RESIDENCE 'GARIBALDI 2' A CALDERARA (BO): SANDRI A GIACOMINO (PDCI) |
(Bologna, 3 febbraio 1999) - "Il progetto di ristrutturazione del Residence Garibaldi 2 presentato dal Comune di Calderara di Reno (Bo), in cui lo stabile è situato, oltre a non avere le carte in regola per essere accolto come 'Contratto di quartiere', non sembra neanche percorribile come soluzione dell'annoso problema di degrado sociale e urbanistico che l'immobile in questione rappresenta". È quanto ha affermato l'assessore ai programmi d'area e qualità edilizia Alfredo Sandri, in risposta ad un'interpellanza, presentata nell'aprile scorso da Rocco Giacomino (pdci), il quale aveva sollecitato la Giunta regionale ad inserire tra le priorità dei propri piani di recupero, con l'utilizzo di risorse pubbliche e della stessa Regione, lo stabile di Calderara, più volte, scriveva il consigliere, al centro di polemiche anche per problemi di microcriminalità. Al riguardo, Giacomino suggeriva l'utilizzo dei Contratti di quartiere, un nuovo strumento urbanistico, destinato a zone di degrado urbano e sociale, che prevede anche possibili finanziamenti pubblici. L'apposito nucleo di valutazione istituito dalla Giunta regionale per individuare fra le sei proposte giunte in Regione, le cinque da inviare a Roma per la selezione nazionale, come imponeva il bando ministeriale, ha precisato l'assessore, ha escluso quella di Calderara per una serie di carenze, rispetto alle finalità proprie dei contratti di quartiere, relative agli aspetti occupazionali ed urbanistici. A ciò si aggiunge, ha proseguito l'assessore, una palese sproporzione fra i costi elevati dell'operazione (circa 21 miliardi complessivi), tutti a carico pubblico e quindi della collettività, ed i limitati benefici che ne sarebbero derivati.
"La Regione non intende comunque disinteressarsi del problema", ha affermato l'assessore. La Regione ha offerto la propria disponibilità ad intervenire presso lo IACP provinciale per concordare con il Comune di Calderara un percorso che comprenda l'eventuale stanziamento di parte delle risorse provenienti dai piani di vendita degli alloggi pubblici, ha riferito Sandri, precisando anche che attualmente sono allo studio soluzioni tecniche e finanziarie alternative.
Assolutamente insoddisfatto, Giacomino ha definito peregrina e poco convincente la risposta dell'assessore, convinto invece che la Regione abbia preferito lavarsene le mani, piuttosto che addentrarsi nell'utilizzo dei contratti di quartiere, data la complessità e delicatezza dell'operazione di risanamento del residence di Calderara. "Non utilizzare i contratti di quartiere è stato un errore", ha poi commentato il consigliere, aggiungendo che così si è persa una occasione per avviare a soluzione la situazione di grande degrado esistente in quella zona del bolognese.