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PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA
"GARIBALDI 2"



PROGETTO PILOTA SUL MIGLIORAMENTO DELLA
SICUREZZA DEGLI SPAZI DELLA CITTÀ



6       Congruenza tra le caratteristiche del problema che si vuole affrontare e le azioni in cui si articola il progetto

Il "problema" Bologna 2 ha, come visto, origini antiche, radicate nella scelta stessa di realizzare un simile contenitore, in posizione isolata dal restante abitato e senza garanzie dell'effettivo vincolo di destinazione, che è infatti stato disatteso.
Su questo peccato originale, si sono poi innestati una lunga serie di vicissitudini andate nella direzione di progressivo ed inesorabile degrado, con cronicizzazione delle situazioni di degrado, in una spirale apparentemente irreversibile.
Il degrado del complesso è determinato da una serie di concause, ed è solo intervenendo in modo organico su tutte che si ottiene un effettivo recupero.
Le concause non sono infatti singoli elementi a se stanti, ma in sostanza parte del tutto strettamente legati e interconnessi gli uni agli altri.
È quindi intervenendo sul tutto che si può realizzare l'operazione di riqualificazione.
Naturalmente è indispensabile scorporare i diversi aspetti per valutarne la congruenza delle azioni che si intendono porre in atto.
Anche con riferimento alle azioni globalmente previste, descritte nel capitolo precedente e con cinque aspetti strettamente legati alla sicurezza individuati sono analizzati i risultati attesi per ogni aspetto.


6.1.1    l'isolamento urbanistico

L'isolamento urbanistico del complesso nasce dalla scelta di realizzare un contenitore di questa dimensione in posizione sostanzialmente isolata nella campagna a circa un chilometro dall'abitato del capoluogo.
Adiacenti all'edificio ci sono l'hotel Meeting, il centro sportivo e alcuni insediamenti produttivi.
Scarsissime sono anche le occasioni di interscambio tra il complesso ed il restante territorio, e quele presenti sono essenzialmente unidirezionali, nel senso che la popolazione del complesso si sposta verso l'esterno, almeno per le necessità quotidiane, ma non viceversa.


6.1.2    le azioni contro l'isolamento urbanistico

L'operazione riqualificazione prevede di spezzare l'isolamento del complesso tramite la riorganizzazione del territorio adiacente il complesso, con il potenziamento del centro sportivo e la realizzazione delle case parcheggio nella zona adiacenti il complesso sul lato verso l'abitato di Calderara che in concorso alla zona di espansione già prevista dal vigente P.R.G. a margine dell'abitato stesso riduce la distanza tra le due zone urbanizzate a 3/400 metri.
L'edificazione di nuovi edifici, di più contenuta dimensione a margine del complesso e la ridistribuzione di una quantità analoga di persone a quella oggi insediata su una serie di edifici, alimenta la possibilità di interscambio.
La realizzazione negli ampi spazi al piano terra di una serie di servizi e uffici pubblici (spazio polifunzionale pubblico, spazio per strutture di interesse collettivo, il comando della Polizia Municipale, la stazione dei Carabinieri, nonché il bar esistente), favoriscono l'interscambio del restante territorio con il complesso innescando un flusso bidirezionale, oggi completamente assente.
La realizzazione del collegamento ciclabile dal centro sportivo al capoluogo33, passando per Garibaldi 2, in sede propria, il potenziamento del servizio pubblico su gomma e la nuova viabilità che porta alla stazione SFM, passando a margine del complesso sono tutte operazioni per legare il complesso al restante territorio comunale.

6.2.1    il degrado edilizio

Il degrado edilizio dell'immobile è uno degli aspetti più appariscenti, anch'esso trae origine nella concezione stessa dell'immobile, progettato come casa-albergo e destinato ad una gestione unitaria.
L'immobile si sviluppa su tre ali convergenti nel corpo di collegamento centrale, con scale e ascensori34 (una seconda scala, con funzioni di emergenza, è presente all'altra estremità di ogni ala).
La dimensione dell'immobile, la sua organizzazione distributiva, la tecnologia costruttiva a tunnel in cls con passo costante dei setti, le tipologie edilizie monolocali con bagno, angolo cottura e terrazzo, l'uso intensivo come residenza, la carenza di manutenzione sommata al pessimo uso, soprattutto di inquilini occasionali, sono tutte elementi che hanno portato alla attuale situazione.

6.2.2    le azioni contro il degrado edilizio

Il progetto predisposto35 prevede una radicale riorganizzazione del complesso.
Innanzi tutto il complesso viene suddiviso in varie porzioni, distinte anche per le funzioni.
Le varie porzioni hanno dimensioni molto più contenute, paragonabili a quelle di un condominio, inoltre solo una parte (l'attuale ala "C") rimane destinata a residenza e a sua volta suddivisa in due parti, fisicamente distinte e ciascuna della dimensione di un normale condominio (30/35 appartamenti), sono previsti nuovi elementi di comunicazione verticale e l'interruzione dei lunghi corridoi.
Le unità immobiliari vengono accorpate secondo il modulo costruttivo36, realizzando nuove unità immobiliari, più grandi, con la dimensione e la dotazione di normali appartamenti adeguati alle necessità delle famiglie da insediare.
Inoltre la realizzazione di unità immobiliari di taglio differenziato, favorisce nel tempo il mantenimento di condizioni di convivenza di nuclei misti37, che sono sempre la soluzione migliore del vivere civile.
Naturalmente sono previsti anche interventi più strettamente edilizi, rifacimento degli impianti, delle parti comuni, degli infissi, recupero di parte delle logge per migliorare le condizioni delle unità immobiliari.
La porzione di edilizia residenziale pubblica prevista (unità "D") verrà dotata di portineria anche al fine di controllare la gestione e organizzare la manutenzione dell'immobile, oltre ad esercitare un indiretto controllo sul corretto uso dell'immobile.


6.3.1    il degrado sociale

Come illustrato, il fronte sociale si articola in varie situazioni di degrado, di disagio, di emarginazione38.
Famiglie numerose che vivono negli angusti spazi dei monolocali, utenze deboli che hanno notevoli difficoltà a sostenere le spese (in particolare l'affitto) del vivere nel complesso39, i problemi sanitari, l'emarginazione delle famiglie, in particolare di donne e bambini stranieri, per difficolta linguistiche e per la mancanza di qualsiasi forma di scambio con l'esterno, la situazione di molte ragazze obbligate alla prostituzione.


6.3.2    le azioni sul fronte sociale

Il programma prevede di realizzare una struttura ERP in una porzione dell'immobile (corpo "D").
In tale porzione, è previsto l'accorpamento delle attuali cellule abitative, secondo vari schemi possibili, per realizzare unità immobiliari di dimensioni adeguate alle potenziali famiglie da ricollocare.
In prima approssimazione si ritiene che la porzione ERP possa dare una risposta adeguata, numericamente e dimensionalmente, a tutte le famiglie, inquadrabili come utenze deboli oggi insediate nel complesso, con canoni di locazione compatibili con le loro limitate possibilità economiche.
Condizioni edilizie e sanitarie degli alloggi adeguate a standard correnti per le civili abitazioni.
La realizzazione di spazi funzionali pubblici al piano terra dove organizzare corsi di lingua e organizzare forme di scambio culturale, la collocazione a complemento della portineria ed integrata a questa di uno spazio per i mediatori culturali40.
La realizzazione, sempre negli spazi al piano terra di servizi con valenza pubblica, come ambulatorio medico, che favoriscono il controllo sulla salute, lo scambio e l'integrazione, soprattutto nei confronti della popolazione straniera.


6.4.1    la situazione demografica

La situazione demografica dell'immobile è di fatto incontrollabile, ma caratterizzato da alcuni elementi costanti, salvo limitate condizioni contingenti.
L'elevato carico urbanistico, rappresentato dalle 194 cellule abitative, con tipologia monolocale, abitati anche da famiglie numerose.
L'elevata presenza di persone non residenti, in prevalenza stranieri, che ospitano ulteriori persone spesso irregolari.
Il diffuso fenomeno della promiscuità, cioè persone che ne ospitano altre per dividere le spese, originando nuclei molto eterogenei41.
L'anormale concentrazione nel complesso di persone straniere che rappresentano il 60% della popolazione del complesso, rapportata a un media comunale del 3,0%42, con evidenti problemi di emarginazione e ghettizzazione.

6.4.2    le azioni sul fronte demografico

In primo luogo il programma prevede la drastica riduzione del carico urbanistico attraverso la trasformazione di parte dell'immobile ad altri usi e l'accorpamento di unità immobiliari.
La nuova organizzazione delle porzioni residenziali (corpo "D" ed "E") a condominio ERP e privato permettono la gestione con usi ordinari di tutte le unità residenziali, impedendo l'incontrollabile turn-over di persone in affitto prevalentemente dalle pseudo gestioni alberghiere.
La trasformazione in condomini di media dimensione, di cui parte a ERP destinati all'affitto di famiglie non in situazione occasionali, ma durature e la possibilità di gestione degli alloggi pubblici in armonia con la restante edilizia pubblica del comune permette di distribuire la popolazione straniera in maniera più omogenea sul territorio comunale favorendo l'integrazione con la popolazione locale.
Viene di fatto sottratta al mercato quella notevole (e in costante aumento) porzione dell'immobile, data in uso a persone non residenti, oggi, per la maggior parte, occupata in attività illecite.


6.5.1    la sicurezza pubblica

Lo stato della sicurezza pubblica è noto ed ampiamente documentato dalla cronaca locale e dai rapporti delle forze dell'ordine.
Oggi diffuse sono le situazioni di illegalità che si sviluppano o si concentrano nell'immobile, in particolare legati al mercato della prostituzione e al traffico di stupefacenti.
Queste attività illecite trascinano tutta una serie di altre azioni illegali, in particolari reati di violenza e di sangue legati al controllo delle attività stesse.
Spesso le unità immobiliari, i corridoi e i ballatoi dell'immobile sono stati luogo di questi fatti, a stretto contatto con la restante popolazione normale del complesso, talvolta coinvolta negli stessi.
Le azioni, anche massicce, intraprese dalle forze dell'ordine non sono riuscite a debellare i fenomeni di diffusa illegalità, e a ottenere risultati duraturi.
L'intervento sul solo fronte dell'ordine pubblico, non può rappresentare la soluzione al degrado.
Anche questo aspetto è comunque un tassello fondamentale del programma di recupero, soprattutto per il mantenimento dei risultati prodotti dalle altre azione e per la forte esigenza di rottura rispetto alla situazione odierna.


6.5.2    le azioni sul fronte sicurezza pubblica

Le azioni sul fronte ordine pubblico previste dal programma, sono essenzialmente di carattere preventivo.
La realizzazione nell'ambito del complesso della nuova stazione dei Carabinieri e del comando della Polizia Municipale hanno l'inevitabile compito di presidio del complesso riqualificato, impedendo la concentrazione di persone dedite ad attività illecite, presidio ulteriormente garantito dalla trasformazione di una parte delle unità immobiliari ad uso foresteria per le forze dell'ordine (parte integrate alla stessa stazione dei CC).
La realizzazione delle strutture per le forze dell'ordine ha priorità sulle altre operazioni del programma, e tali strutture saranno realizzate non appena tecnicamente possibile, con lo scopo di effettuare adeguate operazioni di controllo nell'immobile durante lo svuotamento che deve precedere il recupero.


Premessa Le azioni sul
fronte sicurezza
La rilevanza
del problema
L'analisi
del problema
Integrazione degli
interventi
Congruenza tra le caratteristiche
del problema che si vuole affrontare
e le azioni in cui
si articola il progetto
Ampiezza e intensità
della compartecipazione
di altri soggetti
Adeguatezza del
sistema organizzativo
individuato
Fattibilità
del programma
Sistema di valutazione
del programma
Note



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