Il
piano di recupero, analizzata la grave ed eterogenea situazione ambientale e sociale del complesso, si fonda sulla convinzione, maturata dall'Amministrazione comunale, che solo un intervento della mano pubblica sia in grado di riportarlo ad una condizione compatibile con le ordinarie esigenze di una convivenza civile.
Il piano stesso ha attivato il forte interesse di privati a partecipare al recupero, generando le condizioni per la loro fattiva collaborazione.
Il P.d.R. prevede, nei suoi punti cardine, la riduzione del carico urbanistico, in particolare abitativo, l'integrazione funzionale tra le diverse destinazioni compatibili, l'integrazione funzionale e fisica del complesso con il restante territorio comunale.
Il piano risulta diviso in due Unità Minime di Intervento, la prima riguarda l'attuale corpo "C" e l'ampia corte condominiale, la seconda i corpi "A" e "B".
Tale suddivisione era impostata sulla partecipazione al bando dei contratti di q.re che interessava, di fatto, la prima UMI, rimandando a future iniziative, approcciate, ma non definite, l'azione sulla seconda UMI.
Oggi, di fatto, questa suddivisione appare superata, e nel concreto l'intervento sulle due UMI può avvenire, pur nella distinzione delle destinazioni d'uso previste, parallelamente.
Il piano prevede che il Comune acquisisca parte del corpo "C", che alla fine diviso in due parti distinte ed autonome di cui la prima (unità edilizia "D") sarà un'unità di abitazione pubblica e la seconda (unità edilizia "E") una unità d'abitazione privata in condominio, destinata al ricollocamento degli attuali proprietari che intendono partecipare al recupero dello stabile.
Sempre nell'ambito della prima unità di intervento è prevista l'acquisizione comunale dell'area libera e la sua trasformazione in parco pubblico (unità fondiaria "F").
La seconda unità di intervento prevede la trasformazione dei corpi "A" e "B" in strutture alberghiere, foresteria e attrezzature sociali.
Le previsioni del
piano di recupero del 1998 concordano con le esigenze e possibilità odierne, infatti rimane fondamentale offrire una sistemazione, che non può che essere di ERP, per quelle famiglie, che oggi risiedono nel complesso e sono inquadrabili come "utenze deboli".
Parallelamente sono maturati gli interessi perché privati proprietari partecipino per la porzione condominiale, le condizioni per la trasformazione di una porzione in albergo, le possibilità per l'uso a foresteria in convenzione con istituzioni pubbliche e associazioni di categorie imprenditoriali, le opportunità di insediamento di uffici e attività istituzionali.