La Repubblica 2002
30 agosto 2002
Supermercato della droga
Bologna si era svuotata per le ferie, gli spacciatori che operano in città si erano spostati verso Rimini o Riccione, i tossici avevano perso i loro punti di riferimento.
In questo contesto, questa estate il nucleo di spacciatori che opera all'ex Bologna 2 di Calderara non ha lasciato lo stabile e ha organizzato un supermarket della droga, con viavai di tossici a tutte le ore, urla, risse, minacce, furti, danneggiamenti.
In questo supermarket si riforniscono sia i 'cavalli', sia i tossici in cerca della dose.
Ma chi sono questi spacciatori, dove alloggiano?
Contrariamente a quanto si crede non sono clandestini dai nomi di fantasia o provenienti da chissà dove, ma sono residenti di Calderara.
Qualcuno si è comprato l'appartamento, altri hanno un contratto d'affitto e gli appartamenti a loro disposizione sono diventati le basi per lo spaccio.
La banda di spacciatori ha allargato la sua influenza sino ad usare direttamente 5-6 appartamenti come base e almeno altrettanti alloggi come supporto logistico
La storia del Garibaldi 2 non ha insegnato niente, cambiano le proprietà ma siamo alle solite.
Chiediamo alla magistratura e alle forze dell'ordine di operare in modo mirato sugli appartamenti 'a rischio'.
In particolare di verificare se: siano state denunciate regolarmente le cessioni di fabbricato e rispettate le procedure delle leggi sull'immigrazione; se è vero che in certi appartamenti siano 'ospitati' e a quale titolo noti pregiudicati; se i boss dello spaccio utilizzano come manovalanza clandestini e stiano reclutando un alto numero di minorenni; se vi sono e quali sono le responsabilità delle proprietà, piccole e grandi, che affittano gli appartamenti a questi soggetti.
Associazione per la rinascita dell'area di via garibaldi 2
30 maggio 2002
GIORNO E NOTTE
TEATRO
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CONFINI ALLA DERIVA
Per la rassegna Confini alla deriva a cura di Teatro Reon al Condominio Bologna 2 di Calderara di Reno alle 21,30 Fernando Santiago in L'Ospite, scritto e diretto da Gustavo Vallejos; al parco Morello dalle 18 alle 24 Buio Industriale presenta Ottonotti con Pier Xenofon Kotanidis, regia di Zack Pirani.
29 maggio 2002
Al Grand Hotel Bologna 2
In questi giorni il Comune di Calderara di Reno sta pubblicizzando alcune iniziative culturali che dovrebbero svolgersi durante la Settimana Calderarese nell'ex Bologna Due.
Si ha quasi l'impressione che quest'anno all'ex Bologna Due ci sia una ricca e qualificata programmazione.
Ma non è così.
Le iniziative in programma vengono compresse in pochi giorni e usate per tamponare i 'buchi' della Settimana Calderarese.
Sarebbe stato meglio diluirle nei mesi di marzo, aprile e maggio, in modo di ravvivare l'area per un lungo periodo di tempo.
Ma la scelta più grave è stata la cancellazione della rassegna musicale Grand Hotel Bologna Due, che ospitava da anni numerosi gruppi musicali del territorio bolognese, che hanno continuato ad appoggiare il percorso di riqualificazione dell’area di Via Garibaldi.
I dirigenti della Pro Loco e dei Servizi Culturali del Comune hanno fatto pressione affinché gli spettacoli principali si svolgessero nella Piazza Marconi.
Nell'assemblea pubblica, a fine marzo 2002, in cui i responsabili comunali hanno comunicato il programma della festa, è stato motivata la censura del concerto 'Grand Hotel' con argomenti assurdi.
Dal tavolo della presidenza sono arrivate lamentele sul fatto che i Gem Boy (nota band di rock demenziale) avevano detto delle parolacce durante il concerto !
Il vero problema è che la Pro Loco Calderara Viva gestisce le feste del Comune di Calderara in assoluto monopolio e disponendo di cospicui finanziamenti.
Nel frattempo gli spacciatori non stanno con le mani in mano.
All'ex Bologna Due la solita banda presidia costantemente l'atrio del palazzo, ha base in 4-5 appartamenti e da qui partono per sviluppare il loro business.
E la banda di malavitosi ha aperto una massiccia campagna di reclutamento di immigrati minorenni.
ASSOCIAZIONE PER LA RINASCITA DELL'AREA DI VIA GARIBALDI 2
26 maggio 2002
GIORNO E NOTTE
MUSICA
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BEVANO EST
Per Confini alla deriva a cura del Teatro Reon al condominio Bologna 2 di Calderara di Reno (Garibaldi 2) alle 20,30 concerto dei Bevano Est.
29 gennaio 2002
L'OPERAZIONE
Era gestito da russi e italiani, 50 ragazze sfruttate, 15 arresti
Scoperto racket di prostitute
donna-kapò per giovani schiave
Ragazze dell'est portate in Italia con la promessa allettante di un lavoro dignitoso, una vita migliore, e costrette, invece, a prostituirsi.
Il copione è stranoto.
A fare la differenza questa volta sono i numeri: 50 ragazze sfruttate, 50 mila euro (tra lire, euro e dollari) sequestrati e 15 arrestati, tra cui 3 bolognesi.
Queste le proporzioni di un giro malavitoso che aveva come epicentro Bologna e un raggio d'azione di migliaia di chilometri, dalla Russia all'Ucraina, dalla Lombardia all'Emilia.
Dopo almeno cinque anni di attività, nei giorni scorsi l'organizzazione criminale è stata sgominata dalla guardia di Finanza di Bologna e dalla squadra mobile di Bologna e Modena.
Le manette sono scattate nella notte tra giovedì e venerdì.
In carcere anche tre bolognesi, Mirco Buffagnotti, Angelo Negrini e Damiano Dazzani, quarantatre, quarantaquattro e ventinove anni.
Il quartiere generale della banda si trovava alle porte della città, nel residence Bologna 2 di Calderara.
A dare l'avvio alle indagini la denuncia di una ragazza moldava presentata alla polizia bolognese nel maggio scorso.
La sua storia, si è scoperto in seguito, era la stessa di almeno una cinquantina di giovani.
Una storia che inizia nell'est Europa con l'illusione di un lavoro in Italia e che finisce sui marciapiedi di Bologna, Modena e Como.
Le ragazze erano obbligate a versare nelle casse dell'organizzazione un minimo di circa diecimila al mese, pena, una violenza inaudita.
A infliggerla la donna a capo della banda, da cui prende il nome l'operazione: Galina Deresh, trentaseienne ucraina.
Un nome conosciuto e, soprattutto, temuto.
Il ritratto che ne emerge dalle testimonianze di vittime e complici arrestati è, infatti, agghiacciante: una donna spietata, disposta a qualsiasi tipo di violenza, anche a picchiare le 'sue' ragazze col ferro da stiro rovente, pur di far quadrare i conti dell'impero malavitoso.
Temuta anche dai suoi uomini per le ritorsioni che aspettavano chiunque avesse cercato di tradirla cedendo le ragazze alle bande rivali, per lo più albanesi.