Testo dei pannelli esposti
alla fiera Com.P.A di Bologna
(16, 17 e 18 settembre 1998)
e poi nella sala del Consiglio Comunale di Calderara
Il residence "Bologna 2": la comunicazione come risorsa per risolvere un problema nella sua complessità
Cos'è il residence Athena meglio conosciuto come Bologna 2
Il Bologna Due è uno stabile costruito a Calderara di Reno, alla fine degli anni 70.
Lentamente ma inesorabilmente il residence si è trasformato in un punto di attrazione per la piccola criminalità, che raccoglie ragazze costrette a prostituirsi, protettori, spacciatori, ecc. impedendo di fatto agli inquilini onesti di condurre un'esistenza dignitosa e sicura e rendendo esplosivo il rapporto con tutti gli abitanti di Calderara.
Il problema
Recuperare il residence per restituirlo alla collettività con la consapevolezza che le cause che lo hanno trasformato in crocevia della delinquenza locale sono sicuramente da ricercarsi in ambito gestionale, urbanistico e tecnico ma sono anche e contemporaneamente imputabili a carenze culturali e di comunicazione.
La strada
Attuare interventi tecnici e strutturali che realizzino città sempre più amiche dei loro abitanti, dotati di spazi per stare insieme, propizi all'aggregazione, capaci di consentire l'erogazione di servizi efficienti ed efficaci, luoghi che offrano costanti opportunità di socializzazione.
Interventi che consentano la creazione di strutture che favoriscano un processo di comunicazione bidirezionale - in questo caso dal residence all'esterno e dall'esterno al residence - indispensabile per reintegrare lo stabile nel territorio.
La soluzione tecnica
Il progetto tecnico ha posto come condizione prioritaria alla riqualificazione fisica e sociale del Bologna 2 la creazione di una pluralità di funzioni, oltre a quella residenziale, che diano vita urbana e che offrano attraverso servizi culturali (la ludoteca), sociali (la casa protetta) e commerciali, opportunità a tutti gli abitanti.
La polifunzionalità diventa una scelta strategica sotto il profilo tecnico e sotto il profilo comunicazionale in quanto permetterà di avviare un vero ed efficace processo di integrazione dell'edificio nel territorio che lo ospita.
La soluzione comunicazionale
Il recupero edilizio verrà effettuato prevedendo parallelamente:
- L'avvio di un processo di partecipazione che coinvolga tutti gli abitanti del complesso ed i cittadini di Calderara;
- L'esplorazione dei reali problemi del Bologna 2 attraverso indagini conoscitive rivolte sia dentro che fuori lo stabile;
- Il coinvolgimento dell'associazionismo, degli operatori economici, degli imprenditori nella realizzazione degli interventi;
- L'avvio di un percorso di reintegrazione sociale e culturale del complesso nel suo territorio attraverso il recupero della dimensione "familiare" del rapporto tra il residence e l'esterno con l'apertura dei cantieri ai cittadini e alle scuole.
Conclusioni
Il Bologna 2, come si può vedere, è il simbolo di un grande problema che possiamo definire culturale e di comunicazione mancata.
Se è vero, infatti, che il degrado nasce e si costruisce a seguito di una serie di circostanze di ordine sociale, economico, ambientale, è vero anche che il radicarsi del disagio ed il suo proliferarsi sono il prodotto di una mancata cultura dell'integrazione e della prevenzione.
Solo con l'emergere di una maggiore sensibilità per le situazioni a rischio, solo con l'introduzione di strumenti educativo-formativi adeguati, è possibile prevenire quelle condizioni che favoriscono fenomeni come quelli che purtroppo hanno trovato terreno fertile al Bologna 2.
Come sarà
Per la prima unità di intervento il piano di recupero prevede:
- la realizzazione di un tratto di strada pubblica per accedere all'interno del complesso:
- la trasformazione della porzione di verde condominiale, oggi incolta, in parco pubblico, da unire, a lavori completati, con il verde del confinante centro sportivo comunale;
- la creazione di adeguati parcheggi;
- la realizzazione di locali al piano terreno che permettano e favoriscano l'integrazione del complesso nell'ambito comunale;
- la realizzazione di unità abitative adeguate alle famiglie destinate al rialloggio nel complesso.
Per il recupero è previsto il ricorso a risorse pubbliche e private
Per la seconda unità di intervento sono previsti usi sostanzialmente non residenziali, in particolare:
- una porzione destinata a struttura assistenziale grazie al concorso di operatori pubblici e privati;
- una porzione destinata a struttura ricettiva occasionale albergo e /o foresteria in collaborazione con associazioni imprenditoriali del luogo, con il ricorso a risorse private.
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Documenti della conferenza stampa
del 18 settembre 1998
alla fiera Com-P.A.
Conferenza allargata
"BOLOGNA 2":
DALL'EMERGENZA ALLA SOLUZIONE
COM-P.A. - Salone della Comunicazione Pubblica e dei Servizi al Cittadino
18/09/98 - ore 12.00
Centro Servizi Sala Convegni C2 Blocco C
Programma
"Bologna 2": dall'emergenza alla soluzione
A cura di Massimo Reggiani, Sindaco del Comune di Calderara di Reno
Saluto di Renzo Imbeni, Vice-Presidente del Parlamento Europeo
Contributi
Gaetano Fontana
Direttore coordinamento territoriale Ministero Lavori Pubblici
Dalla dequalificazione alla riqualificazione delle aree degradate
Giancarlo Storto
Direttore del Comitato Edilizia Residenziale C.E.R.
Nuove modalità di intervento per le aree degradate: i contratti di Quartiere
Tiberio Rabboni
Assessore ai Lavori Pubblici, Provincia di Bologna
Utenze deboli e alloggi in affitto a canone contenuto. Un progetto sperimentale della Provincia e dei Comuni bolognesi
Pietro Maria Alemagna
Presidente Regionale dell'Istituto di Urbanistica (INU)
Città moderna e città contemporanea. Politiche e strumenti per una diversa qualità
Carlo Alberto Barbieri
Vice-Presidente Nazioanle dell'Istituto di Urbanistica (INU)
Dibattito
IL "BOLOGNA 2": UN PROBLEMA DA RISOLVERE
Il Comune di Calderara sceglie COM-P.A. come palcoscenico per presentare la "sua" soluzione di recupero del "Bologna 2", il residence che si trova appunto a Calderara di Reno, oggi conosciuto quasi esclusivamente per il degrado ed i problemi di crimnalità che lo connotano.
L'incontro, dal titolo: "Bologna 2": dall'emergenza alla soluzione, si tiene oggi, venersì 18 settembre, presso il Centro Servizi Sala Convegni C2 Blocco C del Salone.
Il vice-presidente del Parlamento Europeo, Renzo Imbeni, Giancarlo Storto, direttore del Comitato Edilizia Residenziale (CER) del Ministero dei Lavori Pubblici, Tiberio Rabboni, vice-presidente della Provincia di Bologna, ed il sindaco di Calderara, Massimo Reggiani, tracceranno le linee della lunga e sofferta storia di questo luogo, una realtà in cui oggi per le famiglie oneste non è più possibile vivere né con cui tutti i cittadini di Calderara possono più convivere.
Tra l'altro il problema del residence non può essere considerato semplicemente un fatto limitato al territorio del Comune di Calderara: si tratta di un problema di cultura, di coscienza, e come tale riguarda tutti.
Un problema di comunicazione anche, o meglio di "mancata" comunicazione, come provato dalla bocciatura da parte della Regione Emilia-Romagna al progetto di recupero presentata dalla stessa amministrazione comunale allo scopo di ottenere un finanziamento ministeriale che ne avrebbe permesso la realizzazione.
Una bocciatura che simboleggia infatti la difficoltà di comunicazione tra i diversi soggetti che hanno il dovere di impegnarsi in temi così decisivi per la vita della nostra città.
È sulla comunicazione del resto che il progetto di recupero gioca il ruolo più propositivo.
È la comunicazione infatti che viene riconosciuta come grande risorsa per affrontare anche le scelte tecniche.
A partire da questi presupposti, gli amministratori di Calderara hanno così proposto scelte strutturali ed urbanistiche che hanno tenuto conto sino in fondo dell'esigenza del residence di relazionarsi con l'esterno e, viceversa, del territorio e dei cittadini di interagire con "l'edificio".
Interventi che consentono la creazione di strutture che favoriscono quel processo di comunicazione bidirezionale indispensabile a recuperare definitivamente lo stabile..
Tutto ciò si evince dalla soluzione tecnica proposta:
La soluzione tecnica individuata
La riqualificazione è stata progettata guardando allo stabile come ad un quartiere, definendo una pluralità di "funzioni" che imprimano una forte identità al luogo.
La polifunzionalità diventa, quindi, una scelta strategica sotto il profilo tecnico ma anche e soprattutto sotto il profilo culturale, in quanto permette di avviare un vero ed efficace processo di integrazione dell'edificio nel territorio che lo ospita.
Vediamo di seguito le funzioni:
- abitativa (privata e pubblica, comprese strutture ad uso foresteria)
- sociale (troveranno spazio servizi pubblici quali la ludoteca, una struttura para-sanitaria, una casa protetta per anziani, uno studentato, il parcheggio privato, l'istituzione di un'area al verde)
- commerciale (l'istituzione di servizi a carattere commerciale pe rendere autonomo il "quartiere")
Sono previsti inoltre alcuni interventi per il ripristino, il recupero e il miglioramento dell'ambiente attraverso l'introduzione di programmi per il miglioramento della qualità dell'aria, per il contenimento del rumore, per l'inserimento di adeguate strutture per la raccolta differenziata dei rifiuti.
La soluzione di comunicazione
Per sostenere ulteriormente la proposta tecnica si prevede:
- L'avvio di un processo di partecipazione che coinvolga gli abitanti del complesso ed i cittadini di Calderara
- L'esplorazione dei reali problemi del Bologna 2 attraverso indagini conoscitive rivolte sia dentro che fuori lo stabile
- Il coivolgimento dell'associazionismo, degli operatori economici, degli imprenditori nella realizzazione anche progettuale degli interventi
- L'avvio di un percorso di reintegrazione sociale e culturale del complesso nel suo territorio attraverso il recupero della dimensione "familiare", del rapporto tra il residence e l'esterno con "l'apertura" dei cantieri ai cittadini e alle scuole
Conferenza allargata
"BOLOGNA 2":
DALL'EMERGENZA ALLA SOLUZIONE
COM-P.A. - Salone della Comunicazione Pubblica e dei Servizi al Cittadino
18/09/98 - ore 12.00
Centro Servizi Sala Convegni C2 Blocco C
I presupposti da cui nasce l'incontro
Perché un incontro sul "Bologna 2"?
L'incontro ha lo scopo di mostrare nella sua complessità il problema del degrado fisico e sociale del residence Athena di Calderara di Reno, meglio noto come "Bologna 2", approfondendo l'analisi delle cause in una nuova direzione: il disagio ed il suo radicarsi come conseguenza di una comunicazione "mancata".
Per questo si coglie l'occasione per approfondire questa lettura a COM-P.A., che rappresenta uno strumento di attento monitoraggio sulle possibilità offerte da una comunicazione efficace, in particolare nella P.A., ma comunque in qualsiasi modello di relazione.
Il problema affrontato dal Comune di Calderara non rappresenta un caso a sé, una realtà locale circoscritta, ma sottintende una problematica di "coscienza" che ha portata universale e trova esempi di pari o maggior gravità in ogni situazione di indifferenza al contesto in cui si vive.
Cosa significa comunicazione "mancata"
Il degrado, di cui il "Bologna 2" è simbolo, nasce e si costruisce a seguito di una serie di circostanze di ordine sociale, economico, ambientale, ma la condizione che ha permesso il perpetuarsi di situazioni a rischio ed il proliferare del disagio è stata in primo luogo l'assenza di una comunicazione reale, il sedimentarsi di un atteggiamento che ha causato la scissione tra il cittadino e la sua realtà per la mancanza di un rapporto responsabile e biunivoco.
Senza una considerazione attenta nella progettazione degli spazi vitali entro il "sistema città" e senza l'esercizio di un ruolo attivo come cittadini aventi diritto a sentire proprio il territorio, si rischia una degenerazione dei rapporti, una chiusura verso l'altro che finisce per condizionare comunque la vita di ognuno.
La volontà di instaurare questa relazione costruttiva, tra cittadino e P.A. in modo reciproco colloca l'utente, le sue esigenze e le sue condizioni al centro dell'attività pubblica, ma impone una sensibilizzazione generalizzata alla cultura dell'integrazione e della prevenzione, anche nella programmazione urbana, non solo nelle coscienze.
Sicuramente la realtà del "Bologna 2" non sarebbe oggi così drammatica se così drammatica se si fosse consolidata una cultura più forte del valore della comunicazione, una comunicazione efficace e collaborativa; se, tramite questa, fossero stati introdotti strumenti educativo-formativi adeguati che avessero allertato sui possibili rischi, trasmettendo il rispetto per la diversità, i valori della solidarietà e della solidarietà e della responsabilità verso il disagio altrui.
La consapevolezza che le cause che hanno trasformato questo stabile in un crocevia della delinquenza non solo di ordine gestionale, urbanistico e tecnico, ma sono anche imputabili a carenze culturali e di comunicazione, ha sollecitato gli amministratori comunali a proporre una soluzione che pone come condizione prioritaria alla riqualificazione fisica e sociale del residence l'attuazione di un processo di comunicazione bidirezionale (dal residence all'esterno e dall'esterno al residence) per reintegrare efficacemente e permanentemente lo stabile nel "suo" territorio.
L'avvio di un nuovo rapporto
Cosciente di quanto peso abbia una comunicazione efficace, orientata al "cambiamento", nei rapporti tra i cittadini e tra questi, il territorio e l'amministrazione, il Comune di Calderara di Reno, insieme all'obiettivo di recuperare il residence per restituirlo alla collettività, intende con il progetto "Bologna 2" far emergere e consolidare una cultura della prevenzione che, utilizzando la comunicazione come risorsa privilegiata, ostacoli il nascere e il radicarsi di fenomeni di degrado sociale.
Per avviare a soluzione il problema, quindi, e per garantire ai propri cittadini il diritto alla sicurezza urbano gli amministratori del Comune di Calderara hanno individuato proprio nella messa a punto di interventi tecnici e strutturali volti a creare città sempre più amiche dei loro abitanti, dotate di spazi per stare insieme, propizi all'aggregazione, capaci di consentire l'erogazione di servizi efficienti ed efficaci, luoghi che offrano costanti opportunità di socializzazione, la premessa in base alla quale elaborare, redigere e attuare il progetto di riqualificazione dello stabile.
Interventi che consentano la creazione di strutture che favoriscano quel processo di comunicazione bidirezionale indispensabile a reintegrare definitivamente lo stabile nel territorio.
La comunicazione come risorsa: prima fase
Riconosciuta la capacità di dialogo come presupposto necessario per un efficace rapporto pubblico-cittadino, l'intervento del Comune di Calderara sul degrado dello stabile ha preso le mosse ed è stato centrato sul coinvolgimento non solo degli abitanti del complesso residenziale ma di tutti i cittadini, avviando un processo di partecipazione fattiva ai problemi della comunità.
Per evitare la "ghettizzazione" del problema, il Comune ha proposto la realizzazione di indagini conoscitive per l'esplorazione dei disagi reali, rivolte sia dentro che fuori lo stabile, sensibilizzando al contempo alla prevenzione di situazioni analoghe.
Un'azione importante per favorire il ripristino di rapporti bidirezionali, instaurare un clima di collaborazione e dialogo, consiste nel coinvolgimento dell'associazionismo, degli operatori economici, degli imprenditori nella realizzazione anche progettuale degli interventi, perché solo predisponendo occasioni di incontro, socializzazione e confronto si pongono le basi per una "cultura del vivere sociale".
Per il successo della reintegrazione sociale e culturale del complesso nel suo territorio risulta necessario il recupero della dimensione "familiare", di un dialogo e di una comunicazione costante nel rapporto tra il residence e l'esterno anche grazie all'apertura dei cantieri ai cittadini e alle scuole.
Gli obiettivi dell'incontro
Tenendo presente che gli ostacoli e gli atteggiamenti che hanno condotto al degrado di "Bologna 2", la diseducazione preoccupante che esiste attorni a temi quale il rispetto del diverso, la sensibilizzazione al disagio altrui, la visione biunivoca e di collaborazione tra cittadino, territorio ed amministrazioni sono problematiche "universali", che chiamano in causa la coscienza di ciascuno, ci si auspica che questo incontro favorisca u clima di maggior collaborazione oltre i confini del territorio interessato dal caso concreto proposto e che i contenuti affrontati permettano di:
- collocare il problema del "Bologna 2" in una dimensione non circoscritta ai confini comunali, ma di cultura e coscienza comune.
- stimolare un approccio di reciproco servizio nelle relazioni tra ente e cittadino;
- suggerire alcuni strumenti volti ad aumentare la partecipazione dell'utente nelle scelte di ordine sociale, urbanistico, economico attuate dall'amministrazione e facilitare quest'ultima nell'opera educativa riguardo la prevenzione di situazioni a rischio, la responsabilizzazione di ognuno rispetto all'altro e al 'suo' territorio;
- far riferimento alle novità legislative che permettono una rilettura dei rapporti pubblico-cittadino in chiave di collaborazione fattiva, agli strumenti che facilitano la partecipazione del singolo nelle scelte di ordine pubblico, alle possibilità concrete di incentivare una comunicazione efficace ed il coinvolgimento di tutte le parti sociali nella ricerca di un più alto standard qualitativo di vita e relazione
Scheda informativa
Cos'è il "Bologna 2"?: la storia e il problema
Il "Garibaldi 2", successivamente denominato "Bologna 2", è uno stabile costruito a Calderara alla fine degli anni settanta.
La convenzione firmata con il Comune nel 1979 prevedeva una gestione unitaria, pur consentendo la vendita frazionata, che però è fallita già all'inizio degli anni '80.
Non a caso attualmente si possono contare circa 140 proprietari.
Il vuoto culturale analizzato, la mancata integrazione, l'indifferenza al disagio, che via via si faceva più profondo, hanno le conseguenze oggi visibili a tutti: piccola criminalità dilagante, precarie condizioni igieniche, alloggi fatiscenti per famiglie o singoli senza regolare permesso di soggiorno, con problemi di sopravvivenza, prostituzione, droga.
E soprattutto è aumentata la diffidenza e la paura dei cittadini di Calderara che non riescono a trovare possibilità di dialogo con una realtà che ormai sentono nemica.
La soluzione tecnica individuata
La riqualificazione fisica e sociale del "Bologna 2" è stata ovviamente affrontata dal Comune di Calderara anche dal punto di vista tecnico, coniugando la scelta di partecipazione del cittadino al territorio con la creazione di una pluralità di funzioni nello stesso stabile.
Il nuovo "Bologna 2" sarà al tempo stesso zona residenziale, culturale (con l'erogazione di servizi quali, ad esempio, una ludoteca), a destinazione sociale (con case protette per anziani) e commerciale, offrendo opportunità a tutti gli abitanti del Comune e definendo distinte unità di intervento che renderanno materialmente possibile il recupero.
Per un maggiore approfondimento di quelle che sono le scelte tecniche approntate, si può consultare il bimestrale di informazione del Comune, Notizie Calderara, qui allegato, che a pagina 6 espone dettagliatamente il progetto.