Marcello Bignami
Alberto Balboni
Manlio Molinari
Pietro Vincenzo Tassi
8 settembre 1998
Al presidente del
Consiglio Regionale
dell'Emilia-Romagna
INTERPELLANZA
Il consigliere regionale Lamberto Cotti
appresa notizia che il nucleo di valutazione regionale per la realizzazione degli interventi di edilizia inseriti nei programmi di recupero urbano denominati "contratti di quartiere", ha escluso il progetto riguardante il Comune di Calderara di Reno, riferito allo stabile "Bologna2", dai cinque progetti segnalati a Roma per il finanziamento;
considerato lo stato di grave degrado strutturale dello stesso e la condizione di disagio sociale e di insicurezza in cui vivono numerosi lavoratori, pensionati e studenti ivi residenti;
considerato altresì che la Regione ha già espresso la propria volontà all'amministrazione comunale di partecipare, unitamente ad altri soggetti, alla realizzazione di un progetto di ristrutturazione dello stabile e di riqualificazione dell'intera area;
INTERPELLA LA GIUNTA
per sapere in che modo essa intende mantenere tale disponibilità e quali altre iniziative ritiene di dover assumere per avviare concretamente a soluzione il problema.
Si richiede risposta scritta.
Lamberto Cotti
8.9.1998
28 maggio 1998
Al Capogruppo di
"Migliorare Calderara"
Girotti Graziano
Via Roma n. 106
40012 Calderara di Reno
OGGETTO: Risposta all'interrogazione del 12 maggio 1998.
Il 4 maggio scorso si è tenuta, presso la Prefettura di Bologna, una riunione del Comitato provinciale per 1'ordine e la sicurezza pubblica, alla quale erano presenti il Prefetto, il Questore, il Comandante provinciale dei Carabinieri e quello della Guardia
di Finanza, oltre al Sottoscritto e al Vice-Sindaco Bergami.
Da tempo avevo concordato con il Prefetto la mia presenza in occasione della
riunione che avrebbe trattato del problema del residence di Via Garibaldi.
In tale riunione ho presentato il lavoro che la mia Amministrazione sta svolgendo riguardo al piano di recupero dell'immobile in oggetto, sul quale chiaramente, le autorità presenti non si sono espresse nello specifico pur apprezzando in generale lo sforzo che il Comune sta facendo circa le materie di sua competenza.
Per quanto riguarda le cose da fare nel breve periodo, soprattutto sul versante dell'ordine pubblico, si sono concordate alcune azioni mirate in sostituzione del presidio permanente, che viene comunque mantenuto nelle ore notturne.
Su questo punto specifico si è convenuto di mantenere il più stretto riserbo vista la delicatezza del tema, riserbo che intendo mantenere anche in questa risposta alla sua interpellanza.
L'unica strada per risolvere definitivamente il problema è quella tracciata dall'Amministrazione comunale con il piano di recupero approvato dal consiglio comunale il 26 maggio scorso: una strada lunga e difficile che, come Giunta comunale, intendiamo percorrere fino in fondo con convinzione.
Cordiali saluti.
Il Sindaco
Massimo Reggiani
11 maggio 1998
Gruppo consigliare
"MIGL1ORARE CALDERARA"
Egregio Sindaco
Signor Massimo Reggiani
Calderara di Reno, 11 maggio 1998
Nella mia qualità di consigliere comunale, rivolgo la seguente interrogazione con preghiera di
risposta scritta.
"In merito al recente incontro da lei avuto con i responsabili de11e Forze dell'ordine di Bologna per discutere del residence Bologna 2, chiedo di essere informato di quanto è emerso.
In particolare, domando se dal Questore e dal Prefetto siano giunte proposte concrete per risolvere una volta per tutte il problema.
Inoltre chiedo se si sia discusso di come affrontare 1'emergenza: si continuerà con il presidio dei carabinieri oppure verranno prese altre misure?
E se si, quali?
Infine, cosa ne pensano le Forze dell'ordine del progetto di recupero dell'amministrazione locale?".
Cordiali saluti,
Graziano Girotti
24 aprile 1998
Risposta a interpellanza
Rifondazione Comunista
in Regione
Risposta alla interpellanza n. 3629 del Consigliere Rocco Gerardo Giacomino.
Data: 24/4/98.
I fatti esposti nella interpellanza del Consigliere Giacomino sul grave casa di degrado urbano e sociale del residence Bologna 2 in comune di Calderara di Reno sono ben noti
a questo Assessorato, che da oltre un anno ha avviato contatti con l'Amministrazione
locale per individuare una soluzione al problema basata sul recupero urbanistico e
ambientale del comparto.
A tale scopo è stato promosso uno Studio di fattibilità, finanziato con un primo contributo
di L. 12.000.000 a valere sulle disponibilità finanziarie attivate dalla delibera del Consiglio
Regionale n. 1036/86, finalizzato al piano di recupero urbanistico del complesso.
A seguito della istruttoria tecnico-amministrativa in cui la studio di fattibilità è stato
valutato positivamente in rapporto alle finalità e ai contenuti della programmazione
regionale in materia di recupero urbano (la relativa delibera di conformità è attualmente in
iter di approvazione da parte della Giunta regionale), con lettera del competente Servizio
Programmi Edilizi al Comune di Calderara di Reno del 24 marzo scorso si è inteso
sollecitare la redazione del Piano di Recupero, alle cui spese tecniche la Giunta
regionale potrà deliberare di concorrere, sempre in virtù della D. C. R. n. 1036/96, con un
contributo massimo di L. 80.000.000.
È stato infatti ritenuto che con la studio di fattibilità si intende definire un organico
programma di interventi, sul Residence Bologna 2 e le aree adiacenti, correlando gli
interventi di recupero ed adeguamento funzionale del complesso edilizio con la
riqualificazione del contesto urbano attuamente caratterizzato da una marcata marginalità
e da uno stato di crescente disagio sociale che si manifesta in uno stato di tensione
permanente aggravata da atti di vera e propria criminalità.
Poichè assume particolare rilievo la valenza sociale del programma di recupero, si è
suggerito all'Amministrazione comunale, e in particolare all'Assessore all'Urbanistica di
predisporre il piano di recupero in modo da corrispondere alle specifiche dei "Contratti di
quartiere", ai sensi del D.M. 22/10/97, il cui bando di gara pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale del 30 gennaio 1998 si riferisce in modo specifico a situazioni di
quartieri
segnati da diffuso degrado delle costruzioni e dell'ambiente urbano e da carenze di
servizi in un contesto di scarsa coesione sociale e di marcato disagio abitativo.
Pertanto, qualora il Comune di Calderara di Reno adotti il piano di recupero e lo presenti
alla Regione entro il termine del 31 maggio 1998, corredato della documentazione
richiesta dal bando nazionale dei Contratti di quartiere, potrà concorrere alla preventiva
selezione regionale, che, come è noto, consente di trasmettere al Cer non più di cinque
proposte che a loro volta concorreranno al finanziamento per un ammontare compreso tra
3 e 20 miliardi di lire, in base alla valutazione della apposita Commissione ministeriale.
7 aprile 1998
PROVINCIA
DI BOLOGNA
Gruppo Consiliare
Lega Nord
Prof. VITTORIO PRODI
Presidente della Provincia
Avv. GUIDO LONGOBARDI
Presidente del Consiglio
Dr. ANTONIO NARDELLI
Segretario Generale
INTERROGAZIONE
Il sottoscritto consigliere,
Visto il peggioramento della situazione di criminalità
nel residence "Bologna Due" di Calderara di Reno culminato nell'ennesimo fatto di sangue, come risulta dalle notizie stampa del
2 aprile 1998;
chiede
che vengano presi immediati provvedimenti nei confronti dei cittadini ritenuti socialmente pericolosi che risiedono nel Residence;
chiede
più tutela e controllo da parte dei proprietari dell'immobile che affittano gli appartamenti a tali soggetti;
chiede
un urgente interessamento del Prefetto per un maggior impegno della Forza Pubblica per non mettere a rischio la fondamentale e primaria sicurezza degli inquilini, degli abitanti e di tutti i cittadini;
chiede
a che punto si trova l'urgente
piano di recupero dell'immobile proposto dal Comune con
uno studio di fattibilità già finanziato dalla Regione.
Il Capogruppo Consiliare
Lega Nord per l'indipendenza della Padania
Luciano Baccilieri
VERBALE SEDUTA CONSILIARE DEL 7 APRILE 1998
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - Procediamo all'appello.
21 Consiglieri presenti, la seduta è valida nomino scrutatori Consiglieri Ricci, Parisi e Bonazzi.
Possiamo dare per approvato il verbale del 24 marzo, è approvato.
Non ci sono osservazioni.
Allora diamo inizio all'oggetto 23 che riguarda la presentazione di domanda e risposta immediata la prima domanda la parola al Consigliere Baccilieri.
Baccilieri - Sempre su
Bologna 2, perciò mi rivolgo al Signor Presidente e mi rivolgo a lei per l'ennesima volta a causa del peggioramento della vivibilità dei cittadini
del residence Bologna 2 e di tutta la collettività calderarese.
Visto il peggioramento della situazione di criminalità
nel residence "Bologna Due" di Calderara di Reno culminata negli ennesimi fatti di sangue, come risulta dalle notizie stampa del
2 e del 7 aprile, cioè di oggi, chiedo che vengano presi immediati provvedimenti nei confronti dei cittadini ritenuti socialmente pericolosi che risiedono
nel residence;
chiedo più tutela e controllo da parte dei proprietari degli immobili che affittano gli appartamenti a tali soggetti;
chiedo un urgente interessamento del Prefetto per un maggior impegno della Forza Pubblica e per non mettere a rischio la fondamentale e primaria sicurezza degli inquilini, degli abitanti e di tutti i cittadini.
Inoltre, chiedo a che punto si trova l'urgente
piano di recupero dell'immobile proposto dal Comune con
uno studio di fattibilità già finanziato dalla Regione.
Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - Presidente Prodi.
PRODI - Ringrazio il collega Baccilieri per questa segnalazione, sarà mia cura fare presente la situazione sia a sua eccellenza il dottor Mosino il Prefetto che al Questore dottor Bagnato.
Per quanto riguarda il Comune chiederò un intervento specifico al Sindaco di Calderara per vedere da parte sua che cosa intende fare per riguadagnare il controllo di quel territorio insieme, naturalmente, alla Forza Pubblica.
6 aprile 1998
Interpellanza Rifondazione Comunista
in Regione
Alla Presidente del Consiglio Regionale dell'Emilia-Romagna
INTERPELLANZA
Il Consigliere Regionale Rocco Gerardo Giacomino
PREMESSO
- che nel 1979 veniva ultimato lo stabile poi denominato "Bologna 2", sito a Calderara di Reno (Bo) in via Garibaldi 2, arteria viaria che dal capoluogo conduce alla frazione di Lippo e quindi a Bologna, sulla quale si affacciano diversi complessi produttivi di primaria importanza;
- che lo stabile è composto da sei piani e tre blocchi (A, B e C) di diverse dimensioni, con parcheggi sotterranei, due ampi parcheggi a raso, un grande prato condominiale;
- che, a quanto pare, sin dalla costruzione sorgevano problemi generati
presumibilmente da parte dei costruttori e di una società immobiliare che si occupava della vendita di alloggi, con episodi di scorrettezza verso gli acquirenti e ed il Comune di Calderara di Reno;
- che i primi proprietari dell'immobile concordarono, con convenzione firmata con il Comune, la corretta destinazione dell'area, attribuendo allo stabile la funzione di residence (casa albergo) con l'obbligo di una gestione unitaria, consentendo però la vendita frazionata, che ha portato a tutt'oggi ad una quota di circa 140 proprietari su 194 alloggi;
- che la gestione unitaria veniva affidata in un primo tempo alla BOLOGNA 2 SRL, società con sede a Palermo, amministrazione che falliva a metà degli anni ottanta con gravi disagi per i residenti, quali la mancanza di luce e riscaldamento e a volte di acqua per diversi mesi;
- che per questi motivi in quegli anni lo stabile assunse nell'immaginario collettivo connotazioni negative sia per quanto riguarda l'edificio che i suoi residenti;
- che alla metà degli anni '80 dopo la nomina di un curatore fallimentare lo status del "Bologna 2" passava di fatto da residence a condominio, con l'installazione dei contatori ENEL per ogni appartamento e l'avvio di servizi fondamentali, quali la
pulizia delle parti comuni, nonché la simbolica rimozione dell'insegna "Bologna 2";
- che nonostante questa "normalizzazione" le proprietà si alternavano frequentemente e diverse società gestiscono tuttora parti importanti dell'edificio con "disinvoltura", tanto che in alcuni appartamenti di proprietà delle stesse, pare, si siano installate
prostitute, protettori e spacciatori che creano gravi disagi alle centinaia di studenti, lavoratori e pensionati che popolano lo stabile, peraltro storicamente in cattivi rapporti con l'amministrazione comunale, dovuti a reciproche diffidenze e recriminazioni, culminate con l'inevitabile istituzione in comitato da parte degli stessi residenti e la recente apertura di un sito internet;
- che dopo la metà degli anni '90 il costruttivo lavoro dei comitati ha favorito una fattiva collaborazione con l'amministrazione comunale ed ha permesso la realizzazione di alcuni atti importanti, come l'installazione di cassette postali, un maggiore impegno per le pulizie, la ristrutturazione della caldaia e l'allacciamento
alla fognature pubbliche, con oneri a carico dei condòmini nonostante amministrazioni condominiali giudicate da parte dei proprietari inadeguate e inadempienti;
- che all'inizio del 1997 il Comune, di concerto con la Regione, ha iniziato l'iter per un progetto di profonda ristrutturazione dello stabile e di riqualificazione dell'area;
- che questo spiraglio di ottimismo consentiva, dopo cinque anni di assenza, la riapertura di un'attività commerciale, un bar, nello stabile;
CONSIDERATO
- che nonostante tutto si ripetono episodi di violenza e microcriminalità che compromettono la sicurezza dello stabile per i residenti e gli ospiti, accentuando il degrado strutturale, igienico ed ambientale dell'edificio;
- che tale situazione è in netta contraddizione con gli orientamenti che hanno assunto Regione, Provincie e Comuni dell'Emilia-Romagna per una maggiore sicurezza dei centri abitati e per città a misura di bambino;
- che la Regione in particolare ha il potere di intervenire direttamente e puntualmente, con vari strumenti, per esempio sperimentando i contratti di quartiere, sulle gravi emergenze, come quella citata;
INTERPELLA LA GIUNTA
- per conoscerne l'orientamento rispetto a questa complessa vicenda, ed affinché segua da vicino lo studio di fattibilità per la ristrutturazione del "Bologna 2" predisposto dal Comune di Calderara, permettendone l'attuazione in tempi rapidi;
- per sapere se intende attivarsi per partecipare al recupero dello stabile, inserendolo come priorità nei propri piani di recupero, utilizzando il nuovo strumento dei contratti di quartiere, ricercando risorse pubbliche e stanziando all'uopo anche risorse proprie
della Regione.
Rocco Gerardo GIACOMINO
3 marzo 1998
PROVINCIA
DI BOLOGNA
Gruppo Consiliare
Lega Nord
Prof. VITTORIO PRODI
Presidente della Provincia
Avv. GUIDO LONGOBARDI
Presidente del Consiglio
Dr. ANTONIO NARDELLI
Segretario Generale
INTERROGAZIONE URGENTE
Il sottoscritto consigliere,
premesso
che già in data
8 luglio 1997 ho presentato un'interrogazione segnalando il perdurare dello stato di criminalità
nel residence "Bologna Due" di Calderara di Reno e il conseguente clima di paura tra i residenti della zona, specialmente nelle ore notturne fino al mattino inoltrato.
Visti i nuovi recenti gravi episodi di criminalità che hanno coinvolto
il residence "Bologna Due", vero e proprio bunker della malavita;
interroga la S.V. per sapere
- se non ritiene che fin dall'inizio il problema della criminalità non è stato affrontato adeguatamente sia dalle Forze dell'ordine, sia dalle Amministrazioni locali;
- se è possibile che le Forze dell'ordine anzichè prevenire debbano intervenire solo dopo che i reati sono già stati commessi;
- se non ritiene che il Consiglio Comunale straordinario, dedicato alla situazione suddetta, annunciato dalla stampa per il giorno 3 marzo nel Comune di Calderara, sia stato convocato con notevole ritardo rispetto all'evoluzione reale dei problemi;
- a che punto è il piano di recupero dell'immobile proposto al Comune di Calderara, con uno studio di fattibilità già finanziato dalla Regione.
Il Capogruppo Lega Nord
per l'indipendenza della Padania
Luciano Baccilieri
Notizie Calderara-Verifica di metà mandato
Settembre 1997
INTERVISTA AL SINDACO MASSIMO REGGIANI
...
E il Bologna 2? È un problema molto sentito dall'opinione pubblica.
Se l'obiettivo principale di questi primi due anni di lavoro è stato quello di migliorare la qualità della vita nel nostro territorio, ciò ha significato anche affrontare il problema del degrado urbano.
A questo proposito abbiamo già da qualche tempo avviato dei contatti con la proprietà del residence "Athena", il "Bologna Due", per attuare un piano di recupero che, una volta realizzato, porterà ad un cambio di destinazione d'uso dell'immobile.
...
Notizie Calderara-Verifica di metà mandato
Settembre 1997
ASSESSORATO ALLE ATTIVITÀ ECONOMICHE E
ALLA POLIZIA MUNICIPALE
...
Sicurezza e prevenzione
...
Inserimento nei bilanci '97 della Regione Emilia Romagna e del Comune, di finanziamenti per l'avvio del Piano di Recupero di via Garibaldi 2;
...
8 luglio 1997
PROVINCIA
DI BOLOGNA
Gruppo Consiliare
Lega Nord
Al presidente della
Giunta Provinciale
Al presidente del
Consiglio Provinciale
INTERROGAZIONE
Il sottoscritto,
In relazione al perdurare dello stato di criminalità, più volte segnalato dalle notizie stampa, che da tempo ha ridotto
il residence "Bologna Due" sito nella via Garibaldi di Calderara, a un livello intollerabile di decenza, al limite della vivibilità e che ha instaurato un clima di terrore tra i residenti, specialmente nelle ore notturne fino a mattino inoltrato, in cui succede di tutto: spaccio, prostituzione, scorribande, risse, lotta tra i racket;
Considerato il malcontento di un gruppo di condomini
del Residence, che ha presentato
un esposto, corredato di numerose firme di cittadini in cui si denuncia lo stato di degrado, la cronica mancanza di fondi dovuta a chi non paga le quote condominiali, la colpevole incuranza di società e privati che affittano gli appartamenti a malavitosi e spacciatori, nonchè la totale assenza delle istituzioni, Comune e forza pubblica:
chiede
che l'Amministrazione Provinciale intervenga presso il Prefetto e la Questura, per sollecitare una urgente e ferma iniziativa, onde poter identificare e allontanare i nuclei malavitosi del Residence, ridando in tal modo tranquillità alla gente onesta che risiede in quel luogo.
Luciano Baccilieri
Notizie Calderara
Novembre-dicembre 1996
...
L'informazione e la trasparenza
...
Negli ultimi mesi la stampa locale (
la Repubblica e
il Resto del Carlino soprattutto) ha descritto Calderara di Reno come
novello Bronx della prima cintura metropolitana collegando, molto artatamente, l'immagine di Calderara a quella dell'insediamento
Bologna 2 di via Garibaldi.
I problemi del
Bologna 2 esistono, sono evidenti, preoccupanti e l'Amministrazione comunale, nell'ambito delle proprie prerogative, cerca di contribuire a risolverli.
Ma il Comune di Calderara di Reno offre anche altro ed i suoi cittadini non si riconoscono in quella fotografia mortificante e bugiarda.
L'istituzione di un ufficio stampa, pertanto, dovrà servire per ridare un',immagine pubblica del nostro Comune più verosimile, più rispondente all'oggettiva realtà, valorizzando gli elementi positivi che, a dispetto di alcuni distratti, comunque esistono.
L'assessore alla Scuola, Cultura, Sport, Tempo Libero e Informazione
Matteo Prencipe
7 novembre 1995
INTERROGAZIONE
Il sottoscritto Graziano Girotti, rappresentante di Forza Italia nella lista civica Migliorare Calderara, preso atto
di una petizione organizzata da un gruppo di cittadini residenti nello stabile di via Garibaldi 2, nella quale si denuncia il degrado sociale e morale del luogo, nonché la massiccia presenza di persone socialmente pericolose,
INTERROGA
il Sindaco di Calderara di Reno, signor Massimo Reggiani, a risposta scritta, per sapere:
-quali iniziative concrete la Giunta intenda adottare per porre fine a una situazione divenuta ormai intollerabile, e ciò per responsabilità del governo locale, dopo anni di lassismo e di politica dello struzzo
-se ritiene o no che il "Bologna 2" ponga già da tempo problemi di ordine pubblico,
se sia d'accordo con i cittadini firmatari della petizione secondo i quali è giunto il momento di procedere al cambio di destinazione d'uso dello stabile di via Garibaldi 2 ad abitazione civile,non essendoci più i canoni della "casa albergo",
-se, infine, accolga l'invito dei cittadini a collaborare con loro per porre fine una volta per tutte ai loro problemi.
Ringraziando per l'attenzione, colgo l'occasione per augurare buon lavoro
29 novembre 1995
"IL SINDACO"
AL CONSIGLIERE GIROTTI GRAZIANO
In merito alla Sua Interrogazione dell'8 novembre u.s. sono, prima di tutto, a respingere in modo netto l'accusa che traspare dal testo che l'unica responsabilità della situazione di attuale degrado
dello stabile di via Garibaldi 2 sia l'Amministrazione Comunale, sia essa la presente che quelle che l'hanno preceduta.
La situazione che vive oggi questo immobile e le decine di persone che lo abitano è dovuto, prima di tutto, al susseguirsi di gestioni alberghiere fallimentari.
Dopo il ritiro della licenza alberghiera alla Società "Athena", di fatto, esiste una situazione di grande confusione.
Da una parte vi è un numero crescente di piccoli proprietari che abitano l'alloggio di proprietà e che, oggettivamente, si muovono come un normale condominio.
Sono soprattutto costoro che, chiaramente, ambiscono a vivere in un ambiente migliore di quello attuale.
Vi sono, poi, una serie di medie e grandi proprietà che gestiscono in modo più o meno spregiudicato il loro patrimonio immobiliare, puntando, sostanzialmente, al massimo profitto.
Rispetto alla somma di problemi che questo Residence pone, compreso quelli di ordine pubblico, ritengo sia un falso problema quello del semplice cambio di destinazione d'uso.
Una semplice variazione della previsione del P.R.G. di Calderara di Reno non ci farebbe fare passi in avanti: se è vero che non esistono più i requisiti della casa albergo, dal punto di vista della gestione ma
non certo dal punto di vista urbanistico, è altrettanto indubbio che non esistono i requisiti richiesti, questi sì dal punto di vista edilizio, per la residenza civile.
I proprietari degli alloggi sarebbero comunque obbligati a rechiedere la concessione edilizia per il cambio di destinazione d'uso della propria unità immobiliare che, però, non essendo in regola con i parametri previsti per la residenza, non potrebbero ottenere.
A questo riguardo. l'unica strada percorribile è quella tracciata dal Piano Regolatore del Comune che prevede la possibilità del cambio di destinazione d'uso solo dietro presentazione ed accettazione da parte delle varie proprietà di un piano di recupero che preveda, fra l'altro, un adeguamento delle varie unità immobiliari.
Continuare ad illudere la gente, come da più parti si fa, che un semplice tratto di penna sulle cartine del P.R.G. possa, di per sè, risolvere tutti i problemi del Residence, ritengo sia sbagliato e non contribuisca a risolvere nessuno dei problemi sul tappeto.
Come amministrazione comunale abbiamo interessato alcuni tecnici per la predisposizione di un piano di recupero i cui soli costi di stesura ammontano a circa lire 300.000.000, a cui dovrebbero poi seguire i costi per gli interventi di bonifica dell'immobile.
Compatibilmente con le possibilità economiche del Comune ci siamo resi disponibili, se da parte delle varie proprietà vi è una chiara assunzione di responsabilità circa la volontà di contribuire economicamente all'attuazione del futuro piano di recupero, ad assumerci tale costo, almeno in parte.
Da questo punto di vista, questa Amministrazione è pronta a collaborare fattivamente con tutti coloro che vorrano impegnarsi in un lavoro che non sarà nè breve nè facile.
Cordiali Saluti
Massimo Reggiani