Relazione tecnica
2.1 Premessa
La relazione tecnica intende approfoondire ed illustrare nello spirito dell'articolo 16, comma 3, della legge 109/94 quelle che sono le scelte tecniche, i requisiti prestazionali che si intende raggiungere.
Dato il carattere preliminare del progetto, non vengono specificati i materiali da utilizzare per le opere.
Nell'elaborazione del presente progetto, in particolare per i1
programma sperimentale, si è fatto riferimento a tecnologie, materiali e opere già presenti sul mercato o quanto meno realizzate a livello di prototipi.
L'applicazione di questi materiali e tecnologie all'edilizia residenziale pubblica è per molti aspetti inusuale, soprattutto nell'ambito di un intervento di recupero.
2.2 Le opere da realizzare
Come indicato nella relazione illustrativa, la prima unità di intervento del piano di recupero prevede di operare sul fabbricato C e sull'area circostante.
L'operazione interessa le unità edilizie D ed E e l'unità fondiaria F.
Il progetto prende in esame le tre unità elementari, e prevede:
- Per l'unità D
- la sua separazione fisica dal resto del complesso (corpi A e B), separazione da realizzare in corrispondenza del corpo di distribuzione centrale, dividendo il ballatoio di distribuzione a metà del corpo ascensori, dei quattro impianti due resteranno parte del corpo A, mentre due serviranno il corpo D. Per gli impianti nel corpo D sono previsti la completa revisione e la sostituzione di tutti i componenti non adeguati. Per la separazione di A e B nell'ambito della seconda unità di intervento si è verificato la fattibilità di realizzare un secondo corpo ascensori, al servizio di B a fianco del vano scale;
- la realizzazione di due nuovi scala da costruire, da costruire: uno di fronte agli ascensori ed un secondo all'estremità del corpo D, a fianco del giunto di dilatazione tra la settima e l'ottava campata. In questo modo si ottiene una distribuzione orizzontale, ad ogni livello di piano, di lunghezza ragionevole (circa m. 40). Per i corpi scala si prevede la realizzazione in materiali leggeri e ampiamente trasparenti, così da realizzare un efficace elemento di illuminazione dei corridoi ai primi due livelli;
- la separazione fisica e funzionale dal corpo E da realizzare in corrispondenza del setto di divisione tra la settima e l'ottava campata, dove è collocato il nuovo vano scala;
- la trasformazione dell'unità D in uno stabile di edilizia residenziale pubblica, con l'acquisizione delle attuali 56 cellule abitative e la loro trasformazione in un numero minore (35) di abitazioni dimensionalmente adeguate alle esigenze delle famiglie da collocarvi. Il numero ed il taglio delle unità previste nel progetto è stato ricavato dall'analisi della popolazione attualmente residente e destinata, a questa fase dello studio, al ricollocamento, con precedenza alle famiglie con minori e alle fasce sociali deboli sociali deboli. Tuttavia il progetto ha elaborato e previsto un maggiore numero di nuove unità abitative per ogni livello di piano, compatibili con la rigida struttura
del complesso e variamente aggregabili tra loro, per ottenere una flessibilità compositiva, che permetta, anche in fasi successive del progetto, di realizzare diverse articolazioni sulla base di mutate esigenze;
il recupero degli ampi porticati al piano terra e la realizzazione di un locale portineria, funzione ritenuta indispensabile per il corretto funzionamento dell'immobile ristrutturato; un locale ad uso collettivo condominiale; un'ampia zona (mq 360) da adibire ad attività socioculturali di interesse comunale, in particolare ludoteca e biblioteca multimediale. La parte anteriore di questo livello è
comunque destinata a rimanere aperta e a fungere da elemento di comunicazione con il limitrofo corpo E e il parco pubblico;
- il recupero dell'interrato con la realizzazione di cantine, una al servizio di ogni unità (sono previste tre unità in eccesso per dotare eventuali unità aggiuntive in funzione di diverse aggregazioni delle unità abitaùve). È mantenuta la rampa di accesso carrabile al fine di permettere il deposito nelle cantine di cicli e motocicli, è
prevista anche un'area attrezzata comune.
- la realizzazione all'interrato di una nuova centrale termica anche al servizio del corpo E. La previsione del PdR è di realizzare un'unica centrale di riscaldamento per l'intero complesso recuperato, per ottenere un impianto della massima efficienza, tuttavia si devono prevedere tempi diversi per gli interventi. Nell'ambito della prima unità di intervento, la centrale termica è realizzata in apposito locale all'interrato, in posizione attigua a quella attuale; è previsto l'installazione di gruppi produttori e gruppo di distribuzione con predisposizione all'ampliamento. In questo modo nell'ambito del completamento del recupero si realizzerà un'integrazione tra i due impianti, con fusione anche dei due locali in un'unica centrale termica, con l'addizione delle unità di produzione e il completamente della distribuzione (vedi anche la voce impianti);
- il recupero di parte della superficie accessoria delle logge e l'annessione alle unità abitative, secondo un disegno omogeneo ed ordinato.
- il recupero di parte della superficie del ballatoio al terzo piano, e la realizzazione di una passerella di comunicazione trasparente tra i due vani scala di questo livello e le unità abitative;
- la realizzazione delle unità abitative, composte prima sulla base dell'analisi modulare del progetto originario con elaborazione di nuove composizione e l'aggregazione delle unità elementari ad ogni singolo livello. Come già accennato sono state elaborate molteplici unità elementari, per ogni unità elementari, per ogni livello di piano, variamente aggregabili per rispondere alle esigenze che venissero a modicarsi nel tempo, e permettere la massima flessibilità compositiva, nel rigido contesto della struttura (vedi tavole di progetto dell'analisi modulare e delle singole unità abitative). In questo contesto il progetto prevede, per il soddisfacimento delle esigenze abitative individuate nel PdR:
- Piano 1° : n. 8 unità abitative, così articolate:
- n. 4 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 18 moduli base con capacità abitativa di una camera (A2-1; A3-1);
- n. 3 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 24 moduli base con capacità abitativa di due camere (A5-1, A6-1);
- n. 1 aggregata, in direzione trasversale, sulla base di 23 moduli base con capacità abitativa di due camere (A7-1), unità particolare in corrispondenza del nuovo vano scala.
- Piano 2° : n. 8 unità abitative, così articolate:
- n. 4 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 18 moduli base con capacità abitativa di una camera (A2-2; A3-2);
- n. 3 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 24 moduli base con capacità abitativa di due camere (A5-2; A6-2);
- n. 1 aggregata, in direzione trasversale, sulla base di 23 moduli base con capacità abitativa di due camere (A7-2), unità particolare in corrispondenza del nuovo vano scala.
- Piano 3° : n. 7 unità abitative, per le unità di questo livello, che ha la maggior dimensione longitudinale, non sono previste fusioni di unità, il progetto prevede:
- n. 2 unità con solo ampliamento sul lato loggia realizzate in direzione trasversale sulla base di 12 moduli base con capacità abitativa di monolocale (A1-3);
- n. 5 unità con ampliamento sul lato ballatoio e sul lato loggia, realizzate in direzione trasversale sulla base di 12 moduli base con capacità abitativa di una camera (A4-3);
- Piano 4° : n. 4 unità abitative, così articolate:
- n. 2 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 18 moduli base con capacità abitativa di due camere (A6-4; A7-4);
- n.2 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 24 moduli base con capacità abitativa di tre camere (A8-4; A9-4);
- Piano 5° : n. 4 unità abitative, così articolate:
- n. 2 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 18 moduli base con capcità abitativa di due-tre camere (A5-5; A6-5);
- n. 2 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 24 moduli base con capacità abitativa di tre camere (A7-5; a8-5);
- Piano 6° : n. 4 unità abitative, così articolate:
- n. 2 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 18 moduli base con capcità abitativa di due camere (A4-6; A5-6);
- n. 2 aggregate, in direzione trasversale, sulla base di 24 moduli base con capacità abitativa di tre camere (A7-6; a8-6);
La realizzazione delle nuove unità abitative prevede una radicale ristrutturazione degli interni con demolizione e rimozione di partizioni, finiture, dotazioni interne, apertura di vani di porta nei setti in cls, da eseguire con idonee attrezzatture e con la messa in opera dei necessari presidi e rinforzi ove necessari, la formazione di nuovi vani finestra sul lato ballatoio, la chiusura di vani di porta in muratura intonacata dove non più necessari. La realizzazione di nuove partizioni sulla base degli schemi elaborati e poi dei disegni esecutivi, nuove pavimentazioni con relativi pannelli di sottofondo (vedi), nuovi infissi sia sul lato esterno che sul lato ballatoio, nuove porte di ingresso e nuove porte interne. La realizzazione dei nuovi bagni, completi di impianti sanitari rivestimenti, delle cucine o degli angoli cottura, completi come sopra, la realizzazione delle finiture interne, tinteggiature, battiscopa e controsoffitti ove necessari per chiudere apparecchiature (generalmente nei bagni). La realizzazione dei nuovi impianti: elettrico, telefonico, tv e di riscaldamento interno alle unità. Ad ogni unità abitativa è assegnata una cantina all'interrato.
- la realizzazione delle nuove facciate esterne con l'utilizzo di pareti, in larga misura vetrate con elevata capacità di limitare le dispersioni energetiche, contenere la trasmissione del rumore, regolare l'irraggiamento e la luminosità (eliminare fenomeni di condensa, permettere il ricambio di aria e la regolazione termoigrometrica prevista per le unità ai primi due livelli che non hanno riscontro trasversale di aria;
- la realizzazione delle nuove finestre sul lato ballatoio, parte con utilizzo dei vani di finestra esistenti e parte con realizzazioni ex-novo, aperture da dotare di infissi con elevata capacità di contenere le dispersioni energetiche, contenere la trasmissione del rumore, regolare l'irraggiamento e la luminosità, eliminare fenomeni di condensa;
- realizzare una nuova superficie esterna della copertura che permetta la drastica riduzione delle dispersioni, l'eliminazione di condensa, l'adeguata raccolta e smaltimento delle acque meteoriche e naturalmente eliminare le infiltrazioni. È prevista la realizzazione di una porzione di "tetto verde" che corre lungo tutto il perimetro dello stabile (per problemi di carichi statici non è possibile realizzare l'intera copertura a tetto verde); il tetto verde ha funzione di regolazione termoignometrica alla scala di organismo edilizio, per la fascia verde è prevista l'irrigazione automatica con acqua recuperata (vedi). Gli interventi di protezione coinbentazione analoghi a quelli previsti per la copertura, saranno posti in opera anche per il grande ballatoio al terzo piano, nella porzione che funge da copertura del secondo;
- la realizzazione di un sistema integrato per la produzione, la distribuzione e la contabilizzazione dei fluidi. Sono previsti una nuova centrale termica (vedi) al servizio dei corpi D ed E, con l'utilizzo di due caldaie alimentate a gas metano, queste possono funzionare sia contemporaneamente che alternativamente, in funzione delle esigenze, un sistema di distribuzione in centrale che permetta di adeguare la distribuzione delle richieste e che, in futuro, possa essere completato con la porzione relativa alla seconda unità di intervento e funzionare in modo integrato per l'intero complesso. È prevista una distribuzione principale, con particolare attenzione al contenimento delle dispersioni per realizzare un rendimento di distribuzione particolarmente elevato. All'ingresso di ogni unità abitativa (e non) ci sarà una derivazione con contabilizzazione autonoma dei consumi, che permetta ad ogni singola famiglia di corrispondere l'utilizzo effettuato, anche in funzione della regolazione interna alle unità abitative dell'impianto. La gestione interna è ottenuta con centraline elettroniche di regolazione, in funzione delle presenze e delle attività degli occupanti degli ambienti. Il sistema è integrato con il controllo del ricambio di aria che, per le unità ai primi due livelli è rappresentato da un sistema automatico di regolazione termoigrometrica. Principi analoghi sono previsti per la produzione, distribuzione e contabilizzazione dell'acqua calda (vedi anche risparmio della risorsa energia nel programma sperimentale). Per l'acqua fredda e analogamente per il gas ad uso cucina, è previsto un analogo sistema di distribuzione e contabilizzazione (vedi anche il recupero acqua nel programma sperimentale);
- la realizzazione, limitatamente ai primi due piani che hanno finestre su un solo lato, di un sistema di regolazione termoigrometrica dell'aria. Il sistema prevede il controllo della qualità dell'aria in funzione della percentuale di umidità, questa
percentuale è funzione del numero di persone presenti e dell'attività svolta nell'ambiente. L'impianto permette di aumentare o diminuire il ricambio attraverso un sistema di prelevamento ed espulsione in funzione delle rilevazioni delle centraline di controllo nei singoli ambienti. L'immissione di aria pura avviene attraverso le nuove pareti finestrate mentre per l'espulsione si utilizzano i condotti collocati negli appositi cavedi. Le apparecchiature sono collocate nei locali bagni sopra la controsoffittatura, come pure le canalizzazioni secondarie ove necessarie;
- la realizzazione di una serie di interventi per il contenimento dell'inquinamento acustico e garantire il comfort uditivo, sia dall'esterno verso l'interno che tra le singole unità abitative. Per il primo aspetto si rimanda alle nuove pareti finestrate esterne che sono previste per un efficace abbattimento del rumore. Per la riduzione del rumore tra gli ambienti, sia tra le diverse unità abitative che per le partizioni interne agli alloggi, si opera sulle pareti verticali realizzate in pannelli con intercapedine contenente strati in resine melaminiche, anche accoppiate a strato di massa specifica elevata, che permettono di ottenere drastici abbattimenti della diffusione del rumore in un ampio spettro di sequenze. Per gli orizzontamenti, dove non è possibile aumentare eccessivamente i carichi permanenti sulle strutture, si intende sovrapporre ai solai uno strato in pannelli in legno idrofugo che permette di ridurre sensibilmente la trasmissione del rumore, favorisce il contenimento delle dispersioni di calore verso locali eventualmente non riscaldati, permette di realizzare un efficace strato di scorrimento tra la struttura portante e la pavimentazione;
- la realizzazione di una serie di interventi per permettere un agevole collegamento, e quindi garantire i requisiti della accessibilità da parte di portatori di handicap fisici, a tutte le parti del complesso, in particolare il collegamento tra il livello carrabile e il piano terra, nonché la distribuzione a tutti i livelli dell'edificio. La comunicazione verticale è garantita dagli ascensori. Inoltre alcune unità abitative saranno già predisposte per il requisito dell'adeguabilità, senza alcuna opera muraria o impiantistica, ma con la sola sostituzione dei sanitari.
- la realizzazione di un impianto sperimentale per il recupero e il riutilizzo delle acque. L'impianto prevede di raccogliere le acque meteoriche e le acque grigie degli scarichi (cucine e lavandini), queste acque sono trattate da un sistema di depurazione che restituisce acqua pulita, ma non potabile, che è utilizzata per l'irrigazione del tetto verde, dell'area verde condominiale e del giardino pubblico, nonché pe ril riutilizzo come acqua degli sciaquoni dei wc. Questo utilizzo, assolutamente innovativo, (ne esistono alcuni interventi sperimentali in Francia), è limitato ad una sola colonna dello stabile, al fine di verificarne e contabilizzarne l'effettiva efficacia per il contenimento della risorsa acqua. L'impianto è integrato da serbatoi per l'accumulo dei liquidi, pre e post trattamento e da un sistema di verifica della qualità dell'acqua da rimettere in circolo. Naturalmente è previsto che in caso di eccesso di afflusso dei liquidi la quantità eccedente sia convogliata nella normale rete fognaria. È anche previsto, sempre nell'ambito del contenimento dei consumi, di dotare gli sciaquoni di una cassetta a doppia regolazione che permetta di utilizzare metà o l'intero contenuto in funzione dell'esigenza di lavaggio;
- la realizzazione di un sistema integrato per la raccolta differenziata e articolata dei rifiuti, per permettere il recupero ed il riciclaggio di tutte le risorse possibili. Il programma prevede di dotare le singole unità abitative di appositi contenitori predisposti per la raccolta differenziata, l'eventuale compattazione e pretrattamento
dei rifiuti. A scala di organismo edi1izio, collocata sulla via principale all'ingresso del comparto, al servizio anche delle altre unità del complesso, é realizzata un'isola ecologica che permette la corretta e igienica raccolta differenziata, da effettuare con mezzi del Comune che ha già avviato sistemi articolati di raccolta differenziata in altre parti del territorio;
- la manutenzione e ricostruzione delle porzioni di cemento armato a vista ammalorato;
- la revisione e adeguamento delle adduzioni a partire dai punti di fornitura dell'ente erogatore fino agli allacciamenti con le singole utenze;
- la generale sostituzione degli scarichi dalle singole utenze fino ai collettori principali;
- la revisione dell'impianto fognante fino all'immissione nella fognatura comunale;
- la ristrutturazione con estesi rifacimenti delle parti comuni;
- la realizzazione delle zona posti auto, parte realizzata su area già asfaltata per la quale si prevedono solo il rifacimento delle pendenze, dello strato di usura e la raccolta acque; parte in zona da realizzare ex novo con realizzazione di posti auto
su autobloccanti a griglia per mantenere la permeabilità del terreno;
- il rifacimento del giardino condominiale.
- Per l'unità E;
- la separazione fisica e funzionale dal corpo D da realizzare in corrispondenza del setto di divisione tra la settima e l'ottava campata del fabbricato originario, il corpo E risulta così costituito da cielo a terra dalle ultime quattro campate dell'attuale corpo C;
- la realizzazione di un nuovo corpo ascensori, con due impianti a fianco delle scale esistenti;
- la trasformazione in uno stabile di edilizia residenziale privata, sostanzialmente un condominio con la ristrutturazione delle unità abitative, che ricalcano le unità originarie;
- il recupero degli ampi porticati al piano terra (mq 270) e la realizzazione di locali da adibire ad attività commerciali o ricreative di carattere privato. La parte anteriore di questo livello è comunque destinata a rimanere aperta e a fungere da elemento di comunicazione con il limitrofo corpo D e il parco pubblico;
- il recupero dell'interrato con la realizzazione di cantine, una al servizio di ogni unità. Viene mantenuta la rampa di accesso carrabile al fine di permettere il deposito nelle cantine di cicli e motocicli;
- la realizzazione nell'interrato del corpo D di una nuova centrale termica anche al servizio del corpo E;
- il recupero di parte della superficie accessoria delle logge e l'annessione alle unità abitative, secondo un disegno omogeneo ed ordinato, in modo analogo a quanto previsto in D;
- il recupero di parte della superficie del ballatoio al terzo piano, e la realizzazione di una passerella di comunicazione trasparente tra la scala e le unità abitative, in modo analogo a quanto previsto in D;
- la realizzazione delle unità abitative, che ricalcano le originarie cellule abitative con gli ampliamenti illustrati per la realizzazione di mono e bilocali adeguati al ricollocamento di singoli o coppie, oggi proprietari, che intendono partecipare al recupero nelle forme previste dal PdR. In questo contesto il progetto prevede, per
il soddisfacimento delle esigenze abitative individuare nel PdR:
- Piano 1° : n. 7 unità abitative, con capacità abitativa di monolocale (A1-1 );
- Piano 2° : n. 7 unità abitative, con capacità abitativa di monolocale (A1 -2);
- Piano 3° : n. 4 unità abitative, così articolate:
- n. 1 con ampliamento sul lato loggia, realizzate con capacità abitativa di monolocale (A3-3);
- n. 3 con ampliamento sul lato ballatoio e sul lato loggia, con capacità abitativa di una camera (A4-3);
- Piano 4° : n. 4 unità abitative, così articolate:
- n. 1 con capacità abitativa di monolocale (A4-4);
- n. 3 con capacità abitativa di una camera (A2-4);
- Piano 5° : n. 4 unità abitative, così articolate:
- n. 3 con capacità abitativa di monolocale (A1-5; A3-5);
- n. 1 con capacità abitativa di una camera (A2-5);
- Piano 6° : n. 4 unità abitative, con capacità abitativa di monolocale (A1-6; A3-6).
La realizzazione delle nuove unità abitative prevede una radicale ristrutturazione degli interni con demolizione e rimozione di partizione, finiture, dotazioni interne, la realizzazione di nuove partizioni sulla base degli schemi elaborati e poi dei disegni esecutivi, nuove pavimentazioni con relativi pannelli di sottofondo (vedi), nuovi infissi esterni sia sul lato esterno che sul lato ballatoio, nuove porte di ingresso e nuove porte interne. La realizzazione dei nuovi bagni, completi di impianti, sanitari, rivestimenti, gli angoli cottura, completi come sopra, la realizzazione delle finiture interne, tinteggiature, battiscopa e controsoffitti ove necessari per chiudere le apparecchiature (generalmente nei bagni). La realizzazione di nuovi impianti elettrico, telefonico, tv e di riscaldamento interno alle unità. Ad ogni unità abitativa è assegnata una cantina all'interrato.
- la realizzazione, in analogia di quanto previsto per il corpo D di opere che permettano con interventi analoghi e coordinati:
- il contenimento delle dispersioni termiche;
- il contenimento dell'inquinamento acustico;
- la regolazione dell'irraggiamento e della luminosità;
- eliminazione fenomeni di condensa
- il ricambio di aria e la regolazione termoigrometrica prevista per le unità ai primi due livelli che non hanno riscontro trasversale di aria;
- la produzione, la distribuzione e la contabilizzazione dei fluidi con gli stessi impianti già previsti e illustrati per D;
- l'accessibilità da parte di portatori di handicap fisici;
- la raccolta differenziata dei rifiuti.
- la manutenzione e ricostruzione delle porzioni di cemento armato a vista ammalorato;
- la revisione e adeguamento delle adduzioni a partire dai punti di fornitura dell'ente erogatore fino all'allacciamento con le singole utenze;
- la generale sostituzione degli scarichi dalle singole utenze fino ai collettori principali;
- la revisione dell'impianto fognante fino all'immissione nella fognatura comunale;
- la ristrutturazione con estesi rifacimenti delle parti comuni;
- la realizzazione delle zone posti auto, parte realizzata su area già asfaltata per la quale si prevedono solo il rifacimento delle pendenze, dello strato di usura e la raccolta acque; parte in zona da realizzare ex novo con realizzazione di posti auto su autobloccanti a griglia per mantenere la permeabilità del terreno;
- il rifacimento del giardino condominiale.
- Per l'unità F
- la realizzazione della nuova strada pubblica di immissione dalla via Garibaldi fino alla zona giardino pubblico, la via che serve anche le zone parcheggio degli stabili D ed E, viene realizzata su di una porzione già oggi asfaltata per la quale si prevede solo il rifacimento delle pendenze, dello strato di usura e la raccolta acque;
- la realizzazione del nuovo giardino pubblico che occupa l'attuale area verde incolta e abbandonata, nel quale è previsto la piantumazione con essenze autoctone, previo apposito progetto secondo i dettami del Regolamento comunale del verde, la creazione di percorsi pedonali, l'inserimento di adeguati arredi urbani in linea con il limitrofo centro sportivo, la realizzazione di una zona attrezzata per il gioco dei bambini;
- la realizzazione dell'isola ecologica già illustrata nell'ambito del corpo D;
- la realizzazione di una rete di pubblica illuminazione sia per la strada pubblica che per il giardino pubblico.