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Zero in Condotta



  3 marzo 2005
17 maggio 2002 26 maggio 2000
5 maggio 1999 8-21 luglio 1999
27 maggio - 9 giugno 1999 13-27 maggio 1999
26 novembre - 9 dicembre 1998 6-20 marzo 1998




3 marzo 2005


L'incubo del Bologna 2



Mi sembra un incubo, ma purtroppo sono sicuro di essere desto.
Sento il freddo che mi trapana le ossa, la desolazione che mi pervade, la rabbia disarmante che mi fa stare qui, immobile davanti al mostro: sono troppo agitato per essere addormentato.
Mi chiedo se si possa vivere in queste condizioni, mi chiedo se chi parla del degrado nel centro di Bologna abbia la più pallida idea di come si vive da queste parti.
Mi chiedo se una baraccopoli sia più dignitosa.
Avevo visto le favelas solo in tv, oggi ne ho una davanti agli occhi.
A Calderara di Reno, Comune alla periferia nord ovest di Bologna, davanti a un incubo di cemento: il palazzone di Bolognadue.
Definirla una cattedrale nel deserto è troppo elegante. Il deserto tutto intorno, però, è reale: campi arati, qualche fabbrica, in lontananza alcuni villini padronali, due campi da calcetto proprio lì sotto, l'aeroporto Marconi praticamente attaccato.
Niente servizi, non c'è un bar, non un punto di ritrovo, non un negozio di alimentari, niente di niente.
Solo l'hotel "Meeting" che fa parte dell'immenso immobile, ma se ne distingue nettamente: è l'unica ala del palazzo verniciata, curata, pulita, recintata e abbellita con alcuni verdissimi salici piangenti.
Il colore ordinato diventa grigiore infernale non appena si sposta lo sguardo sul resto della costruzione adiacente. Anche gli alberi lì attorno sembrano neri.
Oggi piove (continua a piovere da qualche giorno) ed il risultato è ancora più immpressionante: da fuori il palazzo sembra impregnato d'acqua: i muri mai verniciati sono passati dal grigio chiaro nature del cemento armato al grigioscuro-quasinero, tutta la costruzione sgocciola letteralmente, visto da sotto l'immenso porticato sembra che stia crollando: l'acqua viene fuori dalle crepe nei muri o direttamente dalle tubature "a vista".
Tutto il perimetro della costruzione, compresi i cortili interni, è ricoperto di rifiuti: indumenti stracciati, televisori scassati, frigoriferi, elettrodomestici vari, buste piene di spazzatura scaraventate dai piani superiori e lì abbandonate.
Alcuni degli oggetti buttati di sotto non si sa da quando, soprattutto indumenti, sono rimasti impigliati tra i rami sporchi dei pini neri lì di fronte; a guardarli in questa atmosfera surreale sembrano quasi alberi di Natale addobbati da un qualche artista contemporaneo col gusto del macabro: anche il disordine ha la sua valenza estetica.
Entro nell'immenso condominio, ci sono quattro ascensori per 194 appartamenti su sei piani, ma ne funziona solo uno: Siamo fortunati - mi spiega uno dei condòmini che aspetta di salire in casa - fino alla scorsa settimana non andava neanche questo!
Le leggende metropolitane, fomentate da alcuni casi di cronaca molto gravi, parlano di questo posto come di un ricettacolo del crimine organizzato, il peggior volto dell'immigrazione e della devianza sociale a Bologna.
In realtà il degrado e la criminalità che un giorno regnavano, oggi sembrano aver ceduto il passo ad alcuni sporadici episodi.
Già da qualche tempo molte cose sono cambiate, soprattutto nella composizione degli abitanti del quartiere-palazzone: e infatti, a parte qualche sguardo insospettito e infastidito da parte di alcuni, ho respirato un clima rilassato e, per quanto possibile, accogliente, pur essendo uno sconosciuto.
In molti mi hanno avvicinato per parlare delle loro condizioni, per invitarmi in "casa" a constatare di persone il loro disagio.
Immigrati nord-africani per la maggior parte, alcuni rumeni, ma anche italiani, reduci da storie di vita tormentate e ritrovatisi in questo posto, come se dovessero espiare il peggiore dei peccati.
Ho percorso quasi per intero il chilometro e mezzo di corridoi di questo albergo mancato, come viottoli di una città di cemento.
I pochi appartamenti che ho visitato erano tutti molto piccoli, con le pareti di cartongesso, abitati in media da quattro o cinque persone.
Alcuni sono affittuari, altri hanno comprato: Io lavoro - mi ha detto Kalheed - mi hanno concesso il mutuo e mi conviene: 450 euro al mese per il mutuo, mentre dovrei pagarne 500 per l'affitto!.
In tutti gli appartamenti che ho visto le infiltrazioni d'acqua avevano funestato i muri, facendo cadere i calcinacci e ingrossando le spessore delle pareti, tanto che le porte neanche si chiudevano più.
Eppure a Bolognadue si continua a vivere.
Alcuni organizzano i turni per le pulizie dei cortili condominiali o si danno da fare per tenere in ordine i corridoi interni; i bambini al piano terra giocano, altri fanno lezione e pregano nella sala condominiale adibita a moschea.
Alcuni condòmini, stanchi di essere trascurati dalle autorità, si sono riuniti nella "Associazione per la Rinascita dell'area di Via Garibaldi 2" ed il sito da loro gestito (www.bolognadue.it) fornisce utili approfondimenti e informazioni sul condominio più discusso della provincia di Bologna.
Inoltre è già stato approvato dal Comune di Calderara di Reno un piano di riqualificazione urbana che pone al centro della questione proprio il Bolognadue.
Dall'altra parte assistiamo ancora alla commpleta indifferenza della comunità a questo grave disagio abitativo, alla lentezza dei provvedimenti adottati dalle autorità locali, al pregiudizio diffuso verso gli abitanti del palazzone.
Ma soprattutto assistiamo al persistere di condizioni di vita che offendono e mortificano la coscienza di una società che continua ancora a definirsi "civile", ma che chiude gli occhi ogniqualvolta che viene chiamata in causa.


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17 maggio 2002


CONFINI ALLA DERIVA

Condominio Bologna 2 e Parco Morello
Calderara di Reno


Da Domenica 26 maggio a Sabato 1 giugno CONFINI ALLA DERIVA Teatro dei luoghi torna a Calderara di Reno in coincidenza della settimana calderarese.
La rassegna è a cura di Teatro Reon, con la direzione artistica di Fulvio Ianneo e Anna Amadori che fin dalla prima edizione nel 1998 si sono proposti, attraverso questo progetto, di portare il teatro in spazi urbani e luoghi significativi non teatrali.
Quest'anno i luoghi prescelti sono il Condominio Bologna 2 e il Parco Morello di Calderara di Reno per dare maggior risalto all'importanza del valore sociale e di aggregazione sociale del teatro.
Nell'arco dei giorni della rassegna saranno molte le occasioni da non perdere a partire dall'evento di apertura, il concerto etno folk dei Bevano Est, banda romagnola che si esibirà domenica 26 maggio alle ore 20,30 presso il Condominio Bologna 2.
La musica di quest'ensemble è una raffinata mescolanza di nuovo e di antico, aperta alle diverse etnie e culture, dai ritmi jazz alla tradizione popolare contadina, dalle melodie yiddish ai suoni mediterranei.
Il concerto sarà in contemporanea all'inaugurazione Vicini di casa - Immagini e parole di diverse culture, organizzata dall'associazione culturale Africa e Mediterraneo in collaborazione con CEFAL.
Martedì 28 maggio (ore 21) sarà possibile assistere, immersi nel verde di Parco Morello, alle perfomance di Schizzo and Jejef del Circus Off.
Due eclettici artisti che ci fanno strabiliare coi loro numeri di giocoleria e circo di strada.
La giornata di mercoledì 29 maggio al Condominio Bologna 2 si aprirà invece alle 14,45 con l'argentino Fernando Santiago in L'ospite R.A.S. di Gustavo Vallejos (replica giovedì 30 maggio ore 21,30 al Condominio Bologna 2).
Una commedia drammatica che affronta le tematiche dello sradicamento, la nostalgia, l'emarginazione, la solitudine, l'esilio e l'appartenenza, attraverso le vicissitudini di un argentino che decide di andarsene dal paese.
Seguono alle 21,30 presso il Parco Morello i monologhi giullareschi medievali e moderni di Matteo Belli.
Genti intendete questo sermone è una raccolta di testi poetici del XIII e XIV secolo.
Si va dai classici come Rosa fresca aulentissima di Ciullo o Cielo d'Alcamo ai testi celebri come La nascita del villano di Matazone da Cagliano per finire con un omaggio dedicato all'antica tecnica del grammelot, linguaggio quasi senza parole riconoscibile e basato sulla tecnica onomatopeica dell'imitazione di altre lingue.
Sempre mercoledì 29 maggio in area Parco Morello dalle ore 18 alle 24 la compagnia Buio Industriale presenta OTTONOTTI un racconto per un solo spettatore con Pier Xenofon Kotanidis, per la regia di Zack Pirani.
Il testo, liberamente ispirato a Cuore rivelatore di Edgar Allan Poe, accompagna lo spettatore all'ascolto di un assassino che racconta come ha fatto a pezzi il suo vecchio perchè non sopportava il suo occhio di pesce.
La performance si svolge all'interno di una roulotte, la casa dell'omicida, che diventa così una sorta di teatro ambulante, dove lo spettatore si trova in primissima fila.
OTTONOTTI verrà replicato giovedì 30 maggio al Parco Morello dalle ore 18 alle 24, Prenotazione obbligatoria.
Chiude idealmente questa rassegna, sabato 1 maggio ore 16,30 al Condominio Bologna 2, il Teatro del Drago che presenta I Burattini della Famiglia Monticelli in Il rapimento del Principe Carlo.
La famiglia Monticelli è una famiglia d'arte che produce e promuove spettacoli di burattini e marionette dagli inizi del 1800.
Si ricorda che tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito, eccetto OTTONOTTI che prevede un biglietto di 4 euro.
Info Teatro Reon
tel. 051/6153898
email: assreon@iperbole.bologna.it



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26 maggio 2000


APPUNTAMENTI, SPORT, MOSTRE, CORSI

SABATO 27 MAGGIO
CONCERTI


...

GRAND HOTEL BOLOGNA DUE CONCERTO DI LUSSO
Calderara di Reno via Garibaldi 2.
20,30 NEW HYRONJA, L'ORCHESTRA BAZZA THE NORZS E I GEM BOY

...


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5 maggio 2000


TEATRO

I CONFINI ALLA DERIVA



Dai primi di maggio riparte Confini alla deriva nel comune di Calderara di Reno, drammaturgie ed eventi per spazi non teatrali che assume la dimensione di un vero e proprio festival del teatro dei luoghi, cioè di spazi non necessariamente destinati ad una funzione scenica per diventare luogo di incontro e rappesentazione.
Quest'anno si aggiunge Transictus-teatri e culture del cambiamento, progetto triennale di incontri e di collaborazioni con artisti e operatori culturali dell'est europeo e del sud d'Italia.
La rassegna, alla sua terza edizione, parte il 5 maggio al Magazzino Comunale con lo spettacolo Le Troiane da Euripide e da Gorgia da Lentini, il lavoro è della compagnia napoletana Quodlibet in collaborazione con i Teatri Uniti.
Il 6 e 7 maggio tocca a Bologna 2, lo stabile di via Garibaldi 2, noto per gravi problemi sociali ancora irrisolti, dove il Teatro Reon non manca mai di organizzare eventi culturali a sottolineare come sia l'uso che fa l'uomo di un luogo che lo rende vivibile e non.
Toccherà a Giorgio Simbola e Grazia Negro della Compagnia del Lazzaretto mettere in scena Come è fatta la terra di mio padre?, progetto teatrale articolatosi da marzo in forma di un racconto a episodi fatto da piccoli eventi dove sono coinvolti gli extracomunitari che abitano lo stabile.
L'Acquedotto Renano ospiterà il 12 maggio Salto mortale, la produzione della precedente stagione della compagnia Teatro Reon, la stessa che cura la direzione artistica di Confini alla deriva.
Salto mortale è uno degli episodi del progetto Macchine Arcaiche, una sequenza di quattro storie dove una piccola moltitudine umana, spinta da un bisogno di salvezza, si trasforma in macchina di vita per superare una condizione dolorosa che suscita l'istinto vitale della sopravvivenza.
Il campo d'azione di queste creature è una vera macchina, mezzo attraverso cui si svela l'essenza arcaica della natura umana inascoltata e in cerca di un possibile compimento, fulcro spaziale e luogo sacrale della scena che materializza il senso del dramma vissuto dai personaggi.
In Salto mortale la macchina è una pedana ribaltabile sotto cui si nascondono due grandi croci variopinte che si svelano alla fine del racconto di una tragica esperienza.
I protagonisti sono una coppia di giovani sposi.
Luk (Michele Andrei) e Gea (Anna Amadori) appena tornati dal loro viaggio dove sono stati testimoni involontari dello scoppio di una guerra civile.
Luk e Gea sono incapaci di comunicare la crudezza di ciò che hanno vissuto, così come i loro amici sono incapaci di provare un vero sentimento di partecipazione.
I due decidono di compiere un'azione esemplare, un suicidio pubblico per trasmettere il senso di ciò che hanno visto agli spettatori in sala.
Luk e Gea cercano in questo modo di superare i limiti di una vita privata banale e inacettabile.
La morte è la metafora di un cambiamento e "genera" in loro un'idea diversa di vita.
Ritorna il Magazzino Comunale con tre spettacoli in prima nazionale: l'11 maggio la compagnia bulgara Lilia Abadjieva Company con Hamlet, teatro danza; sabato 13 maggio Il mio dire accende le lanterne di Segnale Mosso, lavoro incentrato su gesti, parole e movimenti danzati evocati da testi di poesia contemporanea.
Infine il 14 maggio Uncertain Story della compagnia di Zagabria Centar for drama Zagreb.
Il festival si conclude alla Scuola elementare di Longara con Primo incontro, perfomance ispirata a Tre sorelle di Anton Cechov.
Date 19 e 20 maggio con una compagnia slovena diretta da Fulvio Ianneo.
Questa performance è la prima tappa del progetto Maison Vide, che debutterà nel 2001.
Si diceva infine del convegno, il 13 maggio presso la Sala Zodiaco nel palazzo della Provincia di Bologna.
Sarà una giornata di confronto e di testimonianze molto proficua per chi volesse conoscere il mondo teatrale slavo, forse, pur con l'impegno di teatri come i Teatri di Vita e il Reon, ancora un po' sconosciuto, soprattutto nelle sue rappresentazioni minori.
Eppure un tempo proprio dal mondo slavo arrivarono stimoli e energie che innovarono e seminarono nuovi germogli artistici.
Per informazioni: 051 6153898 oppure e-mail: assreon@iperbole.bologna.it


APPUNTAMENTI, SPORT, MOSTRE, CORSI

SABATO 6 MAGGIO
TEATRO


CONDOMINIO DI VIA GARIBALDI 2 di Calderara di Reno, ore 18, COME E' FATTA LA TERRA DI MIO PADRE a cura di Giorgio Simbola - intervento finale


APPUNTAMENTI, SPORT, MOSTRE, CORSI

DOMENICA 7 MAGGIO
TEATRO


CONDOMINIO DI VIA GARIBALDI 2 di Calderara di Reno, ore 18, COME E' FATTA LA TERRA DI MIO PADRE a cura di Giorgio Simbola - intervento finale


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8-21 luglio 1999

REALTÀ PROIBITA


APPARTAMENTI ALL'ASTA

(CON PROSTITUTE DENTRO...)


È universalmente noto che nello stabile di via Garibaldi 2 a Calderara di Reno vi è il più alto concentrato di prostitute dell'Emilia Romagna.
Il continuo viavai di prostitute, clienti e papponi provoca enormi disagi alle centinaia di studenti, lavoratori e pensionati che abitano lo stabile.
Spesso la prostituzione sfocia in gravi episodi di violenza.
Poche notti fa l'ennesimo episodio: un morto, una prostituta ferita, un altro uomo arrestato.
La vicenda 'prostituzione' in via Garibaldi 2 ha dell'incredibile: da anni circa 60 appartamenti sono abitati come 'luogo di lavoro' dalle prostitute.
Mai una volta un appartamento è stato sequestrato, come accade invece in ogni parte d'Italia.
Tutto questo nonostante si ripetano violenze, sfruttamento, speculazione e irregolarità di ogni tipo.
La cosa più incredibile è che in questo periodo 21 appartamenti di via Garibaldi 2 sono all'asta, da circa un anno la pretura ha intimato di lasciare liberi gli appartamenti, è stato nominato un custode giudiziario, ma buona parte di questi 21 appartamenti continuano ad essere usati dalle prostitute.
Dato che la presenza delle prostitute in questi appartamenti è totalmente abusiva, come mai nessuno interviene?
Chi continua a speculare sugli enormi guadagni delle prostitute?
A chi le prostitute versano il 'pizzo'?
Si può stimare che il fatturato annuo delle prestazioni sessuali delle prostitute che abitano in via Garibaldi 2 si aggiri sui 15-20 miliardi.
È una cifra pari all'intero bilancio del Comune di Calderara!!!!
È una cifra che fa riflettere.


ASSOCIAZIONE PER LA RINASCITA DI VIA GARIBALDI 2



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27 maggio - 9 giugno 1999


GIORNO PER GIORNO

MUSICA.CINEMA.TEATRO.CINEMA.INCONTRI


SABATO 29 MAGGIO
TEATRO


CONDOMINIO Calderara di Reno via Garibaldi 2
info 051.615.38.98
17.00 Strade Sottosopra - PARADA i ragazzi di Bucarest (Romania)


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13-27 maggio 1999

Confini alla deriva...



Seconda edizione di Confini alla deriva, l'interessante ed originale cartellone di spettacoli, che come l'anno passato, il Teatro Reon propone per il mese di maggio nel territorio bolognese.
Confini alla deriva è uno degli appuntamenti culturali-teatrali più interessanti del periodo pre-estivo.
Il progetto ideato e curato dal Teatro Reon si snoda attraverso luoghi e percorsi inusuali, creando spettacoli, eventi, perfomances, allestimenti in luoghi non prettamente teatrali.
Villa Paleotti, l'Aquedotto Renano, il condominio Garibaldi 2, vari spazi urbani di Calderara di Reno si trasformano in particolari palcoscenici per una rassegna davvero ricca di sorprese e suggestioni.
A inaugurare Confini alla deriva saraà la villa Paleotti, un casolare che l'artista Nicola Zamboni ha trasformato in laboratorio di scultura.
La Villa ospiterà il 15 e il 16 maggio numerosi artisti della scena teatrale contemporanea, l'originale Teddy Bear Company, la Compagnia Monica Francia, Antonella Piroli di Tanti Cosi Progetti, Anna Amadori, Almescabre, compagnia milanese e una mostra di Ugo Iafulla dedicata ai Barbie Turici.
L'area dell'acquedotto Renano sarà invece lo scenario di Kaos a Betlemme, una produzione Teatro Reon.
Kaos a Betlemme apre per la prima volta al pubblico l'acquedotto renano che costruito negli anni '30 è rimasto fino ad oggi chiuso e sconosciuto.
Da questo luogo di archelogia industriale prende le mosse lo spettacolo di Fulvio Ianneo.
In scena due personaggi ciechi cui il destino, nelle vesti di un coniglio, ha donato un paio di occhi, usati a turno dai due personaggi.
Il giorno appartengono all'uomo e di notte alla donna, in un alternarsi di visioni e condizioni che questa situazione impone loro.
Il tratto tipico della penna di Fulvio Ianneo, regista e sceneggiatore di questa produzione Teatro Reon, arricchisce i due personaggi di ironia, tenerezza in un'atmosfera dai toni surreali e magici.
Il programma di Confini alla deriva prosegue con Cortesie, Aperitivi e digestivi di un ristorante impossibile, un grazioso invito nel condominio Garibaldi 2, noto alle cronache come Ex Bologna 2.
Gli appuntamenti di Cortesie, spettacoli, performances e concerti hanno come protagonisti i musicisti di Bassesfere, gli attori di Teatro Reon, Teatro all'Improvviso, M. Andrei, A. Cortesi, M. Colombari, A. Nicodemo e altri.
Confini alla deriva termina con un appuntamento da non perdere.
Da Bucarest arriva il gruppo Parada, formato da giovanissimi ragazzi di Bucarest, diretti dal mimo Miloud.
Parada animerà le strade, le vie, le piazze di Calderara di Reno con giochi trampoli, colori e divertimento.


Confini alla deriva

Villa Paleotti, via Persicetana 50 Calderara di Reno - Sabato 15 e domenica 16 maggio, prenotazione obbligatoria: Altari campestri, apparizioni e visioni d'arte in un luogo dimenticato con Anna Amadori, Almescabre, Compagnia Monica Francia, Tanri Cosi Progetti, Antonella Piroli, Teddy Bear Company, Ugo Iafulla.

Area Acquedotto Renano - 20, 21, 22 maggio ore 22, via Prati, 12 Calderara di Reno prenotazione obbligatoria: Kaos a Betlemme di Fulvio Ianneo, con M. Bernardi e M. Demuru.

Area Condominio Garibaldi 2 - 22 e 23 maggio ore 18,30, via Garibaldi 2 Calderara di Reno, prenotazione consigliata spettacolo gratuito: Cortesie aperitivi e digestivi di un ristorante impossibile a cura di Teatro Reon con Bassesfere, Teatro all'Improvviso, M. Andrei, A. Cortesi, M. Colombari, A. Nicodemo.

Spazi Urbani di Calderara di Reno- dal 24 al 30 maggio strade Sottosopra con Parada, ragazzi di Bucarest.
In collaborazione con Associazione Bassesfere spettacoli gratuiti.
Per informazioni e prenotazioni Teatro Reon 051/6153898.


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La cultura nell'hinterland


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Il teatro dei luoghi con il Teatro Reon nel comune di Calderara, realizza produzioni pensate per Villa Paleotti e, questa è una grande novità, per il residence Bologna 2, dove si terranno degli spettacoli, intitolati Cortesie, nelle case degli inquilini del residence.
Dal 24 al 30 maggio, negli spazi urbani di Calderara, la compagnia Parada, composta di ragazzi che vivono nelle fogne di Bucarest, terrano delle perfomances di strada.
Il progetto è condiviso anche dal Comune di Bologna e si terrà anche in Piazza Maggiore.

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GIORNO PER GIORNO

MUSICA.CINEMA.TEATRO.CINEMA.INCONTRI


SABATO 22 MAGGIO
TEATRO


AREA CONDOMINIO Calderara di Reno via Garibaldi 2
18,30 CORTESIE APERITIVI E DIGESTIVI DI UN RISTORANTE IMPOSSIBILE a cura di Teatro Reon con Bassesfere, Teatro all'Improvviso. M. Andrei, A. Cortesi, M. Colombari, A. Nicodemo - prenotazione consigliata spettacolo gratuito.

GIORNO PER GIORNO

MUSICA.CINEMA.TEATRO.CINEMA.INCONTRI


DOMENICA 23 MAGGIO
TEATRO


AREA CONDOMINIO Calderara di Reno via Garibaldi 2
18,30 CORTESIE APERITIVI E DIGESTIVI DI UN RISTORANTE IMPOSSIBILE a cura di Teatro Reon con Bassesfere, Teatro all'Improvviso. M. Andrei, A. Cortesi, M. Colombari, A. Nicodemo - prenotazione consigliata spettacolo gratuito.


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26 novembre - 9 dicembre 1998

LA STAGIONE 1998/99 DEL TEATRO REON

Risvegli di confine



L'edizione 98/99 di Risvegli di Confine, la stagione teatrale curata dal Teatro Reon per lo Spazio Reno di Calderara di Reno, si riconferma anche quest'anno come una tra le più interessanti programmazioni teatrali del panorama bolognese e provinciale.
Come nella scorsa edizione, Risvegli di Confine propone spettacoli ed eventi al confine, al limite, sia nella scelta dei luoghi (magazzini comunali, stazioni paesane, ville contadine ..), sia come ricerca artistica di chi vuole andare oltre questa civiltà, superandone le barriere.
Risvegli di confine è suddivisa quest'anno in tre sezioni: Macchine Arcaiche, Vite, Mitologie Geografiche.
All'interno di Macchine Arcaiche saranno presentati spettacoli dedicati alle machinae, nel segno latino del termine di congegni, ordigni e inganni, con installazioni, opere macchina, percorsi visionari e una rassegna di video danza sul tema dell'armonia tra corpo e natura.
Il primo appuntamento di Macchine Arcaiche, mercoledì 2 dicembre, è Una giostra; L'Agamennone, spettacolo della compagnia torinese Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa che da anni lavorano sullo spazio scenico.
Il mese di gennaio vedrà protagonista il gruppo romano il gruppo romano Accademia degli Artefatti che presenta Natura Morta - Variazioni per una metamorfosi, spettacolo - installazione per sette spettatori alla volta, dedicato al mito del Minotauro e di Teseo.
L'ultimo appuntamento nella sezione Macchine Arcaiche è Salto Mortale, anteprima del Teatro Reon, spettacolo basato su una complessa struttura scenografica inventata da una giovane coppia di sposi che diventa luogo di memoria e azioni.
La novità di Risvegli di Confine, rispetto all scorsa edizione, è la nuova veste europea.
Numerose sono, infatti, le compagnie provenienti dall'estero e che partecipano alla sezione Vite.
In Vite le esperienze di artisti irrompono sulla scena del teatro per raccontare esperienze difficili o particolari; in Vite gli spettacoli raccontano i confini, i margini esistenziali sopra i quali questi artisti hanno tracciato i loro percorsi.
Presenti in Vite Oiseau Mouche, compagnia francese formata da attori professionisti con handicap mentale, il Cankarjev Dom, centro culturale sloveno e la compagnia russa Teatr Novogo Fronta che già abbiamo potuto apprezzare per il suo strabiliante lavoro artistico a settembre al Teatro Polivalente Occupato di Bologna con lo spettacolo Leaden Fog.
La sezione Vite ospita, inoltre, una tre-giorni 11-13 febbraio dedicata a giovani compagnie (Teatro Ferramenta, Simonetta Favari, Scena Verticale) e Fragile: Storie Difficili, micro-rassegna con Cada Die Teatro in Nico e Anna Amadori del Teatro Reon in Poemetto Assassino e Maritata, due assoli teatrali scritti e diretti da Fulvio Ianneo.
L'intensa programmazione prosegue in marzo con Franco Scaldati in uno spettacolo-lettura di Lucio - barbone sognatore che parla alla luna;
Vite si conclude con Teatri dell'Adolescenza mini-sezione che vede come protagonisti tre compagnie di adolescenti: il primo gruppo, diretto da Ravenna Teatro, presenta Giulietta e Romeo; il secondo Altre Teste Groups diretto da Anna Amadori; il terzo Virginity (studio n° 2) a cura di Fulvio Ianneo.
Marzo sarà il mese dedicato a Mitologie Geografiche, serate di reading, concerti e altre iniziative in luoghi geograficamente significativi: la strada, il palazzo, la piazza, il pozzo.
La fortunata Confini alla Deriva - Teatro dei Luoghi si svolgerà nel mese di maggio, ripercorrendo luoghi già segnati nella scorsa edizione, come la Stazione di Tavernelle Emilia e Villa Paleotti e inaugurando luoghi nuovi, come il condominio Garibaldi 2 (ex residence Bologna 2) e vari nuclei urbani di Calderara di Reno.
Le date di Confini alla Deriva sono ancora da definire.
Una programmazione così intensa e così interessante è veramente in grado di risuscitare quella curiosità che il panorama bolognese tende a soffocare.



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6-20 marzo 1998

Immigrati: emergenza criminalità o emergenza emarginazione?

I ghetti della miseria



IL copione è piuttosto scontato: dopo accoltellamenti e violente risse sempre più frequenti, quando alla fine c'è rimasto un cadavere per terra è precipitata l'emergenza criminalità, articoloni, interviste al sindaco, quadretti di colore sugli altri, i buoni selvaggi che vanno a lavorare ma non sono accettati ugualmente.
E ancora una volta fari puntati sui ghetti del degrado, i centri di accoglienza, il residence di Calderara.
Luoghi simili, però, non nascono dal nulla, anzi impiegano molto tempo per assumere caratteristiche tali da solleticare le cronache scandalistiche e in genere questo processo non avviene in silenzio.
Proviamo a vedere, allora, come si sviluppa e come viene (o non viene) gestito.
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, non occorre faticare: prendiamo il parcheggio esterno del Centro Saif, quello in via della Cooperazione dove giovedì 26 febbraio un giovane marocchino palesemente sotto l'effetto di sostanze (dicono i testimoni) è stato accoltellato a morte.
Il fenomeno è rimasto strisciante per quasi un anno, poi è esploso durante l'estate scorsa.
Nel parcheggio antistante il centro Saif e nelle strade limitrofe avevano cominciato a risiedere stabilmente, dormendo in vecchie macchine e furgoni, immigrati senza casa, giunti, solitamente, dal sud in seguito alla sanatoria Dini.
Prima persone in cerca di lavoro, che spesso lo hanno trovato, almeno in forma precaria, ma hanno continuato a dormire in macchina perché non trovavano casa, poi clandestini, giovani senza speranze di regolarizzazione che vivono alla giornata.
Fin da subito era evidente il rischio ed è stato prontamente denunciato dai lavoratori residenti nel centro: l'ambiente assolutamente ai margini e senza regole offriva una copertura ottima agli spacciatori che non hanno perso tempo ad infiltrarvisi e a trovarsi a proprio agio in mezzo ai mercatini informali di alimentari e cibi cotti allestiti dai molti che tentano di sbarcare il lunario in qualche modo.
Il territorio indisturbato e non frequentato da "gente perbene" crea le premesse adeguate per un completo circuito dello spaccio, con i tossicodipendenti italiani (gli unici con cui questa gente si può permettere un atteggiamento arrogante) che prendono l'abitudine di venire per piazzare paccottiglia rubata.
Una denuncia dettagliata della situazione e dei suoi rischi veniva fatta all'ISI (Istituto Servizi per l'Immigrazione) e al Quartiere a metà del mese di settembre da parte del portavoce del Centro Saif, la risposta allora fu che non appena finito il Congresso Eucaristico (ultima settimana di Settembre) le autorità sarebbero intervenute per bonificare la zona con opportuni provvedimenti.
Alla fine di ottobre una delegazione del centro Saif, piuttosto infuriata, fece irruzione in Consiglio Comunale, interrompendolo per ottenere attenzione, e pose di nuovo il problema, questa volta pubblicamente.
L'assessora Golfarelli li tacciò di impazienti e promise interventi, sostenendo che il ritardo era dovuto all'aggravarsi della situazione in Stalingrado (su questa torneremo).
Seguirono riunioni con l'ISI, il quartiere e i vigili, che nell'ambito del progetto Bologna Sicura, misero a punto un programma di bonifica che prevedeva:
  1. recinzione dell'area antistante il centro adibita a parcheggio con relativa erogazione di pass per l'auto solo ai residenti regolari del centro;
  2. interventi congiunti di vigili urbani e polizia per effettuare controlli frequenti dell'identità di chi staziona nell'area limitrofa;
  3. ripristino e manutenzione delle baracche con asportazione fisica di quattro baracche alla volta e conseguente diminuzione dei residenti del centro stesso.

Questo programma venne steso insieme ai rappresentanti del Centro.
Nell'arco del mese di novembre i rappresentanti, dal canto loro, fecero un grosso sforzo per far cessare le piccole attività di vendita di pane e cibi cotti allestite da alcuni residenti del centro per arrotondare lo stipendio, le quali, pur risultando molto comode per i lavoratori residenti hanno purtroppo lo svantaggio di richiamare presenze esterne poco controllabili.
Siamo a marzo e nulla di tutto questo è ancora avvenuto, a parte la chiusura dei piadinari interni.
Frattanto a Stalingrado, per l'evidente crescita del mercato dello spaccio nei cortili e nei marciapiedi antistanti, il disagio degli abitanti aumentava fino all'esasperazione e qualche famiglia cominciò a lanciare grida d'allarme con le istituzioni e con i giornali.
La conseguenza fu un peggiorare della tensione nella zona fino ad aperte minacce degli spacciatori ai danni delle famiglie che mostravano meno pazienza e remissività.
Comune e Questura si interessarono della cosa e il paradossale risultato fu che, prima di Natale, due famiglie "a rischio" (per le minacce dei delinquenti) furono trasferite in altri centri di accoglienza.
Gli spaccia, invece, sono ancora lì.
Non sono questi gli unici luoghi che subiscono un tale destino.
Del residence di Calderara hanno dato conto ampiamente le cronache degli ultimi giorni, ma altri ghetti si possono incontrare in città: uno è in via Sante Vincenzi dove intorno a una palazzina abitata da lavoratori stranieri si è formata una piccola baraccopoli nordafricana.
Anche qui la dinamica è partita da poveracci in cerca di lavoro ed è cresciuta con gente fuori da ogni regola (che vuol dire non solo spacciatori ma anche).
Il corto circuito pericolosissimo che si determina in questi luoghi è riassunto sinteticamente nella rapida diffusione del consumo di eroina tra persone emarginate.
Ci casca ogni tipo di persona: padri di famiglia, come giovani sbandati, bulli di periferia lanciati all'avventura come poveracci di ogni età in preda alla disperazione.
La gente che vive così ha ormai smesso di credere possibile un cambiamento della propria vita, per molti di loro anche un posto letto in un centro di accoglienza è un miraggio inarrivabile.
Molti escono dalla macchina ogni mattina, ancora dopo mesi e anni, e prendono l'autobus per andare al lavoro in qualche cooperativa di facchinaggio o di pulizie, con contratti a termine, ma non vedono una schiarita nel futuro.
Vivendo gomito a gomito con gli spacciatori è quasi inevitabile per loro cadere nella dipendenza.
Anche perchè, e non è un fattore da sottovalutare, per dormire in macchina d'inverno al freddo, è necessario assumere qualche sostanza, sennò non si resiste, e l'eroina sta rapidamente sostituendo l'abuso di alcool in questa funzione anestetica.
In questo modo la massa di manovra dello spaccio cresce e si autoalimenta.
Il fenomeno è ancora più pericoloso in quanto si tratta di persone in genere completamente sprovvedute e disinformate rispetto alle sostanze che circolano e alle conseguenze che comportano e, se clandestine, prive della copertura sanitaria (del resto anche i regolari tra loro sono troppo emarginati per riuscire a sapere a quale servizio rivolgersi, e con ottime probabilità di ricadere nella clandestinità al primo rinnovo del permesso di soggiorno).
È sconcertante la disperazione in cui alcuni di questi tossici si trovano, in quanto non riescono a vedere da nessuna parte qualche spiraglio di luce per la loro vita.
Del resto, i dati sui casi di overdose sono impressionanti: i nordafricani rappresenterebbero il 30% (e considerate che costituiscono meno dell'1% della popolazione in generale), segno evidente di incapacità a gestire le sostanze e disinformazione.
I detenuti stranieri alla Dozza sono ormai il 50%, tra loro i reati connessi allo spaccio sono prevalenti e la maggioranza di loro è tossicodipendente.
Nell'abbandono generale, sappiamo di pochissimi che, grazie a qualche amico che li ha messi in contatto con un Sert disponibile, hanno collaborato attivamente per disintossicarsi pur non disponendo neppure di un letto dove riposare, e ci sono riusciti.
Sono pochi casi ma dimostrano come il dilagare dell'eroina in queste situazioni sia in primo luogo legato al contesto.
Mi pare, quindi, che gli appelli del sindaco rivolti agli immigrati a collaborare con le istituzioni e isolare i delinquenti, in una simile situazione suonino piuttosto grotteschi: semmai sono le istituzioni che non collaborano.
L'emergenza criminalità ha certo molte radici e il dilagare del mercato degli stupefacenti ne costituisce sicuramente una.
Per questo l'abbandono delle politiche proibizioniste, a livello nazionale e internazionale, potrebbe portare un primo significativo miglioramento ad una situazione malata.
Poi sicuramente, a livello locale, sarebbe necessario intervenire subito per separare fisicamente la popolazione emarginata dal vero e proprio mercato dello spaccio, ma questo, caro sindaco, implica innanzitutto una diversa politica dell'accoglienza e della casa.



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In rete l'Inferno di "Bologna 2"



Quanti di voi non hanno letto almeno una volta sui giornali una vicenda di cronaca nera legata all'ormai tragicamente famoso "Bologna 2", che altro non è che una specie di residence che si innalza nella campagna di Calderara, in via Garibaldi 2?
Nel 1991 Mongolfiera realizzò un'ampio servizio (fummo i primi a parlare di questa cattedrale dell'emarginazione) in occasione della morte di un bambino di 7 anni, caduto dalle scale non dotate di apposite protezioni.
Oggi, se qualcuno è interessato a reperire notizie su questo posto "baciato dal diavolo" può pure collegarsi all'indirizzo www.geocities.com/SouthBeach/Lights/4238.
Il sito è semplice ed efficace per gli obiettivi che si è posto il Comitato di Via Garibaldi 2.
Informare, raccogliere contributi e molto probabilmente riportare l'attenzione sulla loro situazione.
Il sito si apre con uno sfondo nero e una fiamma infernale che secondo per secondo cresce sul vostro schermo e le frasi:
Benvenuti nell'Inferno del bologna 2 - Casa della malavita, residence dell'eros e casa delle lucciole, famigerato residence del degrado e di squallidi monolocali.
Con un benvenuto così... è bene non coprirsi gli occhi e aprire la pagina successiva che ci offre un rapido excursus sui motivi del sito: Questa vuole essere una raccolta di voci, volti, fatti, opinioni dello stabile di via Garibaldi 2 a Calderara di Reno. Vogliamo così sfatare alcuni miti sul nostro stabile. La raccolta di verbali di assemblee, i comitati del Comitato vogliono offrire uno spaccato di una vita complessa, certamente difficile ma non per questo da liquidare con stereotipi giornalistici.
La raccolta degli articoli e delle lettere ai giornali può essere utile proprio per vedere come la vita come la vita degli abitanti dello stabile, quando questi appaiono, sia ridotta all'assedio della malavita, paragonata al Bronx o altre perle simili.

Un menu sulla vostra sinistra (la pagina è divisa in frame per i più pratici) offre diversi argomenti: dalla storia dell'abitato a una ricca rassegna stampa, nazionale e locale, fino ai documenti del comitato e del condominio.
Una delle questioni centrali che appaiono nel sito è l'esigenza di mostrare che l'affresco di luogo della criminalità, dato dalla stampa, vengono citati alcuni articoli in proposito, non corrisponde al vero.
Come recita un comunicato del novembre 1997: A proposito dell'articolo del 16/11/1997 dal titolo "Lucciola sfregiata dal suo protettore", a firma di Carlo Gulotta, ci preme far rilevare per l'ennesima volta che nello stabile di via Garibaldi 2 a Calderara non vivono solo prostitute e protettori ma anche di centinaia di studenti, lavoratori e pensionati!!
Infine una serie di foto vi permettono di prendere visione dello stabile in via Garibaldi 2 a Calderara di Reno.
Questo sito potrebbe servire per trovare il giusto mezzo tra l'Inferno e il Paradiso, luoghi nei quali la pubblicità, novella Bocca della Verità, ci insegna si può prendere un buon caffè.
Forse crema e gusto.



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