Vivi Calderara 2005
febbraio 2005
Che si fa con la variantona?
In una delle ultime sedute prima delle elezioni amministrative la Giunta uscente faceva adottare al Consiglio Comunale, con il voto favorevole della sola maggioranza ulivista, una ennesima variante Piano Regolatore Generale del 1994.
La variante prevede di colmare con fitti condomini tutta l'area che separa l'abitato attuale dalla circonvallazione, 21 ettari precedentemente destinati a una sorta di fascia agricola o boscata a protezione dell'abitato dal traffico crescente sulla provinciale Padullese.
Su tale area verrebbero costruiti, fino a poca distanza dalla strada, ben 40.000 metri quadrati di appartamenti (più di 400, con una previsione di più di mille nuovi abitanti) e circa 2000 metri quadrati di locali commerciali (qualcosa capace di ospitare fino a 40 nuovi negozi).
La giustificazione principale per tale scelta è stata la necessità una diversa sistemazione di alloggi popolari e di case parcheggio per gli abitanti attuali dello stabile di via Garibaldi 2, del quale deve iniziare la ristrutturazione.
Tali alloggi pubblici si sarebbero ottenuti concedendo ulteriori profitti ai privati costruttori.
Il gruppo sinistraRENO si è opposto a tale scelta giudicando eccessivo l'aumento di abitanti previsto, quando ancora devono essere completate molte previsioni del vecchio Piano Regolatore, come i quartieri dietro via Gramsci e la nuova lottizzazione Zanini fra via Turati e via Bazzane.
Tanti nuovi abitanti, andrebbero a gravare su servizi, viabilità e trasporti già congestionati per la popolazione attuale.
Abbiamo contestato la quantità di superficie commerciale, nella situazione eccesso di offerta che tutti conosciamo.
Per quanto riguarda gli alloggi parcheggio per il Garibaldi 2, noi sosteniamo che la disponibilità, già contrattata con alcuni costruttori, è sufficiente e che occorre avviare i lavori avvalendosi anche della rotazione degli alloggi all'interno.
Tale variante, esaltata nella propaganda elettorale de l'Ulivo, è stata uno dei motivi che hanno impedito la formazione di una coalizione con la sinistra espressa da Rifondazione, Verdi e indipendenti come si formata nella grande maggioranza dei comuni emiliani.
C'è ora la notizia che la Giunta Provinciale esprime un parere fortemente critico sul progetto che, senza la preventiva approvazione un Piano Strutturale Comunale, esaurisce e supera le soglie di quantità previste dal Piano Territoriale Provinciale per l'intero Comune Calderara e non rispetta le distanze minime per proteggere gli abitanti dall'inquinamento e dal rumore della strada (pareri avvalorati anche dall'AUSL e dall'ARPA).
La Giunta Provinciale ribadisce:
....l'opportunità di un atto di condivisione con l'Associazione Terre d’Acqua e con i comuni contermini (Bologna) che dia merito della valutazione sostanziale dei contenuti urbanistici della proposta di variante e degli effetti territoriali ad essa collegati, con particolare riguardo ai temi della mobilità e delle opere/risorse necessarie per risolvere le eventuali criticità infrastrutturali individuate.
Il che, tradotto dal "burocratichese" in lingua quotidiana vorrebbe dire all'incirca:
- dovete attenervi alla Legge Regionale 20/2000 che prescrive di
pianificare tutto il territorio con il Piano Strutturale e poi andare
avanti con i Piani Operativi Comunali, in base a quelle che prescrive
il Piano Territoriale Provinciale.
- è bene che facciate un Piano Strutturale assieme agli altri sei Comuni
delle Terre d’Acqua, affrontando insieme e con gli altri confinanti
i problemi del degrado ambientale, dei servizi, della mobilità.
- poi, se la situazione di questi sarà risolta, potrete pensare a crescere,
non casualmente ma in modo organico e sostenibile.
Sono i temi che il gruppo ViViCalderara ha espresso in campagna elettorale e dopo.
Attendiamo che si riapra il dibattito in Consiglio Comunale, ma stavolta vorremmo che vi partecipassero, con la necessaria diffusione di informazioni, anche tanti cittadini.