Asian food


Piazza Grande 2000

Dicembre 2000


L'ex residence Bologna 2 ben rappresenta quella commisione di sfruttatori e sfruttati che ha portato nel tempo a incolpare dell'insicurezza dei cittadini, tema tanto caro al centro destra, i deboli, gli esclusi. La tendenza è di fare di ogni erba un fascio senza tenere conto che la parte più visibile di questa situazione è anche la più sfruttata ed insicura. Vogliamo parlare di sicurezza; partiamo, allora, dall'alto: le connivenze tra proprietarie e protettori, spacciatori e matrone dello sfruttamento; a questo proposito abbiamo intervistato Angelo Rizzi.

EX RESIDENCE BOLOGNA 2


A circa 10 chilometri da qui, in comune di Calderara di Reno potete visitare lo stabile denominato dispregiativamente 'BOLOGNA 2', il pià grave caso di degrado metropolitano in Emilia-Romagna.
Il caseggiato, enorme labirinto di corridoi, grigio e isolato nella campagna, era destinato a casa-albergo, ma nei suoi venti anni di vita è stato oggetto di continue speculazioni edilizie private, mai contrastate dagli enti pubblici preposti.
Per lucrare il più possibile, pseudo-agenzie immobiliari e piccoli proprietari senza scrupoli hanno affittato i loro monolocali a spacciatori, prostitute e magnaccia.
Facile immaginare il risultato: continui scontri tra bande, ragazze (e anche bambine) costrette alla prostituzione, ritrovamento di armi (dai coltelli alle pistole ai kalashnikov), lo stabile che diventa una base per controllare attività illecite in tutta la Regione.
Il caseggiato è fatiscente, i servizi essenziali (acqua, luce, riscaldamento, ecc.) precari o inesistenti.
All'interno dello stabile vivono, in case di loro proprietà o in affitto, famiglie di lavoratori, studenti e pensionati che da anni denunciano questo stato di cose, rischiando la vita, subendo minacce, aggressioni e furti.
Le "esercitazioni militari" delle forze dell'ordine negli anni scorsi hanno creato più disagi ai lavoratori e alle loro famiglie che alla criminalità ben radicata e 'tollerata' all'interno dell'ex Bologna 2.
Dopo anni di intelligente mobilitazione da parte di un nucleo di abitanti del Garibaldi 2, qualcosa si sta finalmente movendo: gli interventi della magistratura e delle forze dell'ordine, anche se non risolutivi, sono diventati più mirati ed efficaci, l'amministrazione comunale di Calderara di Reno ha predisposto un piano di riqualificazione dell'intera area che prevede investimenti sinergici di enti pubblici e soggetti privati.
In questi giorni la Regione Emilia Romagna è chiamata a decidere sui finanziamenti a questo piano di riqualificazione.
Attendiamo fiduciosi e siamo pronti a fare la nostra parte.
Senza questo intervento di riqualificazione verranno presto vanificati i piccoli risultati sul fronte dell'ordine pubblico e il degrado dell'ex Bologna 2 continuerà in una spirale senza fine, con gravi conseguenze per tutto il territorio circostante.

Calderara di Reno (Bo), 10 novembre 2000
e-mail: mob4703@iperbole.bologna.it
www.geocities.com/SouthBeach/Lights/4238



L'intervista ad Angelo Rizzi              Portavoce dell'Ass. per la rinascita di via Garibaldi 2



BOLOGNA 2:    il crimine paga ...    l'affitto




La città di Bologna ha uno strano e triste omonimo a Calderara di Reno: il residence Bologna 2. Una specie di universo parallelo, un luogo che a volte viene rimosso come un incubo, un palazzo che, come una leggenda, viene ricordata e raccontata la sera, magari davanti al caminetto (se ce ne fosse uno); un luogo che fa parte dunque dell'immaginario collettivo, ma che purtroppo diventa realtà nei fatti di cronaca: sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga, fatti di sangue e, in generale, residenza di una parte del crimine organizzato. Ma in v. Garibaldi 2 c'è anche dell'altro: oltre a residenti onesti c'è anche un bar e un'associazione che lavora per la rinascita dello stabile e che ha creato, negli anni, diverse situazioni culturali e di spettacolo. Nel futuro un nuovo piano di riqualificazione urbana da 48 miliardi: di questo e altro ne abbiamo parlato con Angelo Rizzi dell'Associazione per la rinascita di via Garibaldi 2.


PG: Ci puoi riassumere la storia del palazzo?

Lo stabile è stato costruito dalla coop. Casa Insieme alla fine degli anni '70, si sviluppa in 6 piani e 3 blocchi, parcheggi e aree verdi. Le prime irregolarità da parte dei primi grandi acquirenti non si fanno attendere. Nel 1979 viene firmata una convenzione fra i proprietari e il Comune di Calderara che stabilisce la gestione unitaria del residence (affidata alla Bologna 2 s.r.l. di Palermo), ciò in contrasto però con la vendita frazionata che, nel 1999, conta 140 proprietari su 194 monolocali. La gestione della Bologna 2 s.r.l. fallisce a metà degli anni '80. Le condizioni abitative dei residenti sono pessime e i primi fatti di cronaca cominciano a caratterizzare negativamente lo stabile. I lavori, le gestioni, le inadempienze si trascinano per quasi tutti gli anni '90 e nel '97 nasce il nostro Comitato che diventerà poi Associazione per la rinascita di v. Garibaldi 2. Nel '98 si intensificano i fatti di sangue e di conseguenza aumenta l'attenzione delle forze dell'ordine. Nell'agosto del '98 la Regione boccia un piano di recupero preparato dal Comune di Calderara. Negli ultimi anni si sono susseguite una serie di iniziative culturali per cercare di restituire la socialità perduta… nonostante tutto la situazione è ancora critica.

PG: Quanti appartamenti sono stati chiusi, sequestrati oggi?

Circa 40, ma di fatto molti di questi vengono comunque utilizzati: chi gestisce la prostituzione se ne frega dei sigilli!

PG: Quale è oggi il rapporto fra proprietari e criminalità?

L'illegalità è diffusa: ci sono circa 65 proprietari residenti su 194 monolocali; altri 80 sono affittati, in gran parte regolarmente e il restante sono vuoti, sotto sequestro, occupati. In almeno 15 appartamenti si esercita lo sfruttamento della prostituzione e in altri 3 c'è un giro di spaccio. In realtà anche parte dei piccoli proprietari sguazza in questo giro; pseudo-agenti immobiliari sono quelli che maggiormente affittano a questo genere di "inquilini".

PG: …e fra italiani e stranieri?

Quasi la totalità degli immigrati di Calderara di Reno abita lì, e il 70% dei residenti nello stabile sono extracomunitari, escludendo le prostitute e i clandestini! Altrimenti arriveremmo al 90%. Da questo punto di vista è sorprendente che questa varietà di nazionalità non abbia prodotto conflitto etnico… la crisi è sempre e solo attorno al crimine.

PG: La vostra associazione come ha contrastato tutto ciò?

In un anno e mezzo abbiamo fatto 13 iniziative e c'è sempre stata una buona risposta. Abbiamo fatto pressione sul Comune, collaborando con l'associazionismo della zona e anche, recentemente, costruendo un sito in Internet di archivio e denuncia intitolato: l'Inferno del Bologna 2 (http://www.geocities.com/SouthBeach/Lights/4238/).

PG: Ci puoi dare qualche dato aggiornato e parlare del nuovo piano di recupero?

Oggi c'è una società immobiliare che ha acquistato 25 appartamenti, aderendo così al piano di recupero. Il palazzo ha 194 monolocali, diviso oggi in 143 proprietà, le proprietà più grandi arrivano a 25 appartamenti e tutti i garages. Il Piano è stato da noi sollecitato e preparato dal Comune di Calderara, è di iniziativa pubblica e prevede soprattutto di ridurre il carico abitativo, e dividere lo stabile per diverse funzioni. Il progetto terrà conto delle esigenze dei residenti e dividerà lo stabile in una parte adibita ad albergo, un'altra ad uso foresteria, una parte alla nuova caserma dei Carabinieri e al Comando dei Vigili urbani; nel blocco sud sono previsti 35 appartamenti popolari da affittare e 30 appartamenti adibiti a condominio privato per i residenti. Comunque ci saranno dei problemi per attivare questo progetto: per le dispute sulle proprietà, le cause, i ricorsi, ecc… inoltre le società con interessi illeciti si opporranno pesantemente, abbiamo già subito delle minacce in tal senso.

PG: i tempi ed i costi del progetto?

Complessivamente è calcolato in 48 miliardi (mld) e il tutto dovrebbe finire nel 2007. Le spese saranno così divise: 15 mld da parte della Regione, 28 mld da investimenti privati complessivi e 5 mld dal comune di Calderara.

PG: Bologna 2 è da considerarsi definitivamente un fallimento?

Le gestioni sono sempre state fallimentari; anche l'amministrazione della società immobiliare Ge.Co., da parte di Renato Colombo, che gestiva un terzo degli appartamenti, ora ne ha molti sotto sequestro. L'operazione tutta è nata da una speculazione edilizia: quando è stato costruito il centro sportivo del Comune, ai contadini è stata data in cambio una licenza edilizia enorme in termini di metri cubi; questi si costituirono in società, ma senza avere i capitali necessari per edificare, allora vendettero il terreno e la concessione alla coop. Casainsieme che costruì il residence. Il piano regolatore non prevedeva una tale costruzione allora fu scelta la forma residence proprio per aggirare questa norma, infine la casa albergo fu venduta a lottizzazione.

PG: Soluzioni abitative di questo tipo sono ancora da considerarsi fattibili?

Questo è un caso di speculazione e degrado molto grave; comunque la struttura, così concepita, favorisce la criminalità ed è già predisposta al degrado.

PG: è la struttura o la marginalità dello stabile rispetto alla città che ha creato problema?

Doveva essere una "casa albergo" grande ed è stato naturale costruirla in periferia. Tuttavia l'isolamento è soprattutto psicologico e con le nostre iniziative abbiamo cercato di rappresentarlo.

PG: L'attività delle forze dell'ordine?

Hanno sempre agito pensando di concentrare lì un gruppo criminale da controllare più facilmente, avendo anche maggiore visibilità verso l'opinione pubblica: con presidi, retate, ecc. Con il risultato di aver formato una sorta di comunità criminale sempre più agguerrita che lì abita e che lì organizza il crimine che poi esercita altrove. Nel palazzo comunque questa situazione è tollerata dai Carabinieri… anzi: con forti sospetti di collusione… Nel marzo 2000 c'è stata una svolta: come avevamo da tempo sollecitato, magistratura e questura hanno svolto indagini mirate sino a giungere all'incrimanazione di Colombo e al sequestro degli appartamenti.

PG: si sono mai verificate manifestazioni di intolleranza, di stampo razzista o forcaiolo?

No, non ancora, ma li temo: ora si sta muovendo l'avvocato Corregiari, che è il segretario regionale di Forza Nuova, sollecitato anche da Bruno Melis… li aspettiamo al varco.

PG: Le vostre prossime iniziative come associazione?

Per il 6 gennaio 2001 stiamo organizzando la festa della befana, come abbiamo fatto nei precedenti due anni, che si terrà al bar Mc Matteo, unico spazio di socialità nello stabile.


Torna su in questa pagina

Apri la pagina iniziale

BLOG Per la rinascita del Garibaldi 2