La Repubblica 2003
7 gennaio 2003
Al Bologna 2 festa con i bambini aspettando la caserma dei carabinieri
E la Befana i pusher porta via
La Befana, come sempre, ha un volto orrendo. Il nasone, le macchie, i bitorzoli.
Qualche bambino ride, mentre allunga la mano per prendere il regalo.
Qualcun altro si spaventa e manda avanti la mamma.
È una Befana speciale, quella arrivata al Bologna 2, il condominio - caserma fra l'aeroporto e Calderara di Reno, da più di vent'anni residenza di spacciatori e di brava gente.
Quasi una Befana di guerra, perché i pasticcini e i succhi di frutta offerti ai bambini, e i giocattoli nascosti dentro ai pacchi colorati, non riescono a dare pienamente il segno della festa.
Cari bambini, grandi e piccini .... dice la signora con la maschera sulla faccia.
Ma c'è chi guarda in alto verso certi appartamenti.
Gli spacciatori sono là e non sono contenti. A loro non piacciono queste feste. Vorrebbero che tutto fosse come un tempo, quando qui al Bologna 2 arrivavano soltanto le ragazze e i ragazzi in cerca di droga.
Servizio all'interno
IL RACCONTO Ottanta bambini, in gran parte stranieri, alla festa della Befana del Bologna 2
Una speranza per il bunker di Calderara
Abitare qui è un marchio che noi vogliamo cancellare. Da tre anni molte iniziative, teatro e concerti
Settecento persone che vivono in 194 appartamenti ostaggio degli spacciatori provano a cambiare
Settecento persone che vivono in 194 appartamenti con superficie compresa fra i 42 e i 60 metri quadri.
Una Fortezza Bastiani alla rovescia.
Il nemico non arriva da un deserto dei Tartari ma è dentro la mura, negli appartamenti che il cemento trasforma in bunker.
A settembre sono stati arrestati due tunisini e un italiano con un chilo di eroina e un etto di cocaina. Ma si sono già riorganizzati. Quelli che spacciano sono una ventina, e vendono circa mezzo chilogrammo di eroina in una settimana.
Tanti parlano, ma preferiscono non avere il nome sul giornale.
Trovi le gomme dell'auto tagliate con un coltello, oppure ti salutano lungo le scale dicendo "Come va? Sei ancora vivo?"
Quelli dell'Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2 si battono invece contro lo spaccio a viso aperto.
I malavitosi - dice Angelo Rizzi, il loro portavoce - si stanno riorganizzando e sono sempre più arrabbiati. Sanno che stanno per perdere una base storica insostituibile. Non bisogna abbassare la guardia.
La festa della Befana ricorda tempi passati, quando bastava poco per vedere sorridere un bambino.
Anche oggi, negli 80 pacchi preparati dall'Associazione "Tempo per noi" ci sono un giocattolo, dolci e mandarini.
L'anno scorso - dice Adriana L'Altrelli, maestra elementare, animatrice dell'associazione - abbiamo fatto la Befana in paese, e i bambini dell'ex Bologna 2 non si sono presentati. Loro sarebbero venuti, a prendere il regalo, ma i loro genitori sentono di non essere graditi. Abitare qui è un marchio che noi vogliamo cancellare.
Solo settanta italiani, nel palazzone. Gli altri arrivano soprattutto dal Marocco, dal Pakistan e dalla Romania.
Sono venuti quelli del paese a portare i doni.
Da tre anni - dice Paola Poli, assessore alla scuola e alla cultura - cerchiamo di richiamare qui gli abitanti delle altre case di Calderara. Facciamo teatro e cancerti. Per i bambini del palazzo organizziamo corsi di arabo e anche il doposcuola.
I piccoli scartano i regali e i grandi parlano dell'accordo di programma firmato un mese fa, fra Comune, Provincia, Prefettura e Regione.
Dentro c'è scritto che la Fortezza cambierà completamente faccia: il mega-condominio sarà diviso in sei piccoli condomini, due pubblici e quattro privati.
Verrà completamente ristrutturato - gli impianti per luce, acqua, gas, scarichi sono oggi allo sfascio - e soprattutto ci saranno nuovi "inquilini".
Nell'ex Bologna 2 - che tutti qui vogliono chiamare via Garibaldi 2 - troveranno infatti spazio la caserma dei carabinieri e il comando dei vigili urbani.
Presenze importantissime - dice Angelo Rizzi - per fare in modo che qui arrivino anche le persone normali, non solo chi cerca la droga.
Non sarà facile cambiare tutto.
Come assessore - ricorda Antonio Bonomi - ho partecipato a un'assemblea di condominio nel 1995. e già c'era un degrado pesante. Società ormai fallite affittavano in nero ai più poveri, per poterli cacciare quando qualcuno offriva diecimila lire in più al mese. Il caso di Bologna 2, comunque, sembra preso da un manuale di sociologia. Ogni comunità ha bisogno di un ghetto sul quale scaricare le sue colpe. A Calderara c'era questo palazzone, a Bologna c'era il Pilastro e prima ancora la Barca e il Malcantone. Venivi da lì? Non trovavi lavoro.
Piove anche nel salone della festa, e c'è un catino che raccoglie gocce non si sa di cosa.
Ma il primo problema è quello di dare speranza.
Ricominciare in sicurezza e vivere senza paura.
È il cartello che annuncia l'assemblea di condominio, giovedì 9 gennaio, subito dopo la cena.