quell'enorme buco piantato proprio nel centro del paese che ci ha rifilato sotto l'albero di Natale doni di cui avremmo fatto volentieri a meno, e cioè disagi smisurati alla circolazione e affari ridotti al lumicino per i commercianti?
Rubandoci un tesoro ancora più prezioso, l'atmosfera della festa più sacra e bella?
Al di là dell'ironia, mai così facile peraltro e mai così amara, la gestione dei lavori di riqualificazione di una parte di via Roma ci offre l'ennesima, brutale fotografia delle competenze (scarse) di chi amministra la nostra comunità.
E' bene ricordare per chi come noi sta all'opposizione nel consiglio comunale e dunque non può esercitare alcun potee reale sulle decisioni del sindaco, la parola rappresenta di fatto l'unico strumento.
E infatti il Polo per le Libertà, esprimendosi a favore dei lavori di abbellimento del centro, aveva chiesto un impegno solo.
Non dieci. Uno. Che la giunta facesse ogni sforzo per ridurre al minimo i problemi a carico dei cittadini.
I risultati, purtroppo, li abbiamo visti.
Slalom di auto e pedoni per andare da qualsiasi parte e tensione, legittima, in chi ogni giorno ha dovuto affrontare la "trincea".
Per non parlare dei soldi persi da chi gestisce un esercizio commerciale.
Tutto questo per cosa? Se l'Ulivo non fosse stato preso dalla fregola di terminare il rifacimento entro le prossime elezioni per racimolare qualche voto in più, avrebbe iniziato i lavori a gennaio come il buon senso avrebbe consigliato, dandoci l'opportunità di trascorrere - almeno da questo punto di vista - delle tranquille festività.
Invece no. Come al solito, ci troviamo ad avere a che fare con una giunta sempre più distante dalle esigenze quotidiane dei suoi amministratati.
I quali si stanno stufando. E anche in fretta.
Ma c'è un'altra sorpresa di cui dobbiamo dare conto.
Sono stati cancellati dal bilancio 2003 i fondi già previsti per risistemare il secondo tratto di via Roma (basta leggersi l'allegato L della delibera consiliare n. 85 del 26 novembre 2003).
Quei soldi, per ora, più altri a carico del Comune di Calderara, per un totale di 5.656.788,00 euro (circa 11 miliardi di lirette) verranno destinati alla ristrutturazione del Bologna Due.
Il gruppo del Polo, nonostante tutto, è molto ben documentato su ciò e vuol rendere partecipe dell'informazione i cittadini visto che i soldi spesi sono i loro.
Negare questo sarebbe solo raccontare bugie.
Ciò significa che, malgrado le promesse, ci troveremo con una parte del centro rifatta (a carissimo prezzo per tutti) e un'altra parte che non sappiamo se e quando verrà rimessa in ordine.
Forse con nuovi stanziamenti nei prossimi anni

Maurizio Lucchesi
Capogruppo Polo per Calderara







La trincea che ci ha rubato il Natale




Siamo alle solite: la speculazione politica è un'arte e il "Polo per Calderara" la esercita con grande maestria.
La "trincea" di via Roma null'altro è che il cantiere, come mille altri in Italia, aperto per riqualificare il centro del nostro paese.
Il progetto fu presentato in un'assemblea pubblica, nel mese di luglio del 2003.
In quell'occasione fu istituito un tavolo di lavoro in grado di valutare e raccogliere eventuali richieste fatte pervenire da cittadini, commercianti e forze politiche.
Non risulta che il "Polo per Calderara" abbia mai prospettato come data di inizio lavori gennaio del 2004, né proposte integrative o migliorative del progetto originario.
Risultano, invece, alcune idee del consigliere Bonomi, tutte recepite, e 12 richieste segnalata dai commercianti di via Roma, di cui soltanto una non accolta in quanto economicamente impraticabile.
Progetto, pertanto, condiviso nei minimi particolari con gli operatori economici di via Roma, dopo aver definito con la Parrochia i percorsi più idonei per le funzioni di natura religiosa.
L'inizio dei lavori, originariamente previsto per agosto 2003, è scattato di fatto nello scorso gennaio ma sono serviti 2 mesi di anticipo per permettere ad Hera, Telecom ed Enel di effettuare tutti quei lavori necessari e preliminari all'intervento vero e proprio.
Il primo stralcio, fino all'incrocio con via dello Sport, sarà completato entro l'estate del 2004.
Abito a Calderara e mi sposto quotidianamente anche io la mattina.
Mi considero a mia volta, "vittima" di una precaria e problematica viabilità urbana ed extraurbana; comprendo le difficoltà legate alla mobilità e i sacrifici a cui sono sottoposti tutti i cittadini del territorio.
Ma Calderara ha una dignità da difendere e non poteva permettersi oltre lo sfregio di un centro inesistente e degradato.
E' falso affermare che le risorse destinate al completamento del secondo stralcio (Via dello Sport - incrocio Via Turati Matteotti) siano improvvisamente scomparse in quanto dirottato sulla riqualificazione dell'ex "Bologna Due".
Falso due volte!! la prima poiché i finanziamenti previsti per la riqualificazione dello stabile erano stati già individuati in circa dieci miliardi delle vecchie lire attraverso la vendita delle azioni Hera, degli alloggi ERP (che verranno riacquisiti all'interno dello stabile), dalla vendita di un capannone e dei locali di un ristorante.
Viene detto il falso per la seconda volta quando si cita la delibera n. 85 del 26/11/03.
Intanto si tratta della n. 86 (stessa data) che prende atto della mancata contrazione del mutuo previsto per l'anno 2003 (sarà invece necessario contrarlo nel 2004) e lo annulla.
Con un po' di serenità politica in più si sarebbero dovuti accorgere, quelli del "Polo per Calderara", che la Giunta, con delibera n. 128 del 30 settembre 2003 (affissa all'albo pretorio dal 23 ottobre 2003 al 06 novembre 2003), ha predisposto il programma triennale dei lavori pubblici 2004/2006 stanziando 930.000,00 Euro per il completamento del secondo stralcio di Via Roma.
Allora? I cittadini facciano le opportune riflessioni.
Come riflettano anche sul fatto che l'ex "Bologna Due" non poteva, così come strumentalmente è stato ventilato da qualche parte, vendere quell'edificio per il semplice fatto che il Comune di Calderara di Reno non era proprietario di un solo millesimo.
Trattavasi di proprietà privata e chi lucrava sulla prostituzione, sullo spaccio di stupefacenti e sul degrado certamente non era interessato a disfarsi di una fonte di reddito così allettante seppur illecita.
Perché non dire, invece, che ogni qualvolta si sia discusso in Consiglio Comunale della riqualificazione dello stabile, non una sola volta si è alzata dai banchi del "Polo per Calderara" una voce di adesione al progetto o di costruttiva partecipazione?
Si sono alzati, sì, ma per abbandonare l'aula e defilarsi rispetto ad un'assunzione di responsabilità verso tutte quelle famiglie oneste con bambini come i nostri, che pure vi abitano.
Vorrei, ne colgo l'occasione, tranquillizzare i cittadini di Calderara su alcune questioni sollevate sempre da qualche parte e trattare con il solito sistema stucchevole e biecamente propagandistico.
Rettifica confini con Sala. Forse tutti a Calderara, fatta eccezione per qualche rappresentante del "Polo per Calderara" (ma perché "per Calderara" e poi danno l'impressione che non vivono a Calderara??) sanno che le vecchie logiche campanilistiche, obsolete e sterili, hanno ceduto il passo a politiche concertative con i territori vicini, in una visione di area vasta più moderna e tesa a ad ottimizzare le risorse.
Tanti sono gli esempi, anche col Comune di Bologna, e quello della rettifica dei confini va inquadrato in un sistema ampio e razionale di gestione delle problematiche comuni.
Sala Bolognese ha provveduto ad effettuare, in alcune aree contigue ai due territori, interventi viari, fognari e di deopurazione delle acque senza pretendere la quota parte da Calderara.
Altri ancora ne sono previsti ma soprattutto non è più razionale e oculato risparmiare su servizi da erogare a porzioni del territorio marginali rispetto a una centralità più generale dell'assetto urbano?
Tra l'altro, e lo sanno molto bene quelli del "Polo", i territori ceduti non possono essere assolutamente urbanizzati in quanto coperti da vincoli fluviali, ambientali e architettonici.
La stazione di Tavernelle, poi, sarà comunque a servizio di cittadini calderaresi ed è impensabile che con la costituenda stazione del Bargellino, il Comune di Calderara possa accollarsi l'onere di 2 stazioni ferroviarie.
Le somme, come sempre, si tirano alla fine di un lasso di tempo congruo ed ai cittadini non sarà nascosto nulla in virtù di quei principi di trasparenza amministrativa ai quali mi sono sempre ispirato.
L'ampliamento del primo tratto di via Stelloni (Sala - Calderara) rientra in un'ottica di decongestione del traffico pesante al centro abitato in quanto per quel tratto, oltre a una già esistente zona produttiva di rilievo, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale prevede una espansione ulteriore, funzionale alle imprese già esistenti, il traffico pesante viene distolto dal centro del paese e dirottato o sulla circonvallazione (e non più su via Bazzane) u sulla Trasversale di Pianura attraverso la provinciale Padullese.
Erano anni, invece, che i cittadini di Longara reclamavano una maggiore sicurezza nel tratto tra Calderara e la Frazione ed avervi provveduto ha voluto significare come le loro istanze fossero condivisibili e legittime.
Il secondo stralcio partirà nel prossimo autunno collegando tutta via Stelloni Levante alla rotatoria di via Marchesini-Longarola.
Parlare di Ponte sul Reno, facendo finta che il problema possa essere risolto dal solo Comune di Calderara mi sembra demagogico e fuorviante, vista l'ingente spesa prevista.
Esso è all'interno di un progetto più complessivo e articolato, denominato "intermedia di pianura" (previsto anche dall Provincia) e che dovrà trovare una sinergia di risorse tra la stessa Provincia, i comuni di Bologna-Calderara-Sala-Castelmaggiore e realtà private.
L'intermedia di pianura va posta in stretta correlazione al Passante Nord, come opera complementare e ricadente sul sistema di viabilità locale.
Ed a proposito dei silenzi del Sindaco di Calderara sul Passante Nord, ancora una volta volutamente si è omesso di ricordare come il Sindaco abbia partecipato a tre assemblee pubbliche, nell'estate del 2003 (sala Consiliare dle Comune - Castel Campeggi e salone parrochiale a Calderara).
Non suddito della Provincia, quindi, ma parte attiva, assieme ad altri 10 sindaci, nella redazione di un documento (di cui ne ha dato ampio risalto la stampa locale) con il quale si sono poste numerose condizioni affinché lo studio di fattibilità del Passante Nord potesse essere reso più omogeneo rispetto alle esigenze dei territori coinvolti, pur nella personale e intima certezza di dover esercitare una sorta di diritto-dovere al fine di contribuire alla soluzione di un drammatico problema non più procrastinabile e che attiene a tutto il sistema di mobilità metropolitano: la paralisi della tangenziale di Bologna.
Non è più tempo di fare chiacchiere!
Bisogna intervenire se vogliamo, come realmente vogliamo, assumerci le responsabilità che il nostro ruolo di Amministratori ci assegna.
Altre cose sono state scritte da qualche parte ma non vale la pena, visto il livello, di riprenderle.
I cittadini di Calderara sono perfettamente in grado di discernere tra faziosità e obiettività.
L'Amministrazione Comunale di Calderara di Reno è orgogliosa di aver portato a termine il proprio programma di mandato e di aver completato numerosi, importanti e impegnativi progetti.
Basta guardarsi attorno per averne appieno la percezione!
A fine marzo partiranno anche i cantieri per la costruzione della nuova viabilità che eviterà i due passaggi a livello di via Roma.
E' troppo poco? Personalmente penso che non basti "un'arca" per contenerli tutti, ma "un'arca" degna di questo nome, non fallata e piena di acqua putrida.

Il Sindaco Matteo Prencipe



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