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Il Resto del Carlino 1999: da gennaio a giugno

2 giugno 1999 28 maggio 1999
26 maggio 1999 23 maggio 1999
18 maggio 1999 13 maggio 1999
11 maggio 1999 30 aprile 1999
20 aprile 1999 17 aprile 1999
16 aprile 1999 4 marzo 1999
23 febbraio 1999 10 febbraio 1999
4 febbraio 1999 30 gennaio 1999
27 gennaio 1999 26 gennaio 1999
24 gennaio 1999 8 gennaio 1999
5 gennaio 1999 3 gennaio 1999




2 giugno 1999

CALDERARA


Leopoldina in roller alla Settimana



Clown, mostre e musica al 'Bologna Due' di Calderara di Reno.
Per la prima volta, il bunker della mala è riuscito infatti a rientrare nella programmazione della 'Settimana Calderarese' con tre iniziative: spettacoli teatrali, esposizione fotografica e rassegna musicale dei gruppi rock emergenti che tra sabato e domenica hanno riscosso un enorme successo.
Il primo passo, per gli inquilini onesti, per uscire dal degrado.
Da oggi però la kermesse organizzata dal Comune ritorna nel cuore commerciale del paese.
Alle 18 è prevista un'esibizione acrobatica di roller, mentre alle 18,30 'Spazio Reno' metterà in scena 'Le avventure di Leopoldina', spettacolo della IV elementare.
Alle 20, in piazza Marconi, via agli stand gastronomici e alle 21 conferenza sui 'Gessi bolognesi: un parco molto particolare'.
Poi musica con l'orchestra spettacolo del maestro Giulio Chiappinelli.



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CALDERARA


La Lega sogna lo sceriffo



Risse, frequenti episodi di violenza. La criminalità di 'Bologna due' invade in centro del paese e non è vero che si trasferisce e agisce esclusivamente in città.
Luciano Baccilieri, candidato sindaco per la Lega Nord a Calderara, ha le idee chiare su come debellare l'emergenza malavita: Provvedimenti di diffida per i proprietari di immobili che affittano a chi non è in regola con i documenti di soggiorno, incarichi speciali di sorveglianza alla polizia municipale e, ultima ratio, espulsione immediata dal territorio comunale dei clandestini.
Nelle sue parole si legge la volontà di istituire la figura del sindaco-sceriffo, o comunque qualcosa di simile.
Per la prima volta a Calderara si affaccia sulla scena il partito di Bossi, cui Baccilieri, 56 anni, è iscritto dal '90, mentre dal '95 è consigliere a Palazzo Malvezzi, dove in più occasioni ha dato filo da torcere a colpi di interrogazioni e ordini del giorno.
L'amministrazione di Calderara non ha fatto nulla per ostacolare il fenomeno criminalità, tuona l'esponente della Lega.
In merito a una seconda emergenza, quella della casa, il candidato parla di incentivi alle fasce più deboli di popolazione e propone la novità dei cinque anni di residenza anagrafica come una fra le priorità per l'assegnazione di alloggi.
Nel programma della Lega Nord per l'indipendenza della Padania sono inoltre previsti incentivi allo sport, alle famiglie dei disabili e iniziative a favore degli anziani.



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28 maggio 1999

CALDERARA


Sarà una 'Settimana' eccezionale: durerà nove giorni



Ecco la 'Settimana calderarese', il fiore all'occhiello delle feste di paese, ma anche il momento di maggior aggregazione sociale di Calderara.
La mega sagra aprirà i battenti domani alle scuole medie 'Due Risorgimenti', con la visita guidata alla mostra e alle lezioni nelle aule e nei laboratori, e alle elementari con l'inaugurazione della mostra di minerali e fossili.
Il giusto prologo per il taglio del nastro dell'edizione numero 19 della festa: alle 10,30, nella sala consiliare, l'assessore alla cultura Matteo Prencipe illustrerà il programma e darà il via alla 'Camminata del Lippo'.
E poi apertura della mostra 'Photoflipper', gite in carovana da Far West e alle 16, alla Casa del Popolo, via all'esposizione 'Il lungo cammino dei diritti: 50° anniversario dell'uccisione di Loredano Bizzarri'
Alle 17 la festa si sposterà al 'Bologna Due': esibizione dei ragazzi di strada di Bucarest e concerto dei gruppi emergenti locali.
E al calar del sole sarà festa, in contemporanea, anche nella parrocchia di San Vitale di Reno di Lippo e al centro commerciale di Longara.
Domenica si entrerà nel vivo della 'Settimana' con la mostra-sfilata di auto e moto d'epoca, laboratorio di origami per grandi e piccini, gare ciclistiche, animazioni di strada, 'Costipanzo show' e concerto rock del gruppo 'Joe di Brutto'.
Lunedì toccherà invece a Spazio Reno - la nuova casa della cultura di via Roma - tenere banco con la rassegna di teatro e le proiezioni per le scuole del film Per non dimenticare la strade del 2 agosto 1980.
Alle 20 ci sarà una gara di judo, spettacolo-concerto in piazza del coro 'Le note lunghe' e saggio della sezione danza della polisportiva di Longara.
Martedì i fari saranno puntati sui bambini delle scuole elementari che, assieme alla polizia municipale, faranno il saggio finale di educazione stradale in piazza del mercato e nel piazzale delle scuole.
Poi musica con la percussione di Flavio Piscopo, stand gastronomici e giochi per tutti.
La festa andrà avanti tutte le sere fino a domenica 6 giugno: un finale con 'Di tutto e di più' e il concerto dei 'Percentonetto' capitanati da Marco Morandi.



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26 maggio 1999

CALDERARA


Sì, il 'Bologna Due' è tornato
alla ribalta: ma tra gli applausi



Applausi. Non solo per gli artisti che hanno messo in scena Cortesie, ma anche e soprattutto per i residenti di Calderara che per la prima volta hanno 'scoperto' il 'Bologna Due' come palcoscenico.
Insomma la due giorni di teatro, organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune, andata in onda sotto il portico del palazzone della vergogna ha riscosso un grande successo.
Decine di cittadini - dice Angelo Rizzi, portavoce del Comitato per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2 - hanno passato un fine settimana in luogo solitamente noto solo alle cronache. I numerosi ostacoli alzati dalle società immobiliari che non gradivano l'iniziativa sono stati superati con decisione dalla nostra associazione. L'obiettivo principale della manifestazione è stato dunque centrato in pieno: la due giorni teatrale è stata l'occasione per uscire dal silenzio del degrado.



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23 maggio 1999

CALDERARA


Prencipe salirà al trono?



L'Ulivo di Calderara manda in pensione l'era Massimo Reggiani e lancia Matteo Prencipe.
Pugliese di nascita, 47 anni, attualmente assessore a scuola e cultura, il candidato sindaco parla chiaro: il mio programma è improntato sulla riqualificazione a 360 gradi del Comune, uno dei più estesi della Bassa e più ambìti da chi si trasferisce in provincia alla ricerca di una migliore qualità della vita.
Come assessore, Prencipe ha aperto l'Ufficio relazioni con il pubblico, lanciato nuovi spazi culturali, realizzato una nuova scuola e tagliato il nastro della piazza. Non è che se diventerà sindaco tutta questa vitalità finirà sotto il peso delle responsabilità e della burocrazia?
Non ci saranno inversioni di tendenza. Il mio mandato, se ci sarà, sarà all'insegna della continuità e dell'approfondimento di ciò che è stato fatto fino ad oggi. Insomma la parola d'ordine è sviluppare tutti quei progetti che in questi anni sono rimasti chiusi nel cassetto. Mi riferisco, in particolare al recupero del 'Bologna 2', che dovrà essere risolto per restituire dignità alle tante famiglie oneste che vivono in quel complesso oggi degradato.
Palazzone della vergogna a parte, Calderara ha bisogno di più sviluppo sociale e culturale per non diventare un paese dormitorio.
È così. Dobbiamo valorizzare la vocazione dei nostri luoghi facendone emergere tutte le potenzialità. Soprattutto per i giovani che devono avere opportunità di lavoro vicino a casa. Il mio programma è chiaro: avviare una seria collaborazione con l'imprenditoria locale per disegnare le prospettive dei ragazzi di Calderara.
Un impegno ambizioso. E cosa farà sul versante delle politiche sociali?
Assicuro un'attenzione più marcata sui servizi per gli anziani e per i portatori di handicap. Lavorerò molto per sostenere le donne nei tanti ambiti che le riguardano: lavoro e famiglia, figli e professionalità
Intanto però i giovani chiedono nuovi spazi
Li avranno. Io non voglio essere solo un sindaco, ma un cittadino fra i cittadini



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Che spettacolo al 'Bologna Due'


Il teatro fa 'irruzione' al Bologna Due di Calderara.
Il primo passo per ridare dignità sociale al palazzone a luci rosse, in attesa che la Regione sblocchi il piano di risanamento e totale recupero dei 196 monolocali.
Oggi alle 18,30, infatti, gli artisti del 'Teatro Reno' e 'Spazio Reno' metteranno in scena uno spettacolo sotto quel portico che finora è stato spettatore di incontri hard e traffici di droga.
Grande la soddisfazione dei residenti perbene che, dopo la rappresentazione di ieri sera , hanno ricominciato a sperare.
La mancanza di comunicazione - dice Angelo Rizzi, portavoce del Comitato degli inquilini - ha aumentato l'isolamento dello stabile dal resto del territorio comunale facendolo sprofondare sempre di più nel degrado. Con queste iniziative culturali speriamo che il muro si rompa: via Garibaldi non può e non deve essere solo un luogo di cronaca nera.



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18 maggio 1999


"Bologna 2", sabato si recita al bar



Al bar Flipper come in ristorante di lusso.
In uno di quelli dove vengono serviti cortesie, aperitivi e digestivi.
Il bar Flipper si trova a Calderara di Reno in quel condominio Bologna 2 di via Garibaldi salito alla cronaca quotidiana per ripetuti problemi di degrado e di ordine pubblico (le ultime fiamme vandaliche sono proprie dell'altra notte).
E le cortesie, aperitivi e digestivi danno il titolo al progetto teatrale che qui sabato e domenica alle 18,30 si tiene.
Ad ingresso assolutamente gratuito ma con prenotazione obbligatoria, essendo il ristorante in questione definito in locandina impossibile.
L'iniziativa rientra in una rassegna organizzata dal Teatro Reon deputata a ospitare in luoghi insoliti performance insolite.
Perché? Per scoprire una vita segreta e immaginaria degli edifici.
Così nel corso dell'ultimo week end villa Paleotti (un severo edificio disteso lungo la Persicetana al cui interno sono ospitate le sculture di Nicola Zamboni) ha proposto una serie di installazioni meraviglianti visibili nel buio fra finestre, cripte e squarci: corpi nudi, oggetti devozionali, apparizioni misteriose.
Giovedì e venerdì alle 22 sarà invece l'acquedotto Renano di via Prati (sempre a Calderara) a diventare contenitore di uno spettacolo intitolato Kaos a Betlemme e abitato da due ciechi (è la prima volta questa struttura ormai appartenente all'archeologia industriale viene aperta al pubblico).
Di altro segno l'operazione al Bologna 2, dove da tempo un gruppo di cittadini si è associato per combattere la violenza.
Le cortesie servite consistono nell'amara ironia offerta nella finzione scenica da qualche improbabile cameriere.
Il tutto immerso in un'atmosfera surreale nella quale farà la sua comparsa anche uno strano angelo.
Nella compagnia, che coordina l'azione, giovani attori, musicisti, un poliziotto e due ex detenuti.
Perché il regista, Fulvio Ianneo, è uno di quelli che ha lavorato a lungo all'interno delle carceri.
E lì, si sa, il teatro nasce davvero dell'emergenza.



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Fiamme dolose
nel residence

Calderara, attentato contro gli uffici della società proprietaria di numerosi appartamenti del 'Bologna Due'


Servizio all'interno


CALDERARA

Attentato al 'Bologna Due'
un ufficio dato alle fiamme



Nuovo inquietante episodio di cronaca nera nel tristemente famoso residence 'Bologna Due', a Calderara: l'altra notte un incendio ha completamente distrutto uno degli uffici della Geca, la società proprietaria di molti appartamenti del 'mostro' di via Garibaldi.
Secondo gli inquirenti, l'attentato incendiario molto probabilmente è doloso.
Le fiamme sono divampate verso l'1 al piano terreno del residence.
I malviventi hanno prima rotto una finestra che dà sul retro, dopo di che hanno lanciato dentro l'ufficio del materiale infiammabile.
Il fuoco in pochi minuti ha attaccato mobili e arredamento.
È scattato l'allarme: all'arrivo dei vigili del fuoco, la stanza era già bruciata completamente.
Si è alzata una colonna di fumo nero che ha invaso l'appartamento sovrastante, tanto che i vigili hanno dovuto sfondarne la porta per evitare guai peggiori.
Ieri mattina, rientrata l'emrgenza, sul posto si sono recati i vigili urbani di Calderara e un ingegnere dell'ufficio tecnico del Comune, che hanno accertato l'agibilità delle strutture: vale a dire che non esistono al momento pericoli di crollo.
Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Borgo Panigale, che hanno già provveduto a inoltrare una relazione al magistrato.



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13 maggio 1999


Presi con mezzo
miliardo di eroina

A Calderara, davanti al residence 'Bologna due' arrestata coppia di trafficanti: un bolognese e un extracomunitario


Servizio all'interno


CALDERARA

Mezzo miliardo di eroina al residence



Mezzo miliardo di eroina nascosta nel vano del bracciolo del sedile posteriore di una Nissan.
Era conservata in un involucro di cellophane, neanche troppo imboscata, e trovarla per i carabinieri del Nucleo operativo di Borgo Panigale e della caserma di Calderara è stato un gioco di ragazzi, come fare scattare le manette ai polsi dei due trafficanti che stavano per scambiarsela.
In pieno giorno, davanti all'ingresso del residence 'Bologna due', da tempo tempio di 'lucciole' e spacciatori.
Il blitz, scattato al termine di una vasta operazione dei carabinieri che è iniziata mesi fa ed è tuttora apertissima, è dell'altro ieri, e a farne le spese sono stati un italiano, un falegname di Bologna, e un extracomunitario clandestino che si spaccia per palestinese ma che dovrebbe essere un marocchino dedito allo spaccio di droga, membro di una organizzazione ben attrezzata sulla quale hanno messo gli occhi i militari di Borgo Panigale.
I due arrestati sono Alessandro Trebbi, 35 anni, con parecchi precedenti e il maledetto vizio del buco, e il sedicente Habib Allah Ossana, che sicuramente non si chiama così ma che i carabinieri contano di identificare al più presto: la droga (c'era anche mezzo chilo di hashish) era nascosta nell'auto di Trebbi che era andato vicino a Roma a ritirarla, e davanti al residence di Calderara c'era il palestinese fasullo ad aspettarla.
Per conto di una terza persona che probabilmente sarà identificata nelle prossime ore, l'extracomunitario aveva l'incarico di pagare l'eroina 180 milioni.
Ma è intervenuta l'Arma e l'affare è andato per aria.



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11 maggio 1999


'Sigillate gli alloggi
a luci rosse'

A Calderara gli inquilini del residence "Bologna Due" pronti a dare battaglia: 'La situazione è inaccettabile'


Servizio all'interno


CALDERARA

Spegnete le luci rosse



A Bologna hanno scoperto un monolocale a luci rosse e l'hanno sequestrato. Nel nostro stabile ci sono 60 appartamenti del vizio, viavai di prostitute con codazzo di clienti e sfruttatori 24 ore su 24. Da anni, le retate sono all'ordine del giorno. Eppure nessun alloggio ha mai avuto i sigilli.
Angelo Rizzi, portavoce del 'Comitato per la rinascita dell'area di via Garibaldi' di Calderara, è su tutte le furie e chiede che non ci siano cittadini di serie A e B.
Anche perché la situazione di degrado in cui versa il 'Bologna Due' è sotto gli occhi di tutti.
Nel nostro immobile - dice Rizzi mentre raccoglie l'ennesima petizione per rivendicare il diritto alla giustizia - ci sono 194 monolocali e i condomini perbene devono convivere con una massiccia presenza di 'lucciole' e fare i conti con campagne di minacce e ritorsioni. Come possiamo vivere in una situazione del genere? Anche perché i problemi del palazzo vanno ben oltre lo sfruttamento della prostituzione. I politici sanno che qui dobbiamo convivere con carenze sociali, urbanistiche, di ordine pubblico e comunicazione.
Il Comitato è pronto a dare battaglia e chiede aiuto a chi governerà Calderara dopo le elezioni del 13 giugno.
Le istituzioni dell'area metropolitana - taglia corto Angelo Rizzi -, e per prima la nuova giunta di Calderara, devono riavviare con forza il progetto di recupero dell'immobile. Il progetto è già stato approvato all'unanimità dal consiglio comunale da oltre un anno, bisogna 'solamente' convincere la Regione a tornare sui suoi passi a dire sì a un piano che ridarebbe dignità a un paese intero. Chi volesse darci una mano può contattarci via Internet: http://www.geocities.com/SouthBeach/Lights/4238.



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30 aprile 1999


Calderara, il Polo
lancia una donna

Rita Rossi, 35 anni, avvocato, è il candidato sindaco di centrodestra
"Se sarò eletta, cancellerò la vergogna del Bologna Due"


Servizio all'interno


CALDERARA

Sarò il vostro difensore

Rita Rossi, avvocato, guiderà il Polo il 13 giugno:
Cancellerò la vergogna del 'Bologna Due'


Il 1999 potrebbe essere l'anno dei sindaci in gonnella.
E anche a Calderara la politica del centrodestra parla al femminile.
Rita Rossi, 35 anni, di professione avvocato civilista, alle elezioni amministrative del 13 giugno si presenterà come capolista del Polo.
Toccherà alla giovane attivista di Alleanza Nazionale, impegnata soprattutto sul versante delle politiche familiari, traghettare la lista composta anche da Forza Italia e Ccd verso lo storico tentativo di fare abdicare la sinistra, che governa il paese da oltre cinquant'anni, e costringerla a traslocare dai piani alti del municipio di via Roma.
L'impresa non si presenta certo agevole.
La fusione tra i due attuali schieramenti di opposizione, 'Migliorare Calderara' e An, che alle amministrative del '95 ottennero rispettivamente il 20 e il 17 per cento, ha dato vita al 'Polo per Calderara', fra le cui file emerge una nutrita presenza femminile (7 donne su 20 candidati).
E in merito al programma, Rita Rossi, consigliere di minoranza da 4 anni, ha già le idee chiare.
Il nostro da alcuni anni non è più un comune sicuro - dichiara la candidata sindaco -, e di tale situazione i cittadini si lamentano. Il bubbone principale, qualora servisse ricordarlo, è senza dubbio costituita dall'infausta presenza del residence 'Bologna Due', vero e proprio maxi-covo della malavita. Un handicap che per troppo tempo ha dimostrato l'assoluta incapacità dell'amministrazione comunale di opporre un rimedio all'emergenza criminalità. In un paese ricco come il nostro, dove il Comune dispone di molte risorse finanziarie, si sarebbe potuto, o meglio, si sarebbe dovuto fare di più. Al contrario - accusa la capolista del centrodestra - ha speso male i soldi. Basti ricordare che all'epoca del nostro insediamento, nel '95, l'avanzo di bilancio era di quattro miliardi e mezzo, ossia il frutto di una mancata capacità di programmare gli interventi sulla sicurezza nell'interesse degli abitanti. Un'incapacità di cui la non gestione del fenomeno 'Bologna Due' cosituisce la punta dell'icesberg. Lo studio commissionato dalla maggioranza, costato centinaia di milioni e teso al recupero urbanistico del'mostro', è stato clamorosamente bocciato dalle sfere superiori, (Regione, ndr), con le quali era logico attendersi, vuoi anche per la comunanza di colore politico, che il Comune prendesse contatti e si relazionasse a priori onde evitare, com'è avvenuto, uno spreco di denaro pubblico.
Alla domanda
cosa farebbe in concreto se diventasse sindaco?,
Rita Rossi risponde:
Prima di tutto focalizzerei l'attenzione sulla necessità di coordinare le forze dell'ordine. In particolare la polizia municipale, benché a organico quasi completo, è stata utilizzata male, di certo non per salvaguardare la sicurezza dei cittadini, che oggi avvertono una situazione di disagio e hanno paura. In secondo luogo aprirei l'amministrazione pubblica all'iniziativa privata, per dotare il paese di quei servizi richiesti dagli abitanti ma che il Comune da solo non può fornire. Per esempio, i privati potrebbero finanziare la costruzione di impianti sportivi, come campi da tennis e una piscina, che consentano la pratica anche ai singoli, mentre oggi è possibile fare sport solo nell'ambito di gruppi organizzati. Cosa serve alla Calderara del 2000? Un maggiore impulso alle frazioni (Tavernelle, Longara e Lippo sono in pratica abbandonate) e un difensore civico come strumento diretto per consentire ai cittadini di riappropriarsi delle istituzioni.



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20 aprile 1999

CALDERARA


Dopo sei anni Reggiani lascia la poltronissima
Questa politica non la capisco: troppo caos



Continua la grande diaspora dei sindaci della provincia.
Un altro nome entra nella lista dei primi cittadini che non si ricandideranno alle prossime elezioni del 13 giugno.
È quello di Massimo Reggiani, che fra meno di due mesi abbandonerà, dopo sei anni, la guida dell'amministrazione di Calderara per lasciare il posto di candidato all'attuale assessore alla scuola Matteo Prencipe.
Una scelta compiuta in assoluta autonomia? Certamente, risponde Reggiani, che si autodefinisce un lavoratore prestato alla politica.
È vero, ho una tessera di partito, quella dei Ds. Ma non mi ripresenterò agli elettori, né come sindaco né come semplice consigliere, perché il mio intento è quello di tornare al mondo del lavoro. E lo farò avviando una nuova esperienza professionale, nel settore della comunicazione, diversa da quello che ho intrapreso fino al '93, prima di diventare sindaco di Calderara.
Sposato, 38 anni compiuti da pochi giorni, Reggiani ringrazia i compagni di partito per avergli offerto la possibilità di una nuova candidatura.
Alle sue spalle sei anni di battaglie, che non sempre hanno dato i risultati sperati, condotte nei confronti del "mostro" Bologna 2.
E a bilancio iscrive anche la costruzione di opere importanti come la nuova scuola e il completamento della strada di circonvallazione.
Dalla faretra estrae le ultime frecce: La politica di oggi? Proprio non la capisco, troppo caotica.
Per le prossime elezioni amministrative l'attuale maggioranza si presenterà sotto il simbolo dell'Ulivo.



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17 aprile 1999


Soldi falsi e droga
Cubista in manette

Un 27enne di San Lazzaro che si esibisce nei locali notturni bolognesi e della Romagna, arrestato con altre quattro persone


Servizio all'interno


Arrestate cinque persone (quattro uomini e una donna) per spaccio di stupefacenti, smercio di banconote false e riciclaggio di auto rubate

Banda italo-albanese sgominata dalla polizia

I due stranieri erano già in carcere
ora è toccato ai loro compari locali
L'operazione-Camaleonte continua


Un sodalizio criminoso fra italiani ed albanesi, con traffici incrociati che spaziavano dallo spaccio di stupefacenti allo smercio di banconote false e al riciclaggio di auto rubate.
È quanto hanno scoperto gli investigatori della squadra mobile e della polizia stradale di Bologna che, al termine di due indagini distinte poi confluite in un'unica operazione, hanno arrestato cinque persone (tre italiani e due albanesi) e sequestrato oltre sei kg di canapa indiana e una quarantina di milioni in banconote false.
In manette sono finiti, in una prima fase, i cittadini albanesi Tare Gramoz, 22 anni e Selimi Sokrat, 36, arrestati nel febbraio scorso al residence Bologna Due di Calderara di Reno perchè colpiti da ordini di custodia cautelare della Dda di Milano e del Tribunale di Venezia per traffico internazionale di stupefacenti.
In seguito sono stati individuati i presunti terminali locali del traffico, arrestati per detenzioni di stupefacenti e di banconote false: Lorenzo Bortolotti, 27 anni, di S.Lazzaro di Savena, conosciuto nei locali notturni del bolognese e della Romagna per la sua attività di cubista e spogliarellista, Gennaro Fucci, 34 anni, napoletano residente a Conselice (Ravenna), muratore, e la sua amica Elisa Vagnini, 23 anni, di Imola.
A casa di Bortolotti sono stati trovati un chilo di canapa indiana e mezzo milione in banconote false; mentre fra le abitazioni di Fucci e Vagnini la polizia ha sequestrato cinque chili e mezzo di canapa indiana, 30 grammi di cocaina e altri 20 milioni in banconote false.
Del tutto estranea ai fatti si dice, per bocca del suo legale di fiducia Giannevio Scaglia (che difende anche Fucci), Elisa Vagnini.
Non so - ha detto l'avvocato - chi abbia messo quella roba nella cantina della cliente, ma di certo dimostreremo la nostra innocenza. Quella cantina è sempre stata aperta e vi poteva entrare chiunque.
Nell'ambito dell'operazione "Camaleonte", così definita per l'animale che Fucci era solito portare su una spalla, sono indagate altre dieci persone per traffico di droga e denaro falso.
Le indagini proseguono in relazione all'ipotesi di un giro di riciclaggio di auto rubate.



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16 aprile 1999


Nella pentola bolliva l'eroina

Irruzione notturna dei carabinieri di Borgo Panigale in due mini appartamenti di Calderara: arrestati tre marocchini


Servizio all'interno


BAZZANO E CALDERARA

In pentola bolle l'eroina



'Ero' purissima per oltre cento milioni di lire nascosta in una pentola d'acqua bollente, sigillata in piccoli contenitori.
Poi gambe di tavoli adibite ad enormi manganelli di legno buoni per domare gli spacciatori concorrenti più riottosi a farsi da parte, anche una scimitarra e, infine, coltelli a volontà.
Hanno scoperto tutto questo, l'altra notte, i carabinieri del maggiore Arrigo della compagnia di Borgo Panigale, che hanno fatto irruzione in due miniappartamenti del residence 'Bologna due' a Calderara.
L'eroina, per lo più ancora grezza e da tagliare, era appunto sul fuoco, mentre i tre grossisti del 'buco' stavano attorno a un tavolo a confezionare dosi.
Quando i carabinieri gli hanno buttato giù la porta a calci, i marocchini hanno tentato una reazione, uno ha pure cercato di sguainare la scimitarra, ma non è servito. Per i tre, Lofti Said, 37 anni, Taofik Saiada, 31 e Ciokib Boria, 37, sono immediatamente scattate le manette.
Quindi è bastata una perquisizione accurata e dal cuoci vivande è saltata fuori la sorpresa più bella, eroina purissima da tagliare tre o quattro volte per un valore sul mercato che supera certamente i cento milioni.
Oltre alla 'ero', poi, i carabinieri del nucleo operativo hanno trovato anche cocaina, soldi e tutti gli attrezzi del mestiere, dal bilancino di precisione fatto in casa alla sostanza da taglio.
Ma per l'Arma di Borgo Panigale gli ultimi tre giorni sono stati davvero intensi, e alla fine gli arresti sono diventati sette.
Oltre ai tre del 'Bologna due', a Casteldebole, dove una volta c'era il campo profughi, sono stati arrestati altri due extracomunitari con addosso della droga, questa volta un discreto quantitativo di 'fumo'.
I ferri sono scattati, dopo un movimentato corpo a corpo per Hamid Kalif, 19 anni, e Humis Magdul, 22 anni, entrambi algerini.
I militari del nucleo radiomobile si sono visti attaccare coltelli alla mano, ed è stato un carabiniere esperto in arti marziali a tranquilizzarli.
Ma bagarre è stata anche per placare i bollori di due ladri di auto che sono stati arrestati dai carabinieri della caserma di Bazzano.
Li hanno intercettati mentre tentavano di forzare una portiera e subito dopo li hanno visti schizzare come fulmini per procurarsi delle lesioni.
Uno si è tuffato con la testa nel finestrino della macchina che voleva rubare, l'altro è entrato in un bar vicino, ha preso un bicchiere e si è ferito.
I due, marocchini di 30 e 26 anni, ora sono in galera.



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4 marzo 1999

Io, stregato da una prostituta moldava



Da lei cercava le emozioni particolari, quelle che forse non provava più con la sua donna.
Doveva essere un gioco ma G.B., 28 anni, figlio di un noto professionista bolognese, ricco e bello come impone la storia, ha perso la testa.
Per gli occhi verdi e il fisico mozzafiato di una giovane prostituta moldava di 19 anni, abbordata sui marciapiedi di Borgo Panigale, ha rischiato di rovinarsi la vita.
E il conto in banca.
Sedotto da un'idea più pericolosa della bellezza: liberare una "schiava", avvenente e indifesa, all'apparenza.
Un mix esplosivo, capace di stregare un uomo ricco, abituato ad avere tutto senza fatica.
Aiutami, la mia famiglia è in mano agli strozzini. Fallo per mia figlia, lo pregava lei, raccontandogli un sacco di bugie.
E lui, per quella magnifica ossessione, ha cominciato a girare mezzo mondo.
Ha mentito alla sua donna, brava ragazza della Bologna bene.
Ha messo su casa con quella lucciola impresentabile agli amici, quella donna che voleva togliere dalla strada e forse, chissà, anche sposare.
Le passava un milione al giorno, per far stare tranquillo il protettore. Amante di lei.
Quando la squillo ha capito che poteva osare, ha tentato il colpo grosso.
Tu vuoi aiutarmi? Devi pagare, lo ha convinto.
Subito dopo una richiesta spropositato: 180mila dollari.
Da trovare subito.
L'innamorato non ha battuto ciglio.
In pochi giorni ha messo insieme 100mila dollari.
Cinquanta dovevano servire a comprare la donna dallo sfruttatore.
Il resto era destinato a riscattare la famiglia di lei, a liberarla da una banda di fantomatici strozzini.
Un giorno lui è tornato a casa, nel nido d'amore clandestino in pieno centro a Bologna e ha fatto l'amara scoperta: la donna era sparita con i soldi.
Quello è stato il suo risveglio.
Il ragazzo ha messo insieme i sospetti, le stranezze che nella sua testa aveva sempre cercato di spiegare.
Sono stato un cretino, è crollato davanti al "Principe", l'appuntato dei carabinieri di Borgo Panigale che ha ascoltato la storia.
L'uomo è andato in caserma a denunciare il furto.
Ma ha dovuto raccontare tutto.
Perché era difficile spiegare altrimenti come erano spariti tutti quei soldi.
Il malloppo non aveva fatto molta strada.
Gli uomini del nucleo operativo lo hanno ritrovato nel residence di Calderara.
La giovane moldava abitava lì con altre colleghe.
Era sparita per qualche giorno, poi è tornata.
Con l'idea di andare via per sempre.
Forse voleva tornare a casa.
Di sicuro, secondo i carabinieri, aveva intenzione di truffare tutti: l'innamorato e
il protettore-amante.
Le è andata male.
Fino a un certo punto.
Se l'è cavata con una denuncia per furto d'uso, perché ha derubato il suo convivente.
Adesso è sparita davvero.
Anche perché, suggeriscono gli investigatori, avrebbe dovuto spiegare troppo cose a troppe persone.
Il più temibile, di sicuro, è il protettore.
Il giovane bolognese ha perso qualche illusione ma almeno ha recuperato i soldi. Infelice forse. Ma sempre ricco.



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23 febbraio 1999

A proposito di certe indagini



Molte, (troppe) volte si ha la penosa sensazione di essere preso in giro (uso un eufemismo).
E sono in tanti a darmi questo sospetto: governo, opposizione, enti locali e media e ora anche voi vi inserite nel novero.
Mi riferisco all'articolo Prostitute come schiave apparso sul Carlino tempo fa in particolare alla frase otto mesi di indagini.
Ora, tutti sanno cos'è il residence di Calderara, e che siano necessari otto mesi di indagini per scoprire la banda sgominata costituisce per me un esempio di umorismo spero solo involontario.
A mio modesto avviso basterebbero un paio di agenti che all'entrata del residence suddetto controllassero sistematicamente l'identità di chi entra e chi esce per impedire la massima parte delle imprecisioni che si verificano costì.
Altro che otto mesi di indagine.


Lettera firmata
Mario Camassa



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10 febbraio 1999

Calderara

Signori della Regione, accomodatevi:
così si vive nel bunker della mala

La polemica
Gli abitanti perbene del 'Bologna Due' accusano l'assessore Sandri. E l'invitano...


L'assessore regionale Alfredo Sandri risponde all'interpellanza del capogruppo di Rifondazione, ribadendo il no secco di via Aldo Moro al piano di ristrutturazione troppo esoso del residence 'Bologna Due' di Calderara, e fa infuriare gli inquilini perbene del 'bunker della mala'.
La principale perla dell'assessore - attacca Angelo Rizzi, portavoce del 'Comitato per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2' - è che il nostro famigerato palazzo sarebbe di un unico proprietario. È davvero incredibile come un amministratore e dei tecnici superpagati decidano il futuro della gente con tanta superficialità. Bastava che questi signori leggessero il prospetto presentato dal Comune di Calderara e avrebbero certo capito che il problema non è che c'è un proprietario solo, bensì ce ne sono troppi. Lo stabile, in tutto 194 monolocali, è infatti frazionato in ben 140 proprietà.
Insomma l'assessore Sandri avrebbe fatto una vera e propria gaffe e i condomini, infuriati, adesso alzano il tiro della protesta.
Dato che il nostro bravo amministratore - continua Rizzi - non conosce la situazione reale del residence, è inutile che pontifichi sulla validità del progetto presentato dal Comune. E allora che vengano qui di persona, i signorotti della Regione. Presidente La Forgia, ci venga a trovare, così si renderà conto della situazione di degrado in cui siamo costretti a vivere.
Dall'invito a una 'visita guidata' nel palazzone alla decisione di iniziare una petizione il passo è stato breve.
Obiettivo: chiedere alla Provincia il riordino delle rendite catastali perché il residence è considerato un albergo di lusso e noi poveracci siamo costretti a pagare imposte da hotel a cinque stelle.



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4 febbraio 1999

Bologna Due può aspettare



La Regione non ha la bacchetta magica, impossibile, quindi, risolvere in un colpo solo il problema del residence 'Bologna Due' di Calderara.
Durisssima la risposta dell'assessore regionale alla qualità edilizia, Alfredo Sandri, al capogruppo del Pdci, Rocco Giacomino, che in un'interrogazione aveva tirato in ballo la Regione, colpevole, a suo giudizio, della mancata approvazione del piano di salvataggio proposto dal Comune.
Lo stabile di Calderara (194 appartamenti, al centro di quotidiani episodi di criminalità) per essere 'bonificato' dovrà quindi aspettare.
Sandri ha spiegato che i costi previsti (21 miliardi) sono palesemente sproporzionati.



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30 gennaio 1999

Calderara di Reno

Sfregi e bastonate per tre prostitute
Che cosa succede al Bologna due?



Due prostitute sfregiate dalla lama di un taglierino e una terza picchiata.
Che cosa sta succedendo nel residence di Bologna Due, a Calderara di Reno?
Che cosa sta capitando nell'alveare di stanze che troppo spesso conquista le pagine di cronaca e che è ormai diventato un caso fra i più scottanti e preoccupanti nel quadro della microcriminalità che moltiplica gli episodi di violenza?
Appena pochi giorni fa i carabinieri di Borgo Panigale avevano fermato cinque immigrati slavi, tre donne e due uomini, che poi sono stati rilasciati per difetto di gravi indizi di colpevolezza.
L'accusa (aver messo in piedi un'organizzazione che importava prostitute-schiave dall'est) non ha retto nell'udienza davanti al gip.
Adesso questo nuovo colpo di scena.
Ci sono legami tra gli episodi?
Toccherà alla magistratura indagare.



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27 gennaio 1999

Colpo di scena dopo il blitz a Calderara. Il gip non ha convalidato il fermo per difetto di gravi indizi di colpevolezza

Lotta fra clan. Tutti liberi



Tutti fuori per difetto di gravi indizi di colpevolezza.
Colpo di scena giudiziario nell'operazione 'Sfinge', che la settimana scorsa aveva portato in carcere tre donne e due uomini della ex Jugoslavia.
Una banda dominata da crudeli femmine 'caporali'; una banda che importava prostitute-schiave dall'est, le segregava nel residence Bologna Due e reinvestiva i guadagni in negozi e alberghi.
Così spiegarono i carabinieri di Borgo Panigale.
Ma ieri il giudice per le indagini preliminari, Rubichi, non ha convalidato il fermo.
Sono tornati liberi, dunque, Nada Stojkovic, 23 anni, Radoika Kuti, 21, Azra Ramovich, 24, Remzo Batkik, 23 e Senad Skijelj, 26 anni.
L'udienza, che lunedì si è protratta dalla mattina al pomeriggio inoltrato, avrebbe disegnato un quadro sconcertante.
Ricordate le donne che hanno denunciato violenze (anche sessuali) e sevizie di ogni genere?
Le giovani dell'est che hanno raccontato di essere state costrette al marciapiede a forza di coltellate, minacce e sigarette sulla pelle?
Le clandestine che hanno parlato di un'organizzazione spietata, dominata da ex prostitute diventate caporali?
Ecco, avrebbero agito così per togliere di scena una banda rivale.
Ma allora che mestiere fanno i due uomini finiti in carcere e poi rilasciati?
Roberto D'Errico, l'avvocato che difende Skrijelj, accusato di violenza da una delle ragazze (gli altri sono Alessandro Cristofori e Savino Lupo) allarga le braccia.
Ho visto il mio cliente due volte in tutto, parla a fatica l'italiano. So che è in Italia da cinque mesi, ma non abbiamo mai parlato del suo lavoro. Occupazioni saltuarie, credo.
Non conosceva nemmeno la giovane che lo ha denunciato, così ha raccontato al gip.
Mentre le donne finite in carcere hanno ammesso di aver visto qualche volta lui e l'altro.
Tutti vicini di casa, nel residence di Bologna Due, a Calderara di Reno, un alveare di stanze sorvegliatissimo dalle forze dell'ordine.
Libere professioniste sui marciapiedi della città, si sarebbero definite le tre.
Una di loro ha raccontato di essere stata avvicinata, a novembre, da uomini che l'avrebbero minacciata con bastoni e con una pistola per convincerla ad 'arruolarsi' nella loro squadra.
E la storia delle violenze sessuali, denunciate dalle ragazze?
C'è stato un confronto?
È un episodio solo - corregge l'avvocato D'Errico -. Si riferisce a un paio di settimane fa. Il gip non è entrato nel merito. Piuttosto, la domanda che si è fatto è stata: da cosa sono supportate le denunce delle ragazze? Sono chiare e attendibili?
La conclusione è nota.
I carabinieri di Borgo Panigale non commentano l'ordinanza di rigetto, ma in compenso continuano a indagare.
Riflettori ancora puntati su Bologna Due.
Un alveare che promette ancora molti colpi di scena.



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26 gennaio 1999

CALDERARA

Bologna Due, residence di lusso. O no?



I carabinieri rifilano un altro ko alla holding del sesso, mettono sottosopra il bunker della mala e la gente perbene del residence 'Bologna Due' di Calderara alza ancora una volta la voce contro l'indifferenza istituzionale.
Il Comitato per la Rinascita di via Garibaldi 2 applaude l'ennesimo intervento dell'Arma e denuncia la situazione di degrado che rischia di inghiottire anche chi con luci rosse e spaccio non c'entra proprio niente.
Siamo alle solite - tuona Angelo Rizzi, portavoce del Comitato spontaneo -: ancora arresti per violenze e sfruttamento della prostituzione che si sono consumate nel nostro stabile. Nonostante i colpi subiti in tutti questi anni dai carabinieri, la malavita tenta sempre di riorganizzarsi. E noi viviamo nella paura. Parliamoci chiaro: il residence resterà a rischio fino a quando non sarà recuperato dai sotterranei al tetto. Per questo motivo è grave che la Regione abbia bocciato la ristrutturazione presentata dall'amministrazione comunale. Ma non è tutto. Noi inquilini onesti siamo costretti a pagare le tasse come se vivessimo in un albergo di lusso.
Ed ecco che il Comitato avanza delle richieste.
Chiediamo al Comune - continua Rizzi - e quindi anche alla Provincia, nell'ambito del riordino delle rendite catastali previsto per il Duemila, di prendere in esame anche lo stabile di via Garibaldi 2 per quello che è di fatto: un palazzone vittima del degrado, fatiscente. Altroché "residence" di lusso.
Intanto, nell'attesa che le istituzioni decidano il futuro del 'palazzo della vergogna', i condomini onesti si sono trasformati anche in veri e propri volontari dell'igiene per tentare di ridare un minimo di dignità almeno al parco pubblico.



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24 gennaio 1999


Pagine Nazionali


Il fatto

Proposta choc di don Benzi: Non è lecito andare con donne che sono vittime di reati e soprusi

Arrestiamo i clienti delle lucciole



BOLOGNA - Punire chi sfrutta le schiave ma stabilire multe e carcere anche per i clienti delle prostitute.
Lo chiede don Oreste Benzi, il sacerdote riminese in prima linea contro lo sfruttamento delle lucciole.
Ne ha parlato l'altra sera a Bologna.
Proprio nelle stesse ore i carabinieri di Borgo Panigale sgominavano una banda di cinque persone, tutte della ex Jugoslavia.
Protagoniste le donne, stavolta.
Non solo quelle che battevano tra le strade di Borgo Panigale e la riviera, 50 ragazze tutte maggiorenni segregate in quattro residence di Borgo Panigale.
Ma soprattutto le altre, che le controllavano, come spietati caporali.
Fingevano di prostituirsi, invece stavano lì a fare da braccio destro ai due uomini della banda, che tenevano d'occhio dalle auto il traffico di clienti.
Era una miniera d'oro, quella 'squadra'.
Le ragazze guadagnavano anche un milione a notte.
Loro, gli sfruttatori, reinvestivano quei soldi in alberghi e negozi, tra ex Jugoslavia ed Albania.
Per chiudere il cerchio sono stati necessari otto mesi di indagini.
A guidare i carabinieri è stata, senza volere, Nada la rossa, 23 anni, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine.
Un tempo Nada Stojkovic si prostituiva, adesso era passata dall'parte.
Faceva il caporale.
Le schiave, tutte clandestine e senza identità, hanno raccontato una vita di orrori.
Di violenze sessuali, anche.
Una giovane moldava, 19 anni, alta e bionda, ha accusato Senad Skrijelj, 26 anni, di averla seviziata.
Ma c'erano anche altre cure per convincere le ragazze a non parlare o a spronarle per guadagnare di più.
Una cura a base di coltellate e sigarette spente sulla pelle, ad esempio.
I militari hanno denominato l'operazione 'Sfinge'.
Perché in questa storia si muovono donne crudeli come mostri, che si fingevano prostitute e invece facevano i guardiani delle schiave.
In manette anche Radoika Kuti, 21 anni, Azra Ramovichj, 24, e Remzo Batkik, 23.
Denunciate sei ragazze.
Era regolata come una fabbrica del sesso, questa organizzazione.
C'erano orari da rispettare.
Tutto questo non succedeva chissà dove, ma nei soliti residence di Bologna Due.
Dove qualcuno, forse disturbato dall&039;attenzione pressante dei militari, si sbarazza di un kalashnikov seppellendolo sotto terra con il colpo in canna.
È successo poche settimane fa.
Bologna Due, provincia dell'Est.
Dove c'è chi affitta un buco a due milioni e mezzo al mese.
L'ultimo denunciato andrà a giudizio nel 2002.


Pagine Locali


Prostitute come schiave

Segregate nel residence di Calderara, venivano importate dall'Est da una banda che è stata sgominata dai carabinieri. Otto mesi di indagini


Servizio all'interno


Boss-donne guidavano la banda che sfruttava giovani clandestine albanesi. Sevizie e percosse

Importavano prostitute-schiave



L'hanno chiamata 'operazione Sfinge'.
Perché in mezzo a questa brutta storia, ambientata nei residence di Bologna Due, si muovono donne crudeli come mostri.
Invece di enigmi, però, dispensavano violenze e minacce.
Le vittime erano giovani prostitute-schiave, 'liberate' dai carabinieri di Borgo Panigale, dopo mesi di indagine.
Al tappeto una banda di cinque persone, tre donne e due uomini, tutti dell'est.
In mezzo una vecchia conoscenza, Nada Stojkovic, 23 anni, alias Nada la rossa, che un tempo si prostituiva e adesso faceva la caporale.
Un ruolo di primo piano aveva Senad Skrijelj, 26 anni, accusato anche di violenza sessuale.
L'ha denunciato una delle sfruttate, la più giovane.
Diciannove anni, moldava, alta e bionda.
In manette anche Radoika Kuti, 21 anni, Azra Ramovichj, 24, e Remzo Batkik, 23.
Denunciate anche sei ragazze.
Nella 'squadra' 50 donne, che si prostituivano tra Bologna e la Riviera.
Drammatiche le testimonianze delle giovani schiave, clandestine senza identità, che un po' per volta hanno acquistato fiducia e si sono confidate con gli uomini del maggiore Giuseppe Arrigo.
Hanno mostrato i segni di coltellate e sigarette spente sulla pelle.
Era la 'cura' per convincerle a stare buone, per rispettare i turni di lavoro, scanditi come in una fabbrica del sesso.
Era il sistema per punirle se la giornata (o la nottata) non aveva fruttato abbastanza.
Tutto questo non succedeva chissà dove, ma nei soliti residence di Bologna Due.
Dove qualcuno, forse disturbato dall'attenzione pressante dei militari, si sbarazza di un kalashnikov seppellendolo sotto terra con il colpo in canna.
È successo poche settimane fa.
Bologna Due, provincia dell'Est.
Dove c'è chi affitta un buco a due milioni e mezzo al mese.
L'ultimo denunciato andrà a giudizio nel 2002.
Le ragazze, secondo gli investigatori, guadagnavano anche un milione al giorno.
La banda reinvestiva i soldi in alberghi e negozi in Albania e nell'ex Jugoslavia.



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L'Associazione commercianti lancia l'allarme in provincia: escalation di furti e rapine

Assediati dalla criminalità



Furti in continua crescita, aumento delle rapine e soprattutto una forte impennata degli assalti in pieno giorno alle abitazioni dei pensionati.
Ma in provincia la criminalità sta realmente cercando di allungare i tentacoli?
Sembrerebbe di sì, poiché i dati resi noti dai carabinieri, relativi a una piccola ma significativa fascia di comuni della Bassa (Budrio, Granarolo e Castenaso, dove, rispetto al '97, nel '98 la percentuale dei furti è cresciuta circa del 20 per cento e il numero delle rapine è più che raddoppiato), pare siano suffragati dal crescente disagio dei commercianti di tutto il bolognese.
Basti pensare al tris di furti e rapine messo a segno negli ultimi giorni ai danni di gioiellerie a Zola Predosa, Crespellano e San Giorgio.
Giancarlo Tonelli, vicedirettore dell'Ascom, lancia l'Sos: Quella che è la situazione a Granarolo, Castenaso e Budrio vale per tutti i comuni della provincia. Le ultime cifre in nostro possesso evidenziano un forte aumento dei furti nei negozi e nelle seconde case, specie quelle sull'Appennino, che i topi di appartamento prendono d'assalto durante l'inverno. Un altro fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti è quello dei saccheggi nei mercati settimanali nei paesi, che richiamano la presenza di ladri e borseggiatori.
La domanda è scontata: cosa si sta facendo per porre un freno a questa continua escalation della cosidetta microcriminalità?
Più volte abbiamo portato le nostre lamentele sul tavolo delle autorità competenti, dalle associazioni di categorie alla Provincia, alle forze dell'ordine. Ma le risposte sono sempre state troppo deboli. Già tre anni fa, per esempio, i commercianti di Calderara si erano incontrati col prefetto e i carabinieri della compagnia Borgo Panigale. Anche se, per assurdo, la situazione a Calderara è meno drammatica che in altri centri poiché la delinquenza che prolifera al residence Bologna 2 colpisce altrove. Secondo noi - sostiene ancora il rappresentante dell'Ascom - il male da stanare si trova nel "mercato parallelo" di merce diventata oggi di largo consumo. Mi riferisco ad articoli come hi-fi, telefonia mobile, occhiali, che vengono rubati per commissione e rivenduti abusivamente nel Sud e Nord Italia, persino nei paesi dell'Est e del Nord Africa. Insomma, ci troviamo di fronte a una delinquenza che apparentemente è specializzata nel furto di piccole dimensioni, ma che in realtà alimenta una rete ben più vasta e complessa.



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8 gennaio 1999

SETTE DENUNCE E DUE RICERCATI

'Vi troveremo il lavoro'
Ma era sul marciapiede



Le attiravano con un sogno: Vieni a fare la cameriera in Italia.
Ma quando arrivavano nel residence di "Bologna due" a Borgo Panigale le ragazze, moldave e rumene, scoprivano la verità: il mestiere era un altro, quello più antico del mondo.
L'indagine dei carabinieri ha svelato un traffico di giovani che erano reclutate per essere avviate alla prostituzione nelle strade di periferia.
Per ora sono state denunciate sette persone.
Ricercatissima una coppia della ex Jugoslavia, che avrebbe messo in piedi tutta l'organizzazione.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Bologna, la stazione comandata dal maresciallo Mazzolani, le ragazze per arrivare a destinazione viaggiavano in treno fino al confine con l'Ungheria.
Da lì erano 'scortate' in auto.
Passavano la frontiera a piedi, lo sfruttatore le aspettava oltre il confine, pronto a caricarle sulla sua vettura.
Unico indizio: un'auto rossa, targata Lucca.
A far saltare in aria i piani della coppia è stata la denuncia di una giovane che adesso vive sotto protezione.
Non ne poteva più di quell'esistenza e si è rivolta ai carabinieri.
Non se l'è sentita, lei, di fare come le altre, che all'inizio erano vittime ma ben presto si adeguavano alle regole di quella vita e diventavano a loro volta 'carnefici'.
Anche loro, adesso, dovranno rispondere di favoreggiamento della prostituzione.



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5 gennaio 1999

CALDERARA

Le crepe nel 'bunker della mala'

Ennesimo blitz al 'Bologna 2': trovati 14 spacciatori (2 arresti) e 24 prostitute


Ennesimo blitz dei carabinieri, l'altra notte, al residence 'Bologna 2' di Calderara.
Ancora una volta l'Arma ha fatto il pieno: 12 extracomunitari denunciati per spaccio, un tunisino e un 'bolognese' arrestati perché in casa avevano nascosto più di un etto di eroina purissima, 24 prostitute dell'Est senza documenti e permessi di soggiorno sottoposte a decreto di espulsione.
Insomma il repulisti continua e si vede.
I monolocali a luci rosse diminuiscono di giorno in giorno (dei 75 che un anno fa erano in uso alle 'lucciole' ora ne rimangono 32), i capi delle bande di spacciatori magrebini hanno tolto le tende e anche il viavai di tossici sembra ormai solamente un ricordo.
Guai, però, ad abbassare la guardia.
L'holding del sesso e dello spaccio - avverte Angelo Rizzi, portavoce dei condomini perbene che si sono riuniti in 'Comitato per la rinascita dell'area di via Garibaldi' - è pronta a riorganizzarsi. Per questo motivo è stata gravissima la scelta della Regione di bocciare il piano di ristrutturazione dello stabile presentato dal Comune. La verità è che siamo stati abbandonati, ma continueremo a lottare perché il residence non sia più in balìa del degrado.
Aggiunge Rizzi:
Dal Comune e dalla Provincia ci aspettiamo delle nuove prese di posizione. Ricordiamoci che quest'anno verranno riordinate le rendite catastali. Sarebbe ora che il nostro stabile venisse valutato per quello che è: un palazzone-colabrodo. Quindi le rendite vanno subito cambiate. Siamo stanchi di pagare Ici e Irpef come se abitassimo in un albergo di lusso.
La prossima settimana il 'caso Bologna 2' sarà discusso dal Tavolo metropolitano votato dal Comune di Bologna il 26 ottobre scorso.
Obiettivo: rimettere in discussione il recupero del bunker della mala.



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3 gennaio 1999

Una schiava comprata per due milioni



La solita brutta storia.
Una ragazza povera, due figli da mantenere e un marito ammalato.
Una ragazza che inevitabilmente cade nella trappola dell'organizzazione che gestisce il traffico della prostituzione.
Così dalla Moldavia, rincorrendo il miraggio di un lavoro onesto, viene invece sbattuta sui viali.
A mettersi in vetrina per vendere il suo corpo, per giunta per pochi spiccioli.
A liberare la ragazza dall'incubo della strada e ad arrestare i suoi aguzzini (che l'hanno comprata per due milioni) sono stati i poliziotti della Mobile di Trieste e Bologna.
L'indagine è stata avviata un mese fa, quando lei, 27 anni, lucciola in fuga dal clan di albanesi che gestisce il sesso a ore in città, è stata bloccata malconcia alla frontiera.
L'avevano picchiata al tal punto da farle scoppiare un timpano.
All'inizio la donna ha cercato di far credere che le ferite erano il risultato di una brutta caduta, poi si è confidata ed ha vuotato il sacco... le botte, le angherie.
Era scappata da pochi giorni dal residence di Calderara, dove l'aveva sistemata l'organizzazione.
Agli investigatori triestini ha saputo dare buone indicazioni che, unite alle conoscenze della polizia di Bologna, hanno consentito di mettere le manette a cinque membri di un'organizzazione davvero molto potente.
Gli arrestati (due sono stati presi a Ravenna) sono extracomunitari già noti alle forze dell'ordine.
Abitavano per lo più in un appartamento dietro la stazione ferroviaria.
Si tratta di Ekrem Shala, 34 anni; Ekaterina Jovita, 30; Floza Kura, 26; Ferid Gesi, 27; e Vera Latas, 36.
Tutti quanti sono accusati di agevolazione all'immigrazione clandestina, un reato grave per il quale si rischiano dodici anni di galera.
Nell'ambito dell'inchiesta, non ancora finita perchè altre tre lucciole confermerebbero l'esistenza del clan di sfruttatori, ci sono quattro persone denunciate a piede libero.
Tra questi anche due giovani bolognesi accusati di favorire il transito dei clandestini dall'ex Jugoslavia a Trieste.



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