Il programma sperimentale
3.1 Premessa
Il programma sperimentale é stato concepito come parte integrante del progetto di recupero del complesso e il progetto preliminare è stato elaborato integrando nella sua redazione i caratteri sperimentali del progetto stesso, che non sono intesi come un elemento aggiuntivo o integrativo, ma come parte integrante e non scindibile dal tutto.
Si sono applicate idee e tecnologia innovative, ma già utilizzate, anche se non nell'ambito dell'edilizia residenziale pubblica.
Il programma e i risultati attesi sono comunque innovativi nell'ambito di un programma di ristrutturazione di un edificio esistente e, per questo, foriero di insegnamenti.
In questa fase del progetto, definito a livello preliminare il programma
sperimentale è stato organizzato in schede sintetiche che illustrano, per ognuno dei temi di sperimentazione:
- Definizione delle problematiche esistenti;
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere;
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento dell'obiettivo;
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo;
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo;
- Progetto preliminare del progetto sperimentale, con:
- Relazione tecnico descrittiva;
- Rappresentazione di soluzioni;
- Analisi dei costi:
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale;
- Stima dei costi della qualità aggiunta;
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale;
- Analisi delle differenze di costo.
Relativamente all'analisi dei costi, nell'ambito delle schede illustrative del programma sperimentale si da solo una indicazione qualitativa, per i seguenti motivi:
- la fase preliminare del progetto, che non permette di definire puntualmente tutti i parametri che concorrono alla formazione del costo;
- la scelta di lavorazioni o tecnologie che hanno influenza su più capitoli di sperimentazione e quindi non riconducibili come costo ad un singolo capitolo di sperimentazione;
- la difficoltà di confrontare un intervento tradizionale con quello sperimentale in quanto le condizioni generali dell'intervento rendono gli interventi non omogenei tra loro.
Si rimanda alla parte quarta per l'analisi economica.
Un elemento fondamentale del programma sperimentale è quella relativa alla informazione, comunicazione, partecipazione.
Il progetto intende coinvolgere non solo la popolazione del complesso, ma aprire un confronto a scala comunale, in quanto è un elemento indispensabile per integrare diverse porzioni del territorio oggi compartimentate dal punto di vista sociale prima ancora che fisico.
Sull'argomento e sulle modalità di attuazione è dedicato un paragrafo in calce a questa parte terza.
In questa fase del progetto, definito a livello preliminare, il programma
sperimentale é stato organizzato in schede sintetiche che illustrano, per ognuno dei temi di sperimentazione:
3.2 Le schede relative ai temi di sperimentazione
Sono stati trattati con riferimento alla Guida ai Programmi di Sperimentazione redatta da C.E.R. e pubblicata sulla G.U. del 30.01.1998 n. 24, sette temi di sperimentazione, articolati in dieci argomenti anche se non tutti i temi hanno lo stesso peso nell'ambito del programma.
L'interessamento del progetto preliminare ad un così vasto panorama di temi è strettamente legato al tipo di intervento, al tipo di immobile da recuperare, alla sua collocazione ed alla sua natura.
Inoltre per le ragioni il1ustrate nel paragrafo 1.8 possono essere fornite, proprio dal particolare tipo di intervento numerose ed utili
indicazioni per il recupero di zone e quartieri degradati.
I temi trattati sono:
Le schede della sperimentazione, in fase di progetto preliminare come linee guida, con definizione dei problemi e degli obiettivi e delle metodologie, indicazioni prevalentemente qualitative.
In fase di progettazione esecutiva le schede saranno completate con completa definizione e illustrazione di ogni capitolo.
Quindi le schede costituiranno il punto di riferimento per l'analisi e la verifica del programma sperimentale.
3.2.1 Modificazione con integrazione funzionale
Capitolo sperimentale: Modificazione con integrazione funzionale
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R: 1.3
- Definizione delle problematiche esistenti
I1 complesso è nato come casa-albergo in area destinata a strutture al servizio della mobilità. L'ubicazione a circa un chilometro dall'abitato di Calderara di Reno e attigua al centro sportivo comunale, se era idonea per una struttura ricettiva, altrettanto non si
può dire per una struttura a carattere residenziale, quale è la struttura in essere caratterizzata da alloggi impropri, ottenuti utilizzando i monolocali della casa-albergo, con un taglio inadeguato, attrezzati per un'occupazione occasionale e, invece, utilizzati con un uso intensivo, in un complesso privo di qualsiasi servizio. L'unico
locale pubblico della zona è il bar pasticceria al piano terra, ma il degrado del complesso fa sì che questo serva i soli abitanti, senza funzionare da elemento di collegamento con la restante popolazione del Comune. È indispensabile nell'ambito di una riqualicazione che venga realizzata una molteplicità di usi e che tali usi permettano una integrazione con il circostante territorio. In quest'ambito è previsto il potenziamento della capacità alberghiera con l'utilizzo di un'ala del complesso, ma soprattutto il recupero, la riqualificazione e l'impiego degli spazi al piano terra, oggi solo minimamente occupati, con l'impianto di attività sociali e di attività di interesse comunale, tali da favorire l'interscambio tra il complesso e il resto dl territorio, in particolare il vicino abitato del capoluogo, e favoriscano l'integrazione tra la popolazione del complesso, in larga misura straniera, e la restante popolazione del Comune.
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è fornire all'intero complesso, e quindi alla porzione di edilizia sovvenzionata una adeguata serie di servizi e attrezzature che permettano e favoriscano l'interscambio e l'integrazione con la popolazione del Comune.
Questo obiettivo è perseguito sia a livello di complesso edilizio sia a livello di porzione ERP.
- Alla scala di complesso edilizio:
- potenziamento e articolazione della funzione alberghiera;
- integrazione con servizi alternativi ed integrativi sia della funzione alberghiera, che di altre attività, prevalentemente produttive, insediate nel territorio circostante;
- potenziamento ed articolazione dei servizi attualmente i essere, per favorire un'integrazione con il territorio circostante;
- Alla scala di organismo ERP con la dotazione di servizi e attrezzature comuni e di uso collettivo, servizi alla popolazione, sia residente nel complesso che esterna al fine di garantire l'integrazione con la restante popolazione del comune.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento dell'obiettivo
Un intervento tradizionale non può prescindere dalla rigidezza dell'impianto originario e dalla frammentazione della proprietà e quindi non è in grado di modificare le unità di base e di recuperare le parti comuni, in particolare il grande porticato ai piano terra,
elemento indispensabile per l'operazione riqualificazione e integrazione.
Un intervento tradizionale non è in grado di intervenire sulla integrazione funzionale, perché:
- lo status privato del complesso e la frammentazione delle proprietà impedisce sia una diversa superficie degli alloggi che il recupero di parti comuni;
- la riqualificazione non può che essere effettuata nell'interezza del complesso e un'operazione dì questo tipo non può avvenire senza una massiccia e decisiva partecipazione pubblica, sia in fase di programmazione e realizzazione, che nella fase di gestione finale;
- l'impossibilità di creare servizi e occasioni di integrazione e di scambio con la restante popolazione del Comune.
In conclusione, un intervento tradizionale non può fornire alcuna integrazione funzionale.
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento
dell'obiettivo
Per fornire un'adeguata articolazione ed integrazione funzionale si deve operare una radicale trasformazione del complesso, per questo si intende:
- operare a livello di organismo edilizio e quindi riconducendo la porzione di intervento alla proprietà pubblica e con esso le relative parti comuni;
- a scala di organismo edilizio recuperare parte delle parti comuni, segnatamente quelle al piano terra, per realizzare spazi collettivi e servizi alla popolazione, servizi con funzione anche di interscambio e quindi di integrazione con la restante popolazione del Comune;
- a scala di complesso edilizio favorire il recupero e la trasformazione delle parti comuni private, segnatamente quelle al piano terra, per realizzare attivita' e pubblici esercizi di servizio alla popolazione ed alle attività del territorio.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
In fase preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore dell'intervento sperimentale:
- coinvolgimento delle famiglie del complesso;
- coinvolgimento della popolazione del Comune per individuare nel complesso elementi di interscambio e integrazione
- coinvolgimento delle altre attività operanti nel Comune e nella zona limitrofa al fine di realizzare attività e servizi che rappresentino un'adeguata integrazione e costituiscano il più articolato elemento di integrazione funzionale;
- redazione di un libretto d'uso e manutenzione dell'organismo edilizio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione illustrativa e tecnico descrittiva
Le relazioni di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto. I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- acquisizione delle unità immobiliari;
- acquisizione delle parti comuni;
- progetto del recupero e riqualificazione degli spazi ai piano terra:
- definizione degli usi degli spazi al piano terra;
- progettazione degli spazi al piano terra.
- progetto dell'impiantistica a livello di organismo edilizio;
- Rappresentazione di soluzioni
Vedi tavole di progetto relative agli spazi al piano terra.
Sono previste integrazioni delle funzioni e tra la parte pubblica e privata.
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale è ininfluente rispetto all'esigenza di fornire un'integrazione funzionale in quanto gli unici interventi possibili sono sulle quote private, comunque da realizzare nell'ambito della più generale operazione recupero.
- Stima dei costi della qualità aggiunta
L'intervento tradizionale è ininfluente rispetto all'esigenza di fornire una qualità aggiunta rispetto all'integrazione funzionale.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentale allo stato individuati e da quantificare dopo la completa definizione del progetto preliminare sono:
- acquisto delle unità immobiliari e di conseguenza delle parti comuni (vedi valori di esproprio);
- nuove unità nella porzione ERP (vedi schemi di progetto);
- nuovi impianti a livello di organismo edilizio e di alloggio (vedi relazione tecnica).
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.2.2 Qualificazione dello spazio urbano
Capitolo sperimentale: Modificazione con integrazione funzionale
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R: 1.4
- Definizione delle problematiche esistenti
Il complesso è nato come casa-albergo in area destinata a strutture al servizio della mobilità nell'ambito di un più ampio intervento che prevedeva anche un albergo realizzato a fregio e perfettamente funzionante. L'originario progetto prevedeva una ampia zona a verde collocata tra la porzione albergo e l'ala sud del complesso casa-albergo da attrezzare come verde privato. Nella pratica quest'ampia area verde è un prato incolto privo di piante significative e deposito di immondizie, dove nei mesi estivi "soggiornano" gruppi di sbandati che nei mesi invernali trovano rifugio negli interrati e nelle parti comuni del complesso. Il complesso che si trova collocato in mezzo alla campagna e dispone di un ampia area verde privata si trova paradossalmente nella situazione di non disporre di un prato od un area attrezzata per lo svago e per il gioco dei bambini. Inoltre l'originario equivoco urbanistico ha impedito la creazione nel complesso di attrezzature e attività di servizio anche al circostante territorio, nella pratica l'unico locale pubblico della zona è il bar pasticceria al piano terra (peraltro chiuso per lunghi periodi), ma il degrado del complesso fa sì che questo serva i soli abitanti, senza funzionare da elemento di collegamento con la restante popolazione del Comune. È indispensabile nell'ambito di una riqualificazione che venga realizzata una molteplicità di usi e che tali usi permettano una integrazione con il circostante territorio e che questa integrazione sia completata anche con aree scoperte e con verde attrezzato.
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è fornire all'intero complesso, e quindi alla porzione di edilizia sovvenzionata una adeguata serie di servizi e attrezzature che da un lato migliorino la qualità della vita nel complesso stesso e dall'altro permettano e favoriscano l'interscambio e l'integrazione con la popolazione del Comune.
Questo obiettivo è perseguito sia a livello di complesso edilizio sia a livello di porzione ERP.
- Alla scala di complesso edilizio:
- potenziamento e articolazione della funzione alberghiera;
- integrazione con servizi alternativi ed integrativi sia della funzione alberghiera, che di altre attività, prevalentemente produttive, insediate nel territorio circostante;
- potenziamento ed articolazione dei servizi attualmente in essere, per favorire un'integrazione con il territorio circostante;
- sistemazione delle aree di pertinenza e della viabilità sia di collegamento con altri centri, in particolare ciclabile, che di servizio all'interno del complesso;
- Alla scala di organismo ERP:
- dotazione di servizi e attrezzatture comuni e di uso collettivo, servizi alla popolazione, sia residente nel complesso che esterna al fine di garantire l'integrazione con la restante popolazione del Comune;
- acquisizione dell'area verde, attualmente verde privato, e sua riqualificazione come verde pubblico integrata alla funzione residenziale ed ai servizi collettivi.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento
dell'obiettivo
Un intervento tradizionale non può prescindere dalla rigidezza dell'impianto originario e dalla frammentazione della proprietà e quindi non è in grado di modificare le unità di base e di recuperare le parti comuni, in particolare il grande porticato al piano terra e l'area verde, elemento indispensabile per l'operazione riqualificazione e integrazione e miglioramento della qualità urbana.
Un intervento tradizionale è scarsamente incisivo su quest'ultimo aspetto, perché:
- lo status privato del complesso e la frammentazione delle proprietà impedisce sia una diversa superficie degli alloggi che il recupero di parti comuni;
- la riqualificazione non può che essere effettuata nell'interezza del complesso e un'operazione di questo tipo non può avvenire senza una massiccia e decisiva partecipazione pubblica, sia in fase di programmazione e realizzazione, che nella fase di gestione finale;
- il recupero e la riqualificazione dell'area verde, e la sua dotazione di servizi, nonché la gestione in esercizio non può prescindere dalla partecipazione pubblica, sia in fase di programmazione e realizzazione, che nella fase di gestione finale;
- l'impossibilità di creare servizi e occasioni di integrazione e di scambio con la restante popolazione del Comune.
In conclusione, un intervento tradizionale non può fornire alcuna integrazione funzionale.
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
Per fornire un'adeguata qualificazione dello spazio urbano si deve operare una radicale trasformazione del complesso, per questo si intende:
- operare a livello di organismo edilizio e quindi riconducendo la porzione di intervento alla proprietà pubblica e con esso le relative parti comuni;
- operare a livello di organismo edilizio e quindi riconducendo l'area verde alla proprietà pubblica per la sua successiva dotazione e manutenzione in stretta relazione alla funzione residenziale ed alla funzione di attività servizi pubblici;
- a scala di organismo edilizio recuperare parte delle parti comuni, segnatamente quelle al piano terra, per realizzare spazi collettivi e servizi alla popolazione, servizi con funzione anche di interscambio e quindi di integrazione con la restante popolazione del Comune;
- operare a livello di complesso edilizio e del territorio circostante per migliorare la viabilità interna, al servizio delle varie funzioni e della viabilità di collegamento con le altre zone del territorio in particolare di quella ciclabile;
- a scala di complesso edilizio favorire il recupero e la trasformazione delle parti comuni private, segnatamente quelle al piano terra, per realizzare attività e pubblici esercizi di servizio alla popolazione ed alle attività del territorio.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento
dell'obiettivo
In fase di progetto preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore dell'intervento sperimentale:
- coinvolgimento delle famiglie del complesso;
- coinvolgimento della popolazione del Comune per individuare nel complesso elementi di interscambio e integrazione;
- coinvolgimento delle altre attività operanti nel Comune e nella zona limitrofa al fine di realizzare attività e servizi che rappresentino una adeguata integrazione e costituiscano il più articolato e1emento di integrazione funzionale;
- redazione di un programma per l'utilizzo di materiali e tecnologie che richiedano una ridotta manutenzione;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione dell'organismo edilizio;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione dell'area verde al servizio dell'organismo edilizio, ma anche disponibile per un più ampio interscambio con la restante porzione del territorio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione illustrativa e tecnico descrittiva
Le relazioni di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto.
I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- acquisizione delle unità immobiliari;
- acquisizione delle parti comuni;
- acquisizione dell'area verde;
- progetto di recupero e riqualificazione degli spazi al piano terra:
- definizione degli usi degli spazi al piano terra;
- progettazione degli spazi al piano terra;
- progetto del recupero e riqualificazione dell'area verde:
- definizione degli usi e delle attrezzature dell'area verde;
- progettazione degli spazi dell'area verde;
- progetto della viabilità:
- interna al complesso con definizione della viabilità per le varie funzioni;
- progetto dell'impiantistica a livello di organismo edilizio.
- Rappresentazione di soluzioni
Vedi tavole della planimetria con la sistemazione complessiva e tavola del piano terra, con integrazione delle funzioni tra porzione pubblica e privata, sistemazione della viabilità nel complesso.
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale è scarsamento incisivo sulla qualificazione dello spazio urbano, in quanto si scontra con il carattere privatistico del complesso, l'impossibilità di definire ambiti di intervento per porzioni funzionali, specifiche per le varie funzioni ed integrate tra di loro.
- Stima dei costi della qualità aggiunta
L'intervento tradizionale è ininfluente rispetto all'esigenza di fornire una qualità aggiunta rispetto alla qualificazione dello spazio urbano.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentale allo stato individuati e da quantificare dopo la completa definizione del progetto preliminare sono:
- acquisto delle unità immobiliari e di conseguenza delle parti comuni (vedi valori di esproprio);
- acquisto dell'area verde e sua qualificazione, dotazione ed integrazione con il complesso (vedi relazione tecnica e tavole di progetto);
- nuove unità nella porzione ERP (vedi schemi di progetto);
- nuovi impianti a livello di organismo edilizio e di alloggio (vedi relazione tecnica);
- realizzazione e sistemazione della viabilità interna (vedi relazione tecnica e
tavole di progetto).
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.2.3 Bioarchitettura ed ecologia urbana. Risparmio delle risorse: acqua
Capitolo sperimentale: Bioarchitettura ed ecologia urbana: Risparmio delle risorse
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R.: 2.1 a1-acqua
- Definizione delle problematiche esistenti
Il complesso è nato come casa-albergo.
La raccolta acque bianche e nere è di tipo tradizionale, anzi per molti anni, anche in relazione della posizione isolata non vi era collegamento con il depuratore comunale.
Allo stato la situazione si può definire normale, senza alcun accorgimento per il risparmio della risorsa acqua.
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è introdurre un programma integrato per il risparmio della risorsa acqua.
Un risultato di questo tipo si articola su diversi aspetti, complementari tra loro che forniscono singoli contributi sommabili tra di loro:
- recupero delle acque meteoriche, loro trattamento e ricircolo come acque per utilizzo negli scarichi dei bagni e come acque di irrigazione delle aree verdi;
- recupero delle acque grigie, cioè acque provenienti da scarichi di cucina e lavandini, aspetto assolutamente innovativo, che si intende introdurre su di una porzione limitata da monitorare e confrontare con la porzione tradizionale, per trattamento di depurazione e ricircolo come acque per utilizzo negli scarichi dei bagni e come acque di irrigazione delle aree verdi;
- dispositivi per la limitazione degli scarichi domestici, in particolare dei wc, per differenziare la quantità dell'acqua di scarico in funzione dell'esigenza.
Questi interventi sono da realizzare sia a scala di alloggio che di organismo edilizio, sono complementari tra loro e devono essere integrati con un sistema di monitoraggio e controllo, nonché di un programma di verifica per evidenziarne l'effettiva efficienza e calcolare la dimensione del risparmio della risorsa acqua e il risparmio monetario complessivo, anche per fornire un parametro di valutazione per successive applicazioni.
Si interviene:
- Alla scala di complesso edilizio:
- recupero delle acque meteoriche, loro trattamento e ricircolo come acque per utilizzo negli scarichi dei bagni e come acque di irrigazione delle aree verdi;
- recupero delle acque grigie, che, dato il carattere innovativo della tecnologia, intende introdurre su di una porzione limitata da monitorare e confrontare con la porzione tradizionale, per trattamento di depurazione e ricircolo come acque per utilizzo negli scarichi dei bagni e come acque di irrigazione delle aree verdi;
- integrazione della funzione residenziale con le altre funzioni del complesso, in particolare quella alberghiera;
- realizzazione di un impianto per l'irrigazione delle aree verdi con l'utilizzo delle acque recuperate.
- Alla scala di alloggio:
- dispositivi per la limitazione degli scarichi domestici, in particolare dei wc, per differenziare la quantità dell'acqua di scarico in funzione dell'esigenza.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento
dell'obiettivo
Un intervento tradizionale può solo operare a scala di alloggio con i dispositivi per il risparmio dell'acqua degli scarichi nell'ambito di un intervento di manutenzione ordinaria programmata, inquadrabile nell'art. 31, lettera A della legge 457/78.
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento
dell'obiettivo
Per ottenere un adeguato risparmio della risorsa acqua si intende mettere in
atto una articolata serie di interventi, tra loro coordinati, per l'ottenimento dello scopo:
- realizzare un impianto di recupero delle acque meteoriche, loro trattamento e ricircolo come acque per utilizzo negli scarichi dei bagni e come acque di irrigazione delle aree verdi;
- realizzare un impianto per il recupero delle acque grigie, che, dato il carattere innovativo della tecnologia si intende introdurre su di una porzione limitata da monitorare e confrontare con la porzione tradizionale, per trattamento di depurazione e ricircolo come acque per utilizzo negli scarichi nei bagni e come acque di irrigazione delle aree verdi;
- realizzare un impianto di irrigazione programmata del tetto verde e delle aree verdi con utilizzo delle acque recuperate;
- fornire le unità abitative di dispositivi per la limitazione degli scarichi domestici, in particolare dei wc, per differenziare la quantità dell'acqua di scarico in funzione dell'esigenza;
- realizzare una rete di monitoraggio e di un programma di verifica periodica, per quantificare l'effettivo risparmio e fornire un preciso quadro di analisi per future applicazioni.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
In fase preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore dell'intervento sperimentale:
- redazione di un programma integrato per l'applicazione delle tecnologie individuate e della loro integrazione;
- redazione di un programma integrato per l'analisi dei risultati e verifica rispetto ai risultati attesi;
- redazione di un programma per l'utilizzo di materiali e tecnologie che richiedano una ridotta manutenzione;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione del sistema sia a livello di alloggio che di organismo edilizio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione illustrativa e tecnico descrittiva
Le relazioni di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto. I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- progetto degli impianti di recupero acque per loro riutilizzo:
- acque meteoriche trattate;
- acque grigie depurate;
- impianto di riutilizzo sia per l'uso negli alloggi, che per l'irrigazione delle aree verdi ed in particolare del tetto verde;
- progetto degli elementi per il contenimento del consumo di acque negli scariche civili.
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale può solo operare a scala di alloggio e quindi l'unico elemento di intervento è l'adozione di elementi per il contenimento del consumo di acque negli scarichi civili. Intervento da mettere in atto nell'ambito di un programma di manutenzione ordinaria rientrante nei parametri di recupero secondario.
- Stima dei costi della qualità aggiunta
L'intervento tradizionale è minimale e ininfluente rispetto all'obiettivo del risparmio di risorse in fattispecie della risorsa acqua.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentali definiti del progetto preliminare sono:
- acquisto delle unità immobiliari e di conseguenza delle parti comuni (vedi valori di esproprio);
- nuove unità nella porzione ERP (vedi schemi di progetto);
- nuovi impianti per l'adduzione e gli scarichi a livello di organismo edilizio e di alloggio (vedi relazione tecnica);
- nuovi impianti di trattamento e utilizzo delle acque recuperate sia all'interno degli alloggi che nell'ambito di organismo edilizio (vedi relazione tecnica).
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.2.4 Bioarchitettura ed ecologia urbana. Risparmio delle risorse: energia
Capitolo sperimentale: Bioarchitettura ed ecologia urbana: Risparmio delle risorse
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R.: 2.1 a2-energia
- Definizione delle problematiche esistenti
Il complesso è nato come casa-albergo.
La tecnologia costruttiva utilizzata è quella di setti portanti in cls e tamponamenti in blocchi sul lato della distribuzione e in pannelli,
parte vetrati e parte opachi sul lato ballatoio.
A livello di organismo edilizio sono coibentati le pareti di testata (lana di vetro interclusa tra due setti), la copertura (lana di vetro sopra l'ultimo solaio), il solaio del primo piano (polistirolo sotto il massetto).
Non prevista coibentazione tra i vari alloggi, né sulle pareti verticali che sui solai, neppure sul solaio del terzo piano che in parte costituisce copertura del secondo.
Lo stato di degrado del complesso ha interessato anche gli elementi di coinbentazione, in particolare la copertura, protetta con guaina bituminosa è stata interessata da ripetute infiltrazioni, che hanno inibito la lana di vetro annullando l'effetto coinbente, le pareti esterne verso i ballatoi sono notevolmente rovinate e in parte estemporaneamente sostituite con infissi prevalentemente inadeguati e oggetto di notevoli dispersioni e condensa.
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è introdurre un programma integrato per il risparmio della risorsa energia con interventi a scala di alloggio e di organismo edilizio, programma che deve considerare e ottenere miglioramenti anche su altri aspetti che contribuiscano al miglioramento del benessere nelle nuove unità abitative.
Un obiettivo di questo tipo si articola su diversi aspetti, complementari tra loro che forniscono singoli contributi sommabili tra di loro.
Questi interventi sono da realizzare sia a scala di alloggio che di organismo edilizio, sono complementari tra loro e devono essere integrati con un sistema di monitoraggio e controllo, da pianificare in sede di progetto esecutivo con elaborazione di un programma di verifica per quantificare la rispondenza ai risultati attesi.
Si interviene:
- Alla scala di complesso edilizio:
- realizzare una adeguata coinbentazione della copertura e del terrazzo al terzo piano che costituisca copertura del secondo piano;
- realizzazione di tetto verde sopra la copertura, per tutta la fascia perimetrale, con funzione di regolatore termoigrometrico della stessa;
- facciate esterne realizzate con integrazione dei parapetti e di infissi ad elevata tecnologia per contenere la dispersione, regolare l'irraggiamento solare ed eliminare fenomeni di condensa;
- realizzazione di un impianto di produzione e distribuzione dei fluidi integrata. Il sistema di produzione sarà composto da generatori di tipo tradizionale a gas, la produzione sarà integrata con i restanti corpi del complesso e modulare, cioè attivabile in funzione delle necessità (estate-inverno e numero delle utenze collegate e attive) ed anche dei diversi tempi di ristrutturazione, la distribuzione sarà sullo schema del teleriscaldamento, con linee di distribuzione del fluido e contatori di energia all'esterno di ogni unità, così da sommare i rendimenti degli
impianti "centralizzati" con la comodità degli usi di tipo "autonomo". La produzione e la distribuzione dei fluidi riguarda sia la quota necessaria per il riscaldamento invernale sia l'acqua calda (e fredda) per gli usi dei bagni e delle cucine.
- Alla scala di alloggio:
- realizzazione di uno strato di scorrimento e isolamento sul solaio da inserire sui solai dei piani abitati, al fine di realizzare un coibente termico per limitare le
dispersioni verso altre unità abitative, eventualmente non occupate. Viene fornito inoltre un contributo al contenimento della trasmissione dei rumori in direzione verticale;
- realizzazione di nuove pareti di divisione degli alloggi con materiali ad elevata coibenza termica e acustica ai fine di perseguire i medesimi obiettivi di cui al punto precedente anche in direzione orizzontale.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento dell'obiettivo
Un intervento tradizionale può operare a scala di organismo edilizio e di alloggio, con interventi di coinbentazione della copertura e dei terrazzi, infissi a contenuta dispersione di tipo tradizionale, dei solai, interventi importanti, ma da integrare sia per il contenimento delle dispersioni, sia per l'intero apparato di produzione e distribuzione, componente fondamentale per il risparmio energia. Inoltre, pur essendo gli interventi indicati tecnicamente compatibili con un intervento tradizionale, un approccio di questo tipo si scontra con la realtà dei luoghi e della situazione abitativa in essere, che ha comportato che per lunghi periodi non venga non venga neppure attivato il sistema di riscaldamento invernale. L'intervento è comunque inquadrabile nell'ambito della manutenzione ordinaria.
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
Per ottenere un adeguato risparmio della risorsa energia si intende mettere in atto una articolata serie di interventi, tra loro coordinati, per l'ottenimento dello scopo:
- realizzare una adeguata coinbentazione della copertura e del terrazzo al terzo piano che costituisce copertura del secondo piano, nonchè la protezione della coinbentazione stessa;
- realizzazione di tetto verde sopra la copertura, per tutta la fascia perimetrale, con funzione di regolatore termoigrometrico della stessa integrato con un sistema di irrigazione automatica che riutilizzi l'acqua recuperata di cui al paragrafo precedente;
- facciate esterne realizzate con integrazione dei parapetti e di infissi ad elevata tecnologia per contenere le dispersioni, regolare l'irraggiamento solare, eliminare fenomeni di condensa, aumentare il benessere acustico;
- realizzazione di un impianto di produzione e distribuzione dei fluidi integrata. Il sistema di produzione sarà composta da generatori di tipo tradizionale a gas, la produzione sarà integrata con i restanti corpi del complesso con articolazione modulare, cioè attivabile in funzione delle necessità (estate-inverno e numero delle utenze collegate e attive) ed anche dei diversi tempi di ristrutturazione, saranno realizzate linee di distribuzione del fluido e contatori di energia all'esterno di ogni unità, così da sommare i rendimenti degli impianti "centralizzati" con la comodità degli usi di tipo "autonomo". La produzione e la distribuzione dei fluidi riguarda sia
la quota necessaria per il riscaldamento invernale sia l'acqua calda (e fredda) per gli usi dei bagni e delle cucine.
- realizzazione di uno strato di scorrimento e isolamento sul solaio da inserire sui solai dei piani abitati, al fine di realizzare un coinbente termico per limitare le dispersioni verso altre unità abitative, eventualmente non occupate. Viene fornito inoltre un contributo al contenimento della trasmissione dei rumori in direzione verticale;
- realizzazione di nuove pareti di divisione degli alloggi con materiali ad elevata coinbenza termica e acustica al fine di perseguire i medesimi obiettivi di cui al punto precedente anche in direzione orizzontale.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
In fase preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore dell'intervento sperimentale:
- realizzo di un programma integrato per l'applicazione delle tecnologie individuate e della loro interazione reciproca;
- realizzo di un programma integrato per l'analisi dei risultati e verifica rispetto ai risultati attesi;
- redazione di un programma per l'utilizzo di materiali e tecnologie che richiedano una ridotta manutenzione;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione del sistema sia a livello di alloggio che di organismo edilizio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione illustrativa e tecnico descrittiva
Le relazioni di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto. I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- progetto degli interventi di coinbentazione per il contenimento delle dispersioni termiche e loro conservazione nel tempo, e integrazione di questi con tetto verde;
- progetto della facciata con utilizzi di elementi di elevata tecnologia per limitare le dispersioni, eliminare fenomeni di condensa, controllare l'irraggiamento solare;
- progetto delle nuove pareti divisorie con limitate dispersioni termiche verso locali eventualmente non riscaldati;
- progetto di nuove pavimentazioni con relativi elementi di sottofondo per limitare le dispersioni termiche verso locali eventualmente non riscaldati;
- progetto di un nuovo impianto per la produzione e la distribuzione dei fluidi freddi e caldi sia per il riscaldamento che per l'acqua sanitaria.
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale può configurarsi come intervento di manutenzione ordinaria per il ripristino e l'integrazione di opere di coibentazione degradate o insufficienti, la revisione e l'adeguamento degli impianti di produzione e distribuzione
dei fluidi. Intervento da mettere in atto nell'ambito di un programma di manutenzione ordinaria rientrante nei parametri di recupero secondario.
- Stima dei costi della qualità aggiunta
Con un intervento tradizionale non si potrebbero mettere in conto interventi
riguardanti la qualità aggiunta, se non per i caratteri assicurativi.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentale definiti del progetto preliminare sono:
- acquisto delle unità immobiliari e di conseguenza delle parti comuni (vedi valori di esproprio);
- nuove coinbentazioni di terrazzi, copertura e sua integrazione con tetto verde, pareti opache interne;
- nuove pareti esterne opache e finestrate;
- realizzazione di una nuova centrale termica, in locale attiguo a quella esistente per mettere in funzione l'impianto con tempi indipendenti dal recupero generale del complesso;
- nuovi impianti di produzione e distribuzione dei fluidi;
- impianto per la produzione e l'utilizzo di energia elettrica.
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.2.5 Bioarchitettura ed ecologia urbana. Miglioramento della qualità ambientale: acustica
Capitolo sperimentale: Bioarchitettura ed ecologia urbana: Miglioramento della qualità ambientale
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R.: 2.2 b1-acustica
- Definizione delle problematiche esistenti
Il complesso è nato come casa-albergo.
La tecnologia costruttiva utilizzata è quella di
setti portanti in cls, solai in pannelli prefabbricati senza caldana e tamponamenti in blocchi sul lato della distribuzione e in pannelli, parte vetrati e parte opachi sul lato ballatoio. I solai sono senza caldane e massetto con pavimentazione (originariamente in moquette, ma spesso in ceramica) incollato direttamente sul solaio. I divisori tra le unità abitative sono costituiti dai setti portanti, gli infissi sono a struttura metallica non sezionata. Nella sostanza notevole è la trasmissione del rumore attraverso tutti i componenti dell'edificio
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è introdurre una serie di interventi al contenimento della trasmissione del rumore dall'esterno verso l'interno e tra le varie unità immobiliari al fine di migliorare il benessere nelle nuove unità abitative in modo compatibile con le strutture dell'edificio esistente. Un obiettivo di questo tipo si articola su diversi aspetti, complementari tra loro che forniscono singoli contributi sommabili per l'ottenimento della qualità complessiva:
- Alla scala di complesso edilizio:
- riduzione della trasmissione di rumore dall'esterno verso l'interno
- Alla scala di alloggio:
- riduzione della trasmissione di rumore tra i vari alloggi attraverso le pareti verticali;
- riduzione della trasmissione di rumore tra i vari alloggi attraverso i solai.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento dell'obiettivo
Un intervento tradizionale può solo operare a scala di alloggio, con interventi di contenimento della trasmissione di rumore attraverso i solai.
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
Per ottenere un adeguato miglioramento della qualità ambientale, in relazione al tema di sperimentazione si intende mettere in atto una serie di interventi, tra loro coordinati, per la riduzione della trasmissione del rumore attraverso i componenti l'ottenimento dello scopo:
- nuove pareti esterne realizzate con pareti tecnologiche con elevato grado di contenimento della trasmissione di rumore;
- nuove pareti interne di divisione tra le unità abitative realizzate con pareti composite con strati a massa diversa con elevato grado di contenimento della trasmissione di rumore sia esso aereo che di contatto per un ampio spettro di frequenze;
- nuove pareti interne agli alloggi realizzate con pareti composite con elevato grado di contenimento della trasmissione di rumore per un ampio spettro di frequenze;
- pannelli in materiale ligneo idrofughi e ignifughi da posare sui solai e con funzione di sottofondo per le nuove pavimentazioni, con capacità di contenimento della trasmissione di rumore e compatibili con i livelli per la posa e senza gravare in modo significativo sulle strutture portanti.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento
dell'obiettivo
In fase preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore
dell'intervento sperimentale:
- realizzo di un programma integrato per l'applicazione delle tecnologie individuate e della loro integrazione;
- realizzo di un programma integrato per l'analisi dei risultati e verifica dei risultati attesi;
- redazione di un programma per l'utilizzo di materiali e tecnologie che richiedono una ridotta manutenzione;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione del sistema sia a livello di alloggio che di organismo edilizio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione tecnico descrittiva
Le relazioni di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto. I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- progetto della facciata con utilizzi di elementi ad elevata tecnologia per limitare la trasmissione del rumore dall'esterno verso l'interno;
- progetto delle nuove pareti divisorie con limitata conduzione acustica sia per le pareti divisorie tra unità abitative attigue, che per le partizioni interne alle abitazioni stesse;
- progetto di nuove pavimentazioni con relativi elementi di sottofondo per limitare la trasmissione di rumore attraverso i solai verso locali attigui.
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale può configurarsi come intervento di manutenzione ordinaria per l'inserimento di elementi per limitare la trasmissione del rumore, intervento rientrante nei parametri di recupero secondario.
- Stima dei costi della qualità aggiunta
Con un intervento tradizionale non si potrebbero mettere in conto interventi
riguardanti la qualità aggiunta, se non per i caratteri assicurativi.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentale definiti del progetto preliminare sono:
- nuove pareti opache e finestrate;
- nuove pareti verticali interne sia per la divisione tra le unità immobiliari che interne le partizioni interne agli alloggi;
- nuove pavimentazioni e relativi elementi di sottofondo.
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.2.6 Bioarchitettura ed ecologia urbana. Miglioramento della qualità ambientale: aria
Capitolo sperimentale: Bioarchitettura ed ecologia urbana: Miglioramento della qualità ambientale
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R.: 2.2 b2-aria
- Definizione delle problematiche esistenti
Il complesso è nato come casa-albergo, quindi le cellule abitative erano destinate all'uso come alloggio temporaneo e con una contenuta permanenza nei locali. Nessun accorgimento è previsto per migliorare la qualità dell'aria, la situazione è particolarmente grave per le unità ai primi due livelli (disposti su due lati con corridoio centrale) che hanno un unico affaccio esterno, verso la loggia e quindi particolari difficoltà nel ricambio dell'aria.
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è favorire il ricambio dell'aria, per garantire la qualità della stessa. Ai primi due livelli, per le motivazioni di cui al precedente, l'obiettivo è realizzare una ventilazione igroregolabile dell'aria ambientale, che rinnova maggiormente i volumi d'aria degli ambienti in funzione della quantità di umidità contenuta nella aria stessa. L'obiettivo è raggiunto con l'introduzione di un sistema che prevede l'accesso dell'aria esterna attraverso apposite feritoie nelle pareti finestrate esterne, un sistema di controllo e regolazione nei singoli vani ed un sistema di espulsione dell'aria viziata. Un obiettivo di questo genere è funzionante a livello di alloggio, ma necessita per la sua realizzazione di un intervento alla scala di organismo edilizio.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento dell'obiettivo
Un intervento tradizionale non sortisce risultati efficaci sul tema di sperimentazione, e la qualità dell'aria è lasciata al buon uso degli occupanti, con le limitazioni derivanti dalla conformazione degli spazi in particolare ai primi due livelli.
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
Per ottenere una adeguata qualità dell'aria si introduce un sistema di regolazione igrometrica della stessa in funzione dei locali, della presenza di persone negli stessi, delle attività svolte e della eventuale produzione di inquinanti, realizzata con un sistema integrato che si compone di:
- elemento di adduzione dell'aria di ricambio da ricavare nelle nuove facciate esterne ed integrato al sistema degli infissi;
- centraline di controllo in ogni vano in grado di rilevare la pencentuale dell'umidità relativa, che è funzione della presenza delle persone e dell'attività svolta dalle stesse all'interno dei locali;
- elementi di comunicazione all'interno dei locali per l'equilibrio tra un vano e l'altro in funzione della presenza di persone e dell'attività svolta;
- centrale di espulsione dell'aria satura che agisce come elemento di regolazione integrato al controllo del riscaldamento dei locali nella stagione invernale, al fine di ottenere una adeguata qualità dell'aria ambientale senza sprechi di energia;
- sistema di monitoraggio e controllo del sistema per la verifica dei risultati attesi.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento
dell'obiettivo
In fase preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore
dell'intervento sperimentale:
- pianificazione di un programma integrato per la realizzazione di un idoneo sistema di regolazione igroregolabile dell'aria associato al sistema di regolazione e controllo dell'impianto di riscaldamento;
- realizzo di un programma integrato per l'analisi e verifica rispetto ai risultati attesi;
- redazione di un programma per l'utilizzo di materiali e tecnologie che richiedano una ridotta manutenzione;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione del sistema sia a livello di alloggio che di organismo edilizio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione illustrativa e tecnico descrittiva
Le relazioni di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto. I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- impianto di regolazione termoigrometrica dell'aria coordinato con il sistema di riscaldamento completo degli elementi complementari all'impianto stesso, adduzioni ed espulsione dell'aria, per le unità abitative ai primi due livelli;
- sistemi di ricambio continuo dell'aria, integrato nelle superfici per le unità abitative ai piani superiori.
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale non può realizzare miglioramenti significativi della qualità dell'aria.
- Stima dei costi della qualità aggiunta
Con un intervento tradizionale non si può realizzare miglioramenti significativi della qualità dell'aria e quindi non si ha alcuna qualità aggiunta.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentale definiti del progetto preliminare sono:
- acquisto delle unità immobiliari e di conseguenza delle parti comuni (vedi valori di esproprio);
- realizzazione dell'impianto di regolazione termoigrometrica dell'aria;
- realizzazione delle opere complementari e di integrazione con l'impianto di riscaldamento.
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.2.7 Bioarchitettura ed ecologia urbana. Miglioramento della qualità ambientale: rifiuti
Capitolo sperimentale: Bioarchitettura ed ecologia urbana: Miglioramento della qualità ambientale
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R.: 2.2 b3-rifiuti
- Definizione delle problematiche esistenti
Il capitolo rifiuti merita una attenzione particolare, infatti il complesso è nato come casa-albergo quindi destinata all'uso come alloggio temporaneo e con una contenuta permanenza di persone nei locali, nella realtà per le vicende esposte nel piano è utilizzato come residenza con forte presenza di cittadini extracomunitari, la raccolta dei rifiuti è sempre stato un problema di primo piano. Infatti, se dal lato raccolta si è provveduto aumentando il numero dei cassonetti al servizio del complesso si è verificato che gran parte dei rifiuti non viene collocata nei medesimi, ma abbandonata nei corridoi e nei ballatoi o gettata direttamente dai terrazzi nel cortile dello stabile. Una situazione che ha spesso risvolti igienici molto gravi ed è stato spesso oggetto di ordinanze sindacali. Al comportamento incivile di alcuni occupanti, si somma quello degli sbandati che in qualche forma vivono o gravitano attorno al complesso e trovano rifugio nel cortile o negli interrati dello stesso abbandonando rifiuti ed escrementi ovunque.
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è realizzare un sistema di raccolta efficiente e all'avanguardia, che, opportunamente programmato e gestito possa incidere anche sui comportamenti delle persone.
L'ispirazione è quella del contrappasso: là dove più gravi sono i problemi legati ai rifiuti si interviene offrendo un'opportunità in più.
L'obiettivo è perseguito realizzando nell'ambito del complesso un'isola ecologica predisposta per la raccolta differenziata e il pretrattamento dei rifiuti, isola, al servizio di tutte le porzioni del complesso, che deve costituire un esempio ed un banco di studio anche per altre realizzazioni sia al servizio di edilizia pubblica, sia per una generale riorganizzazione della raccolta rifiuti nel più ampio contesto di attenzione alle problematiche dell'ambiente e alla gestione delle risorse.
L'obiettivo viene perseguito anche a scala di alloggio fornendo le unità abitative pubbliche e possibilmente anche private di sistemi individuali per la raccolta differenziata.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento dell'obiettivo
Un intervento tradizionale non si ritiene adeguato al raggiungimento di risultati significativi riguardo alla problematica rifiuti, infatti oltre agli elementi, non integrati, per la raccolta differenziata quello che non può essere attuato è un'operazione di coinvolgimento, e l'istruzione della popolazione per sensibilizzarla verso il rispetto dell'ambiente e l'importanza di una corretta gestione dei rifiuti
- Individuazione degli elementi sperimentali per i1 raggiungimento
dell'obiettivo
Per realizzare una corretta gestione dei rifiuti si deve, nell'ambito fortemente degradato dove si opera, organizzare un corretto ed esteso coinvo1gimento delle popolazioni, in primo luogo di quelle destinate al ricollocamento, fin dalla fase preliminare per sensibilizzarli verso il problema rifiuti e istruirli ad una corretta ed avanzata gestione degli stessi.
La fase preparatoria è fondamentale ad essa segue la fase operativa con la realizzazione di un programma e un sistema integrato per la
gestione dei rifiuti; sistema che si compone di:
- dotazione ai singoli alloggi di elementi di raccolta compattamento, pretrattamento e raccolta differenziata;
- realizzazione nell'ambito del complesso di un'isola ecologica attrezzata per la raccolta differenziata con separazione dei vari rifiuti ed in particolare la corretta e separata raccolta di quelli suscettibili di riutilizzo;
- realizzazione di un programma a livello comunale di coordinamento per la raccolta e lo smaltimento nell'ambito della già attrezzata organizzazione comunale;
- sistema di monitoraggio e controllo del sistema per la verifica dei risultati attesi.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
In fase preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore dell'intervento sperimentale:
- coinvolgimento delle famiglie destinate al ricollocamento;
- sensibilizzazione ed istruzione sul problema delle famiglie destinate al ricollocamento;
- realizzo di un sistema integrato per il pretrattamento, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a scala di alloggio, complesso edilizio, Comune. Il comune di Calderara di Reno ha già avviato, in altre parti del territorio, programmi di questo tipo;
- realizzo di un programma integrato per l'analisi dei risultati e verifica rispetto ai risultati attesi;
- redazione di un programma per l'utilizzo di materiali e tecnologie che richiedano una ridotta manutenzione;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione del sistema sia a livello di alloggio che di organismo edilizio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione illustrativa e tecnico descrittiva
La relazione di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto. I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- sistemi per il compattamento, il pretrattamento e la raccolta differenziata a livello di alloggio;
- isola ecologica.
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale non può realizzare miglioramenti significativi sulla raccolta dei rifiuti
- Stima dei costi della qualità aggiunta
Con un intervento tradizionale non si può realizzare miglioramenti significativi sulla raccolta dei rifiuti e quindi non si ha alcuna qualità aggiunta.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentale definiti del progetto preliminare sono:
- organizzare un adeguato coinvolgimento e sensibilizzazione della popolazione sul problema rifiuti;
- realizzare un sistema per il compattamento, il pretrattamento e la raccolta dei rifiuti a scala di alloggio;
- realizzazione dell'isola ecologica.
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.2.8 Qualità Fruitiva, Accessibilità, Visitabilità e Adattabilità
Capitolo sperimentale: Qualità Fruitiva, Accessibilità, Visitabilità e Adattabilità D.M. 236/89
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R.: 3.1
- Definizione delle problematiche esistenti
Il complesso realizzato come casa albergo sul finire degli anni '70, non è certo stato pensato con attenzione nei riguardi dei portatori di handicap, tanto che i monolocali che lo compongono non sono realizzati o adattabili alle norme della legge 13/89 e del D.M. 236/89. Allo stato è impossibile il collegamento tra il livello di accesso e il piano terra che in realtà è piano rialzato con una quota rispetto all'accesso carraio superiore di circa m. 1,30 e collegato mediante scale, l'accessibilità ai piani superiori è garantita con ascensori, ma sono presenti alcuni gradini sparsi nella distribuzione lungo i ballatoi e all'interno degli alloggi.
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è rendere accessibile il complesso da portatori di handicap fisici e adeguare almeno parte delle unità abitative di nuova realizzazione, per garantire almeno il requisito delle adattabilità.
Obiettivo da perseguire nell'ambito della struttura estremamente rigida della costruzione.
- Alla scala di alloggio per ottenere:
- unità abitative residenziali adeguate ai bisogni di portatori di handicap fisici;
- unità abitative adattabili ai bisogni di portatori di handicap fisici con soli adeguamenti ai sanitari;
- Alla scala di organismo edilizio:
- completa accessibilità al complesso e dall'esterno ad ogni sua porzione;
- completa visitabilità del complesso e di ogni sua porzione.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento dell'obiettivo
Un intervento tradizionale non può prescindere dalla rigidezza dell'impianto originario e dalla frammentazione della proprietà e quindi non è in grado di modificare le unità di base e quindi di realizzare i requisiti della adattabilità e la visibilità.
Mentre si può intervenire a livello di organismo edilizio e realizzare interventi che permettano l'accessibilità, in particolare tra il livello strada ed il piano terra.
In sostanza si avrebbe un intervento monco non in grado di soddisfare i requisiti del D.M. 236/89, perché:
- lo status privato del complesso e la frammentazione delle proprietà che impedisce una diversa dimensione e distribuzione interna degli alloggi;
- la rigidezza della struttura che inibisce adeguamenti.
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
Per ottenere un sostanziale ed effettivo adeguamento del complesso edilizio ai parametri del D.M. 236/89 e un'effettiva adattabilità delle unità immobiliari, si intende:
- operare a livello di organismo edilifio e quindi riconducendo la porzione di intervento alla proprietà pubblica e con esso le relative parti comuni;
- a scala di organismo edilizio realizzare adeguate opere per l'accessibilità e la visitabilità sui percorsi comuni, il collegamento tra livello strada e piano terra, idonei impianti ascensore ed elementi di distribuzione ai vari livelli;
- a scala di unità abitative ridefinire le stesse, realizzando una effettiva adattabilità e per un quota di esse limitare gli interventi alla sola sostituzione dei sanitari, predisponendo anche le adduzioni e gli scarichi per la sostituzione degli stessi;
- a scala di alloggio realizzare una effettiva visitabilità e adattabilità alle condizioni del punto precedente con scelta e predisposizione di accessori di arredamento e impianti utilizzabili anche da portatori di handicap fisici.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
In fase preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore dell'intervento sperimentale:
- coinvolgimento delle famiglie destinate al ricollocamento;
- individuazione degli interventi per l'accessibilità a livello di organismo edilizio;
- individuazione degli interventi per l'adattabilità a livello di alloggio;
- redazione di un programma per l'utilizzo di materiali e tecnologie che richiedano una ridotta manutenzione;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione dell'alloggio e dell'organismo edilizio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione illustrativa e tecnico descrittiva
La relazione di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto. I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- acquisizione delle unità immobiliari;
- individuazione degli interventi per realizzare l'accessibilità:
- comunicazione tra livello strada e piano terra;
- distribuzione al piano terra e accessibilità di tutti i locali;
- ristrutturazione degli impianti ascensori per renderli idonei ai parametri del D.M. 236/89;
- conformazione dei percorsi di distribuzione.
- individuazione degli interventi per realizzare la visitabilità e l'adattabilità a livello di alloggio;
- progetto dell'impiantistica a livello di alloggio, già rispondente ai parametri per portatori di handicap fisici, almeno per una parte degli alloggi;
- Rappresentazione di soluzioni con tavole e particolari
Vedi tavole di progetto: planimetria generale con schema degli accessi e unità abitative
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale è come visto inadeguato al soddisfacimento dei requisiti di cui al D.M. 236/89.
- Stima dei costi della qualità aggiunta
L'intervento tradizionale è come visto inadeguato al soddisfacimento dei requisiti di cui al D.M. 236/89.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentale definiti del progetto preliminare sono:
- acquisto delle unità immobiliari (vedi valori di esproprio);
- fusione di unità (vedi schemi esecutivi);
- realizzazione di interventi per l'accessibilità a livello di organismo edilizio per il collegamento livello strada piano terra, piano terra distribuzione verticale e orizzontale (vedi relazione tecnica)
- realizzazione degli interventi per la visitabilità e l'adattabilità a livello di alloggio (vedi relazione tecnica).
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.2.9 Qualità Fruitiva:Flessibilità
Capitolo sperimentale: Qualità Fruitiva: Flessibilità
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R.: 3.2
- Definizione delle problematiche esistenti
Il complesso si presenta con una struttura estremamente rigida in relazione alla tecnologia costruttiva e all'originaria destinazione d'uso.
La costruzione è realizzata in cls armato, con setti trasversali portanti e continui da cielo a terra, posti ad interasse di m.6.00, i solai sono prefabbricati e legati ai setti con getti integrativi.
Le unità abitative sono contenute nello spazio tra due setti contigui che rappresenta il modulo trasversale, quindi la dimensione trasversale è fissa e comune a tutte le unità abitative (m. 6.00 lordo e m.5,85 netto), la dimensione longitudinale delle unità è variabile in funzione dell'andamento e della conformazione dello stabile:
- ai primi due livelli ci sono due unità per ogni modulo trasversale che affacciano su di un corridoio centrale, a questi livelli si hanno le unità più piccole e disagiate in quanto dotate di un unico affaccio verso il balcone;
- ai livelli superiori c'è un'unità per ogni modulo trasversale che affaccia su di un ballatoio, di grande dimensione quello al terzo livello, che funge da copertura anche al secondo livello, queste unità hanno due affacci (balcone e ballatoio);
- ad ogni piano le unità si riducono nella loro dimensione longitudinale per la conformazione a scalare dello stabile nella misura di cm.50 per ogni livello.
Tutte le unità sono dotate di una loggia per tutta la larghezza trasversale con una profondità di m.2.00.
I tamponamenti verso corridoi e ballatoi sono in muratura e in pannelli, parte opachi e parte trasparenti verso il balcone.
La distribuzione delle adduzioni e degli scarichi avviene lungo cavedi verticali (peraltro murati ad ogni livello di piano durante i getti integrativi), il locale bagno e la zona cottura sono attigui.
Nel complesso la struttura e la distribuzione si dimostra estremamente rigida per una serie di motivi:
- l'organizzazione statica dell'edificio;
- la destinazione originaria di casa albergo destinata a residenza occasionale e temporanea e quindi con dimensioni, conformazioni e dotazioni inadeguate per un uso continuativo, ma non modificabile senza un intervento complessivo;
- l'articolazione in monolocali di tutte le unità abitative;
- la frammentazione della proprietà.
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è aumentare la flessibilità a scala di alloggio e di organismo edilizio.
- Alla scala di alloggio per ottenere:
- unità abitative residenziali;
- unità dimensionalmente varie per rispondere alle diverse esigenze di abitazione in funzione dei diversi nuclei familiari destinati a trovare ricollocazione all'interno del complesso, e comunque tagli di alloggi adeguati alle molteplicità di utenze che possono trovare sistemazione in alloggi ERP.
- unità adeguatamente attrezzate per i nuclei che vi si devono ricollocare.
- Alla scala di organismo edilizio con la dotazione di servizi e attrezzature comuni e di uso collettivo, servizi alla popolazione, sia residente nel complesso che esterna al fine di favorire l'integrazione con la restante popolazione del comune.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento
dell'obiettivo
Un intervento tradizionale non può prescindere dalla rigidezza dell'impianto originario e dalla frammentazione della proprietà e quindi non è in grado di modificare le unità di base e quindi di aumentarne la flessibilità, se non marginalmente nella zona balcone,
perché:
- lo status privato del complesso e la frammentazione delle proprietà impedisce sia una diversa superficie degli alloggi che recuperi di parti comuni;
- la rigidezza della struttura a setti portanti che inibisce adeguamenti;
- la distribuzione degli impianti che impedisce spostamenti di adduzioni e scarichi.
In conclusione, un intervento tradizionale non può che essere un intervento di manutenzione ed adeguamento, nella misura possibile degli impianti, sostanzialmente mediante manutenzione ordinaria così come individuata dalla legge 457/78, art. 31, lettera a, con effetti pressoché nulli sul parametro flessibilità.
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
Per ottenere un sostanziale ed effettivo miglioramento, o meglio una radicale trasformazione del complesso si intende:
- operare a livello di organismo edilizio e quindi riconducendo la porzione di intervento alla proprietà pubblica e con esso le relative parti comuni;
- a scala di organismo edilizio recuperare parte delle parti comuni, segnatamente quelle al piano terra, per realizzare spazi collettivi e servizi alla popolazione;
- a scala di unità abitativa ridefinire le unità abitative, individuando il modulo originario e riaggregandolo secondo il passo di mezzo modulo trasversale, come precedentemente definito al fine di ottenere nuove unità dalle dimensioni e dalle distribuzioni varie in grado di poter dare una risposta alle diverse necessità di alloggio;
- a scala di unità abitativa con effetti sull'organismo edilizio, occupare parzialmente il grande ballatoio al piano terzo per migliorare la fruibilità delle unità a questo livello, già oggi quelle di maggiore dimensione;
- a scala di unità abitativa con effetti sull'organismo edilizio, rifare completamente la facciata esterna, utilizzando pareti tecnologiche ed inglobando parzialmente i balconi all'interno degli alloggi per migliorare ulteriormente le superfici abitative.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
In fase preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore
dell'intervento sperimentale:
- coinvolgimento delle famiglie destinate al ricollocamento;
- individuazione ed indicazione delle tecnologie più idonee per il taglio ed il riconsolidamento strutturale dei setti in cls;
- individuazione ed indicazione di facciate tecnologiche per le pareti di facciata;
- individuazione ed indicazione di reti impiantistiche avanzate sia a livello di organismo edilizio che di alloggio;
- redazione di un programma per l'utilizzo di materiali e tecnologie che richiedano una ridotta manutenzione;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione dell'alloggio e dell'organismo edilizio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione illustrativa e tecnico descrittiva
La relazione di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto.
I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- acquisizione delle unità immobiliari;
- individuazione del modulo elementare;
Il modulo originario è una maglia quadrata di cm 50x50, che costituisce l'elemento base di setti e solai, anche le unità immobiliari e gli altri componenti dello stabile (logge, corridoi e ballatoi) sono organizzati sulla stessa maglia. Questa dimensione è rispettata sia nella rigida dimensione trasversale, dettata dal passo dei setti strutturali, che quella longitudinale con tamponamenti tradizionali e infissi-parete (unica eccezione le unità terminali posizionate di fronte alle scale dove le unità abitative invadono per 10 cm lo spazio ballatoio).
- predisporre nuova organizzazione sulla base di mezzo modulo trasversale
Il progetto prevede di dare un'organizzazione delle unità residenziali che prescinda dalla rigida cadenza dei setti (12 moduli), e quindi si individua nel mezzo modulo trasversale (6 moduli) il nuovo passo di aggregazione per fornire unità secondo lo schema di 12 - 18 - 24 moduli base.
- progetto di recupero dei ballatoi al terzo piano;
Il progetto prevede di allargare alcune delle unità al terzo piano occupando parte del grande ballatoio per una profondità di 4 moduli base, corrispondenti m.2.00
- progetto del recupero di spazi nei balconi, nell'ambito della realizzazione di nuove facciate;
Il progetto prevede di occupare parzialmente i balconi, secondo la maglia 6x4 moduli base. L'intervento si propone di proporzionare lo spazio balcone rispetto allo spazio abitativo, che oggi raggiunge rapporti fino 1 a 3, rapporto chiaramente incoerente per unità residenziali e ancor più per unità di ridotte dimensioni, migliorare la qualità abitativa creando nuovi spazi, migliorare le condizioni ambientali, anche mediante l'uso di facciate tecnologiche.
- progetto del recupero e riqualificazione degli spazi al piano terra;
- progetto dell'impiantistica a livello di organismo edilizio;
- progetto dell'impiantistica a livello di alloggio;
- progetto della nuova facciata con cura degli aspetti funzionali e prospettici e ricaduta sulla qualità ecosistemica dell'edificio e delle unità abitative.
- Rappresentazione di soluzioni con tavole e particolari
Vedi tavole di progetto con:
- analisi modulare;
- nuove unità
- piante del progetto
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale è intervento di ordinaria manutenzione, il costo non è strettamente afferente alla flessibilità, ma la sua definizione è utile perché termine di raffronto con l'intervento proposto che nel realizzare unità più flessibili realizza anche la ristrutturazione e la riqualificazione delle stesse. Quindi in ottemperanza ai costi di ristrutturazione degli alloggi ERP con riferimento al recupero secondario.
- Stima dei costi della qualità aggiunta
Con un intervento tradizionale non si potrebbero mettere in conto interventi riguardanti la qualità aggiunta, se non per i caratteri assicurativi.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentale definiti del progetto preliminare sono:
- acquisto delle unità immobiliari (vedi valori di esproprio);
- fusione di unità (vedi schemi di progetto);
- ampliamento con annessione delle logge (vedi schemi di progetto);
- ampliamento unità al terzo piano (vedi schemi di progetto);
- nuovi impianti a livello di organismo edilizio e di alloggio (vedi relazione tecnica).
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.2.10 Qualità Fruitiva: Utenze sociali deboli
Capitolo sperimentale: Qualità Fruitiva: Utenze sociali deboli
Riferimento alla Guida Programmi di Sperimentazione
del C.E.R.: 3.4
- Definizione delle problematiche esistenti
Nel complesso si trovano sparse e mischiate diverse utenze sociali deboli, costituite prevalentemente da famiglie sia italiane, sia extracomunitarie, sia miste con figli minori, in prevalenza in età prescolare, e diversi nuclei di lavoratori extracomunitari, oltre ad altri casi di isolati di anziani, disadattati, precari.
I nuclei citati trovano alloggio nello stabile, in larga misura in affitto, mischiate alle altre utenze del complesso, tra cui i molti casi di illegalità.
Particolarmente significativa è la concentrazione di stranieri, infatti la popolazione straniera del comune di Calderara di Reno (dati al 31/12/97) rappresenta il 2,8% del totale, mentre la popolazione
straniera nel complesso rappresenta il 37% del totale, evidente è la concentrazione nel complesso e la difficoltà di integrazione, pur trattandosi in larga parte di cittadini dediti ad attività lecite e molti nuclei familiari con figli minori.
Questi nuclei sono confinati negli angusti spazi dei monolocali (le famiglie più numerose, in quanto più povere, in quelli più piccoli), lontano dai servizi ed emarginati da qualsiasi integrazione.
Inoltre, la vita all'interno dei monolocali favorisce lo sviluppo di patologie, prevalentemente all'apparato respiratorio, gravi e diffuse nel complesso.
- Definizione dell'obiettivo da raggiungere
L'obiettivo di questo tema di sperimentazione è fornire alle utenze sociali deboli una sistemazione adeguata al tipo di nucleo familiare, sia a scala di alloggio che di organismo abitativo.
- Alla scala di alloggio per ottenere:
- unità abitative realmente residenziali e non strutture para-alberghiere impropriamente utilizzate;
- unità dimensionalmente adeguate alla composizione dei nuclei familiari destinati a trovare ricollocazione all'interno del complesso, e comunque tagli di alloggi adeguati alle molteplicità di utenze che possono trovare sistemazione in alloggi ERP;
- unità adeguatamente attrezzate per i nuclei che vi si devono ricollocare.
- Alla scala di organismo edilizio con la dotazione di servizi e attrezzature comuni e di uso collettivo, servizi alla popolazione, sia residente nel complesso che esterna al fine di garantire l'integrazione con la restante popolazione del comune.
- Individuazione degli elementi tradizionali per il raggiungimento
dell'obiettivo
Un intervento tradizionale non può prescindere dalla rigidezza dell'impianto originario e dalla frammentazione della proprietà e quindi non è in grado di modificare le unità di base e quindi di adeguarsi alla molteplicità di utenze, alla dimensione dei nuclei familiari, alla necessità di fornire agli stessi un ambiente dignitoso, perchè:
- lo status privato del complesso e la frammentazione delle proprietà che impedisce sia una diversa superficie degli alloggi che recuperi di parti comuni;
- la rigidezza della struttura a setti portanti che inibisce adeguamenti;
- l'impossibilità di creare servizi e possibilità di integrazione e di scambio con la restante popolazione del Comune.
In conclusione, un intervento tradizionale non può fornire alcuna soluzione alle utenze sociali deboli che attualmente risiedono nello stabile, se non prevederne l'allontanamento e la ricollocazione in altro contesto.
- Individuazione degli elementi sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
Per dare un'adeguata risposta alle utenze sociali deboli, che già oggi trovano collocazione nell'immobile, anche se in forma assolutamente inadeguata, si deve operare una radicale trasformazione del complesso, per questo si intende:
- operare a livello di organismo edilizio e quindi riconducendo la porzione di intervento alla proprietà pubblica e con esso le relative parti comuni;
- a scala di organismo edilizio recuperare porzioni delle parti comuni, segnatamente quelle al piano terra, per realizzare spazi collettivi a servizi alla popolazione, servizi con funzione anche di interscambio e quindi di integrazione con la restante popolazione del Comune;
- a scala di unità abitative ridefinire le unità abitative, individuando il modulo originario e riaggregandolo secondo il passo di mezzo modulo trasversale, al fine di ottenere nuove unità dalle dimensioni e dalla distribuzione varie in grado di poter dare una risposta alle diverse necessità di alloggio;
- a scala di unità abitativa con effetti sull'organismo edilizio, rifare completamente la facciata esterna, utilizzando pareti tecnologiche ed inglobando parzialemente le logge all'interno degli alloggi per migliorare ulteriormente le superfici abitative.
- Definizione delle metodologie sperimentali per il raggiungimento dell'obiettivo
In fase preliminare si individuano alcuni punti che saranno il filo conduttore dell'intervento sperimentale:
- coinvolgimento delle famiglie destinate al ricollocamento
- coinvolgimento della popolazione del Comune per individuare nel complesso elementi di interscambio e integrazione;
- utilizzo di tecnologie e materiali, in particolare per il capitolo impianti, con elevato grado incrementale di sicurezza e fruibilità per utenze socialmente più deboli;
- redazione di un programma per l'utilizzo di materiali e tecnologie che richiedano una ridotta manutenzione;
- redazione di un libretto di uso e manutenzione dell'alloggio e dell'organismo edilizio.
- Progetto preliminare del programma sperimentale
- Relazione illustrativa e tecnico descrittiva
Le relazioni di cui alla prima e seconda parte illustrano gli elementi fondamentali del progetto. I caratteri di sperimentalità relativi al tema in argomento sono:
- acquisizione delle unità immobiliari;
- trasformazione delle unità abitative secondo i capitoli, già illustrati nel dettaglio nella scheda precedente:
- individuazione del modulo elementare;
- predisporre nuova organizzazione sulla base di mezzo modulo trasversale;
- progetto di recupero di parte dei ballatoi al piano terzo;
- progetto del recupero di spazi nei balconi, nell'ambito della realizzazione di nuove facciate.
- progetto del recupero e riqualificazione degli spazi al piano terra;
- progetto dell'impiantistica a livello di organismo edilizio;
- progetto dell'impiantistica a livello di alloggio, con particolare attenzione all'utilizzo di materiali e tecnologie con elevato grado incrementale di sicurezza e fruibilità per utenze deboli;
- progetto della nuova facciata con cura degli aspetti funzionali e prospettici e ricaduta sulla qualità ecosistemica dell'edificio e delle unità abitative.
- Rappresentazione di soluzioni con tavole e particolari
Vedi tavole di progetto con:
- analisi modulare;
- nuove unità;
- piante del progetto.
- Analisi dei costi
- Stima dei costi dell'intervento tradizionale
L'intervento tradizionale è ininfluente rispetto all'esigenza di fornire una qualità adeguata alle utenze sociali deboli che oggi trovano collocazione nello stabile e quindi l'unica soluzione è la ricollocazione di detti nuclei in altro contesto.
- Stima dei costi della qualità aggiunta
- L'intervento tradizionale è ininfluente rispetto all'esigenza di fornire una qualità aggiunta alle utenze sociali deboli come sopra argomentato.
- Stima dei costi dell'intervento sperimentale
I capitoli di spesa sull'edilizia sperimentale definiti dal progetto preliminare sono:
- acquisto delle unità immobiliari (vedi valori di esproprio);
- fusione di unità (vedi schemi di progetto);
- facciate tecnologiche (vedi relazione tecnica);
- ampliamento unità al terzo piano (vedi schemi di progetto);
- nuovi impianti a livello di organismo edilizio e di alloggio (vedi schemi di progetto);
- materiali e tecnologie con elevato grado incrementale di sicurezza e fruibilità per le utenze sociali deboli (vedi relazione tecnica).
- Analisi delle differenze di costo
Vedi parte quarta
3.3 Comunicazione e partecipazione
Uno degli aspetti portanti della sperimentazione è la partecipazione al progetto, partecipazione non solo degli attuali abitanti del complesso, ma che coinvolga tutta la popolazione di Calderara di Reno.
In questa fase preliminare, preme illustrare, in via estremamente sintetica, la traccia dell'operazione comunicazione e partecipazione.
Si propone un programma di ricerca progettuale che pone al centro dell'attenzione processi interattivi di costruzione del progetto.
Tale programma fa riferimento ad alcune linee teoriche e ad una serie di esperienze di progettazione partecipata che hanno ottenuto significativi risultati nel campo della realizzazione di spazi pubblici.
La progettazione partecipata è da noi intesa come strumento interattivo per aumentare l'efficacia del progetto.
Inoltre, attraverso l'esercizio del dialogo, i soggetti coinvolti sono invitati a ricercare in maniera più possibile autonoma le proprie opinioni ed esigenze.
Non si tratta di fatto soltanto di raccogliere le opinioni dei residenti del Garibaldi 2 e dei cittadini di Calderara di Reno, ma di costruire alcune soluzioni condivise dai partecipanti al progetto.
È ormai noto che l'attivazione di tavoli di lavoro a cui partecipano persone diverse stimola la ricerca di soluzioni originali ed adeguate al contesto di intervento.
Intervento strutturato di coinvolgimento degli utenti e dei cittadini di Calderara
L'iter progettuale che si propone si basa sull'attivazione di un rapporto di cooperazione tra diversi soggetti (amministratori, tecnici, esperti, operatori economici, imprese, cittadini) per giungere alla costruzione condivisa di spazi articolati, flessibili ed articolati.
Tale iter progettuale risulta essere innovativo rispetto alle procedure adottate presso il comune di Calderara di Reno.
Fin dall'inizio dello studio di fattibilità sono stati coinvolti alcuni abitanti del complesso: tecnici locali e il Comitato del Bologna 2 che è presente con un sito interattivo su internet: www.geocities.com/SouthBeach/Lights/4238.
La partecipazione consisterà, di fatto, in un intervento strutturato di coinvolgimento dei diversi soggetti nella elaborazione del progetto definitivo ed esecutivo, nell'attività di progettazione degli spazi aperti e degli alloggi.
Si auspica il coinvolgimento sia dei residenti di Garibaldi 2 sia dei cittadini di Calderara di Reno: l'integrazione dell'area di studio con il resto del territorio è uno degli obiettivi prioritari di intervento.
La partecipazione degli abitanti e dei cittadini di Calderara di Reno è prevista in ogni fase del progetto.
L'intervento sarà condotto in stretta relazione con la struttura del comune, che dovrà necessariamente costituire un gruppo di lavoro interdisciplinare ed intersettoriale (presenza dei servizi sociali, dell'ufficio tecnico, dei vigili).
L'esplorazione dei problemi avverrà attraverso una serie di interviste interlocutorie mirate ai fruitori del luogo.
Tale prima indagine conoscitiva potrà essere fatta coinvolgendo quali "ricercatori" alcuni abitanti del Garibaldi 2, persone sensibili ed attive che hanno già partecipato nella fase di studio preliminare.
Particolare attenzione sarà riservata ai bambini ed alle donne, che potrebbero essere inizialmente coinvolte in alcune attività mirate.
Dopo una prima mappatura dei problemi ed un riscontro di una disponibilità alla partecipazione, in un'assemblea pubblica saranno evidenziati gli obiettivi del lavoro, stabilite le "regole del gioco" e formati i gruppi di lavoro.
Gli abitanti ed i cittadini di Calderara saranno coinvolti attraverso worksshops di progettazione nel corso dei quali, con il supporto di esperti, saranno chiamati a svolgere una serie di attività il cui programma specifico sarà presentato in una fase esecutiva del programma.
Ogni worksshops sarà mirato a gruppi diversi che si incontreranno in sedute plenarie per discutere il lavoro svolto.
I soggetti che si intende coinvolgere sono in generale: soggetti organizzati (associazioni di categoria, operatori economici, imprenditori ...), bambini e ragazzi, cittadini.
Saranno coinvolti anche Enti pubblici e privati, Enti religiosi e culturali, chiunque sia interessato ad intervenire per il miglioramento del Garibaldi 2.
Il coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi avverrà attraverso worksshops mirati all'interno della scuola, di cui si chiede la collaborazione.
È necessario infine che viva lo spazio fisico in cui avverranno gli incontri.
Per l'occasione sarà allestito uno spazio all'interno del complesso.
Informazione
L'informazione a tutti i cittadini potrebbe avvenire tramite:
- reti di comunicazione che avvengono da persona a persona. Queste reti rappresentano un mezzo con il quale si arricchisce la cultura popolare, che molta parte ha nell'integrare le innovazioni tecnologiche ed i servizi alternativi. Tale modo di comunicare può contrastare inoltre l'isolamento
delle persone;
- la realizzazione di chioschi informatici con manifesti elettronici per la presentazione dei progetti (perchè si formi la critica ed il commento);
- coinvolgimento attivo della scuola per il formarsi di un comune sentire;
- reti telematiche;
- cantiere-evento: apertura del cantiere ai cittadini, a scuole.