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Calderara di Reno, 4 maggio 1998


Prot. n. 7649
Egr. Sig. Renato Colombo c/o GE. CO.
Via Garibaldi 2
40012 Calderara di Reno (BO)


Oggetto: Interrogazione al Sindaco a firma R. Colombo e altri prot. gen. 7649 del 9/04/98

L'istanza contesta il contenuto della risposta del Sindaco di Calderara di Reno all'interpellanza del Consigliere Comunale Graziano Girotti prot. n° 23537 del 29/11/95, riferendosi all/operato di un "gruppo di iniziativa" composto da abitanti dell'immobile di via Garibaldi 2, allo stile prettamente politicizzato della risposta e ad alcuni particolari su cui chiede chiarimenti.
Con riferimento ai punti dell'istanza i chiarimenti di questa Amministrazione Comunale sono i seguenti:
  1. La vicenda delle insegne apposte sul tendone all'ingresso dello stabile è illustrata dall'allegato carteggio, dal quale risulta che l'oggetto del provvedimento non riguarda la qualità estetica dell'insegna ma il suo contenuto in quanto essa illustrava una attività, quella di "albergo residenziale", non più ammessa a seguito della revoca della licenza stessa da parte del Comune. Ciò non esime la proprietà dall'obbligo di pagare la tassa per un'insegna per tutto il periodo in cui essa è installata, ancorché soggetta a successiva rimozione mancando i presupposti per l'esercizio dell'attività.

  2. Nell'anno 1980 fu rilasciata licenza di esercizio a "Bologna 2 Residence", cessata per fallimento della società nel 1985. Nell'anno 1989 fu rilasciata licenza alla "Sigma S.A.S." per la gestione di un numero limitato di unità sparse nel fabbricato, all'insegna "Residence Athena Hotel"; tale licenza veniva revocata nel 1991 come risulta dall'allegato.

  3. Il Comune, ai sensi delle leggi vigenti non ha la facoltà di rifiutare la residenza a soggetti che, dichiarando di eleggervi "dimora abituale", risultino alloggiati in un locale sito nel territorio comunale. Spetta ai proprietari garantirsi da occupazioni abusive o degradanti dei propri immobili, come ha fatto puntualmente il Comune di Calderara nel caso citato di via Armaroli.

  4. Allo stato delle cose non sarebbe possibile autorizzare i proprietari dell'immobile al "cambio di destinazione d'uso", da Cat D.2, casa albergo a "casa di civile abitazione" in quanto mancano i requisiti richiesti dalle leggi e dalle norme per tale destinazione d'uso. Il cambio di destinazione, totale o parziale sarà possibile solo mediante una ristrutturazione dell'immobile ed ciò che questa Amministrazione Comunale intende fare, vista l'inerzia della proprietà, mediante il "Piano di Recupero" di iniziativa pubblica, attualmente allo studio. Per quanto riguarda le provvidenze con cui da anni il Comune sopperisce alle disagiate condizioni economiche di abitanti dello stabile basterebbe ricordare che ben 15 nuclei famigliari ivi alloggiati sono attualmente assistiti dai Servizi Sociali Comunali, ai quali occorre aggiungere altre 9 famiglie con minori, assistite dal Servizio Sociale AUSL, sempre a carico della convenzione col Comune. Senza contare il rilevante costo per il contribuente costituito dalle misure di Pubblica Sicurezza, di presidio, di Vigilanza Igienico Sanitaria.

  5. I panni stesi nei balconcini dei mini alloggi non sono certo il principale problema di degrado di un immobile in cui si verificano vandalismi, gravi inconvenienti igienici e perfino episodi criminosi. L'esposizione di panni, abitualmente, è vietata sul suolo pubblico da norme comunali igieniche mentre per quanto riguarda il decoro degli immobili privati vi provvedono i regolamenti condominiali che vengono fatti rispettare dai singoli amministratori. Una normativa specifica potrebbe essere introdotta nel "Regolamento di Polizia Urbana", che non esiste ancora in molti piccoli e medi Comuni come quello di Calderara ed attualmente è allo studio.

  6. La realizzazione di chiusure a vetrata di singoli balconi incassati è stato un mezzo per rendere un po' più spaziosi ed abitabili alcuni alloggi. Molte delle suddette chiusure sono state sanate attraverso il condono da parte dei singoli proprietari. Estetica a parte, tali chiusure sono indice dell'interesse dei proprietari al miglioramento dell'alloggio e un'azione repressiva avrebbe in definitiva colpito coloro che hanno inteso investire nelle proprie case. Il progetto di ristrutturazione allo studio potrà affrontare il problema di queste modeste superfetazioni, che poco influiscono sul degrado fisico e sociale dell'immobile.

  7. La proprietà e la imprenditorialità comportano obblighi fiscali, impegno alla oculata gestione e rischi che non sono imputabili al Comune, come non lo sono la morosità di inquilini (che il concedente si è scelti liberamente). Il fatto che la Pubblica Amministrazione, nei limiti delle disponibilità, assista alcuni casi sociali non può essere invocato come presunzione di diritto da parte di incauti concedenti.

  8. Il Piano di Recupero è uno strumento di progetto previsto dalla legislazione vigente che il Comune, con Delibere di Consiglio, sta utilizzando per cercare di far confluire finanziamenti pubblici in un insediamento abitato nel quale sono falliti, e per anni, tutti i tentativi di corretto mantenimento complessivo da parte delle proprietà private. È evidente che i proprietari hanno comuni interessi alla rivalutazione dei loro beni ma non possono sperare di farlo a totale carico del danaro pubblico. Perciò il Comune di Calderara, con il consistente aiuto della Regione Emilia Romagna, si sta sobbarcando l'onere di un Piano e di un Progetto di Recupero e procede con la richiesta di finanziamenti per i "Contratti di Quartiere" che, al momento, sono l'unico mezzo disponibile per intervenire sull'immobile, sovvenzionando alloggi per nuclei famigliari residenti e in disagiate condizioni.

  9. Il Comune di Calderara non ignora la difficoltà dell'opera intrapresa, né intende respingere i possibili segnali di buona volontà che possano provenire dalle proprietà, anche da quelle che, con scelte conflittuali ed irresponsabili, hanno contribuito a rendere il "Bologna 2" uno dei siti più inabitabili della nostra area metropolitana. Gli atti progettuali e amministrativi che stanno per essere assunti dal Consiglio Comunale, saranno portati a conoscenza di tutta la cittadinanza in piena trasparenza, al fine di far confluire in un'opera di stabile e duratura rinascita, quelle capacità che finora sono rimaste inespresse o che hanno generato conflitti.


IL SINDACO Massimo Reggiani
Allegati:
  1. Licenza d'esercizio alla S.I.G.M.A. s.a.s. all'insegna "Residence Athena hotel" 16/06/1989

  2. Revoca della licenza d'esercizio all'insegna "Residence Athena hotel" 3/09/1991

  3. Memoria del sig. Lunghini sull'insegna RESIDENCE ATHENA e allegate fotografie 3/04/1995

  4. Invito alla rimozione del tendone pubblicitario 3/06/1995.

  5. Promemoria del Coordinatore del 1° Settore sulle condizioni di iscrizione all'anagrafe 24/04/1998