La Repubblica 1999: da gennaio a giugno
2 giugno 1999
La cultura contro il degrado
Per la prima volta lo stabile di via Garibaldi 2 partecipa a pieno titolo alla settimana calderarese con tre iniziative: lo spettacolo teatrale dei Parada; la mostra fotografica Photoflipper; la rassegna musicale Grand Hotel Bologna 2.
Le iniziative hanno avuto ampio risalto su giornali, radio e tv.
Lo scorso fine settimana lo spettacolo teatrale Cortesie ha ottenuto un grande successo.
Questo dimostra che via Garibaldi 2, il più grave caso di degrado metropolitano della nostra Regione, può trasformarsi in una realtà positiva del nostro territorio.
Centinaia di cittadini sono entrati in contatto con la realtà di via Garibaldi 2 e vi hanno vissuto un'esperienza diversa da quelle riportate dalle cronaca nera.
Via Garibaldi 2 ha rotto così l'isolamento.
L'isolamento e la mancanza di comunicazione non fanno altro che aumentare il degrado e allontanare la soluzione dei gravi problemi dello stabile.
Spetterà alle istituzioni dell'area metropolitana riavviare con forza il progetto di ristrutturazione, approvato dal Comune di Calderara nel maggio '98 ma vergognosamente bloccato dalla Regione .
Continueremo ad impegnarci affiché iniziative come quelle di questi giorni siano intensificate.
Associazione per la rinascita di via Garibaldi 2
29 maggio 1999
TEATRI E CONCERTI
Calderara di Reno
C/o condominio Garibaldi 2, ore 17 performances di teatro di strada con Parada i Ragazzi di Bucarest.
Ingresso gratuito
28 maggio 1999
TEATRI E CONCERTI
Calderara di Reno
C/o condominio Garibaldi 2, domani ore 17 performances di teatro di strada con Parada i Ragazzi di Bucarest.
Ingresso gratuito
26 maggio 1999
IL RECUPERO
Show straordinario a Calderara e in Piazza Nettuno
Quegli orfani rumeni
dal sottosuolo ai clown
Undici giovani clown, con la faccia truccata e un enorme naso rosso, scarpe colorate e vestiti con le toppe, irrompono per le strade e le piazze di Calderara di Reno, fanno i giocolieri e i saltimbanchi davanti al famigerato residence Bologna 2, luogo di degrado e rifugio di malavita, girano sui trampoli e fanno le smorfie in Piazza Nettuno, incontrano gli studenti delle scuole, partecipano a laboratori.
Chiedono un sorriso, un po' d'attenzione e qualche soldo per dare una mano ad altri bambini sfortunati come lo sono stati loro.
Sono i giovani rumeni della compagnia Parada, arrivano da Bucarest: sono fuggiti dagli orfanatrofi e da situazioni famigliari violente, vivevano nelle fogne, si drogavano con la colla, si prostituivano per un panino fino a quando sul loro cammino non è arrivato il giovane clown francese Miloud Oukili che ha vissuto con loro insegnandoli tutti i trucchi del teatro di strada.
Oukili ha poi dato vita alla Fondazione Parada con lo scopo di portare in giro per il mondo gli spettacoli di questi giovani clowns per raccogliere fondi per aiutare altri bambini di strada rumeni.
Per una settimana sono qua, ospiti del Teatro Reon e del Comune di Calderara per partecipare con le loro originali perfomance alla rassegna Confini alla deriva che fa parte di Invito in Provincia.
Lunedì sono stati accolti con una festa di piazza a Calderara, ieri hanno incontrato alcune scuole, cosa che faranno anche nelle prossime mattine.
Domani sono a Bologna: alle 15 partecipano al laboratorio di clownerie per bambini dai 7 ai 12 anni alla libreria Giannino Stoppani (info 051227337).
Alle 16,30 incontrano associazioni di volontariato, operatori e autorità nella Sala degli Anziani di Palazzo d'Accursio.
Alle 18,30 vanno invece in Piazza Nettuno con il loro spettacolo Stradesottosopra che poi sabato alle 17 ripropongono al Condominio Garibaldi 2 di Calderara (ex Bologna 2).
Domenica, infine, i giovani clowns saranno alle 18 in Piazza Marconi, sempre a Calderara, durante i festeggiamenti per la Settimana Calderarese, per salutare tutti quelli che li hanno seguiti in questi giorni.
Sia a Bologna che a Calderara sono previste raccolte di fondi per la Fondazione Parada, nell'ambito di un progetto umanitario coordinato da Coopi-Cooperazione Internazionale, rispettivamente alla libreria Giannino Stoppani di Palazzo Re Enzo e alla biblioteca comunale (informazioni 051721744).
23 maggio 1999
Lo spettacolo allestito nel residence porta alla ribalta un disagio sociale
Che choc il teatro nel degrado
La recita al Bologna 2 tra 'lucciole' e proteste
Signore e signori, sono onorato di presentare il nostro menù: cervello di slava fritto, riccioli di russa alla trevigiana, mammella di ceca al latte....
Siamo da Cortesie, ristorante impossibile allestito sotto il portico, se così si può dire, del residence ex Bologna 2 , a Calderara, luogo simbolo del degrado, centro delle lamentele degli abitanti che da anni non accettano malavitosi, clandestini, prostitute, punto di decine di bliz delle forze dell'ordine.
Sono quasi le sette di una sera particolare: gli attori del Teatro Reon hanno appena dato il via allo spettacolo Cortesie-aperitivi e digestivi di un ristorante impossibile.
I camerieri, Antonio Nicodemo e Marcello Colombari, il primo ispettore capo della Polizia, il secondo ex detenuto, entrambi della compagnia Sant'Anna, stanno elencando le portate, improbabili e un po' lugubri, mentre dal palazzo escono alla spicciolata ragazze russe, ceche, slave su tacchi vertiginosi, pronte a raggiungere il posto di lavoro.
Il ristorante impossibile è proprio fuori dal bar Flipper, i cui gestori, molto gentili, hanno messo a disposizione tavoli e sedie per la rappresentazione.
Seduti, sette signori del pubblico, coinvolti nella recita.
Intorno spettatori, organizzatori, abitanti.
L'azione scenica, perché di questo si tratta come spiega il regista Fulvio Ianneo, va avanti.
A un tavolo è seduta una bella ragazza mora, l'attrice Alessandra Cortesi.
Arriva il fratello, Michele Andrei, che le chiede cosa sta facendo lì, la credeva a Parigi.
Sto mangiando, sto lavorando, non ho bisogno di soldi gli urla lei.
Lui non sapeva che sua sorella faceva la prostituta, la prende per i capelli e la porta via.
Il pubblico segue attento, ma c'è qualcuno che shignazza: Proprio qui dovevano farlo, bravi, è proprio il posto giusto ridacchia uno.
Cambia la scena, ci si sposta nel prato posteriore tra sportine di spazzatura, che ogni tanto piovono dal cielo, con gli occhi puntati alla balconata del terzo piano dove sono stati appesi giocattoli, quadri, un bouquet da sposa, un ombrello da sole, pezzi di vita della protagonista portata sulla strada.
Poi si va nell'ex asilo, uno stanzone abbandonato da Dio e dagli uomini: qui Dario Morelli del Teatro all'Improvviso ambienta la sua installazione, con un angelo che gira sulla piattaforma.
Questo spettacolo è una sfida - dice Ianneo -, non è un ambiente facile, ma è forte l'impulso a voler cambiare.
Il teatro fa parlare del Bologna 2 non solo per la cronaca nera aggiunge Angelo Rizzo dell'Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2.
Non serve a niente - ribattono invece due condomini - Vivere qui è un inferno: mentre c'è la recita, su ai piani gli spacciatori fanno affari, i clienti vanno dalle prostitute. Alle 8 di sera ci chiudiamo in casa, non possiamo più uscire, ci minacciano, abbiamo i topi in casa, paghiamo bollette della luce di 600mila lire perché si attaccano ai nostri impianti. Questo spettacolo serve solo a far fare bella figura al Comune di Calderara che di noi, gente che lavora e che paga le tasse, non gli importa.
TEATRI E CONCERTI
Calderara di Reno
Oggi ore 18,30, Cortesie al residence Bologna 2;
Prenotazione obbligatoria allo 0516153898
I ragazzi con le perfomance invadono Calderara
Gli orfani di Bucarest in scena
Le strade, le vie, le piazze di Calderara di Reno si riempiono da domani a domenica di colori, trampoli e giochi con il particolare teatro di strada dei giovanissimi ragazzi di Bucarest che fanno parte della compagnia Parada.
Per lo più fuggiti dagli orfanatrofi e dalle famiglie rumene i giovani artisti, sotto la guida del clown francese Miloud Oukili, danno vita a performance molto particolari che attingono a pieni mani all'circense.
Domani alle 16,30 in Piazza Marconi Calderara dà loro il benvenuto con una festa.
Sabato i Parada si esibiranno invece davanti al condominio di via Garibaldi 2 e domenica in Piazza Marconi.
Giovedì saranno in Piazza Maggiore a Bologna.
Sono previsti anche incontri con le scuole e laboratori.
Info 0516153898.
22 maggio 1999
Oggi e domani il Bologna 2 di Calderara si fa palcoscenico
Al Palazzo del Degrado
teatro per voltar pagina
Il Reon mette in scena 'Cortesie, aperitivi e digestivi in un ristorante impossibile'. Recitano anche due ex detenuti
L'ambientazione è realizzata nel piazzale e sulla terrazza dell'edificio, oltre che nel vicino asilo chiuso da
anni
Ex detenuti, un poliziotto, giovani attori e musicisti collaudati offrono cortesie, aperitivi e digestivi in uno dei luoghi più degradati dell'hinterland cittadino: il residence Bologna 2 di Calderara di Reno, rifugio di diseredati e gente di malaffare, che un gruppo di cittadini vorrebbe invece contribuire a far rinascere.
Far teatro in uno dei luoghi più messi all'indice della città perché se ne parli, almeno per una volta, in chiave diversa: è la sfida lanciata dal Teatro Reon che nell'area antistante al condominio Garibaldi 2 (ex Bologna 2) nell'omonima via, ha deciso di ambientare lo spettacolo itinerante intitolato appunto Cortesie-aperitivi e digestivi in un ristorante impossibile, in programma oggi e domani alle 18,30.
Al progetto elaborato da Fulvio Ianneo, al quale hanno collaborato l'Associazione per la rinascita di via Garibaldi 2 e l'assessorato alla Cultura del Comune di Calderara, partecipano diversi artisti tra i quali due ex detenuti, Marcello Colombari e Orlando Reggiani, un poliziotto, Antonio Nicodemo, che fanno parte della compagnia Sant'Anna fondata dal Teatro Reon, giovani attori di teatro contemporaneo come Michele Andrei e Alessandra Cortesi, i musicisti dell'associazione Bassesfere e la compagnia mantovana Teatro all'Improvviso.
Le 'Cortesie' - spiega Teatro Reon - sarebbero quelle di un ristorante di lusso con uno strano menù, servito da improbabili camerieri, che ha come ingredienti fondamentali un'amara ironia e una coraggiosa presa di posizione del teatro e dell'arte contro il degrado umano in tutte le sue forme. Le 'Cortesie', ad un certo punto, prendono una piega diversa e non si sa come va a finire, tanto che compare un misterioso burattinaio alla ricerca del suo angelo custode.
Si tratta di una pièce dai toni surreali (nel menù compare anche la "tagliata di tossico"), ambientata nel piazzale antistante il ristorante, sulla terrazza del residence e nel vicino asilo chiuso da anni dove il Teatro all'Improvviso colloca una sua installazione.
Lo spettacolo fa parte della rassegna Confini alla deriva-II edizione. Il teatro dei luoghi, che comprende performance in luoghi anomali per il teatro come l'Acquedotto Renano, villa Paleotti, strade e piazze di Calderara, che è iniziato sabato scorso e si concluderà il 30 maggio con una serie di performance di strada.
Le Cortesie sono gratuite e aperte a tutti, anche se è consigliata la prenotazione al numero 0516153898.
Lo spettacolo si svolgerà anche in caso di cattivo tempo.
I RESIDENTI
'Non siamo soltanto
gente da cronaca nera'
Evviva il teatro, se riesce a far parlare bene del condominio degradato, anche se non basta a risolvere tutti i problemi: l'obiettivo ora è riavviare con forza il progetto di ristrutturazione dello stabile, progetto vergognosamente bloccato dalla Regione nell'agosto del '98.
Così l'Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2 saluta il debutto dello spettacolo del Teatro Reon ambientato
davanti al residence ex Bologna 2.
Saranno in tanti, oggi e domani, a scendere in strada per partecipare all'evento.
Iniziative culturali come uno spettacolo teatrale - dicono i membri dell'associazione -
servono a rompere l'isolamento, a far parlare di via Garibaldi come di un luogo ove accadono anche altre cose oltre alla cronaca nera.
TEATRI E CONCERTI
Calderara di Reno
Oggi e domani, ore 18,30, Cortesie al residence Bologna 2; ore 22, (solo questa sera) Kaos a Betlemme di Fulvio Ianneo.
Prenotazione obbligatoria allo 0516153898
15 maggio 1999
Reon, luoghi di confine diventano palcoscenico
La cultura per battere
il degrado al Bologna 2
Il via della rassegna stasera a Villa Paleotti
Spazi ameni come Villa Paleotti, abitata dalle sculture di Nicola Zamboni, ma anche aree degradate, come il condominio Garibaldi 2, tristemente noto alle cronache della città con il nome di Bologna 2.
Luoghi di archeologia industriale come l'Acquedotto Renano, ma anche spazi di vita quotidiana come strade, piazze, vie.
Sono luoghi di 'confine' di Calderara di Reno che il Teatro Reon trasforma in palcoscenici originali per la rassegna 'Confini alla deriva-II edizione teatro dei luoghi', in programma da stasera al 30 maggio.
La scommessa più forte Teatro Reon la gioca con il condominio 'malfamato' Garibaldi 2 nell'omonima via, rifugio di derelitti e gente di malaffare, che da qualche tempo un'associazione di residenti onesti vuole ripulire e rilanciare.
Qui il Reon ambiente il 22 e 23 maggio alle 18,30 'Cortesie-aperitivi e digestivi di un ristorante impossibile', performance teatrale in collaborazione con l'associazione Bassesfere, il Teatro all'Improvviso, la Compagnia di S.Anna e altri: l'ingresso è gratuito, ma è consigliata la prenotazione (0516153898).
La rassegna prende il via stasera a Villa Paleotti con 'Altari Campestri-apparizioni e visioni d'arte in un luogo dimenticato', uno spettacolo a percorso per quindici persone alla volta alle ore 18, 19, 20 e 21 (repliche anche domani, stessi orari).
Fra i numerosi ospiti della villa la Teddy Bear Company in 'Angelum Abyssi', Antonella Piroli della compagnia Tanti Cosi Progetti con la perfomance 'Trabocca' e Monica Francia nello spettacolo di danza 'Ritratti'.
L'area dell'Acquedotto Renano diventa lo scenario per 'Kaos a Betlemme', drammaturgia di Fulvio Ianneo, con Moreno Bernardi e Monica Demuru il 20, 21 e 22 maggio, ore 22.
Dal 24 al 30 maggio le strade, le vie, le piazze di Calderara si riempiono di trampoli, giochi, colori con il teatro di strada dei Parada, compagnia di ragazzi rumeni fuggiti da orfanatrofi e famiglie di Bucarest.
Tra i vari eventi di Parada, si segnalano il laboratorio e la clownerie organizzato per il 27 maggio dalla libreria Giannino Stoppani, aperto a bambini dai 7 ai 12 anni (info 051227337).
13 maggio 1999
Preso con un complice vicino al residence Bologna Due
Falegname nascondeva in auto
mezzo miliardo in eroina e fumo
La droga era nell'auto: eroina e hascisc per mezzo miliardo nascosta nella portiera di una Nissan, in marcia da Roma verso Bologna per la consegna della merce.
L'auto, seguita passo passo dai carabinieri di Borgo Panigale, è stata bloccata l'altra mattina a Calderara, nei pressi del residence Bologna Due, e due persone sono finite in manette.
Agli arresti un falegname bolognese già noto alle forze dell'ordine, Alessandro Trebbi, 34 anni, considerato il corriere della droga, e un immigrato di 22 anni, Habib Hallah Oussain, clandestino, che ha detto ai carabinieri di essere nato in Palestina: per loro l'accusa è detenzione e traffico di stupefacenti.
I militari hanno sequestrato mezzo chilo di eroina ancora da tagliare (pari a un chilo e mezzo di dosi al dettaglio) e mezzo chilo di hascisc.
Trebbi è stato bloccato al rientro a Bologna, assieme allo straniero che lo aspettava, al momento della consegna della droga.
I militari hanno sequestrato anche un coltello al palestinese e tre cellulari, che avevano in memoria numeri chiamati forse per prendere accordi.
L'operazione fa seguito a un intervento di un mese fa, quando furono arrestati tre extracomunitari che avevano nascosto 80 grammi di eroina in una pentola d'acqua bollente.
12 maggio 1999
Perchè al Bologna 2
nessuna chiusura?
La legge è uguale dappertutto? Vicolo Bolognetti, Bologna centro: scoperto un monolocale a luci rosse.
Il monolocale a luci rosse è stato sequestrato e la proprietà denunciata.
Via Garibaldi 2, Calderara di Reno: 60 monolocali
a luci rosse, via vai di decine di prostitute con codazzo di clienti e papponi 24 ore su 24.
Da anni retate e presidi delle forze dell'ordine.
Ma mai un mnolocale è stato sequestrato e mai i proprietari che affittano alle prostitute sono stati denunciati.
Nello stabile di via Garibaldi 2, 194 monolocali, a Calderara di Reno, i cittadini perbene, che devono convivere con una così massiccia presenza di prostitute, spesso
sono soggetti a minacce e ritorsioni.
All'opinione pubblica, alle forze politiche e del volontariato, alle istituzioni domandiamo: possono i cittadini che vivono e lavorano onestamente stare fianco a fianco
con chi pratica la prostituzione?
Come possono vivere in tranquillità e sicurezza in una situazione del genere?
Ricordiamo che i problemi dello stabile di via Garibaldi 2 vanno ben oltre lo sfruttamento della prostituzione.
Ci sono problemi sociali, urbanistici, di ordine pubblico e
di comunicazione.
Le istituzioni dell'area metropolitana, per prima la nuova Giunta di Calderara che uscirà dalle prossime elezioni, devono riavviare con forza
il progetto di recupero dello stabile,
progetto già approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Calderara
nel maggio 1998.
Lo stabile di via Garibaldi 2 può diventare una realtà positiva del nostro territorio.
Questo è stato capito da molti gruppi giovanili musicali e teatrali e dalle associazioni del volontariato con cui stiamo organizzando una serie di iniziative per fine maggio.
Su queste iniziative sarete puntualmente informati e sin d'ora invitati.
Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2
9 maggio 1999
Uno squilibrato sul 19 in via Saffi
Non fa scendere la gente dal bus
...
Due fratelli rumeni, di 32 e 29 anni, sono stati fermati dalla squadra Mobile per sfruttamento della prostituzione ai danni di una connazionale di 19 anni.
A rivolgersi alla polizia è stata la ragazza, che ha raccontato di essere stata condotta in Italia clandestinamente, alloggiata al Bologna Due di Calderara e costretta a lavorare in strada.
Nella casa del centro dove abitavano i due rumeni gli agenti hanno sequestrato 120 milioni e altro denaro in dollari e marchi.
7 maggio 1999
Un cittadino segnala
L'hascisc era nascosto dietro un ponteggio
Prosegue l'attività di controllo straordinaria del centro storico per contrastare la criminalità, in particolare la lotta contro il mercato degli stupefacenti nella zona universitaria.
Grazie alla segnalazione di un cittadino, che aveva riferito il comportamento sospetto di un immigrato nei pressi di un'impalcatura, gli agenti della Questura hanno recuperato 20 grammi di hascisc, nascosti nella struttura tubolare.
E proseguono anche le espulsioni degli stranieri clandestini.
Nel corso di un servizio antiprostituzione orchestrato dalla Squadra Mobile e dal commissariato di polizia Santa Viola, sono state espulse 17 "lucciole", tutte provenienti dalla Moldavia, e in larga parte alloggiate al residence Bologna Due a Calderara di Reno.
17 aprile 1999
Era in possesso anche di banconote false. In manette con lui altre due persone. Contatti con albanesi del residence Bologna Due
Cubista arrestato con un chilo di droga
Cubi di discoteca e cubetti di droga.
Un'operazione congiunta Squadra mobile-Polizia stradale ha portato in carcere anche un ballerino-spogliarellista di San Lazzaro di Savena, Lorenzo Bortolotti, 28 anni, conosciuto in parecchi locali del Bolognese e della Riviera per le sue performance musical-erotiche.
A casa di Bortolotti sono stati sequestrati blocchi di canapa indiana che in tutto pesavano un chilo, oltre a cinque banconote da 100 mila lire false.
L'uomo era già stato arrestato un paio di anni fa per aver spacciato un etto di cocaina e fu controllato da una volante in zona Fiera qualche giorno prima di Capodanno mentre disturbava per strada.
Un fisico di atleta che dimostra molto lavoro di palestra, con un "book" di immagini in pose erotiche che esibiva per ottenere gli ingaggi nei locali, Bortolotti è molto quotato come cubista, ma deve la sua disavventura ai contatti con spacciatori albanesi e italiani.
Bortolotti è finito in carcere il 3 marzo scorso, ma l'operazione di polizia, guidata dal pm Paolo Giovagnoli, si è conclusa il 9 aprile con l'arresto anche di Gennaro Fucci, 34 anni, residente a Conselice (Ravenna) e della sua amante Elisa Vagnini, residente a Imola.
Secondo l'accusa, Bortolotti si era unito a Fucci sia per lo spaccio sia per la vendita delle banconote false.
Uno dei punti di contatto del gruppo era al residence Bologna Due di Calderara, dove nel febbraio scorso vennero arrestati due latitanti inseguiti da un mandato di cattura internazionale, Gramoz Tare e Sokrat Selimi, che sfruttavano anche la prostituzione di cinque ragazze moldave e bielorusse.
Il cubista Bortolotti - secondo l'accusa - era solito rivolgersi agli albanesi per acquistare la droga che rivendeva ai frequentatori di discoteche.
Anzi, è proprio seguendo le sue mosse da quando era stato fermato dalla volante a Capodanno che la Squadra mobile era arrivata agli albanesi.
Sulle orme di Fucci c'erano intanto gli uomini della squadra investigativa della Stradale, per un'indagine su auto rubate.
Ma Fucci era implicato anche nel traffico di stupefacenti e di banconote false: a casa della sua amante sono stati sequestrati cinque chili e mezzo di canapa indiana e trenta grammi di cocaina.
Fucci, conosciuto anche per la strana abitudine di girare con un camaleonte in spalla che gli serviva anche per placare le sue ire prendendolo a calci, è stato incastrato anche sul fronte delle banconote false: ne aveva in casa per venti milioni, stampate al Sud e vendute in cambio di soldi veri per un quinto del loro "valore".
Per le banconote false e lo spaccio di droga tra Calderara, Bologna e Imola sono state denunciate altre dieci persone.
16 aprile 1999
Le vittime del giovane erano tutte donne
Accusato di sei rapine con siringa
...
- Hanno tentato di nascondere la droga in una pentola d'acqua messa a bollire sul fornello della cucina, ma il trucco non ha ingannato i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Borgo Panigale.
Tre tunisini - due di 37 anni e uno di 31 - sorpresi a confezionare eroina e cocaina nel residence 'Bologna2' di Calderara di Reno, sono finiti in manette per detenzione di stupefacenti a scopo di spaccio.
Nell'abitazione sono stati trovati 70 gr. di eroina.
La droga, avvolta in cellophane, era stata nascosta in un contenitore per rullini fotografici, che era stato gettato nell'acqua della pentola, coperta da un piatto contenente alcune vivande da scaldare.
Nell'abitazione sono stati trovati anche una scimitarra, un coltello e un randello.
- ...
12 febbraio 1999
La polizia lo blocca in via Saliceto durante un'indagine antispaccio
Allo scambio di droga era armato di pistola
S'è presentato all'appuntamento con gli "amici" esibendo una pistola col colpo in canna - e col silenziatore - infilata nella cintura dei pantaloni.
Un "corredo" un po' inquietante e così la polizia, che era appostata sotto casa per un'indagine antidroga, è stata costretta a intervenire immediatamente, temendo che il pistolero potesse far fuoco contro qualcuno.
In manette è finito un salernitano domiciliato da anni a Bologna, Patrizio Casale, 31 anni, incensurato, accusato di porto e detenzione d'arma clandestina: la pistola che aveva in cintura, una Welter Ppk calibro 7,65, non ha numero di matricola ed è stata esportata clandestinamente dai paesi dell'Est.
Ora gli investigatori, e il pm Lucia Musti che li coordina, dovranno scoprire perché Casale si sia presentato all'appuntamento armato in quel modo: una missione punitiva?
Forse doveva dare una lezione a qualcuno?
O, piuttosto, doveva solo sorvegliare che lo scambio di droga si svolgesse senza problemi?
Mistero fitto, ma l'operazione degli agenti della Mobile non s'è fermata qui: l'altra notte alle 2 - quando c'è stata l'irruzione nell'appartamento in via Saliceto dove si sospettava dovesse avvenire la consegna di droga - gli investigatori hanno trovato un magrebino di circa 25 anni al quale erano destinati i colpi d'arma da fuoco esplosi l'anno scorso al residence Bologna Due di Calderara e che, per uno scambio di persona, avevano ferito alle gambe un altro nordafricano.
Insomma, una faccenda intricata ulteriormente complicata dal fatto che alla "riunione" erano presenti anche due "lucciole" dell'Est di 21 anni, nel cui appartamento è stata scoperta una piccola quantità di cocaina (sono state denunciate).
Agli investigatori, che lo seguivano da giorni con grande discrezione, Patrizio Casale (che abita nei pressi di via Lombardia) non ha fornito grande aiuto: ha detto solo che la pistola non è sua.
A cosa doveva servire quell'arma col colpo in canna e altri cinque proiettili blindati nel caricatore?
E perchè la Ppk aveva il silenziatore applicato alla canna?
Una cosa è certa, dicono gli investigatori: grazie a quell'accorgimento, nemmeno i vicini di pianerottolo avrebbero potuto sentire un colpo di pistola.
6 febbraio 1999
L'assessore non ha letto il progetto
Come si fa a far capire all'assessore regionale Sandri che
il nostro stabile a Calderara in via Garibaldi 2 non è di un unico proprietario?
Come è che le
assemblee condominiali vedono la presenza di 140 proprietari dei 194 monolocali, garage, bar,?
Sandri e i tecnici della Regione non hanno neanche letto il
progetto di recupero presentato dal Comune di Calderara.
Avrebbero imparato che uno dei problemi non è che vi è un unico proprietario bensì che ve ne sono troppi.
Che le proprietà sono frazionate e con interessi diversi: proprietari di appartamenti che vi abitano, proprietari che affittano il loro appartamento, società immobiliari che lucrano affittando in modo disinvolto con le conseguenze ben note a tutti.
Soggetti che pressapoco si equivalgono
nella proprietà del palazzo.
Dato che Sandri non conosce neanche la composizione proprietaria del palazzo è inutile che "pontifichi" sulle soluzioni per risolvere i nostri problemi.
In Emilia Romagna i finanziamenti della legge sui "contratti di quartiere" sono finiti a Rimini e che sarebbero finiti lì si sapeva nei corridoi di via Aldo Moro
e Palazzo D'Accursio molto prima che il Ministero dei Lavori pubblici lo decidesse ufficialmente.
Allora, assessore Sandri, chi ha barato?
Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2
27 gennaio 1999
Per il gip insufficienti gli indizi a carico di cinque slavi accusati di sfruttamento
Arrestati e subito liberati
Prostitute-schiave, inchiesta ribaltata
LA "SFINGE" si è sgretolata.
L'operazione così denominata dai carabinieri di Borgo Panigale, che avevano arrestato cinque persone per sfruttamento della prostituzione, non ha retto davanti al gip Antonio Rubichi, che ha ordinato la scarcerazione di Nada Stojkovic, Remzo Batkic, Azra Ramovic, Senada Skrijelj e Radojka Kutilo, in stato di fermo da venerdì scorso.
Le testimonianze di quattro prostitute che avevano denunciato i cinque, tre donne e due uomini, come i loro aguzzini, parlando anche di violenze fisiche e sessuali, non sono sufficienti, secondo il gip, a far restare in carcere i fermati.
Gli avvocati della difesa, Roberto D'Errico, Savino Lupo e Alessandro Cristofori e gli slavi arrestati con le loro dichiarazioni hanno rovesciato la situazione, prospettando al giudice una situazione diversa da quella presentata negli atti dell'accusa.
Con un colpo di scena, la difesa ha affermato che i cinque non erano affato gli sfruttatori delle quattro prostitute, ma che quest'ultime avevano denunciato quelle persone solo perchè facevano parte di un'altra organizzazione.
Nessuna prostituta schiava, nessun traffico di denaro verso l'est, nulla di nulla, secondo gli avvocati.
Semmai una sorta di "concorrenza sleale", per eliminare dal mercato del sesso a pagamento un gruppo rivale.
Una versione che è stata accolta dal gip, il quale però con i giornalisti non ha voluto entrare nel merito della decisione.
Una decisione giusta - dice l'avvocato Savino Lupo - che rimette le cose al loro posto. Sono state adottate le garanzie previste dalla legge, non si può condannare una persona solo sulla base di una denuncia.
I carabinieri hanno risposto alla decisione del gip senza commenti, ma con una mossa immediata: la protezione delle quattro lucciole che hanno fatto denuncia, da giorni già lontane dal residence Bologna 2 di Calderara di Reno e ora nascoste in una località segreta.
I carabinieri, pur senza prendere posizioni ufficiali, rimangono convinti della giustezza delle proprie indagini e sono preoccupati dell'incolumità delle ragazze che hanno fatto le denunce permettendo i cinque arresti.
Parlano anche di altri riscontri presentati al gip, ma evidentemente non sufficienti vista l'urgenza dichiarata con la quale hanno dovuto operare.
Le indagini comunque non sono concluse e non si sa se la Procura farà appello contro la decisione del gip.
26 gennaio 1999
Ancora arresti per violenze e sfruttamento della prostituzione che coinvolgono
il nostro stabile in via Garibaldi 2 a Calderara di Reno, uno stabile che continuerà a restare a rischio se non verrà interamente ristrutturato e restituito ai cittadini.
Per questo è grave che la Regione Emilia-Romagna, l'estate scorsa,
abbia bocciato con motivazioni farsesche
il progetto di ristrutturazione del nostro stabile.
Oltre
al degrado dello stabile e alla criminalità, noi abitanti subiamo la beffa di pagare le tasse come se vivessimo
in un albergo di lusso.
Chiediamo al Comune di Calderara e alla Provincia, nell'ambito del riordino delle rendite catatastali, di valutare
il nostro stabile per quello che è ormai diventato di fatto: degradato e fatiscente.
Torniamo a chiedere che si riunisca il "tavolo metropolitano".
A questo tavolo devono sedere anche gli abitanti
di via Garibaldi 2.
Noi non restiamo e non resteremo certo con le mani in mano: l'impianto di riscaldamento è stato messo a norma, l'atrio è stato ripavimentato, volontari continuano a ripulire l'area dello stabile, sono state organizzate iniziative rivolte alle famiglie con bambini.
Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2
24 gennaio 1999
Operazione Sfinge dei carabinieri
Prostituzione
sgominata la banda del Bologna 2
Liberate cinquanta lucciole-schiave
In manette cinque slavi accusati anche di stupro
Servizio all'interno
Le donne, tutte dell'Est, erano segregate al residence di Calderara e subivano sevizie
Liberate le prostitute schiave
Arrestati dai carabinieri i cinque sfruttatori
I soldi incassati venivano investiti per comprare alberghi e ristoranti nell'ex Jugoslavia. Inchiesta avviata in estate con controlli in via Emilia e via Rigosa
Avevano organizzato un'impresa con un giro d'affari di centinaia di milioni: compravano ragazze, le costringevano a prostituirsi e investivano i proventi in attività lecite, nell'ex Jugoslavia e probabilmente anche in altri Paesi europei.
Un fiume di denaro con il quale cinque slavi si erano comprati negozi e alberghi.
Alle ragazze, tutte dell'Est, non lasciavano nulla, nè soldi, nè documenti, perché così non potevano più scappare.
E se si ribellavano venivano minacciate, picchiate e violentate.
I cinque sfruttatori, tre donne e due uomini, sono stati arrestati con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'induzione e allo sfruttamento della prostituzione, mentre una cinquantina di ragazze sono state liberate.
Molte di loro hanno già chiesto di tornare a casa, alcune invece non se ne andranno, hanno spiegato che per loro è comunque meglio la strada in Italia rispetto al ritorno nei rispettivi Paesi.
Le indagini sono iniziate l'estate scorsa, quando i carabinieri di Borgo Panigale durante i controlli tra la via Emilia e via Rigosa si sono accorti che le ragazze che si prostituivano erano sempre le stesse, a rotazione, come se seguissero un preciso orario di lavoro.
Ma soprattutto avevano notato la presenza di una vecchia conoscenza, Nada Stojkovic, slava di 27 anni, più volte fermata e denunciata fra il '93 e il '96 per sfruttamento della prostituzione.
I militari hanno cominciato ad avvicinare le ragazze con prudenza e giorno dopo giorno le hanno convinte a parlare.
A raccontare le loro storie: storie di sevizie con coltelli e sigarette spente sulla pelle per chi guadagnava meno di un milione al giorno, e di stupri.
Per mesi le hanno seguite e così hanno trovato una delle basi dell'organizzazione, al residence Bologna 2 di Calderara: sarebbero state una cinquantina, di età tra i 18 e i 22 anni, le donne finite nelle grinfie dei cinque slavi.
Le ragazze-schiave venivano alloggiate in quattro piccoli appartamenti.
Così i carabinieri sono anche arrivati ad idenficare gli altri quattro sfruttatori, oltre alla Stojkovic: Renzo Batkic, 23 anni, Azra Ramovic, 25 anni, Senada Skrijelj, 27 anni, accusato anche di violenza carnale, e Radojca Kutilo, 22 anni.
Erano loro a comprarle alla frontiera italiana, ad alloggiarle a Bologna - o in Riviera - e a portarle sulla strada.
Nella notte fra giovedì e venerdì è scattato il blitz dei militari che hanno fermato gli slavi.
L'hanno chiamata operazione Sfinge, perché le tre slave fingevano di lavorare sul marciapiede per tenere d'occhio le altre ragazze.
Dai controlli sui conti correnti è emerso che i cinque investivano in valuta pregiata e in attività imprenditoriali.
Ma anche in droga e armi: solo poche settimane fa in un prato del residence è stato trovato un kalashnikov pronto all'uso.
9 gennaio 1999
Allarmante ritrovamento: traffico d'armi?
Spunta anche un mitra
nel prato del Bologna 2
Un mitra lasciato in mezzo ad un prato, nascosto solo dalle piante.
L'hanno ritrovato per caso alcuni passanti, proprio vicino al residence Bologna 2 di Calderara.
Traffico di armi, un "prestito" tra bande, sono tante le ipotesi degli inquirenti.
Di certo c'è che difficilmente un'arma del genere non può essere stata lsciata "per caso" e la pista seguita è quella di una banda organizzata.
Sulle indagini c'è il più stretto riserbo, gli investigatori stanno cercando di verificare se ha già sparato e, soprattutto, quando.
È comunque allarmante il fatto che siano in circolazione armi con tale potenza di fuoco.
Una serie di elementi avevano messo in allarme polizia e carabinieri, elementi che portavano sulle tracce di un giro di armi.
Proprio per questo gli agenti della Squadra Mobile fra il 29 e il 30 dicembre avevano effettuato una serie di perquisizioni e avevano trovato in casa di uno slavo di 39 anni, al Pilastro, una pistola 6,35.
Più preoccupante, invece, era stato il ritrovamento di due pistole nell'appartamento di un operaio incesurato di Marzabotto.
Mercoledì, poi, sotto il ponte sul Reno di viale Togliatti, era stata rinvenuta una 7,65.
6 gennaio 1999
Via Garibaldi
noi abitanti resistiamo
Gli arresti di questi giorni in via Garibaldi 2 a Calderara, confermano quanto da tempo denunciamo: nel nostro stabile vive e attorno vi gravita una vera e propria "internazionale" dello spaccio e della prostituzione.
Per questo è stata gravissima la scelta della Regione di bocciare il progetto di ristrutturazione del nostro stabile, presentato dal Comune di Calderara e che avrebbe, se realizzato, restituito finalmente lo stabile a tutti i cittadini.
Noi ci adoperiamo per frenare il degrado dello stabile, per
far funzionare al meglio i servizi essenziali.
Dal Comune di Calderara e della Provincia ci aspettiamo altri passi:
- Quest'anno vengono riordinate le rendite catastali. Sarebbe ora fosse valutato per quello che è, cioè un palazzo pressochè inagibile e destinato al recupero. Quindi vanno modificate le inique rendite catastali che fanno ancora pagare ai residenti Ici e Irpef come se fosse un albergo di lusso.
- Deve essere al più presto riunito il "tavolo metropolitano" votato dal Comune di Bologna il 26 ottobre 1998, il cui scopo deve essere quello di affrontare una volta per tutte la ristrutturazione del nostro condominio. È più che ovvio che a questo tavolo gli abitanti di via Garibaldi 2 devono avere un ruolo fondamentale.
Associazione per la rinascita dell'area di via Garibaldi 2
3 gennaio 1999
'Lucciola' moldava era segregata e picchiata nel residence Bologna 2 di Calderara
Sfugge ai banditi e li denuncia
Arrivata a Trieste, ha fatto arrestate cinque persone. Anche quattro denunciati: due di loro sono bolognesi
Grazie alle sue rivelazioni gli agenti hanno potuto liberare un'altra ventina di ragazze sfruttate sulla strada.
Era arrivata in Italia con la promessa di un lavoro.
Lei, sposata e con due figli piccoli, aveva accettato senza esitazione, sperando di racimolare qualche soldo per poi tornare a casa e vivere con più tranquillità.
E invece è stata venduta a una banda di slavi e albanesi, gettata sul marciapiede e picchiata continuamente perché non "rendeva".
Dopo mesi di inferno è riuscita a fuggire dal residence Bologna 2 di Calderara dove era tenuta segregata, ad arrivare fino a Trieste dove è stata ricoverata in ospedale per le lesioni riportate nei continui maltrattamenti.
Grazie a lei la Squadra mobile di Bologna è riuscita a ricostruire tutta la mappa dell'organizzazione e a liberare un'altra ventina di donne costrette alla prostituzione.
Cinque persone sono state arrestate: sono di nazionalità, slava, albanese e moldava.
Ci sono anche quattro denunciati per favoreggiamento: due di loro sono bolognesi, un pregiudicato e un incensurato, entrambi trentenni.
Dalla Moldavia, la ragazza che ha denunciato i protettori era arrivata in Romania, poi in Ungheria, Slovenia e aveva passato il confine italiano a piedi, per evitare controlli.
Era entrata da clandestina, ma sperava di avere al più presto un lavoro.
E invece l'organizzazione che l'aveva fatta arrivare a Trieste l'aveva venduta per tre milioni a una banda che gestiva una ventina di prostitute dell'Est a Bologna.
Ma era troppo tardi per ribellarsi, per mesi la donna è stata picchiata fino a quando il 16 ottobre non era riuscita a "evadere" dall'appartamento del Bologna 2 dove viveva come una reclusa.
Era arrivata a Trieste il giorno dopo, in condizioni di salute precarie: piena di lividi e di ferite al volto, aveva anche problemi all'udito per le botte prese.
All'ospedale aveva inizialmente dichiarato di essere caduta da sola, ma di fronte ai funzionari dell'ufficio stranieri di Trieste aveva raccontato la sua storia.
Erano così scattate le indagini della squadra mobile di Bologna, coordinate dalla procura della repubblica triestina.
Erano bastati pochi giorni per individuare l'organizzazione, ma non bastava il racconto di una sola donna per incastrare gli sfruttatori.
La polizia aveva cominciato ad interrogare tutte le prostitute del giro e altre tre avevano cominciato le stesse storie di abusi e violenze.
Sono finiti in carcere Ekrem Shala, 33 anni, originario della ex Jugoslavia detto "Filipp", e Ferid Gasi, di 26 anni, considerati i capi dell'organizzazione; Ekaterina Iovita, slava di 22 anni, soprannominata Katia, che aveva il compito di controllare le ragazze; Flora Kura, albanese di 25 anni, detta "Lola", e Vera Latas, slava di venticinque anni.
Le quattro persone denunciate, invece, sono accusate di aver fornito appartamenti, auto e cellulari.