Verbali di discussioni sul G2 negli enti locali
4 luglio 2000
CONSIGLIO PROVINCIALE DI BOLOGNA
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - Consigliere Nicolarakis.
NICOLARAKIS - Io parlo di un argomento che non è di stretta competenza della Provincia ma penso che possa in qualche modo interessare; parlo del problema del Condominio Bologna 2. Io sto ricevendo informazioni continue sull'ulteriore degrado di quell'immobile. Purtroppo fino ad oggi non si è trovata una soluzione a questo problema e la gente si sta lamentando continuamente. Chiedevo appunto se era possibile una iniziativa della Provincia in coordinamento con il Comune di Bologna per vedere se è possibile trovare una soluzione su questo annoso problema.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - Comune di Calderara, per l'esattezza. Presidente Prodi.
PRESIDENTE PRODI - Sarà mia cura portare la questione domani al comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico. Certo che qui va affrontato in senso molto più profondo e più largo. Noi siamo in presenza di una struttura aeroportuale che è in crescita e che originerà anche dei servizi di conferenze, di ospitalità e io credo che una soluzione dovrà essere trovata in questo ambito, cioè coinvolgere questa infrastruttura in qualche cosa che poi la utilizzi in modo, sistematico e quindi da riportare questa struttura ad un impiego nella legalità. Credo che le misure di sorveglianza specifica di polizia non siano idonee a garantire una soluzione a lungo termine. Le soluzioni a lungo termine sono basate su una direi riappropriazione degli spazi da parte dei cittadini nella legalità. Io mi impegno anche a vedere, per esempio con 1'aeroporto, una soluzioni di questo tipo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - Consigliere Nicolarakis? Prego.
NICOLARAKIS - Io ringrazio il Presidente per la risposta che ha dato. Che penso che sia quella; in effetti non è un problema solo dell'ordine pubblico ma anche è un problema sociale, un problema di utilizzo di quell'immobile. Penso che ... e ringrazio il Presidente che mi ha dato questa risposta, che era quella che praticamente mi solleva dalla domanda che ho fatto.
30 maggio 2000
COMUNE Dl CALDERARA Dl RENO
PROVINCIA Dl BOLOGNA
DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
INTERROGAZIONE POLO DELLE LIBERTÀ SU CONDOMINIO GARIBALDI 2
.......
Sindaco: Passiamo alla interrogazione numero 7 presentata dal gruppo "Polo per le Libertà", io vi farei la cortesia di leggerla, posso? Grazie.
Cortese Attenzione Signor Sindaco, abbiamo ricevuto una lettera a nome del Comitato Residenti proprietari condominio di via Garibaldi 2, anche a Lei indirizzata, datata 2 maggio 2000.
Quanto scritto in questo documento merita sicuramente attenzione in quanto prefigura una situazione che supera il limite della accettabilità, siamo a chiederLe l'esito di eventuali controlli effettuati e quali interventi si prevedono per sanare la situazione ed è firmata dal Consigliere Zanchetta.
Io a questo punto leggerei anche, perché è giusto che se ne prenda atto, la nota che è stata trasmessa alle autorità nelle persone del Sindaco, dell'Azienda USL, dei Vigili del Fuoco, del Questore di Bologna, dei Carabinieri di Calderara, del gruppo consiliare il Polo delle Libertà e all'amministratore del Condominio di via Garibaldi 2:
Si fa presente quanto segue: dalle vasche di decantazione del condominio, a seguito di colpevole, mancata manutenzione escono acque luride e altro in quantità enorme con pericolo di infezioni e malattie oltre a nauseabondi odori, il garage sito sotto l'ala "C" e tenuto volutamente aperto giorno e notte dalle proprietà essendo diventato ricettacolo e deposito di ogni sorta di immondizia e altro, con gravi rischi di incendi, essendo ignorate tutte le norme di sicurezza. Si chiede alle autorità di obbligare di obbligare l'amministratore ad effettuare nel tempo di 48 ore lo spurgo e altre manutenzione necessarie alle vasche. Si richiede alle autorità di fare obbligo alle proprietà del garage indicato di provvedere a loro spese di liberarlo da cose nocive e provvedere alla sua disinfestazione e ripristino di un minimo di sicurezza. In caso di inadempienza sarà eseguito lo sgombero con addebito delle spese alle proprietà e chiusura totale del garage. Informiamo altresì le autorità che se tali richieste non verranno esaudite provvederemo, dove è possibile, alla denuncia per omissione di atti di ufficio, seguirà inoltre denuncia penale nei confronti dell'amministratore e omissis di altri cittadini ...
(segue breve intervento - non deregistrabile)
Sindaco: ... no, per un minimo di difesa della ...
Sindaco: ... e inquinamento ambientale. Si procederà alla denuncia dei proprietari e degli utilizzatori da sempre del garage citato.
La nota chiude con teniamo ad informare le autorità sopra citate che in caso di mancato o tardivo intervento saranno informati gli organi di stampa.
Comitato Residenti Proprietari Condominio di via Garibaldi 2.
Io non ho difficoltà ad ammettere che sono rimasto abbastanza perplesso davanti a una lettera anonima, perché tale la considero in quanto non mi risulta che esista un Comitato dei Residenti Proprietari effettivamente iscritto o all'albo comunale del volontariato oppure con un'assunzione di una veste giuridica, per cui tra l'altro non c'è nessun referente, non è firmata da alcuno, per cui la considero una lettera anonima che va ad aggiungersi ad un altro pacchettino cospicuo di altre lettere scritte da questo fantomatico comitato.
Questa è una premessa che mi correva l'obbligo di fare, ma proprio perché il tema è di quelli scottanti e importanti, io mi sono attivato (appena ricevuta) per cercare di assumere delle notizie ed attivarmi come autorità dell'ente locale e in tutto ho appurato che le vasche di decantazione del condominio non erano state pulite perché c'era un debito per interventi precedenti (e che giustamente la società che eseguiva gli interventi accampava) di parecchi milioni per cui interpellata continuamente si rifiutava e giustamente diceva mi pagate prima l'insoluto e poi provvedo a ripristinare un minimo.
Tra l'altro, molto casualmente, la società è intervenuta perché evidentemente l'amministratore ha anticipato dei soldi sanando in parte il debito accumulato e l'intervento di pulizia, quindi le vasche di decantazione sono state ripristinate nella loro operatività il 3 di maggio, quindi dodici ore dopo aver datato la nota, quindi al di là della nota stessa.
Per quanto riguarda il garage chiaramente ho appurato che esistono delle condizioni di precarietà per cui ho cercato di contattare l'amministratore e l'ho fatto anche per iscritto inviando questa lettera che riporto, la leggo:
"Alla Signora Amministratrice del Condominio Garibaldi Due, in relazione alla lettera non sottoscritta del Comitato Residenti Proprietari Condominio via Garibaldi Due, inviata il due maggio a Lei e ad alcune autorità locali fra cui il sottoscritto, La invito a riscontrare l'esistenza e la natura degli inconvenienti segnalati, nonché a porre in essere nell'ambito dei poteri e dei doveri a Lei attribuiti (come amministratore dell'immobile) ogni intervento idoneo al ripristino delle condizioni igieniche, sanitarie e di sicurezza dell'interno stabile e nelle sue pertinenze. La invito, inoltre, a tenermi costantemente aggiornato sulla situazione riscontrata e sui provvedimenti adottati. Inoltre ho convocato il comandate dei Carabinieri e il comandante della Polizia Municipale per cercare di organizzare anche da parte nostra (sia da parte del Comune, per quanto attiene alle competenze dei Carabinieri) un presidio più costante e presente sul Bologna Due. Questo è quanto.
Zanchetta: Grazie per la risposta, comunque quando riceviamo lettere di questo tipo sicuramente provvederemo a passarLe a Lei per competenza, poi Lei ci dirà chi sono i fantomatici...
Sindaco: Io mi attengo allo Statuto e al regolamento sui lavori del Consiglio che non prevede interventi da parte di cittadini presenti, a meno che non si decida altrimenti. Quindi accolgo la risposta del consigliere Zanchetta e procederei, se si ritiene soddisfatto della risposta. La ringrazio.
25 febbraio 2000
CONSIGLIO PROVINCIALE DI BOLOGNA
LE INIZIATIVE DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA
PER LA SICUREZZA DEI CITTADINI
Relazione del Vice-Presidente della Provincia di Bologna Tiberio Rabboni
Premessa
Da oltre un decennio la Provincia di Bologna è impegnata in iniziative di prevenzione della devianza e per la sicurezza dei cittadini.
Alcune di queste iniziative hanno assunto il carattere di veri e propri progetti pilota di rilievo nazionale come nel caso delle attività coordinate dal Comitato Carcere Città per la formazione professionale e il reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti o la organizzazione, assieme alla Prefettura, della accoglienza nei comuni della provincia delle centinaia di profughi accampati nei cosiddetti campi della vergogna del Reno e provenienti dalle zone di guerra della ex Jugoslavia, o, ancora, l'esperienza della "Casa delle donne per non subire violenza" che, attraverso una Convenzione con gli Enti locali, viene gestita da una Associazione No Profit che opera per la prevenzione, l'accoglienza e la riabilitazione di donne e minori vittime di violenze e di abusi sessuali.
Altrettanto importanti sono state le iniziative della Provincia di Bologna nell'ambito delle attività di prevenzione, recupero e lotta alla diffusione delle tossicodipendenze tra i giovani e giovanissimi: dal sostegno politico, economico e materiale dell'esperienza del "Pettirosso" ai progetti di formazione professionale e inserimento lavorativo degli adolescenti a rischio e dei giovani ospiti delle comunità terapeutiche del territorio provinciale.
Infine, su un piano più generale di politiche per la sicurezza, vanno sottolineate le iniziative promosse in collaborazione con le scuole dell'obbligo per l'educazione e la sicurezza stradale, le iniziative per il contrasto dei fenomeni di bracconaggio e il rispetto dei regolamenti faunistico-venatori assicurate dalla continua ed efficace azione della nostra polizia provinciale, le iniziative promosse assieme alle organizzazioni sindacali e alle Aziende sanitarie per la sicurezza sul lavoro attraverso la formazione degli addetti alle funzioni previste dalla legge nazionale e i più specifici interventi nell'ambito dei cantieri dell'alta velocità ferroviaria.
Si tratta di iniziative che hanno contribuito e contribuiscono concretamente a contrastare i comportamenti e i fenomeni che inducono insicurezza, sulla base delle prerogative e delle competenze settoriali proprie di un Ente come la Provincia.
Un nuovo quadro di riferimento per l'iniziativa delle Province sui temi della sicurezza
Tuttavia queste iniziative possono conoscere oggi un nuovo sviluppo ed una evoluzione in relazione, da un lato, ai caratteri nuovi che ha assunto il tema della sicurezza nella percezione di cittadini e nell'iniziativa dei Comuni e, dall'altro, alle recenti responsabilità attribuite alla Provincia dal nuovo quadro legislativo.
Mi riferisco non solo alla partecipazione delle Province al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, ma più in generale al riconoscimento delle Province come Ente di governo del territorio a competenza generale; sussidiario a Comuni e Regioni nella cura degli interessi della comunità provinciale che, ovviamente, ricomprendono anche quello alla sicurezza.
L'evoluzione del contributo della Provincia di Bologna alla sicurezza dei cittadini deve basarsi, naturalmente, su precisi punti di riferimento di indirizzo politico, di supporto legislativo e di rispetto delle prerogative istituzionali dei Comuni, della Regione e degli organi statali preposti al coordinamento delle attività di prevenzione, contrasto e repressione del crimine.
In particolare, desidero sottolineare, a premessa delle nostre iniziative, i tre elementi di fondo, che assieme ad altri, costituiscono il necessario quadro di riferimento per la proposta provinciale:
- una nuova idea di sicurezza fondata sulla certezza della pena e sulla integrazione tra il governo locale e le istituzioni preposte al contrasto dei reati per una maggiore libertà dei cittadini;
- la legge regionale di riforma delle autonomie locali e l'atto di indirizzo del Consiglio regionale sulle politiche per la sicurezza;
- l'attività di relazione e di collaborazione con i Sindaci dei nostri Comuni avviata positivamente dal Prefetto di Bologna nella sua qualità di autorità generale di Pubblica Sicurezza.
Una nuova idea di sicurezza fondata sulla certezza della pena e sulla integrazione tra il governo locale e le istituzioni preposte al contrasto dei reati per una maggiore libertà dei cittadini
Una nuova idea di sicurezza si basa sulla convinzione che le politiche per migliorare lo stato di sicurezza delle città non si esauriscono nella sola attività di prevenzione e contrasto della criminalità, anche se naturalmente la ricomprendono.
L'Emilia-Romagna ha visto crescere nel decennio 1988/98 quasi tutti i tipi di reato con la sola eccezione degli scippi che sono invece diminuiti: i borseggi sono quasi triplicati (da 315/100.000 abitanti a 865/100.000), come pure le rapine (da 29 a 97), mentre i furti in appartamento sono aumentati del 40%.
Questo aumento della criminalità, che alimenta e amplifica il senso di insicurezza dei cittadini, non può trovare risposta esclusiva nell'azione di prevenzione e repressione condotta dalle sole forze di polizia.
E questo certamente non per carenze nell'azione di polizia, ma perché fenomeni così diffusi richiedono nello stesso tempo interventi di contrasto nei confronti degli autori dei reati a partire dalla certezza della pena, interventi di autoprotezione da parte dei cittadini e interventi di miglioramento della sicurezza negli spazi pubblici.
Da qui la necessità di affrontare i reati più diffusi oltre che con la repressione individuale, con una strategia capace di rimuovere o ridurre al minimo le condizioni ambientali e culturali che ne perpetuano la presenza.
Il caso più emblematico da questo punto di vista è quello dei reati di violenza, maltrattamento o abuso sessuale su donne e minori che trova peraltro Bologna in vetta alle città italiane per numero, delle denunce.
Contrastare con efficacia questo reato significa intervenire contemporaneamente in più direzioni: agibilità degli spazi pubblici, autoprotezione delle vittime potenziali, certezza delle pene, interventi educativi, sensibilizzazione dei mass-media, vita di coppia, relazioni familiari, servizi sociali, associazionismo democratico e reti di sostegno.
In generale è dunque necessario acquisire una conoscenza puntuale dei fenomeni di criminalità diffusa e mettere in atto strategie in grado di togliere l'acqua ai pesci e cioè promuovere, da un lato, comportamenti auto protettivi e, dall'altro, intervenire sugli ambienti di riferimento introducendo ogni possibile misura di contrasto dei comportamenti criminali o anche semplicemente incivili.
Ecco perché la nuova idea di sicurezza ha bisogno della collaborazione e dell'integra~one tra l'azione delle forze di polizia e quella dei governi locali, insieme alle associazioni politiche e sociali.
La legge regionale di riforma delle autonomie locali e l'atto di indirizzo del Consiglio regionale sulle politiche per la sicurezza
La legge dell'Emilia-Romagna di riforma del sistema regionale e locale detta per la prima volta norme per lo sviluppo delle politiche regionali di sicurezza.
La Regione assume come suo compito la promozione di un sistema integrato di sicurezza delle città e del territorio regionale e si propone come fine il conseguimento di una ordinata e civile convivenza nelle città e nel territorio regionale.
Si riconosce dunque che esiste una ordinata e civile convivenza delle città e del territorio regionale distinta dalla ordinata e civile convivenza della nazione che la Costituzione riserva in maniera vincolante agli organi dello Stato.
Inoltre la legge, riconoscendo alla Regione il compito di promuovere un sistema integrato di sicurezza, esplicita un potere formale di iniziativa della stessa Regione nei confronti delle istituzioni responsabili della sicurezza pubblica, in particolare verso le tre polizie nazionali.
Per quanto riguarda gli strumenti per l'azione, la legge, oltre ad individuare una sede di concertazione fra Regione, Città, Province, Prefetti e responsabili delle forze di polizia, assume tre strumenti operativi: le attività di ricerca e documentazione, il sostegno finanziario alla progettualità locale, la promozione e il finanziamento della formazione della polizia locale.
Il recente atto di indirizzo del Consiglio regionale sulla sicurezza ha poi meglio precisato e specificato lo sviluppo degli obiettivi fissati dalla legge.
La collaborazione tra Prefettura e Sindaci della provincia per il monitoraggio delle situazioni locali e il raccordo con l'attività di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza
La Prefettura di Bologna ha avviato già da alcuni mesi un programma di incontri con i Sindaci dei Comuni maggiormente colpiti da fenomeni di criminalità diffusa.
Gli incontri, organizzati nell'ambito delle attività del Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza e quindi alla presenza delle Forze di polizia, hanno lo scopo di valutare lo stato delle situazioni locali e le eventuali misure di rafforzamento della presenza dei Carabinieri e delle Forze di polizia, nonché le possibili sinergie con le polizie locali e le iniziative dei Comuni e delle associazioni.
Si tratta per l'area bolognese di un concreto e positivo riscontro alla raccomandazione rivolta ormai 18 mesi fa dal Governo nazionale a Prefetti e Questori affinché intensificassero la collaborazione con i Sindaci delle città.
Da questa collaborazione si può ora partire per ulteriori e più strutturate iniziative.
Le nuove iniziative della Provincia di Bologna.
Le premesse fin qui svolte consentono di individuare nelle funzioni di assistenza e di supporto ai Comuni impegnati, in molti casi già da tempo, nello sforzo di progettazione e di realizzazione di una nuova politica per la sicurezza e per la libertà dei cittadini lo specifico contributo della Provincia.
Sarebbe un errore dare luogo ad una iniziativa concorrenziale con quella dei Comuni o peggio ancora ad una duplicazione di interventi.
Ciò che occorre è una capacità complessiva del sistema degli Enti locali ad intervenire con efficacia su queste nuove problematiche ed è in questo senso che deve caratterizzarsi il contributo della Provincia, utilizzando a questo scopo sia le relazioni bilaterali che la concertazione generale in sede di Conferenza metropolitana dei Sindaci.
Le proposte che seguono hanno in comune tra loro questo obiettivo.
1) L'aggiornamento professionale della polizia municipale e degli operatori sociali
La Provincia individua nell'aggiomamento professionale della polizia municipale e degli operatori sociali sui temi della sicurezza una priorità negli indirizzi e nella destinazione delle risorse per la formazione professionale.
Gli interventi, coordinandosi con le attività della scuola regionale di polizia locale, dovranno privilegiare le domande di formazione espresse dai Comuni singoli o associati in tre specifiche direzioni: la formazione a supporto dei progetti di sicurezza locale anche in collaborazione con associazioni di volontariato; la formazione a supporto dei progetti di unificazione o coordinamento sovracomunale dei corpi di polizia urbana; la formazione a supporto dell'istituzione del vigile di quartiere con compiti di prevenzione e composizione dei conflitti sociali che costituiscono, come noto, la maggioranza delle richieste di intervento nei confronti delle Forze di polizia.
2) Un centro di documentazione provinciale sui progetti locali di intervento sui fenomeni della criminalità diffusa
La Provincia proporrà all'Istituzione "Gianfranco Minguzzi", che per conto della Regione Emilia-Romagna ha realizzato il primo corso sperimentale per "coordinatore locale alla sicurezza" di istituire una sezione dedicata ai progetti "sicurezza" realizzati da Comuni e da altri organismi in ambito nazionale ed europeo.
L'obiettivo è fornire ai Comuni della provincia di Bologna un materiale già collaudato e validato da utilizzare per la progettazione locale e per l'accesso ai bandi della Regione Emilia-Romagna e dell'Unione europea per il finanziamento di progetti "sicurezza".
In particolare i progetti potranno riguardare, tra gli altri, i temi dell'affrancamento dalla prostituzione, del contrasto della violenza sessuale, dei furti in appartamento e della criminalità predatoria, della devianza minorile, della promozione delle tecniche di autoprotezione dei cittadini, la riprogettazione dei sistemi di illuminazione e di arredo urbano, l'estensione dell'attività dei Giudici di Pace per la mediazione dei conflitti interpersonali, le iniziative di sostegno alle vittime dei reati.
È auspicabile che i progetti abbiano in generale le caratteristiche di piani di ambito intercomunale finalizzati alla successiva formazione di veri e propri "contratti d'area" per la sicurezza con il coinvolgimento di tutti i soggetti Istituzionali e sociali dei territori interessati.
3) Centro demoscopico provinciale per sondaggi mirati a verificare la percezione di sicurezza dei cittadini
La Provincia mette a disposizione dei Comuni l'attività del centro demoscopico provinciale per la realizzazione di sondaggi sui problemi della sicurezza.
L'analisi e lo studio dei reati riscontrati e i sondaggi demoscopici potranno fornire un quadro puntuale sia delle denunce di reato e quindi dei rischi reali a cui sono sottoposti i cittadini, sia dei rischi percepiti attraverso il sistema delle comunicazioni formali ed informali, per impostare, di conseguenza, iniziative, progetti e politiche locali appropriate.
4) Una rete di sostegno contro la violenza sessuale
La Provincia darà attuazione alla recentissima convenzione tra Regione, ANCI, Province dell'Emilia-Romagna e l'associazionismo femminile che opera per il contrasto della violenza sessuale.
In particolare promuoverà l'integrazione tra Aziende sanitarie, operatori sociali e "Casa delle donne per non subire violenza" verso l'implementazione di una vera e propria rete territoriale di supporto a partire dall'acquisizione di metodiche condivise fra i vari operatori per la rilevazione dei casi di violenza e la realizzazione degli interventi di sostegno più efficaci.
Inoltre, d'intesa con l'istituzione Minguzzi, si provvederà ad organizzare incontri seminariali e di studio per sostenere la creazione e lo sviluppo dei gruppi di "auto-aiuto" rivolti alle vittime delle violenze.
5) L'educazione alla vita di comunità e alle sue regole dei giovani e degli studenti
La Provincia impegnerà risorse ed iniziative per sostenere e valorizzare le esperienze didattiche più significative di educazione alla vita di comunità e alle sue regole nelle scuole bolognesi.
I lavori migliori verranno raccolti in una apposita pubblicazione per un'adeguata diffusione nelle scuole della città e della provincia.
6) La valutazione preventiva dell'impatto "sicurezza" nella previsione di nuovi insediamenti residenziali, produttivi e terziari
La Provincia organizzerà nel corso dell'anno 2000 un convegno tecnico-scientifico nazionale sul tema La valutazione preventiva dell'impatto sicurezza nella previsione dei nuovi insediamenti residenziali, produttivi e terziari.
L'obiettivo è raccogliere il contributo delle esperienze e degli approfondimenti più significativi nel campo della progettazione urbanistica, architettonica ed ambientale finalizzata alla minimizzazione dei fattori di rischio criminalità e allo sviluppo della libertà di movimento dei cittadini.
7) La sicurezza nei trasporti pubblici locali
La Provincia solleciterà e sosterrà la presentazione di un progetto per l'installazione sulle linee di trasporto pubblico esposte in misura maggiore di altre al rischio criminalità di sistemi video di monitoraggio urbano per la registrazione degli eventi e il loro controllo visivo anche da postazioni remote.
Ai video mobili potranno aggiungersi anche postazioni fisse in auto stazioni, fermate, stazioni, etc..
Naturalmente il progetto dovrà essere condiviso con le forze di polizia locale e statale per assicurare la necessaria relazione di funzionalità tra monitoraggio ed intervento di contrasto.
8) Il contributo dei cittadini immigrati alla sicurezza
La Provincia considera gli immigrati una risorsa da valorizzare.
Nei Comuni della provincia la grande maggioranza degli immigrati extracomunitari è occupata nelle piccole e medie imprese industriali e dei servizi ed è impegnata a conquistarsi una dignitosa cittadinanza sociale.
Da essi può venire un contributo fattivo alla generale sicurezza dei cittadini che sarà tanto più efficace quanto più gli stessi immigrati verranno pienamente coinvolti nel governo della comunità.
Da questo punto di vista riteniamo giunto il momento di riconoscere agli immigrati il diritto ad una rappresentanza elettiva nei consigli comunali e provinciale.
L'elezione da parte degli immigrati di uno o più rappresentanti che partecipano senza diritto di voto alle sedute consiliari costituirebbe il presupposto per un confronto ravvicinato è non più a distanza, ma anche e contemporaneamente per la effettiva responsabilizzazione dèi cittadini immigrati.
La Provincia proporrà alla Conferenza dei sindaci l'assunzione di un impegno in tal senso e la eventuale definizione delle modalità organizzative per pervenire, in modo coordinato, alla elezione di rappresentanti degli immigrati nei consigli.
9) La riqualificazione del "Bologna 2" di Calderara di Reno
La Provincia di Bologna assicurerà al Comune di Calderara ogni possibile sostegno per la realizzazione del progetto di riqualificazione del residence "Bologna 2", che costituisce, per molti aspetti, un caso emblematico di rilievo metropolitano di degrado sociale e di insicurezza esogena alla comunità locale.
La sua riqualificazione urbanistica, edilizia e sociale costituisce la misura più efficace e radicale di contrasto permanente alle attività illecite presenti, da ormai molti anni, in quella realtà.
La Provincia coopererà alla realizzazione del Progetto di Riqualificazione urbana ed edilizia, alla promozione di nuovi spazi pubblici e sociali, all'ingresso di nuovi proprietari promotori di nuovi usi dei locali, all'animazione e alla integrazione con le reti di comunità, al presidio attivo da parte delle forze di sicurezza dell'insediamento e del suo contesto di riferimento.
10) La Polizia Provinciale.
La Provincia di Bologna individua nel presidio delle risorse ambientali e naturali il contributo specifico del Corpo di polizia provinciale alla sicurezza generale dei cittadini.
A questo scopo ci si raccorderà con tutte le Forze di Polizia locale e statale, nonchè con il Corpo Forestale dello Stato e si provvederà ad adeguare, nel corso dei prossimi anni, gli organici per meglio corrispondere agli obiettivi proposti.
Tra questi in particolare: la vigilanza ittico-venatoria, la tutela della fauna selvatica, la salvaguardia della flora protetta e dei prodotti del sottobosco, la tutela delle riserve, dei parchi naturali, regionali e provinciali, la tutela dall'inquinamento ambientale e la tutela del patrimonio naturale paesistico.
Relazione del Sindaco di Calderara di Reno Matteo Prencipe
Un consesso così autorevole che discuta, oggi, di sicurezza stimola il Sindaco di Calderara di Reno ad intervenire su un problema di stringente attualità per il proprio territorio.
Comune fra i più giovani della Ragione Emilia Romagna, con un indice di natalità fra i più alti, e infatti esiste un rapporto pari ad uno, tra popolazione giovane e anziana; Comune fra i più ricchi di una imprenditoria capace e stimolante (sono presenti circa 1500 aziende, artigiane industriali e commerciali che danno lavoro a più di 5000 persone); Comune definito "di frontiera" per la sua collocazione a ridosso tra Bologna e l'area più vasta della provincia, Calderara di Reno racchiude in sé vizi e virtù del grosso centro limitrofo senza però essere dotato di strumenti efficaci per affrontare adeguatamente una preoccupante situazione derivante dalla presenza di una realtà, ormai tristemente conosciuta in tutta la Regione, chiamata "Bologna 2".
Non voglio affliggere l'uditorio proponendo, per l'ennesima volta, la storia dell'ormai famoso residence.
Ma mi sia consentito evidenziare alcuni elementi che lo inquadrino nel contesto più generale del territorio che amministro e che sono direttamente collegabili al tema in discussione.
Su una efficiente struttura viaria, che collega i centri abitati e le fabbriche della cintura urbana alla grande viabilità e a Bologna si affaccia lo stabile detto "Bologna 2", destinato originariamente a casa albergo con mini alloggi ma ora in stato di degrado per le vicissitudini delle proprietà e delle successive gestioni fallimentari che lo hanno caratterizzato.
Lo Stato giuridico dell'immobile è teoricamente sempre quello alberghiero mentre, di fatto, si è trasformato in un ibrido fra casa-albergo senza controlli e condominio con amministrazione e manutenzioni gravemente carenti.
Una parte dei piccoli proprietari, soprattutto quelli che ci abitano ed anche molti inquilini stabili, aspirano ad una gestione "normale" dell'edificio, come casa di abitazione correttamente mantenuta, anche se non dispongono dei mezzi economici e della capacità organizzativa per attuarla.
La maggior parte delle proprietà plurime, invece, non è disponibile per la ristrutturazione e trae, dall'affitto degli alloggi degradati, profitti tali da essere incoraggiata a proseguire nello sfruttamento delle condizioni attuali.
E quali sono le condizioni attuali? Criminalità dilagante, precarie condizioni igienico-sanitarie, alloggi fatiscenti per famiglie e singoli senza regolare permesso di soggiorno, droga, prostituzione provocatoriamente sbattuta in faccia all'intera comunità.
Ed il Sindaco destinatario di lettere anonime con le quali si accusa l'amministrazione comunale ed altre autorità di interessata connivenza a mantenere lo stato di degrado.
Con alterne fortune abbiamo predisposto dei progetti di riqualificazione urbana.
L'ultimo sembra possa nutrire serie speranze di attuazione.
Siamo convinti, peraltro, che una pressione costante da parte di chi governa il territorio, sia dovuta e necessaria.
In questa direzione abbiamo avviato percorsi tesi a garantire, per ogni cittadino, normali condizioni di vivibilità e di aggregazione locale, opportunità di socializzazione per evitare un ineluttabile processo di marginalizzazione devastante per l'intera comunità.
La riqualificazione dello stabile passa anche attraverso la creazione di progettualità culturali, sportive, del tempo libero.
Ci abbiamo creduto e ci crediamo e investiamo in questo senso.
Produrre sicurezza significa non solo pattugliare il territorio e perseguire il reato.
Abbiamo potenziato i servizi sociali, abbiamo istituito progetti di educazione alla legalità, di sostegno alle vittime dei reati, di promozione dell'interculturalità, corsi per i nostri operatori per aiutare le prostitute a liberarsi dai trafficanti e dagli sfruttatori.
Siamo altrettanto convinti che il problema debba essere inquadrato soprattutto in un contesto più ampio di sicurezza sociale e di ordine pubblico.
I dati in nostro possesso e relativi alla situazione "criminalità" per l'anno 1999, rispetto al 1998, sono indicativi di una crescente attività criminosa di cui i cittadini chiedono conto in prima persona al Sindaco.
Davanti ad una marcata recrudescenza del fenomeno, imprenditori e semplici cittadini pretendono maggiore sicurezza e si rivolgono naturalmente al Sindaco.
Loro lo hanno eletto direttamente, sulla base di un preciso programma, stabilendo una sorta di tacito patto.
E dopo averlo eletto gli chiedono i fatti poiché, appunto, i Sindaci sono considerati i primi avamposti delle istituzioni democratiche del paese.
Ed è certo che non intendo, non intendiamo sottrarci alle nostre responsabilità.
In questa ottica va inquadrata la recente convenzione, che, come comuni dell'area persicetana (sei), abbiamo sottoscritto affinché i nostri corpi di polizia municipale interagiscano per assicurare una più proficua vigilanza urbana, in grado di assicurare sul terreno della sicurezza un importante compito di prevenzione e repressione dei fenomeni di microcriminalità e un ruolo fondamentale sul terreno della conoscenza e del presidio del territorio.
In tale direzione va anche il rispetto dell'adeguamento delle unità degli operatori di Polizia Municipale ai parametri indicati dalla Regione.
Ma è impensabile che, da soli, i Sindaci possano affrontare problematiche per la soluzione delle quali è necessario un coeso coordinamento fra tutte le forze di polizia.
Né, tantomeno, ritengo che la panacea di tutti i mali stia nell'individuazione, per il Sindaco, del ruolo di "sceriffo".
Preferiamo indossare quei panni nelle fantasticherie derivanti dalla visione di qualche buon western americano o italiano che sia.
Preferisco immaginare, invece, e lo auspico fortemente, un "sistema sicurezza" che non veda al centro dell'attenzione soltanto il cuore del capoluogo Bologna ma che avviluppi, in un progetto organico, anche la periferia, altrettanto bisognosa di interventi strutturalmente ed organizzativamente idonei.
Preferisco pensare ad un nucleo numericamente credibile di forze dell'ordine in grado di assicurare tranquillità alle nostre comunità, in grado di collaborare con le varie polizie municipali per il presidio dei territori.
Preferisco pensare ad un coinvolgimento diretto di tutte le Istituzioni Sovracomunali in un grande progetto di sicurezza mirato alla crescita sociale dell'area vasta metropolitana.
Preferisco pensare di essere sempre più coinvolto, a pieno titolo, Io Sindaco di un Comune medio piccolo, nel Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza.
Preferisco pensare ad un sistema giudiziario che preveda l'effettività della pena per coloro i quali delinquono.
Riesce difficile immaginare, illustrissimo Onorevole Sottosegretario, una lotta alla criminalità che sia davvero efficace, che riesca ad infondere nei cittadini senso di sicurezza e fiducia nelle Istituzioni, se non verrà aggredito seriamente questo problema.
Ritrovarsi delinquenti liberi appena incriminati o sentirsi impotenti davanti al reiterarsi di determinati reati, certamente non aiuta a riaffermare con forza che viviamo in uno stato di diritto, anzi contribuisce ad ingenerare quel senso di sfiducia e di disarmo che minano pericolosamente la credibilità delle istituzioni.
In conclusione voglio affermare che siamo consapevoli di rappresentare per la nazione un'area strategica per quel substrato economico e politico che è stato, ed è, trainante per lo sviluppo economico e sociale generale di tutto il paese e che quindi occorre salvaguardare il nostro territorio rispetto ad un potenziale decadimento che coinvolge non solo il Comune che ho l'onore di rappresentare, ma tutta l'area del bolognese.
Mantenere quindi le condizioni di vivibilità, che hanno consentito di attirare nella nostra area investimenti e capitale, è preciso dovere per tutti Noi.
È imprescindibile, allora, mantenere alto il livello di affidabilità delle Istituzioni e assicurare velocità di risposta da parte dei pubblici poteri.
Nel modello di un sistema "a rete" che rappresenta la massima espressione di una democrazia pluralista, quale il nostro Paese ha inteso adottare con le ultime riforme attraverso il più volte affermato principio di "sussidiarietà", i vari livelli di governo, da quello locale a quello nazionale , entrano in relazione l'uno con l'altro su un piano di parità per concorrere a determinare le scelte a livello più generale.
È questa idea forte dei "sistemi di frontiera mobile" tra i vari livelli di governo consente di rivolgermi direttamente a Lei, onorevole Brutti quale rappresentante di Sua Eccellenza Bianco, Ministro dell'Interno, per sollecitarLa a trovare soluzioni comuni nel delle relative competenze.
Ed è in questa logica relazionale che il compito dei livelli intermedi di governo, quale è quello della Provincia, che oggi ci ospita e che ha dimostrato la necessaria sensibilità, deve essere proprio quello di dare ordine in un progetto politico coerente che affronti in maniera decisa il problema, per garantire un livello soddisfacente di vivibilità e di sicurezza ai nostri cittadini.
21 luglio 1999
COMUNE Dl CALDERARA Dl RENO
PROVINCIA Dl BOLOGNA
DESTINAZIONE DI PARTE DELL'AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
RISULTATO IN SEDE Dl RENDICONTO DELLA GESTIONE 1998.
VARIAZIONE AL PIANO TRIENNALE DEGLI INVESTIMENTI 1999/2001 ED
AL BILANCIO Dl PREVISIONE ESERCIZIO 1999.
Adunanza ORDINARIA Seduta PUBBLICA di PRIMA convocazione in data 21/07/1999 alle ore 20:15.
II SINDACO ha convocato il CONSIGLIO COMUNALE nella solita sola delle adunanze, oggi 21/07/1999 alle Ore 20:15 in adunanza ORDINARIA di PRIMA Convocazione previo invio di invito scritto a domicilio, nei modi e termini di cui all'Art. 125 del R.D. Nr. 148 del 1915
Fatto l'appello nominale risultano:
Cognome e nome |
Pre. |
Cognome e nome |
Pre. |
Cognome e nome |
Pre. |
PRENCIPE MATTEO |
S |
L'ALTRELLI ADRIANA |
S |
ROSSI GARDOSI RITA |
S |
RIGHI VALENTINO |
S |
DAMIS LUIGI |
S |
ZANCHETTA GIOVANNI |
S |
MONTERA GABRIELLA |
S |
KOLLETZEK GIANFRANCO |
S |
LUCCHESI MAURIZIO |
S |
CIONI GABRIELLA |
S |
PANCALDI VANNI |
S |
ZANINI ACHILLE |
S |
MANZO ANDREA |
S |
GHERARDI LUCA |
S |
DE FURIA FULVIO |
S |
BENUZZI ALBERTO |
S |
LUCARINI STEFANO |
S |
|
|
TREZZA ELISA |
S |
BONOMI ANTONIO |
S |
|
|
DE ROSA GUERINO |
S |
BACCILIERI LUCIANO |
S |
|
|
TOTALE Presenti: 21 TOTALE Assenti: 0 |
Assenti Giustificati i signori :
Nessun Consigliere risulta assente
Assenti Non Giustificati i signori :
Nessun Consigliere risulta assente
Partecipa alla seduta il SEGRETARIO GENERALE D.SSA SANTA DRAGO.
In qualità di SINDACO, il Sig. MATTEO PRENCIPE assume la presidenza e, constatata la legalità della adunanza, dichiara aperta la seduta.
Assenti Giustificati i signori :
Nessun Consigliere risulta assente
Assenti Non Giustificati i signori :
Nessun Consigliere risulta assente
Partecipa alla seduta il SEGRETARIO GENERALE D.SSA SANTA DRAGO.
In qualità di SINDACO, il Sig. MATTEO PRENCIPE assume la presidenza e, constatata la legalità della adunanza, dichiara aperta la seduta.
DAL VERBALE DELLA SEDUTA
.....
Baccilieri: Ringrazio il Sindaco e poi adesso avrei l'ultima interrogazione.
Sindaco: Io ne ho ancora due?
Baccilieri: Via Prati, scusi? Quella del
"Bologna 2".
Sindaco: Sì.
.....
Baccilieri: Giusto per onore di cronaca, sono l'autore di una interrogazione che è quella che ha permesso lo stanziamento dei due miliardi e quattrocento milioni, quando ero consigliere provinciale.
Adesso avrei l'ultima interrogazione.
Il sottoscritto consigliere, in relazione al perdurare dello stato di criminalità più volte segnalato dalle notizie stampa che da tempo ha ridotto il residence "Bologna due" ad un livello intollerabile di vivibilità per i cittadini che vi abitano, chiede che si prendano immediati provvedimenti nei confronti dei cittadini ritenuti socialmente pericolosi, che codesta amministrazione pretenda più controlli da parte dei proprietari che affittano gli immobili, comunicando loro i reati nei quali si incorre dando ospitalità o alloggio a cittadini illegali.
Chiedo un ulteriore interessamento del Prefetto per un maggiore (?) e più vigile interessamento della forza pubblica, l'assegnazione di uno specifico mandato al corpo di Polizia Municipale in modo tale che nel corso della sua attività richieda l'esibizione di regolare permesso di soggiorno, del contratto di locazione, del contratto di lavoro, del certificato di sana e robusta costituzione.
Chiede inoltre se codesta amministrazione ha già pronto un suo progetto per salvaguardare la vivibilità dei cittadini all'interno del residence di "Bologna due". Grazie.
Sindaco: Rispetto alla interrogazione appena letta si fa presente che la Polizia Municipale già da tempo esegue controlli sui proprietari di immobili ceduti in locazione alle persone, sia tramite le comunicazioni di
di fabbricato rese ai sensi dell'art. 12 del Decreto Legge 21/3/78 n. 59 convertito in legge 191 del '78, la famosa legge anti terrorismo, sia tramite le denunce rese ai sensi dell'art. 7 del Decreto Legislativo del '98, testo unico che disciplina l'immigrazione e la condizione degli stranieri in Italia.
Nel solo '98, ad esempio, sono state accertate 111 violazione alle norme citate che testimoniano la costanza dei controlli eseguiti e l'attenzione che la Polizia Municipale rivolge a questo delicato problema, e non da pochi giorni soltanto.
Relativamente ai controlli sulle persone è evidente la necessità che il corpo di Polizia Municipale nel pieno rispetto della normativa vigente che al momento richiede allo straniero l'esibizione di un documento di identità e del permesso di soggiorno, ma non di tutti i documenti indicati nell'interrogazione.
Baccilieri: Prendo atto e ... ... ...(???) procedere anche nei confronti del Prefetto e nei confronti del questore, perché ci sia sempre un maggiore controllo
su questo residence. Grazie.
Sindaco: Senz'altro, e sfonda una porta aperta perché sul "Bologna due" c'è un'attenzione particolare, mi sono già attivato per richiedere un incontro al Prefetto sul tema, anche perché vorrei capire che cosa ne pensa il nuovo Prefetto
sulla situazione del "Bologna due".
Sapevamo di Mosino, vorremmo conoscere un opinione anche del nuovo Prefetto.
Bene proseguiamo
.....
Sindaco:
....
Abbiamo L.350.000.000 che la giunta ha deciso di accantonare per un'operazione che si intende compiere sul "Garibaldi due" in perfetta sintonia con quelli che erano stati gli elementi di programmazione politica 99/2004 e sui quali i cittadini di Calderara di Reno hanno ritenuto di doversi ancora affidare dando più del 50% delle preferenze.
(segue breve intervento - non deregistrabile)
Sindaco: No, sulle valutazioni del consigliere Baccilieri non è il caso di ritornarci altrimenti daremmo la ... (?) a polemiche che non è il caso di alimentare, comunque tant'è.
Il 51% dei cittadini di Calderara hanno ritenuto che politicamente ed amministrativamente una certa coalizione desse affidabilità per continuare a governare questo comune.
Tra, appunto, le linee di programmazione politica noi presentavamo in maniera forte una estrema attenzione sulla situazione del "Garibaldi due".
Ci risulta che 21 lotti siano stati posti sotto asta giudiziaria, per cui la società proprietaria di 21 lotti (la Edil sabrina) è fallita e si è arrivati alla vendita
all'asta dei 21 lotti di cui stiamo parlando.
L'operazione è di quelle importanti e impegnano l'amministrazione comunale di Calderara su un percorso che, non ce lo neghiamo, presenta dei rischi altissimi pur non di meno noi della maggioranza intendiamo compiere il percorso fino in fondo assumendoci nostre responsabilità.
Abbiamo parlato di una situazione ingovernabile, di una situazione non tollerabile esistente al "Garibaldi due".
Abbiamo detto che intendiamo intervenire con fermezza, con raziocinio soprattutto per cercare di cominciare a risolvere quel problema che ormai è diventato il problema più grosso abbiamo da risolvere sul territorio.
Allora ci siamo detti perché non prevedere una quota dell'avanzo per tentare di entrare nella proprietà privata come proprietari privati del 'Bologna due'; potrebbe essere un'occasione.
Potrebbe essere la chiave di volta di una soluzione ad un problema che, come dicevo prima, diventa davvero pressante ed impegnativo.
Allo stato delle cose una progettualità rispetto alla destinazione dei lotti è difficile da mettere in piedi.
Io ritengo che gli sforzi debbano essere compiuti a prescindere anche dall'esiguità di tempo che il curatore fallimentare ci ha fornito, nel senso che da colloqui fittissimi che ci sono stati negli ultimi cinque giorni, ci è stato detto che noi avremmo la possibilità di avanzare un'offerta sull'acquisto di tutti i lotti pari a 700 milioni circa entro la fine della settimana.
Dobbiamo fare delle verifiche, però dovrebbe essere confermato e dovremmo pagare subito una cauzione di circa 150 milioni; il curatore fallimentare ritirerebbe il bando ancora in corso e ne definirebbe un altro che prevede la vendita in toto, in un unico blocco dei 21 lotti, per cui questo in parte agevolerebbe l'intervento dell'amministrazione comunale, poi predisporrebbe il nuovo bando per la pubblicazione in tempi minimi concessi dalla legge - in agosto - tenendo conto e sperando che non intervengano i famosi falchi che volano bassi sul "Bologna due", anzi ci risulta che il falco più grande sia già intervenuto chiedendo delucidazioni sull'eventuale acquisto in blocco.
Per cui, a questo punto, io ho fatto gli accertamenti del caso che mi erano anche stati suggeriti nel corso dell'ufficio di presidenza che abbiamo tenuto lunedì sera e mi sono attivato per chiedere se ci fossero le condizioni per fare esercitare da parte dell'ente pubblico una sorta di prelazione, stante la necessità di ristrutturare per questioni ambientali, di ordine pubblico e di degrado urbano e quanto altro, la necessità di intervento dell'ente pubblico sullo stabile.
Mi è stato detto che in questa fase, che è l'ultima, non è più possibile, per cui in pratica noi potremmo concorrere anche con privati intenzionati ad acquistare quei lotti.
L'asta dovrebbe chiudersi alla fine di settembre per cui se noi (io sto spiegando i percorsi tecnici che dovranno essere adottati) paghiamo i 150 milioni di cauzione, ci restano 250 milioni che dovremmo pagare al momento dell'assegnazione degli appartamenti e questo potrebbe avvenire presumibilmente negli ultimi giorni di settembre, la prima decade di ottobre.
Il saldo avviene a quattro mesi dalla consegna degli appartamenti che comunque sono occupati ma esiste un decreto del pretore di Bologna di sgombero degli appartamenti.
Io ho fatto fare anche degli interventi sul Tribunale di Bologna e il giudice che segue la partita ha affermato che nel momento in cui gli appartamenti saranno stati acquistati da parte di chiunque, lui provvederà a sgomberarli in un'unica soluzione tutti e 21.
Per cui saranno dati agli eventuali proprietari già sgomberati.
Per cui i quattro mesi per il saldo decorrerebbero dalla fine di settembre, gli inizi di ottobre e quindi si andrebbe a fine gennaio del 2000.
Questo ci darebbe la possibilità di prevedere, in sede di definizione del bilancio 2000, i 350 milioni mancanti.
Io la valutazione politica l'ho fatta come cappello all'inizio, prima di motivare l'accantonamento dei 350 milioni, come maggioranza siamo consci di un passaggio difficile sul quale dovremo stringerci tutti per risolvere il problema.
Io faccio appello anche alle minoranze, alcune delle quali hanno seguito molto attentamente l'evolvere della storia sul "Garibaldi due".
Io ritengo che dobbiamo attivarci tutti come consiglio comunale di Calderara di Reno, anche perché nei nostri rispettivi programmi politici tutti, chi più chi meno, ha parlato della soluzione del problema "Garibaldi due".
Questo è il momento, probabilmente, per partire e tenere sono pressione il mostro "Garibaldi due".
Consigliere Bonomi.
Bonomi: Nella mia esposizione critica, la mia valutazione critica sul programma di questa amministrazione io avevo letto con (?) disattenzione e devo fare ammenda, cioè in realtà la proposta che viene avanti è molto più precisa, molto più impegnata di quanto non fosse e forse tutti quanti nel prevedere le azioni da fare su questo problema avevamo peccato per difetto, in quanto il consiglio comunale precedente si era già molto esposto con una posizione molto ferma sul piano di recupero.
Ricordiamo che mentre siamo stati molto colpiti dalla bocciatura del finanziamento, non abbiamo tenuto conto o abbiamo tenuto poco conto e l'opinione pubblica anche ne ha tenuto poco conto perché eravamo talmente offesi del trattamento fattoci che evidentemente la reazione aveva qualche cosa di istintivo anche, non avevamo tenuto conto del fatto che comunque è un piano urbanistico che vige, è un piano urbanistico vigente che impone alle proprietà dei limiti, limiti che sono dettati dall'interesse pubblico.
Per cui la forza di questa posizione è, secondo me, il fatto che una volta tanto il consiglio comunale, a mo' di volpe del deserto, si trova un'occasione e ne approfitta.
La politica è fatta anche di occasioni, occasioni irripetibili, questa si trascinava da anni ed è venuta a maturazione, troppo tardi probabilmente ma nel momento giusto, in cui una parte dei soldi ci sono e quindi è possibile prevedere anche gli altri e quindi questo da una maggiore forza.
Pensate quanto sarebbe stata più forte la nostra posizione nei confronti della Regione se all'epoca non fossimo stati anche proprietari, magari di due soli appartamenti, perché uno degli specchi su cui alcuni personaggi si sono arrampicati è che era un edificio privato e che non si poteva assolutamente pensare che la priorità era comunque ai comuni che avevano anche una pur modesta ... Infatti sono stati preferiti a noi dei comuni che non ancora realizzato quelle opere, che erano proprietari di piccoli ruderi dove non abitava nessuno.
Quindi, secondo me, questa è un'occasione che permette al consiglio comunale di Calderara, l'amministrazione tutta di Calderara questa volta (io spero) nella sua unanimità, di presentare un conto agli organismi sovraordinati (Provincia, Regione, ecc.) dicendo adesso noi la nostra parte ..., ne abbiamo fatta anche di più, abbiamo fatto il piano, adesso abbiamo anche cominciato ad attuarlo; siamo proprietari di immobili pubblici, destinati ad edilizia pubblica (ricordiamo che quegli immobili sono destinati dal piano ad edilizia pubblica) e quindi possiamo a tutti gli effetti accampare diritti su una serie di finanziamenti, non più solo su quel tipo di finanziamento, ma sui finanziamenti che si chiamano Prust (?) (brutto nome) "piano di recupero e risanamento ambientale" che si chiamano il rifinanziamento dei programmi di quartiere e che si chiamano "altri finanziamenti dei piani di edilizia economica".
E a questo punto io credo che se riusciamo a fare questo sforzo noi arriveremo sicuramente a poterci presentare pubblicamente con molta maggiore forza, con molto maggiore impegno, ma anche a chiamare finalmente, a tirare finalmente la giacca a tutte quelle forze che durante questi anni ci hanno raccontato che facevano i tavoli, ci proponevano tavoli che poi non avvenivano mai e che tiravano in lungo attorno a questa vicenda e la portavano ... Dobbiamo riuscire a rimontare una cosa abbastanza antipatica.
Io ogni tanto su Internet trovo delle notizie, ho trovato un giornale di Padova dove si racconta di una situazione analoga che c'è a Padova in via Anelli vicino al ponte di Brenta e dove il questore intervistato diceva che lui è molto più contento di avere un ghetto riunito perché così lo sorveglia (come si sorveglia un ghetto) con dei presidi e la gente rimane lì invece che andare in giro a far malestri (gli ospiti).
È una cosa che non possiamo accettare perché situazioni di questo tipo, se qualcuno avesse il coraggio di dire qualcosa del genere sul "Bologna due" o "Garibaldi due" (come adesso lo chiamiamo), dovremmo fargliela rimangiare perché è vero che è più comodo, si fa meno fatica a creare dei ghetti anziché la libertà di circolazione dei cittadini, ma teniamo conto che questo crea sofferenza per minori, per famiglie, per le pubbliche amministrazioni, ma proprio per della gente che sta male.
Quindi non si tiene conto del male, di come sta la gente.
Allora io credo che questa cosa, per questa ragione, io penso di esprimere una adesione a questo fatto proponendo l'astensione favorevole del gruppo su questa voce anche perché trovo che anche le altre voci proposte sono tutte voci che hanno una grossa legittimità in quanto ce ne sono per la scuola che è uno dei punti chiave della nostra attività, ce ne sono per l'informatizzazione degli uffici (altro punto fondamentale che si sposa con il controllo dell'ambiente) e quindi credo su queste cose di avere l'adesione.
Ho solo un dubbio che è sulla questione del poliambulatorio su cui ci potrebbe essere il rischio di andare a fare dei lavori che poi dobbiamo manomettere, quindi se la somma si riesce a contenerla nel minimo indispensabile, così pure per il campo sportivo del Lippo la somma è molto piccola, è il costo di fare un gabinetto, 10 milioni sono quel che costa un bagno.
Quindi non è molto, però cercare di limitare al massimo perché la cosa che fa più rabbia ai cittadini è quando noi amministratori, noi consiglieri assentiamo su una spesa che dobbiamo ammortizzare in due o tre anni perché poi dobbiamo manometterla di più.
Quindi su questo bisogna stare molto attenti, mi sembra che l'avanzo di amministrazione (nella proposta che fa il Sindaco) sia una proposta ragionevole e portata avanti.
Diventa poi ragionevole e produttiva se riusciamo tutti ad impegnarci con i comuni confinanti, con la provincia, con la regione, con l'istituto autonomo case popolare, con le municipalizzate, ricordiamo che c'è da fare un grosso discorso con la SEABO che è uno dei creditori non privilegiati ma sostanziosi, circa un miliardo di crediti sul via "Garibaldi due", c'è un discorso di portare avanti quel piano di recupero, agendo anche in questo piano non come avessimo un oracolo cristallizzato ma agendo in maniera flessibile in base all'evolversi delle situazioni con la oculatezza che deve avere chi sa che questa non è una passeggiata, non è una festa di nozze, è una cosa che assomiglia molto a una battaglia e che dovremmo affrontare.
Sindaco: Altri? Consigliere Zanchetta.
Zanchetta: Questo poi sembra quasi il punto focale poi di tutto questo investimenti, almeno il punto più importante, presenta i maggiori rischi.
Io qui mi ritrovo al punto 14 "acquisto unità immobiliari e residenziali, residence "Bologna due" per L.350.000.000", giusto? Purtroppo adesso sento parlare di altre cifre, quindi diventa difficile anche per noi, si parla di 790 quindi non è un investimento da 350 milioni, è qualcosa di molto più importante.
Io sento il consigliere Bonomi parlarne in termini entusiastici, non lo so, perché dobbiamo stare veramente attenti perché io non credo che avendo proprietà all'interno di quello stabile di 10/15/20 unità immobiliari sia sufficiente per farlo diventare una struttura pubblica.
Diceva l'intervento non è stato fatto perché lo si considera privato, non credo che se una amministrazione comunale possiede una certa quantità di immobili lì dentro diventa una struttura pubblica, non dovrebbe essere così semplice.
Andiamo ad acquistare una struttura che da quanto ne so, da quanto si diceva anche in altri consigli, in regola non c'è quasi niente.
Ci sono creditori, come penso la SEABO, io adesso non so le cifre ma sono crediti molto importanti.
Un miliardo? Siamo veramente sicuri che non andiamo ad addentrarci in un ginepraio dal quale non ne usciamo più, dal quale forse siamo l'unico ente che paga.
È questo il rischio, molto probabilmente ci ritroviamo che l'amministrazione comunale è l'unica che ha i soldi per pagare e quindi che non si ritrovi a far fronte a spese di altri, a spese che altri non hanno provveduto a pagare.
È un rischio molto alto, non so se in tempi così ristretti ... mi diceva che entro pochi giorni dobbiamo decidere ... ... (?) la volpe nel deserto, qualche volta si può anche strinare un pochettino, perché la volpe nel deserto potrebbe stare da un'altra parte se è furba; la volpe non va nel deserto, quelle furbe, le altre non lo so.
Quindi mi domando, mi aveva parlato la consigliera Rossi dell'incontro di presidenza, aveva accennato ad altre cifre, me lo ha riportato adesso; quindi è qualcosa di molto più importante di quello che noi ci ritroviamo come documentazione allegata, non allegata, che sono venuto a prendere al punto tre.
Quindi è un rischio molto alto, lo facciamo correre a tutto il comune di Calderara di Reno, quindi queste valutazioni, una volta che noi abbiamo acquistato questi immobili li dobbiamo mettere a norma, almeno le nostre proprietà che sono all'interno di una proprietà dove a norma non ha niente, chi farà questa messa a norma, chi sopporterà le spese se la Regione o la Provincia ci hanno già bocciato un piano, non è detto che non ci bocci il secondo.
Che non ci ritroviamo con una mano dentro e basta e non riusciamo più a metterci il resto, dopodiché i rischi sono molto, molto elevati.
Quindi non lo so se è così semplice, se è giusto mettere fretta per queste cose, se sono state fatte valutazioni adeguate.
Lì io non lo so veramente che cosa c'è in regola, mi si dice di rogiti non in regola, di situazioni veramente allucinanti.
Non lo so, io penso che abbiate fatto valutazioni sufficienti, però da quello che sento dire non è poi così sicura la cosa.
Già che ci sono chiedo alcune informazioni riguardo agli altri punti.
.....
Sindaco: Prego
Baccilieri: Noi ne abbiamo parlato anche nei capigruppo con il signor Sindaco e mi trova favorevole perché credo che il comune sul "Bologna due" debba incominciare ad agire.
Io feci degli interventi con cinque, sei interrogazioni sul "Bologna due" e poi andai a parlare anche con il Presidente Prodi, da allora questore ... (?) e Mosino (?), per quello ... ... ... (???).
La cosa non è che sia stata molto ..., che abbia avuto dei grossi risultati perché purtroppo ci vorrebbe un controllo continuo e bisognerebbe in questo caso che Lei ... ... ... (???) perché soltanto la sua attenzione continua al problema, riferirlo al questore e al prefetto, può ottenere un risultato perché se noi dobbiamo considerare che questi carabinieri sono ragazzi giovani, ci sono belle ragazze, dopo un po' diventano amici e il controllo non c'è più.
Credo che il "Bologna due" sia un grosso rischio, però è un rischio che lo dobbiamo correre; metto in considerazione anche un fatto, che l'esecutivo siete voi, perciò se si sbaglia questo intervento si dirà sempre che la colpa è del Sindaco e della Giunta, però per me è doveroso iniziare questo cammino anche perché adesso (io le ho visitate anche) ci sono delle famiglie molto per bene, famiglie che lavorano, ma sono in ostaggio della criminalità.
Allora noi, acquistando questi immobili e cercare di far mettere in questi immobili delle persone bisognose o persone che ne abbiano bisogno, provare a sradicare un attimino quello che è il regno al 90% della criminalità.
Noi come comune non abbiamo altro sistema di intervento, voi dovete fare molta attenzione perché i rischi dei debiti saranno tanti, perché ci sono delle cose incredibili, io ho fatto tre serate lì dentro e visitando delle famiglie ci sono delle cose incredibili, a qualcuno gliel'ho spiegato anche l'altra sera, rogiti che partono in una maniera e finiscono in un'altra, non si capisce più di tanto.
Purtroppo il tempo è poco, io chiedo a voi il massimo dell'impegno perché non ci andiamo a trovare poi di dover pagare cose incredibili o a trovarci nella situazione di prima, però è una strada che va percorsa. Grazie.
Sindaco: Grazie a Baccilieri. La consigliera Rossi.
Rossi: Io svolgerò un intervento sul medesimo problema del "Bologna due".
Io colgo una difficoltà di scelta della giunta e del Sindaco che sta proponendo questo acquisto.
Lo sta proponendo, quindi di fatto ha già compiuto una scelta però (ripeto) mi sembra che ci sia sofferenza nel proporla, evidentemente perché c'è come un sentore che tutto sommato non sia poi la scelta migliore, ma la dobbiamo fare perché ci sono tre giorni, quattro giorni e il curatore ha detto che bisogna fare così e quindi noi dobbiamo muoverci in questo senso.
Io credo che queste scelte debbano essere fatte ragionando un po' come (chiedo scusa per l'espressione) "l'uomo della strada", cioè come il semplice cittadino.
Allora io credo, fermamente e ne sono convinta, che i cittadini di Calderara di Reno non siano poi così contenti di diventare comproprietari.
Abbiamo pensato a questa cosa, perché io credo che voler risolvere un problema del "Bologna due" sia importante e doveroso e su questo non ci piove e quindi vorrei che il mio intervento non venisse strumentalizzato in questo senso, però credo anche che affrontare un problema con un progetto sia una cosa, fare una scelta affrettata perché in qualche modo viene imposta sia un'altra, anche perché (e qui va detto tutto fino in fondo) questa scelta diventa così urgente perché incombe un rischio e il rischio è quello che un fantomatico personaggio che sta governando di fatto il "Bologna due", potrebbe acquistare lui al nostro posto.
Allora io credo che ci siano degli elementi che devono fare veramente riflettere, in primo luogo il fatto che si diventa proprietari di alloggi, alcuni dei quali sono liberi, ma molti dei quali sono occupati da delinquenti e prostitute.
Ora mi pare che il Sindaco abbia detto il pretore, il giudice che si occupa del caso, ha garantito che c'è un decreto per cui nel momento in cui questi alloggi vengono acquistati da qualcuno, queste persone vengono fatte sloggiare.
Allora io mi chiedo: è possibile che questo non sia stato fatto fino ad oggi; in virtù di quale tecnicismo giuridico l'esproprio forzato sia possibile solo quando questi alloggi vengono venduti, tanto più che il proprietario di fatto non esiste perché è fallito.
Secondo dato: andiamo ad acquistare degli appartamenti e degli alloggi che sono in condizioni di manutenzione disastrose per i quali occorrerà effettuare delle opere di intervento manutentivo oltreché assolutamente urgenti, comunque assolutamente costose.
Per cui un investimento e un impegno di 790 per l'acquisto rischia di duplicarsi o triplicarsi per la necessità di apportare manutenzione.
Terzo elemento: cosa ne faremo di questi alloggi? Il Sindaco ha detto: il progetto purtroppo non è possibile farlo adesso perché bisogna decidere.
Bene, ma io mi chiedo: è pensabile seriamente che questi alloggi possano essere abitati da qualcuno? Qual è quel cittadino, per quanto in condizioni economiche disagiatissime, che accetterà di andare a vivere nel "Bologna due" in queste condizioni.
Quindi io credo che questo sia il modo giusto di porre problema e io credo anche che i cittadini sapranno capire, se questa scelta non venisse fatta, quali sono i motivi, se i motivi verranno evidenziati e illustrati a dovere e non ci sarà nessun tipo di critica feroce nei confronti della giunta qualora questa scelta non venga fatta.
Occorre stabilire un progetto serio che riguardi l'intero residence "Bologna due" e non lasciarsi prendere dalla paura e dal panico di dover fare una scelta che è imposta, tutto sommato, da questo fantomatico personaggio. Grazie.
Sindaco: Altri? Damis.
Damis: Io vorrei prima di tutto ringraziare Baccilieri perché responsabilmente ha detto delle cose che io condivido.
Anche le sue perplessità così come condivido (seppure non in toto) le perplessità che hanno espresso i consiglieri Rossi e Zanchetta.
Qui nessuno ci impone di fare questo passo, però questa è una scelta, sono quelle scelte che spesso sono un po' al buio, però io dico ci sentiamo stasera di dire: noi ci ritiriamo, non partecipiamo a questa possibilità, a questa asta che ci capita?, perché forse ai cittadini di Calderara non gli interessa di essere comproprietari dell'immobile di "Bologna due".
Lo studio di fattibilità che ci hanno poi bocciato in Regione, costava all'incirca 25/30 miliardi
(Segue breve intervento)
Damis: 15 miliardi? 15 miliardi. Erano anche quelli soldi pubblici e casomai avessimo avuto la possibilità di usufruirne, anche lì 60 (?)di italiani erano interessati ad entrare nel "Bologna due".
Questa è in effetti una di quelle scelte che è un po' come un treno cbe arriva in stazione e sta per partire, io devo andare in quella direzione e non so se ferma nella stazione dove io debbo scendere.
È un po' una cosa ... Io mi rendo conto delle perplessità, davvero perché una volta ammesso che si riesca ad entrare ad acquistare, quali problemi poi ci saranno?
Però mi rendo conto che non fare questa scelta sarebbe ancora più grave, perché almeno il tentativo di averla fatta, di averla percorsa è già una cosa positiva.
D'altra parte le perplessità non sono solo vostre, sono penso di tutti noi, io però sono convinto che va percorsa, poi vada come vada.
Queste sono le scelte che qualche volta chi governa deve fare, anche se alla fine si ritrova con un problema più grande di quanto aveva previsto.
Io invito ancora la minoranza a ripensare e in qualche modo a essere solidali con questa scelta. Io spero che lo facciate.
Sindaco: Consigliere Pancaldi.
Pancaldi: Io volevo intervenire su questo punto caratterizzante dell'intera destinazione dell'avanzo di amministrazione.
Direi che è già stato rilevato che questo era uno dei punti qualificanti presenti in tutti i programmi elettorali delle forze che risiedono in questo consiglio.
Concordo che non sia un problema da affrontare solo perché c'è un'urgenza di qualcuno che ci corre dietro e ci ventila o ci paventa una possibilità, ma ritengo che invece sia un'occasione che abbiamo avuto, forse inaspettata da questo punto di vista, forse troppo presto perché focalizzassimo tutti quanti l'attenzione su quello che in effetti poi abbiamo messo nei nostri programmi elettorali per dare luogo al contenuto di quei programmi elettorali.
Quindi su questo punto direi che è una palestra su cui andare ad esercitarci, su cui andare a tentare di risolvere un problema che finora non ha trovato alcuna soluzione e che (come si dice) il "cittadino della strada" anche se io continuo a dire e lo ripeto mille volte, per me non esiste né "la gente" e né "il cittadino della strada" ma esistono dei gruppi sociali organizzati per interessi o per altre tipologie di attività economiche, filosofiche, di attività di volontariato e così via, quindi è una espressione che mi da abbastanza fastidio, anche sentirla all'interno ...,
qualsiasi ... la persona.
Oggi dobbiamo renderci conto che non esistono gruppi indifferenziati di persone, ma esistono degli individui, dei cittadini che si raggruppano a seconda di varie modalità e di tipologie, ma tutti questi di solito paventano il problema di questo "Garibaldi due"; ne parla gente che sta agli antipodi della città, che non sa nemmeno dove sia e quando sente Calderara dice "quelli di Bologna due", non sa neanche dov'è, non sa neanche cos'è esattamente, legge continuamente sul giornale, sente in tivù i problemi che su questo ambiente si verificano.
I problemi sono di fronte a tutti, abbiamo un'occasione da percorrere, la percorriamo non con gli occhi bendati, dobbiamo fare il conto ... (??) un rischio che continuo a ritenere abbastanza grosso è che tutti i cittadini del "Bologna due" ci vedano dopo come il referente, il salvatore, cioè quelli che almeno non sono coinvolti nella prostituzione, nello spaccio o altre attività più o meno illegali, ci vedano come il referente unico di qualsiasi problematica, dal topo morto all'acqua che gli va a finire all'interno del proprio appartamento anche se noi non siamo assolutamente proprietari del suo appartamento.
Allora dobbiamo cominciare direi ad elencare, se vogliamo poi fare una cosa corretta, questi problemi e magari di fianco evidenziare anche ... (?) idee politiche, poi tecniche anche relative.
Io direi che una prima cosa è che certo, anche se dobbiamo fare una passo del genere, non è che lo vogliamo poi fare da soli, io ritengo che una volta che questo sia definito da questo consiglio di procedere, dobbiamo oltre che muoverci rapidamente per cogliere un'opportunità che ci si presenta, cercare di coinvolgere altri soggetti che stanno sul territorio e che stanno non solo sul nostro territorio e quindi altri enti, dalla Regione in su, agli enti preposti alla sicurezza e così via perché ci diano una mano da questo punto di vista e penso non solo ad enti di questo tipo ma anche a quelle associazioni imprenditoriali che si trovano sul territorio o economiche che hanno tutto l'interesse perché una problematica del genere sia risolta.
Secondo punto, visto che il discorso è abbastanza complesso, quello che noi pensiamo è che all'interno di quella struttura, se dobbiamo decidere un acquisto, dobbiamo pensare che all'interno finiscano dei soggetti relativamente forti, non certo dei soggetti in difficoltà, non possiamo certo mettere persone o situazioni socialmente deboli all'interno di un problema del genere.
Non voglio qui prefigurare delle soluzioni ma penso che sicuramente, se andiamo a pensare ad attività piuttosto che a copertura di luoghi e di spazi per persone che vengono a lavorare nel nostro territorio ma sono persone, lavoratori che servono all'industria che si trova così copiosa nel nostro territorio, non sia poi così lontano dal come possiamo tentare di muoverci.
Terzo punto: la sicurezza. Sicuramente un intervento del genere richiede presidio e garanzie, quindi presidio da parte degli organi di polizia del nostro comune e presidio anche degli altri enti.
Non possiamo certo trovarci con 20 appartamenti che il giorno dopo che noi li abbiamo presi sono sfondati, occupati da chicchessia e problemi di questa natura.
Quindi sicuramente dobbiamo dare luogo a un'attività che poi dovrebbe, secondo il mio punto di vista, vedere concordi sia quella che in questo consiglio è la maggioranza, sia anche le minoranze che hanno espresso un parere favorevole.
Io sono anche per questo, per lanciare eventualmente un'attività un po' più coinvolgente ... ... (??)il consiglio, non sono sfavorevole ad esempio al fatto che possa sussistere un gruppo di lavoro che su questo monitori anche quelle che sono le attività che vengono fatte e via via l'avanzare dei lavori e delle attività su questo e direi non solo.
Visto che andiamo in un qualche modo ad impegnare anche il bilancio del comune, dovremmo fare uno sforzo in più e qui lo collego a questo, visto che è una cifra importante dobbiamo cominciare a pensare (secondo me) anche di come reperire fondi che possano andare o a copertura di questa attività o anche a copertura di altri.
Esistono in fin dei conti dei finanziamenti regionali, statali, europei per magari altre delle attività che stanno all'interno del bilancio.
Non mi dispiacerebbe anche su questo che il consiglio, trovasse il modo, attraverso magari un ristretto (anche qui) gruppo di lavoro, di andare a riuscire a incanalare verso il nostro comune qualche rivolo di questi t'inanziamenti che ci permetta poi naturalmente di dare un maggiore respiro ad operazioni di questo tipo e di questa natura.
Un'ultima cosa, direi che comunque questo è un problema sul quale non possiamo in qualche modo gettare la spugna e dire, come amministrazione del territorio, non siamo in grado di dare una risposta.
Se esisteva un piano di risanamento che prevedeva un coinvolgimento di circa una quindicina di miliardi su questo problema, diciamo che noi cominciamo a gettare un sasso di quei 15 miliardi e poi naturalmente cominceremo da questo punto di vista a costruire al nostro interno e a chiamare le forze che su questo tema si vogliamo e si debbano impegnare.
Io penso che il problema del "Bologna due" non si limiti ai confini del nostro territorio, però (ripeto) che non possiamo da questo punto di vista abdicare completamente e dire per noi è un problema completamente irrisolvibile (?) sul quale noi siamo incapaci di intervenire.
Dobbiamo dare luogo al significato e al senso dei nostri programmi elettorali.
Sindaco: Altri? Consigliere Zanini.
Zanini: Brevemente, è un argomento questo che in consiglio comunale ormai è da un bel po' che ce lo frulliamo.
Io penso che il problema non doveva essere risolto come voi stasera volete far capire da una situazione economica, ma deve essere risolto soprattutto prima da una situazione legale, cosa che ancora non è uscita da nessuno.
Il discorso che un cittadino, un operatore messo in quelle condizioni, il giorno dopo viene sigillato, il "Bologna Due" no.
Ci sono 40 famiglie normali, le teniamo, il resto sigilliamo.
Quando sarà a norma ne riparliamo, quando sarà tutto in regola.
Questo secondo me è il primo problema che si deve mettere un'amministrazione; l'istituzione del comune deve risolvere il problema delle sue cose, non le deve risolvere comprandole o buttando dei soldi per poi sapere se non vanno in fondo o se non vanno risolte, prima lo risolviamo legalmente il problema, poi proviamo a vedere di affrontarlo in un'altra maniera o qualcuno lo affronteràseguendo una strada legale che è l'input delle leggi o delle norme che noi abbiamo.
Sindaco: Assessore Kolletzek.
Kolletzek: Io credo che il problema del "Bologna due" sia un grosso problema e che ci stiamo portando avanti da oltre 25 anni (poco più, poco meno) o quasi e credo che nonostante tutti questi anni dei grossi interventi risolutivi non ci sono mai stati.
Questo purtroppo è indubbio visto i risultati, però ovviamente è inutile andare a cercare colpe e responsabilità di quelli che oggi non ci sono più, perciò noi dobbiamo guardare a quello che da oggi dobbiamo e si deve fare nell'interesse di tutta la comunità della nostra città.
Le famiglie classificate "buone" non sono una quarantina ma sono 76, consigliere Zanini, su 195 unità abitative di cui 63 sono gestite da qualche malavitoso.
Io credo che come pubblica amministrazione, se noi togliamo il 33% di queste unità abitative a chi ... (?) all'interno delle stesse, come pubblica amministrazione abbiamo fatto e reso un servizio alla cittadinanza, noi non dobbiamo valutare se abbiamo degli interessi economici sull'operazione. noi dobbiamo cominciare a contribuire a rendere questo posto più vivibile.
Oggi ne togliamo 21, domani ne toglieremo 25, anche uno alla volta lo dobbiamo togliere, ma dobbiamo cominciare a farlo.
Se dovessimo fare un discorso di investimento credo che avremmo già finito la discussione perché sicuramente non c'è un interesse economico dell'operazione, ma noi non siamo una società per azioni, non dobbiamo trovare degli utili di amministrazione.
Noi dobbiamo cominciare a fare qualcosa per dare attendibilità agli onesti che sono nel "Bologna due" e scoraggiare coloro che non lo sono, ecco perché io voterò a favore di questa iniziativa al di là dei risultati che non potrebbero essere definiti al 100&%, ma credo che parzialmente, se non iniziamo oggi, noi finiremo il mandato e fra 20 anni qualcheduno dirà anche loro non hanno fatto niente, io non voglio sentirmi dire (se camperò altri venti anni, che sarà molto difficile) che anche noi non abbiamo fatto niente.
Poi ognuno dovrà mettere in atto anche la propria coscienza e dire io non ho voluto contribuire a quella iniziativa e ne risponderà alla cittadinanza, perché è ora che la cittadinanza sappia come esattamente vanno le cose e chi ha fatto qualcosa deve essere detto e lo diremo.
Sindaco: Assessore Montera.
Montera: Gli interventi che mi hanno preceduto sono stati, secondo me, molto esaustivi, però ritengo di dover fare un intervento ugualmente perché sono stata sollecitata dall'intervento del consigliere Zanini.
Quando noi abbiamo condotto la campagna elettorale come gruppo che oggi ha vinto le elezioni, rispetto proprio al tema del "Garibaldi due" abbiamo avuto tutte le occasioni con i cittadini per interloquire perché come è noto, è un tema scottante e doloroso ed è una specie di "patata bollente" che questo territorio, secondo me, ingiustamente si ritrova a gestire.
Dico ingiustamente perché è una "patata bollente" talmente grande e scottante che sicuramente non abbiamo la capacità come ente di gestire in autonomia.
Io credo che proprio per rimarcare una differenza che in questo caso è veramente divisione politica sul modo che tradizionalmente la sinistra, oggi il centro sinistra, ha di intendere il rapporto con le situazioni disagiate, credo che vada fatto un distinguo.
Io ci tengo particolarmente.
Tentare di risolvere e di affrontare una questione scottante come quella del "Garibaldi due" parlando incentrando tutto sul tema della legalità e del superamento del problema della criminalità è un modo secondo me assolutamente sbagliato e assolutamente parziale.
In campagna clettorale abbiamo detto noi non possiamo ingenerare nei cittadini l'illusione che un consiglio comunale, una giunta, un esecutivo come quello di un'amministrazione comunale possa sostituirsi a compiti che sono delle forze dell'ordine e noi l'abbiamo detto ai componenti del comitato per la rinascita del "Garibaldi due"
Abbiamo detto: riteniamo giusto e corretto che il rapporto fra le forze politiche che aspirano a governare questo territorio e i cittadini che pongono questa questione sia tale per cui noi si dica che mentre dobbiamo fare di tutto perché il tema della legalità diventi un tema centrale, caratterizzante di questo territorio come di tutti i territori, noi intendiamo far credere che possiamo fare noi quello che compete alla polizia, alla questura, alla prefettura e così via.
I sindaci, proprio per una questione di regolamentazione normativa, a meno che non siano sindaci di città metropolitane, non hanno neanche la possibilità di convocare la conferenza per la sicurezza; questo non è giusto perché io credo che territori piccoli come Calderara che hanno problemi di questo tipo debbano potere essere messi nella condizione invece (anche sindaci di comuni come questi) di potere invece convocare questo tipo di struttura.
Allora, quale è il punto caratterizzante?
Il punto caratterizzante è che si interviene in situazioni di degrado attraverso una politica che contempli più aspetti, gli aspetti del rispetto della legalità attraverso tutte le azioni che l'amministrazione può mettere in campo, quindi stimolare la prefettura e la questura e quanti altri, ma soprattutto azioni mirate a creare il superamento di un degrado di vita che lì dentro c'è.
Noi non possiamo mica pensare di militarizzare quello stabile lì perché così facciamo pulizia, credo che sia giunto davvero il momento oggi di farlo questo distinguo.
Io ci tengo, come componente del gruppo di maggioranza, a farlo questo distinguo.
A me non interessa parlare di una pulizia di tipo esclusivamente legale, io ci tengo a dire che a questo si accompagna l'attenzione alle problematiche di quel luogo, al fatto che ci sono famiglie che appunto abbiamo convenuto essere superiori a 40, cosiddette normali, che hanno diritto ad una vita regolare, al fatto che questa amministrazione deve continuare nell'opera che ha fatto precedentemente, che è quella di andare in quei luoghi per rendere quei luoghi dei luoghi regolarmente abitati il più possibile e la presenza dell'istituzione in un ente dove c'è una concentrazione di malavita così forte è una presenza comunque importante perché crea un'idea di regolazione della vita di quello stabile.
Quindi io ritengo che da questo punto di vista l'acquisto di appartamenti sia un'opportunità che noi come amministrazione intendiamo cogliere consapevoli che stiamo muovendoci in un contesto estremamente complesso, ma senza il senso di colpa latente che partiamo con debolezza perché non abbiamo un progetto; noi il progetto l'abbiamo, il progetto è quello di cominciare con forza a entrare in quello stabile, l'abbiamo fatto con gli spettacoli teatrali, l'abbiamo fatto con le iniziative rivolte ai bambini, lo vogliamo fare come parte di condòmini perché questa è una opportunità.
A questo immediatamente si accompagna un'azione che abbiamo dichiarato in campagna elettorale, su cui vogliamo essere coerenti, che è quello di andare a (perdonatemi il termine) "vessare" tutti coloro i quali possono essere dei partner e deve essere dei partner in questo percorso per potere avere tutte le vie possibili.
Però, perdonatemi l'enfasi, mi crea un certo disagio affrontare questa questione partendo e ritenendo che il tema della legalità e del superamento della criminalità sia il tema su cui noi ci dobbiamo cimentare.
Io penso che su questo ci siano forze che ... (?) abbiamo questi strumenti, sbaglieremmo se continuassimo a pensare come amministrazione, secondo me sono stati fatti degli errori anche in altre situazioni ... della serie superiamo la microcriminalità o criminalità.
Come amministrazione comunale non intendo sostituirmi alla questura o alla prefettura, intendo però lavorare perché questi organismi facciano al meglio la loro parte.
Dopodiché noi abbiamo un problema di intervento, sulle famiglie che è storico, che non abbiamo cominciato oggi; il nostro intervento di assistenza sociale alle famiglie è oramai direi quantomeno pluriennale, su quella direzione vogliamo andare e diventare condòmini da questo punto di vista mi sembra che sia la dimostrazione palese che non abbiamo fatto una dichiarazione di intenti strumentale in campagna elettorale, ma che vogliamo dare seguito con coerenza a questi obiettivi.
Sindaco: Altri? Consigliera Rossi.
Rossi: Io vorrei replicare brevemente agli interventi del consigliere Montera e Kolletzek.
All'assessore Montera io dico questo: mi sembra strano che il comune non abbia potere in materia di sicurezza, se fosse così credo che l'assessorato alla sicurezza che è stato creato nel comune di Bologna non avrebbe senso di esistere, quindi verificheremo se è vero quello che Lei dice, ma mi risulta che non sia così.
Quindi io credo che in realtà ci siano diversi modi di intervenire sulla sicurezza, chiaro che l'intervento diretto operativo compete alle forze dell'ordine, ma le forze dell'ordine devono essere attivate, devono essere (per usare
un'espressione forse non molto piacevole ma significativa) stressate in modo che si muovano e si attivino.
Questo è il compito del Sindaco, questo è il compito della giunta e bisogna partire da lì per risolvere i problemi.
All'assessore Kolletzek vorrei invece replicare e, anzi, ribadire che in realtà noi stiamo trattando un argomento che non è all'ordine del giorno, quindi non è stato portato in consiglio comunale perché sia il consiglio comunale ad approvarlo, quindi la responsabilità di questa scelta è comunque della giunta, noi non vogliamo sottrarci ad esprimere la nostra opinione in merito, lo facciamo con vero piacere e con pieno senso di responsabilità perché anche il dire no, in modo motivato, significa assunzione di responsabilità, però vorrei anche precisare che se è vero che noi un giorno verremo chiamati a rispondere di questo no, allora cominciamo oggi a chiamare a rispondere di tutti i problemi non risolti in venti anni dalle
amministrazioni di sinistra che hanno governato questo comune.
Sindaco: Altri interventi?
Chiarisco alcune richieste di delucidazione avanzate dal consigliere Zanchetta.
.....
Poi non mi sembra che ci siano state altre richieste di delucidazione se non rispetto ai 350 relativi al "Garibaldi due".
Io le cose che avevo da dire le ho dette all'inizio dell'intervento, condivido tutte le perplessità che sono state evidenziate negli interventi degli assessori e dei consiglieri.
Vorrei lanciare un messaggio che mi sembra assolutamente necessario: le perplessità del Sindaco non sono
dovute ad un atteggiamento di estrema preoccupazione, di debolezza soprattutto, nei riguardi del problema.
L'atteggiamento di preoccupazione è dovuto proprio al tipo di operazione che andiamo ad aprire i cui rischi sono stati evidenziati anche dai consiglieri della minoranza; se ne siete consci voi, a maggior ragione noi, del gruppo di maggioranza, ci assumiamo le responsabilità in toto dell'operazione che andiamo a compiere.
Poi è ovvio che i rischi sono forti.
Le perplessità sollevate sono legittime, però io non vorrei nemmeno che ci trovassimo nella posizione di dover far passare una parte di soluzione del problema senza averla percorsa fino in fondo e se questo è il sistema per entrare a scardinare la crimin~ità che impera presso il "Garibaldi
due", io come amministrazione comunale mi sento di percorrere fino in fondo il percorso.
Metterei ai voti la destinazione dell'avanzo, tenendo conto anche che andiamo a variare il piano triennale
degli investimenti 99/2001. sulla base appunto dei nuovi numeri che presenta il conto consuntivo '98. I favorevoli?
(segue breve intervento non deregistrabile)
Sindaco: No, l'avanzo si vota complessivamente, in toto.
...(?): Solo un inciso, dapprima avevo capito una valutazione favorevole, poi avevo sentito un accenno a un'astensione favorevole che mi sembra strana. Un'astensione favorevole, va bene. Prendiamo atto:
astensione favorevole. Benevola. Avevo capito bene, mi sembrava un po' contraddittoria nei termini, però ... astensione favorevole.
Sindaco: Votiamo anche l'immediata esecutività.
Chi è favorevole? Contrari? Astenuti? Due.
CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE 'AFFARI GENERALI ED ISTITUZIONALI' VENERDÌ 9 OTTOBRE 1998 ALLE ORE 18,30 PRESSO LA SALA RIUNIONI DELLE COMMISSIONI DELLA RESIDENZA MUNICIPALE
Con il seguente ordine del giorno:
- trattazione O.d.G. n. 251 avente per oggetto "Ordine del Giorno tendente a richiedere alla Presidenza della Giunta Regionale di riesaminare ed approvare il progetto di ristrutturazione dello stabile di Via Garibaldi 2 a Calderara di Reno (BO) noto come "Bologna Due" per garantire condizioni di vita accettabili ai residenti della zona, presentato dai consiglieri Veronesi, Raisi, Gattuso, Pellegrini, Caracciolo, Mazzanti e Bianchi in data 02/10/1998";
- discussione del Regolamento sulla tutela della riservatezza dei dati personali contenuti in archivi e banche dati comunali;
- varie ed eventuali
Sono presenti come Componenti della Commissione:
Per la commissione Affari Generali e Istituzionali
GRUPPO
|
COMPONENTE
|
DELEGATO
|
VOTI
attribuiti
|
Ora
entrata
|
Ora
uscita
|
ALLEANZA NAZIONALE
|
Enzo Raisi
|
|
1
|
18,30
|
19,30
|
|
Patrizio Giuseppe Gattuso
|
|
1
|
18,30
|
19,30
|
BOLOGNA NUOVA
|
Alecs Bianchi
|
|
1
|
18,30
|
19,30
|
|
Paolo Foschini
|
|
1
|
18,30
|
19,30
|
|
Giuseppe Mioni
|
|
1
|
18,30
|
19,30
|
|
Giorgio Parentelli
|
|
1
|
18,30
|
19,30
|
DEMOCRATICI LAICI E
CATTOLICI PER BOLOGNA
|
Paolo Zanca
|
|
1
|
18,30
|
19,30
|
DUE TORRI
PER BOLOGNA
|
Carlo Castelli
|
|
2
|
18,30
|
19,30
|
|
Fausto Anderlini
|
|
8
|
18,30
|
19,30
|
|
Diego Benecchi
|
|
1
|
18,30
|
19,30
|
|
Maurizio Cevenini
|
|
5
|
18,30
|
19,30
|
|
Franco Sisto Malagrinò
|
|
1
|
18,30
|
19,30
|
Sono presenti a norma di regolamento:
Il Vice Sindaco, prof. Luigi Pedrazzi; la Segretario Generale Reggente, dott.ssa Francesca Bruni ed un funzionario del Settore Affari Generali ed Istituzionali, dott. Alberto Barbiero.
Sono presenti inoltre:
assiste alla riunione con funzioni di segretario il prof. Antonio Costa, presiede il dott. Enzo Raisi che alle ore 18,35 accertata la validità della seduta, apre i lavori della Commissione.
Il Presidente Raisi introduce il primo argomento all'ordine del giorno ed illustra, quale firmatario, l'O.d.G. n. 251 (agli atti del presente verbale) avente per oggetto: "Ordine del giorno tendente a richiedere alla Presidenza della Giunta Regionale di riesaminare ed approvare il progetto di ristrutturazione dello stabile di Via Garibaldi 2 a Calderara di Reno (BO) noto come "Bologna 2" per garantire condizioni di vita accettabili ai residenti della zona presentato dai consiglieri Veronesi, Raisi, Gattuso, Pellegrini, Caracciolo, Monti e Bianchi in data 02/10/1998". Auspica che il documento, di interesse collettivo, possa accogliere anche i consensi della Giunta e dei colleghi della maggioranza.
Pedrazzi ritiene accoglibile l'elemento di preoccupazione espresso nell'ordine del giorno in esame e comunica ai Commissari che la Giunta Regionale ha recentemente cassato il progetto di ristrutturazione dello stabile sito in Calderara di Reno, poichè non conforme alla normativa vigente che assegna finanziamenti per la ristrutturazione di edifici pubblici, mentre l'edificio in oggetto risulta peraltro essere di proprietà privata. Invita i Consiglieri a considerare con maggiore attenzione l'ipotesi di un riesame del progetto di ristrutturazione, così come è stato presentato e ritiene siano invece da esaminare altre tipologie di interventi, nell'ambito della progettualità prevista per l'area metropolitana.
Parentelli condivide le preoccupazione di carattere sociale per lo stabile in oggetto, ma non ritiene opportuno chiedere il riesame del progetto di ristrutturazione, già cassato dalla Giunta Regionale con le motivazioni testè riferite dal Vice Sindaco.
Benecchi conviene con le affermazioni del Vice Sindaco e ritiene che il progetto di ristrutturazione dello stabile sito in Calderara di Reno non possa essere ripresentato poiché non corrispondente ai criteri stabiliti dalla normativa vigente in materia. Suggerisce di riformulare il documento impegnando il Comune, di concerto con la Regione, la Provincia ed il Comune di Calderara, a studiare come poter delineare o definire possibili finanziamenti.
Castelli a nome del Gruppo consiliare Due Torri per Bologna dichiara di condividere lo spirito dell'ordine del giorno e l'esigenza di proporre un'iniziativa volta a produrre un intervento sullo stabile in oggetto. Suggerisce di riformulare il testo del documento, prendendo atto della bocciatura del progetto di ristrutturazione da parte della Giunta Regionale, convenendo che il progetto di intervento su detto stabile ha valenza metropolitana, prevedendo altresì un dispositivo che impegni il Sindaco e la Giunta ad attivarsi presso la Regione e la Conferenza Metropolitana, affinché possano trovarsi modi e forme per finanziare l'intervento.
Parentelli esprime perplessità in merito al finanziamento della ristrutturazione di uno stabile di proprietà privata e dichiara che si asterrà dalla votazione dell'ordine del giorno in oggetto.
Il Presidente Raisi quale firmatario dell'ordine del giorno propone di licenziare l'argomento per il dibattito consiliare e si dichiara disponibile ad accogliere le modifiche testè proposte, nonché ulteriori eventuali modifiche, che non alterino lo spirito del documento. Constatato che non vi sono osservazioni licenzia l'argomento ed introduce il secondo punto all'ordine del giorno, relativo alla discussione del Regolamento sulla tutela della riservatezza dei dati personali contenuti in archivi e banche dati comunali, che rinvia, come convenuto nella riunione di ieri, alla prossima seduta utile per consentire ai Commissari di esaminare la corposa documentazione consegnata. Non essendovi altri interventi alle ore 19,30 dichiara chiusa la seduta.
Il segretario
prof. Antonio Costa
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Il Presidente
dott. Enzo Raisi
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