Il Sole 24 ore 2003
15 ottobre 2003
(Pagina nazionale)
LOTTA AL DEGRADO URBANO/1 Il Consiglio Regionale dà via libera al Programma 2003/2004 di interventi sul patrimonio comunale
Nuovo look per le città in 56 mosse
In Emilia-Romagna dal 1998 al 2003 investimenti pubblici e privati di 773 milioni per attuare i Piani di riqualificazioni
Zone periferiche degradate da fare rivivere, aree industriali dimesse da sfruttare, centri storici da rivalutare.
Sono i programmi di riqualificazione urbana (Pru) in corso nei capoluoghi di provincia dell'Emilia-Romagna, per rifare il look alle città ma non solo.
L'obiettivo di Regione ed enti locali è quello di arginare i fenomeni di criminalità, di fornire abitazioni ad anziani e giovani coppie tramite locazione a termine e buoni casa, di favorire l'integrazione di fasce socialmente deboli come gli immigrati e di rilanciare commercialmente zone depresse.
I piani di riqualificazione urbana in Emilia-Romagna attualmente in corso sono 56 ma nel complesso, tra risorse pubbliche e private (che valgono più dei tre quarti della spesa totale) dal 1998 ad oggi si sono spesi più di 773 milioni.
E a pochi giorni fa risale anche il via libera del Consiglio al programma regionale per il 2003-2004 per gli interventi sul patrimonio comunale di edilizia pubblica: un fondo di 110 milioni (il 60% delle risorse ancora disponibili) destinato al recupero di alloggi di edilizia residenziale e pubblica attraverso interventi di manutenzione, ristrutturazione, adeguamento tecnologico e normativo.
I finanziamenti per i Pru furono predisposti dalla legge 19/98 Norme in materia di riqualificazione urbana e del relativo bando, al quale parteciparono nel 1999 ben 135 Comuni che rappresentano oltre il 70% della popolazione regionale.
Oggi l'investimento regionale è pari a 63,4 milioni.
L'intento era ed è quello di promuovere la qualità urbana, in particolare nelle situazioni di degrado edilizio, ambientale e sociale che investono le aree urbanizzate, spiega Pier Antonio Rivola, assessore alla Programmazione territoriale della Regione.
Tramite le delibere dei Pru - dice - abbiamo realizzato circa 1.500 alloggi tra locazione permanente a termine ed ERP, contribuendo a risanare parti di città e mettendo in moto investimenti privati che sono il 77%, pari a oltre 598 milioni. Di questi il 25% circa è destinato a interventi pubblici.
Quasi tutti gli interventi interessano zone urbane, aree pubbliche in disuso come macelli, mercati del bestiame, depositi, zone ferroviere e quartieri residenziali da risanare: spesso degradati, ma nelle vicinanze dei centri storici o nelle prime periferie delle città.
È il tentativo cioè di ricucire settori delle città tradizionalmente separati come le aree ferroviarie e le zone residenziali tagliate in due da un'importante arteria della viabilità (come accade nelle città attraversate dalla via Emilia) spesso teatro di emarginazione e criminalità.
L'obiettivo è quello di favorire la conoscenza reciproca e i processi di integrazione, spiega Vasco Errani, governatore della Regione.
In questo senso - aggiunge - la Regione sta sviluppando anche 13 progetti pilota finalizzati al miglioramento della sicurezza, sia come riduzione della criminalità sia come percezione di tranquillità nello spazio urabo: un impegno di circa 40 milioni finanziati al 50% dalla Regione.
A Reggio Emilia il progetto dell'area Compagnoli-Fenulli ha come obiettivo quello di riqualificare lo spazio pubblico di una zona residenziale (34 edifici e 538 alloggi).
In questa zona - spiega Errani - c'è una presenza molto alta di famiglie immigrate. L'iniziativa serve per rafforzare i meccanismi di conoscenza e integrazione fra diverse comunità, avviata anche a seguito di episodi di conflittualità significativi accaduti negli anni passati.
A Bologna sono tre le principali zone soggette a riqualificazione (su sette che contano su investimento di oltre 150 milioni), con un finanziamento regionale di circa 14 milioni: San Donato - Garavaglia, che ospita circa il 20% del patrimonio abitativo pubblico bolognese e presenta situazioni di degrado edilizio evidenti; Marconi - ex Manifattura Tabacchi, i cui lavori sono in fase di ultimazione e che ha visto interventi di edilizia pubblica e il comparto Fiera, una superficie di 352 ettari con una popolazione residente di circa 14.800 abitanti.
Un progetto emblematico - continua Errani - è quello del risanamento di un residence degli anni 60, degradato in maniera inarrestabile, a Calderara di Reno. Stiamo per sottoscrivere un accordo con il Comune, con i circa 190 proprietari e la Prefettura per trasformare e risanare un intero immobile. Al piano terra ci sarà la sede della Polizia Municipale, la stazione dei carabinieri e gli spazi comuni; sopra, gli appartamenti rinnovati e ampliati.
"Piacenza per Piacenza" è invece quel progetto messo in atto dal Comune piacentino e che coinvolge aree ex industriali come Unicem, Arbos, l'ex macello, il vecchio carcere.
E' l'idea di riconvertire arre importanti al servizio della città - spiega il sindaco Roberto Reggi - riconoscendo a tutte la stessa volumetria così da abbattere le rendite di posizione.
I 7 mila metri quadrati dell'ex Caserma della neve sono oggi la sede del Politecnico: sono stati realizzati alloggi di edilizia residenziale pubblica, una parte dei quali riservati ad anziani e disabili e un'altra agli studenti che si devono impegnare ad aiutare i vicini più bisognosi.
Nella provincia di Forlì-Cesena gli investimenti, tra pubblico e privato, ammontano a oltre 256 milioni per nove interventi di riqualificazione che vanno da parti del centro storico degradate (mercato delle erbe) alla fascia ferroviaria di via Pandolfa, compresa la ex Orsi Mangelli, zone caratterizzate da complessi industriali dismessi.
I progetti prevedono la demolizione, la bonifica delle aree e la costruzione di edifici pubblici (per nuova sede della Questura e dell'Inail), di tipo residenziale - anche di edilizia convenzionata per le giovani coppie, attraverso i buoni casa - commerciale e direzionale con spazi pedonali e, come è stato richiesto dai cittadini, ampi spazi di verde.
Anche la zona industriale a ovest di Ferrara che ha ospitato insediamenti produttivi collegati all'agricoltura è un'area interessata da diversi progetti di riqualificazione come il Pru Eridania e quello del Po di Volano.
Qui sono previsti, con un finanziamento regionale di oltre 4 milioni, alloggi per la locazione a termine, a canone convenzionato, per lavoratori in mobilità, giovani coppie, anziani e studenti, oltre a opere di viabilità.
A Ravenna, invece, saranno una raffineria e un intero quartiere, quello Darsena, a cambiare aspetto: 136 ettari per un investimento di oltre 37 milioni.
Con un concorso di progettazione - spiega Fabio Poggioli, assessore all'urbanistica - definiremo un master plan capace di garantire un elevato livello architettonico e di realizzare edilizia residenziale e popolare di qualità, compresi i servizi per il turismo e il tempo libero.